
Milena Farina
Milena Farina, Ph.D., earned her Laurea (five-year degree) in Architecture at Roma Tre University in 2002. In 2007, she graduated with a Ph.D. in Architecture and Building Design at Polytechnic University of Turin; she defended a dissertation on Urban housing. Design issues from the Netherlands. She developed part of the dissertation as visiting researcher at TU Delft. Her research work mainly focuses on housing space in the modern and contemporary city. She published several works on this topic including: a book titled Borgate romane. Storia e forma urbana (Libria 2017, with Luciano Villani), a book titled Spazi e figure dell’abitare. Il progetto della residenza contemporanea in Olanda (Quodlibet, 2012); two edited books respectively titled Studi sulla casa urbana. Sperimentazioni e temi di progetto (Gangemi, 2009) and Housing conference. Ricerche emergenti sul tema dell’abitare (Gangemi, 2009). In 2013, she was a curator with Dr. Luciano Villani for the exhibition Viaggio nelle borgate tra passato e presente. Case popolarissime e periferia pubblica di Roma at Palazzo della Civiltà Italiana in Rome. In 2010, she won a public competition to work on a three-year research on the issue of building envelope as a system of representation of contemporary architecture. Since 2005 she has been collaborating with the academic journal Il giornale dell’architettura (Allemandi), contributing articles on architectural competitions and urban projects with a special focus on the city of Rome.
From 2006 to 2013 she was Teaching Assistant in several Design Laboratories and International Design workshops. In 2014, she obtained the National Scientific Qualification as Associate Professor in the 08/D1 – Architectural Design academic sector. From 2014 to 2016 she was Adjunct Professor at the Department of Architecture of Roma Tre University. Since 2016 she has been Assistant Professor of Architectural and Urban Design in the Department of Architecture of Roma Tre University. Currently she teaches the course Il progetto dello spazio urbano in the Master of Architecture – Urban Design and the undergraduate course Osservazione dell’architettura. She is also coordinator with Valerio Palmieri of the Thesis Laboratory Lo spazio dell’abitare.
In 2008, she founded with Mariella Annese Factory Architettura (www.factoryarchitettura.it) where she carries out her design activity with a particular attention to public space and urban regeneration. The works developed within Factory Architettura were published several times on architectural journals and awarded in design competitions. In 2011, Factory Architettura was invited to Architecture Talks, organized by MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo. In 2013 the project for the San Giacomo Apostolo parish in Ferrara (Design competition by invitation Progetti pilota 2011 held by CEI) was published in «Casabella» and showed in an exhibition called 21 PER XXI. Nuove chiese italiane at MAXXI. In 2014, the project Fuoriclasse in giardino realized in Bari for Save the Children Italia ONLUS received an honorable mention in the prize AGIbiLE E BELLA, organized by the Ministry of Cultural Heritage and Activities and Tourism (MiBACT) with the Ministry of Education, University and Research (MIUR), in collaboration with IN/ARCH.
Address: Largo Giovanni Battista Marzi, 00153 Roma
From 2006 to 2013 she was Teaching Assistant in several Design Laboratories and International Design workshops. In 2014, she obtained the National Scientific Qualification as Associate Professor in the 08/D1 – Architectural Design academic sector. From 2014 to 2016 she was Adjunct Professor at the Department of Architecture of Roma Tre University. Since 2016 she has been Assistant Professor of Architectural and Urban Design in the Department of Architecture of Roma Tre University. Currently she teaches the course Il progetto dello spazio urbano in the Master of Architecture – Urban Design and the undergraduate course Osservazione dell’architettura. She is also coordinator with Valerio Palmieri of the Thesis Laboratory Lo spazio dell’abitare.
In 2008, she founded with Mariella Annese Factory Architettura (www.factoryarchitettura.it) where she carries out her design activity with a particular attention to public space and urban regeneration. The works developed within Factory Architettura were published several times on architectural journals and awarded in design competitions. In 2011, Factory Architettura was invited to Architecture Talks, organized by MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo. In 2013 the project for the San Giacomo Apostolo parish in Ferrara (Design competition by invitation Progetti pilota 2011 held by CEI) was published in «Casabella» and showed in an exhibition called 21 PER XXI. Nuove chiese italiane at MAXXI. In 2014, the project Fuoriclasse in giardino realized in Bari for Save the Children Italia ONLUS received an honorable mention in the prize AGIbiLE E BELLA, organized by the Ministry of Cultural Heritage and Activities and Tourism (MiBACT) with the Ministry of Education, University and Research (MIUR), in collaboration with IN/ARCH.
Address: Largo Giovanni Battista Marzi, 00153 Roma
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Università Degli Studi di Napoli "L'Orientale"
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books by Milena Farina
realizzate dall’Istituto Case Popolari dalla seconda metà degli anni
Trenta hanno conservato nel processo di espansione urbana una
loro distinta identità e sono oggi tra i luoghi più affascinanti e vitali
della periferia romana.
