Books by Luciano Villani

Nate in territori di frontiera tra la città e la campagna, le borgate
realizzate dall’Istituto Ca... more Nate in territori di frontiera tra la città e la campagna, le borgate
realizzate dall’Istituto Case Popolari dalla seconda metà degli anni
Trenta hanno conservato nel processo di espansione urbana una
loro distinta identità e sono oggi tra i luoghi più affascinanti e vitali
della periferia romana.
Seppur afflitte da profondi problemi, nonché prigioniere di antichi
e mai del tutto sopiti pregiudizi, appaiono come isole dalle qualità
e dalle risorse inaspettate nella “marea” urbanizzata della capitale.
La bassa densità, la generosità degli spazi aperti e il loro rapporto
misurato con il costruito, sono i caratteri distintivi delle borgate
“ufficiali”, risultato di una fertile sperimentazione sulla città in
grado di riallacciarsi sia alla tradizione italiana del disegno urbano
sia alle ricerche più avanzate del Movimento Moderno. La vicenda
delle borgate si intreccia inoltre con le vicissitudini delle persone
che hanno attraversato e popolato Roma, nonché con la storia della
formazione della sua vasta periferia. Tra stratificazioni e paesaggi
urbani in continua evoluzione, a questa realtà ci si può accostare
ancora oggi in termini di scoperta.

Le borgate nate in epoca fascista rappresentano una pagina fondamentale della storia di Roma cont... more Le borgate nate in epoca fascista rappresentano una pagina fondamentale della storia di Roma contemporanea. Additate come i luoghi più malfamati della città, specchio dei suoi contrasti socio-economici e urbanistici, in esse può riassumersi il modo disordinato in cui la capitale è cresciuta e si è sviluppata. Avamposti dell’espansione edilizia del secondo dopoguerra, le borgate hanno costituito il luogo d’approdo per migliaia di famiglie dalle molteplici provenienze. Argomento fino a oggi poco dissodato, il processo di popolamento della periferia romana è affrontato in questo libro per mezzo di nuove fonti archivistiche, con cui è stato possibile verificare ipotesi di studio di recente acquisizione. Sullo sfondo, la storia del più importante Istituto di case popolari italiano svoltasi durante il ventennio, un periodo nel quale l’ente, fiancheggiatore delle politiche urbanistiche e abitative del fascismo per la capitale e, seppur a fasi alterne, organo edilizio del Governatorato, fu impegnato nella costruzione di intere parti di città e in quella di un vasto esperimento pedagogico di educazione fascista nei suoi caseggiati, contribuendo anch’esso all’instaurazione di un sistema dalle caratteristiche totalitarie. - See more at: http://www.ledizioni.it/prodotto/luciano-villani-le-borgate-del-fascismo-cartaceo/#sthash.xY1bnzBr.dpuf
book chapter by Luciano Villani
Carocci Roberto, D'Alterio Daniele, Menzani Tito (a cura di), La modernità imperfetta. Lavoro, territorio e società a Roma e nel Lazio tra Ottocento e Novecento, Odradek Edizioni, Roma, 2021

Locatelli A.M., Besana C., Martinelli N. (a cura di), Periferie europee. Istituzioni sociali, politiche, luoghi. I Tomo. Una prospettiva storica, Franco Angeli, Milano, 2021
Con l’obiettivo di bonificare la città dal punto di vista estetico e morale, il fascismo
sostenne... more Con l’obiettivo di bonificare la città dal punto di vista estetico e morale, il fascismo
sostenne una sorta di crociata contro la presenza delle baracche nella capitale. Nei
primi anni del regime, tuttavia, la questione venne affrontata con l’impostazione
di una nuova politica per la casa e inserita nel quadro di una più generale azione
di contrasto all’abusivismo e per il risanamento della periferia. Artefice ne fu
l’amministrazione guidata da Filippo Cremonesi, in carica dal 1922
The fascist regime supported a sort of a crusade against the presence of the barracks
in the capital with the purpose of reclaiming the city, both for the urbanistic
layout both for the moral behaviour. In the early years of the regime, the issue
was addressed by setting a new house policy included in an extensive vision that
aimed to combat illegal buildings and restore the periphery. To promote it was the
administration led by Filippo Cremonesi, in office since 1922.
DANIEL LANERO TÁBOAS (Ed.), DE LA CHABOLA AL BARRIO SOCIAL Arquitecturas, políticas de vivienda y actitudes sociales en la Europa del sur (1920–1980)
Daniela Adorni, Davide Tabor (a cura di), Inchieste sulla casa in Italia. La condizione abitativa nelle città italiane nel secondo dopoguerra, Viella, Roma, 2019
Questo volume è pubblicato con il contributo del Dipartimento di Studi Storici dell'Università de... more Questo volume è pubblicato con il contributo del Dipartimento di Studi Storici dell'Università degli Studi di Torino nell'ambito del progetto di Ateneo/Compagnia di San Paolo "Homes for ordinary people in post WWII Italy". viella libreria editrice via delle Alpi, 32 I-00198 ROMA tel. 06 84 17 758 fax 06 85 35 39 60 www.viella.it
Claudia Mattogno, Rita Romano (a cura di), Dalla casa al paesaggio. Edilizia residenziale pubblica e mutamenti dell'abitare a Roma, Gangemi, 2019
Nessuna parte di questa pubblicazione può essere memorizzata, fotocopiata o comunque riprodotta s... more Nessuna parte di questa pubblicazione può essere memorizzata, fotocopiata o comunque riprodotta senza le dovute autorizzazioni.
Claudia Mattogno, Rita Romano (a cura di), Dalla casa al paesaggio. Edilizia residenziale pubblica e mutamenti dell'abitare a Roma, Gangemi, 2019
Nessuna parte di questa pubblicazione può essere memorizzata, fotocopiata o comunque riprodotta s... more Nessuna parte di questa pubblicazione può essere memorizzata, fotocopiata o comunque riprodotta senza le dovute autorizzazioni.
Quaderno di Moby Dick n. 3, 2019
M. Baumeister, B. Bonomo, D. Schott (ead), Cities Contested. Urban Politics, Heritage, and Social Movements in Italy and West Germany in the 1970s, Campus Verlag,, 2017

