Papers by Valerio Camarotto
Dal periodico al volume: le «Novelle» di Bruno Cicognani (1930-1955 Basandosi sul lavoro svolto p... more Dal periodico al volume: le «Novelle» di Bruno Cicognani (1930-1955 Basandosi sul lavoro svolto per l'edizione delle «Novelle 1930-1955» di Bruno Cicognani (Firenze, Pagliai, 2012, l'intervento intende soffermarsi su alcuni casi di proficua interazione tra studio delle varianti d'autore e acquisizione di dati utili ai fini dell'interpretazione critica. Si prendono in esame, in particolare, alcuni esempi della trafila editoriale e correttoria delle novelle, dalla loro comparsa su riviste e quotidiani fino alla definitiva pubblicazione, sotto il vigile controllo di Cicognani, nella silloge antologica del 1955 (con la quale è stata avviata la pubblicazione di «Tutte le opere» per i tipi Vallecchi), allo scopo di mostrare le più ricorrenti modalità di correzione e le loro più significative implicazioni stilisticolinguistiche e diegetiche.
a cura di CHIARA GAIARDONI prefazione di FABIO CORVATTA VALERIO CAMAROTTO L'INVENZIONE DELL'ALFAB... more a cura di CHIARA GAIARDONI prefazione di FABIO CORVATTA VALERIO CAMAROTTO L'INVENZIONE DELL'ALFABETO E L'«INCIVILIMENTO».

Uno tra i libri di poesie più affascinanti e ancora misteriosi di Leopardi, i Versi del 1826, vie... more Uno tra i libri di poesie più affascinanti e ancora misteriosi di Leopardi, i Versi del 1826, viene attraversato con gli strumenti della filologia, testo dopo testo, e riportato alla sua dimensione storica, letteraria e poetica per cercare, con l’analisi
minuta e puntuale delle singole varianti, così come con quella delle tematiche intertestuali, di ripercorrerne la storia e lo stile. Si sono raccolti intorno a un maestro come Luigi Blasucci, tornato sulla dinamica tra “sensibilità” e “disincanto” negli Idilli, in un’inedita, affascinante rilettura di quelle «avventure storiche», alcuni dei principali studiosi di Leopardi come Marco Antonio Bazzocchi, che per primo ha ripreso lo studio della geografia e storia dei Versi, e Franco D’Intino, che qui ha affrontato lo Spavento notturno in una nuova prospettiva critica, analitica e tematica, che irradia su tutti gli altri componimenti l’interpretazione dell’ultimo idillio come «evento archetipico della caduta e al tempo stesso il processo poetico di ricostituzione, attraverso la parola poetica, di quell’interezza che è andata distrutta». Nel solco di una tradizione filologico-linguistica e critico-interpretativa, non di rado aperta agli incroci e le contaminazioni con altre letterature e culture, i testi dei Versi sono stati puntualmente indagati da un gruppo di studiosi formatisi alla scuola di quei maestri, e usciti dalla fucina leopardiana della Sapienza dove, intorno al Laboratorio Leopardi, si è sviluppato il lavoro sul Lessico leopardiano da cui provengono alcuni dei giovani qui presenti. Altri collaboratori hanno messo a servizio di singole letture dei Versi la loro personale passione ed esperienza di lettori.
Books by Valerio Camarotto

Il lessico delle virtù nella letteratura italiana ed europea tra Settecento e Ottocento. Atti della giornata internazionale di studi (Parigi, 3 giugno 2017), 2019
I saggi di questo volume affrontano il nodo cruciale del rapporto
tra morale e letteratura dall’i... more I saggi di questo volume affrontano il nodo cruciale del rapporto
tra morale e letteratura dall’inizio del Settecento alla prima
metà dell’Ottocento. Privilegiando l’analisi semantica della parola
«virtù» e della sua costellazione lessicale, gli studi si concentrano
su importanti autori del panorama italiano ed europeo (Crescimbeni,
Gravina, Muratori, Ramsay, Rousseau, Alfieri, Leopardi e
Manzoni), attivi nell’arco temporale che dalla “crisi della coscienza
europea” arriva fino al tournant des Lumières e alle prime
fasi della nuova società capitalista. A partire dal dialogo con la
grande tradizione morale, emerge un nucleo di questioni ricorrenti,
variamente declinate: il ruolo della letteratura nel dibattito
morale, la relazione individuo-società, il complesso legame tra
virtù e amor proprio, la sventura della virtù nella modernità.