Seppur afflitte da profondi problemi, nonché prigioniere di antichi
e mai del tutto sopiti pregiudizi, appaiono come isole dalle qualità
e dalle risorse inaspettate nella “marea” urbanizzata della capitale.
La bassa densità, la generosità degli spazi aperti e il loro rapporto
misurato con il costruito, sono i caratteri distintivi delle borgate
“ufficiali”, risultato di una fertile sperimentazione sulla città in
grado di riallacciarsi sia alla tradizione italiana del disegno urbano
sia alle ricerche più avanzate del Movimento Moderno. La vicenda
delle borgate si intreccia inoltre con le vicissitudini delle persone
che hanno attraversato e popolato Roma, nonché con la storia della
formazione della sua vasta periferia. Tra stratificazioni e paesaggi
urbani in continua evoluzione, a questa realtà ci si può accostare
ancora oggi in termini di scoperta.
vede nella casa una “base” piuttosto che un luogo abitativo classico,
il libro propone una rassegna critica delle sperimentazioni condotte
in Olanda sul tema della casa urbana. La ricca produzione di edilizia
residenziale pubblica e no che a partire dagli anni ’90 è diventata un
modello mondiale grazie ai progetti di studi oggi notissimi come
MVRDV, NL Architects, West8, Mecanoo solo per citarne alcuni,
viene qui presentata e illustrata individuandone le strategie progettuali
più ricorrenti piuttosto che classificandola secondo categorie
tipologiche o morfologiche.
Nella seconda parte del volume invece, l’autrice ricostruisce una
genealogia delle medesime strategie indicando nel cospicuo patrimonio
culturale del Team X, l’humus progettuale di gran parte delle esperienze
architettoniche presentate. Ecco allora riemergere in una chiave
nuova, vale a dire riattualizzata e pertanto non banalmente storicizzata,
i concetti urbani di cluster, stem o mat building inventati da architetti
non molto studiati in Italia – Bakema, Van Eyck, Candilis-Josic-
Woods, i coniugi Smithson, Hertzberger et al.
Le sperimentazioni sul blocco urbano a medio-alta densità sviluppate negli ultimi anni consentono di avviare alcune riflessioni sui nuovi significati che gli spazi dell'abitare assumono nella cultura contemporanea. Il confronto con alcuni esempi di case urbane romane del primo dopoguerra evidenzia la validità del modello del blocco denso nel contesto della città contemporanea.
Papers by Milena Farina
realizzate dall’Istituto Case Popolari dalla seconda metà degli anni
Trenta hanno conservato nel processo di espansione urbana una
loro distinta identità e sono oggi tra i luoghi più affascinanti e vitali
della periferia romana.
Seppur afflitte da profondi problemi, nonché prigioniere di antichi
e mai del tutto sopiti pregiudizi, appaiono come isole dalle qualità
e dalle risorse inaspettate nella “marea” urbanizzata della capitale.
La bassa densità, la generosità degli spazi aperti e il loro rapporto
misurato con il costruito, sono i caratteri distintivi delle borgate
“ufficiali”, risultato di una fertile sperimentazione sulla città in
grado di riallacciarsi sia alla tradizione italiana del disegno urbano
sia alle ricerche più avanzate del Movimento Moderno. La vicenda
delle borgate si intreccia inoltre con le vicissitudini delle persone
che hanno attraversato e popolato Roma, nonché con la storia della
formazione della sua vasta periferia. Tra stratificazioni e paesaggi
urbani in continua evoluzione, a questa realtà ci si può accostare
ancora oggi in termini di scoperta.
vede nella casa una “base” piuttosto che un luogo abitativo classico,
il libro propone una rassegna critica delle sperimentazioni condotte
in Olanda sul tema della casa urbana. La ricca produzione di edilizia
residenziale pubblica e no che a partire dagli anni ’90 è diventata un
modello mondiale grazie ai progetti di studi oggi notissimi come
MVRDV, NL Architects, West8, Mecanoo solo per citarne alcuni,
viene qui presentata e illustrata individuandone le strategie progettuali
più ricorrenti piuttosto che classificandola secondo categorie
tipologiche o morfologiche.
Nella seconda parte del volume invece, l’autrice ricostruisce una
genealogia delle medesime strategie indicando nel cospicuo patrimonio
culturale del Team X, l’humus progettuale di gran parte delle esperienze
architettoniche presentate. Ecco allora riemergere in una chiave
nuova, vale a dire riattualizzata e pertanto non banalmente storicizzata,
i concetti urbani di cluster, stem o mat building inventati da architetti
non molto studiati in Italia – Bakema, Van Eyck, Candilis-Josic-
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Le sperimentazioni sul blocco urbano a medio-alta densità sviluppate negli ultimi anni consentono di avviare alcune riflessioni sui nuovi significati che gli spazi dell'abitare assumono nella cultura contemporanea. Il confronto con alcuni esempi di case urbane romane del primo dopoguerra evidenzia la validità del modello del blocco denso nel contesto della città contemporanea.