Shipbuilding and ship repair workers around the world. Cases studies 1950-2000
In this chapter we examine the historical profile of Sestri Ponente shipyard in relation to three... more In this chapter we examine the historical profile of Sestri Ponente shipyard in relation to three themes: employment and labour composition; production trends and changes in the organization of work; and workplace struggles that took place during the Republican period to affirm the role of the workers in the company, and to avoid the closure of a highly productive shipyard. The importance of the local context in which the shipyard stands seems to go beyond the issue of employment, embracing the physiognomy of a territory in its broadest sense, embedded in cultural and communal identity processes during a long period. This identity has flourished in the past two centuries and has been forged around the knowledge and special skills learned and passed down through generations by the Sestri Ponente shipyard workers. Although many of its constituent elements remained intact, Sestri Ponente eventually declined as a result of economic, productive and social changes.
F. Bartolini, B. Bonomo, F. Socrate (a cura di), Lo spazio della storia. Studi per Vittorio Vidotto, 2012
Journal articles by Luciano Villani
Zapruder 55. Le verità nascoste. Intrecci e inganni fra storia e letteratura, 2021
EDITORIALEl 4 Alessandro Barile e Ottone Ovidi Le verità nascoste. Intrecci e inganni fra storia ... more EDITORIALEl 4 Alessandro Barile e Ottone Ovidi Le verità nascoste. Intrecci e inganni fra storia e letteratura ZOOM 13 Enrico Castelli Gattinara Una, nessuna, centomila verità fra storia e letteratura 33 Gianluigi Simonetti Il nuovo romanzo storico. Quattro esperimenti col fascismo 56 Francesco Casales Le finzioni di Omar. Un romanzo coloniale in quattro tempi LE IMMAGINI 81 Cecilia Budoni e Rodolfo Dal Canto Diario di sguardi. Immagini e racconto storico in Pino Cacucci SCHEGGE 92 Daniele Comberiati Distopie letterarie. Riflessi dall'Italia di oggi 102 Federica Gianni Vite ricostruite. Le variazioni Reinach di Filippo Tuena 114 Victoria Zandanel Una vita da titano. Dall'autobiografia di Alfieri a quella di Stendhal SCHEGGIA 126 IMPAZZITA

Tracce Urbane n. 7, 2020
Negli anni seguiti al 2008, le pratiche urbane ispirate al metodo dell’azione
diretta hanno ricev... more Negli anni seguiti al 2008, le pratiche urbane ispirate al metodo dell’azione
diretta hanno ricevuto nuova linfa anche in Italia. Per mezzo di esse, gli attori
sociali cercano di soddisfare nell’immediato i loro bisogni, anziché attendere
passivamente i tempi e le decisioni dell’autorità. Molte volte, dietro queste
pratiche vi è una lunga storia di antecedenti che risale ai momenti alti dei
conflitti sociali del passato. Obiettivo del contributo è individuare, tra le forme
d’azione sociale diretta storicamente rilevabili nel caso romano sul fronte della
casa e dei servizi, quelle di cui è possibile verificare una ripresa nel tempo
presente, per procedere a un confronto, analizzare le specificità di fase, gli
attori coinvolti, i processi di cambiamento, nel tentativo di far dialogare storia e
scienze sociali nell’ambito degli studi urbani.
In the years following 2008, urban practices inspired by the direct action
method received new lymph in Italy. By means of them, the social actors try
to satisfy their needs immediately, instead of waiting passively the times and
the decisions of the authority. Several times behind these practices there is
a long history of antecedents that date back to the high points of past social
conflicts. The target of the contribution is to identify, among the “forms of direct
social action” historically detectable in the Roman case in terms of the housing
and services, those of which it is possible to verify a recovery in the present, to
proceed with a comparison, to analyze the specificities of the phase, the actors
involved, the processes of change, in an attempt to create a dialogue between
history and social sciences in the area of urban studies.