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Papers by Valerio Camarotto
minuta e puntuale delle singole varianti, così come con quella delle tematiche intertestuali, di ripercorrerne la storia e lo stile. Si sono raccolti intorno a un maestro come Luigi Blasucci, tornato sulla dinamica tra “sensibilità” e “disincanto” negli Idilli, in un’inedita, affascinante rilettura di quelle «avventure storiche», alcuni dei principali studiosi di Leopardi come Marco Antonio Bazzocchi, che per primo ha ripreso lo studio della geografia e storia dei Versi, e Franco D’Intino, che qui ha affrontato lo Spavento notturno in una nuova prospettiva critica, analitica e tematica, che irradia su tutti gli altri componimenti l’interpretazione dell’ultimo idillio come «evento archetipico della caduta e al tempo stesso il processo poetico di ricostituzione, attraverso la parola poetica, di quell’interezza che è andata distrutta». Nel solco di una tradizione filologico-linguistica e critico-interpretativa, non di rado aperta agli incroci e le contaminazioni con altre letterature e culture, i testi dei Versi sono stati puntualmente indagati da un gruppo di studiosi formatisi alla scuola di quei maestri, e usciti dalla fucina leopardiana della Sapienza dove, intorno al Laboratorio Leopardi, si è sviluppato il lavoro sul Lessico leopardiano da cui provengono alcuni dei giovani qui presenti. Altri collaboratori hanno messo a servizio di singole letture dei Versi la loro personale passione ed esperienza di lettori.
Books by Valerio Camarotto
tra morale e letteratura dall’inizio del Settecento alla prima
metà dell’Ottocento. Privilegiando l’analisi semantica della parola
«virtù» e della sua costellazione lessicale, gli studi si concentrano
su importanti autori del panorama italiano ed europeo (Crescimbeni,
Gravina, Muratori, Ramsay, Rousseau, Alfieri, Leopardi e
Manzoni), attivi nell’arco temporale che dalla “crisi della coscienza
europea” arriva fino al tournant des Lumières e alle prime
fasi della nuova società capitalista. A partire dal dialogo con la
grande tradizione morale, emerge un nucleo di questioni ricorrenti,
variamente declinate: il ruolo della letteratura nel dibattito
morale, la relazione individuo-società, il complesso legame tra
virtù e amor proprio, la sventura della virtù nella modernità.
minuta e puntuale delle singole varianti, così come con quella delle tematiche intertestuali, di ripercorrerne la storia e lo stile. Si sono raccolti intorno a un maestro come Luigi Blasucci, tornato sulla dinamica tra “sensibilità” e “disincanto” negli Idilli, in un’inedita, affascinante rilettura di quelle «avventure storiche», alcuni dei principali studiosi di Leopardi come Marco Antonio Bazzocchi, che per primo ha ripreso lo studio della geografia e storia dei Versi, e Franco D’Intino, che qui ha affrontato lo Spavento notturno in una nuova prospettiva critica, analitica e tematica, che irradia su tutti gli altri componimenti l’interpretazione dell’ultimo idillio come «evento archetipico della caduta e al tempo stesso il processo poetico di ricostituzione, attraverso la parola poetica, di quell’interezza che è andata distrutta». Nel solco di una tradizione filologico-linguistica e critico-interpretativa, non di rado aperta agli incroci e le contaminazioni con altre letterature e culture, i testi dei Versi sono stati puntualmente indagati da un gruppo di studiosi formatisi alla scuola di quei maestri, e usciti dalla fucina leopardiana della Sapienza dove, intorno al Laboratorio Leopardi, si è sviluppato il lavoro sul Lessico leopardiano da cui provengono alcuni dei giovani qui presenti. Altri collaboratori hanno messo a servizio di singole letture dei Versi la loro personale passione ed esperienza di lettori.
tra morale e letteratura dall’inizio del Settecento alla prima
metà dell’Ottocento. Privilegiando l’analisi semantica della parola
«virtù» e della sua costellazione lessicale, gli studi si concentrano
su importanti autori del panorama italiano ed europeo (Crescimbeni,
Gravina, Muratori, Ramsay, Rousseau, Alfieri, Leopardi e
Manzoni), attivi nell’arco temporale che dalla “crisi della coscienza
europea” arriva fino al tournant des Lumières e alle prime
fasi della nuova società capitalista. A partire dal dialogo con la
grande tradizione morale, emerge un nucleo di questioni ricorrenti,
variamente declinate: il ruolo della letteratura nel dibattito
morale, la relazione individuo-società, il complesso legame tra
virtù e amor proprio, la sventura della virtù nella modernità.
Les travaux de cette Journée s’inscriront dans l’approche méthodologique proposée par le Laboratorio Leopardi, qui considère le vocable comme un instrument révélateur du concept.
La Journée souhaite ainsi enquérir d’une part la manière dont l’emploi moderne de ce mot s’écarte de celui classique, et d’autre part la re-sémantisation dont le mot « vertu » fait l’objet au XVIIIe s. et au « Tournant des Lumières ».
Journée organisée conjointement par l’École Doctorale 122 (Europe Latine - Amérique Latine), avec le concours de CIRCE (EA 3979/LECEMO) de l’Université Sorbonne Nouvelle Paris 3,
et par le Dottorato in « Italianistica » avec le concours du Laboratorio Leopardi (Scuola Superiore di Studi Avanzati) de « Sapienza » Università di Roma