HISTOIRE & MESURE - XXXIV, 1, 2019
L’étude des recensements des baracche se prête à de multiples analyses. Dans notre cas, nous av... more L’étude des recensements des baracche se prête à de multiples analyses. Dans notre cas, nous avons exploité cette source pour étudier la posture des institutions politiques et administratives devant l’augmentation du nombre de baraques dans la ville de Rome. Leur décision de mener des enquêtes ad hoc ainsi que les objectifs de ces recensements témoignent de leur perception singulière du phénomène. Mais c’est surtout leur volonté de définir les baraques comme objet d’enquêtes, ou même l’absence d’une définition claire des critères retenus pour les enregistrer, qui en disent long sur les problèmes qu’a posés, de façon répétée, cette réalité sociale.
Censuses of shacks (baracche) in Rome can be studied via numerous analytical approaches. In this article, we use this type of source to gain deeper insight into the attitudes of the political and administrative institutions dealing with the spread of shantytowns in the city of Rome. Their decision to carry out specific censuses, and the objectives of these operations, testify to their singular perception of the phenomenon. Above all, it was their desire to define the shacks as an object of investigation, or the very absence of clearly defined criteria for registering them, that tell us much about the recurrent problems posed by this particular social reality.

Storia urbana, n. 159, 2018
Luoghi fortemente connotati dal punto di vista architettonico e urbanistico, le borgate romane ra... more Luoghi fortemente connotati dal punto di vista architettonico e urbanistico, le borgate romane rappresentano un osservatorio privilegiato attraverso il quale esplorare le culture abitative di una parte importante della città pubblica, quella destinata ai ceti più bassi. Un abitare complicato da tanti disagi, ma che a partire dagli anni del secondo dopoguerra appare anche caratterizzato dal diffondersi tra gli inquilini di una serie di pratiche informali rivelatorie di specifiche culture familiari e abitative. Espressione di consuetudini, bisogni e concezioni dell’abitare, esse configurano da un lato delle strategie collettive di accesso all'edilizia pubblica e di radicamento familiare nel territorio, dall’altro delle modalità d’uso degli spazi comuni che definiscono nuovi rapporti tra sfera pubblica e privata; contribuirono inoltre al sedimentarsi di un radicato senso di appartenenza ai luoghi. La ricostruzione di quest’azione sociale e dei suoi esiti fornisce pertanto un’importante chiave di lettura per comprendere caratteri e peculiarità di questo universo residenziale. Il periodo indagato fu segnato dalla corsa al benessere e dall’espansione dei consumi, cui le diverse classi sociali non parteciparono in egual misura. La fame nelle borgate, del resto, non cessò di essere rappresentata al cinema, una sorta di prolungamento fuori tempo massimo di preoccupazioni e immaginari sociali appartenuti al periodo della guerra e del lungo dopoguerra. I consumi e le abitudini alimentari degli abitanti delle borgate consentono così di intravedere luci e ombre della modernizzazione.
Places strongly connoted from an architectural and urban standpoint, the roman borgate represent a privileged observatory through which to explore the the housing cultures of an important part of the public city destined for the lower classes. A difficult way of dwelling charged with many complications but which, starting from the post World War II period, is also characterized by the spread of a series of informal practices among the tenants revealing a specific family and housing cultures.
They are an expression of certain habits, the needs and conceptions of living, they configure on one side a collective strategies for the access to the public buildings and family rootedness in the territory and a different relationship between the public and private on the other sphere; they also contributed to the sedimentation of a deep-rooted sense of belonging to these places.
The reconstruction of this social action and its outcomes therefore provides an important interpretation to understand the characters and peculiarities of this residential universe The period investigated was marked by the race for welfare and the expansion of consumption, to which the different social classes did not participate in equal measure.
The starvation of the Borgate did not cease to be represented at the movies in a sort of prolongation of concerns and social imaginations that belonged to the period of the war and the long post-war period.
The consumption and the eating habits of the inhabitants of the borgate allow to glimpse lights and shadows of modernization.

La critica sociologica, LII, 208, 2018
Le borgate ufficiali costruite a Roma durante il fascismo rappresentano dei luoghi fortemente con... more Le borgate ufficiali costruite a Roma durante il fascismo rappresentano dei luoghi fortemente connotati dal punto di vista simbolico. Il racconto sulla loro nascita, frutto di una complessa costruzione sociale, ha dato forma compiuta alle autorappresentazioni identitarie degli abitanti, legittimandone i motivi di rivendicazione politica. Tale versione, tuttavia, oltre ad imporsi nell’immaginario collettivo della popolazione, è la più accreditata nell’ambito della produzione scientifica. Si pone dunque la necessità di una ricognizione della materia, a partire dalla sequenza cronologica degli interventi, un buon punto di partenza per una rimessa in discussione degli assunti tradizionali. Nel complesso, fondamentali appaiono due cesure, la prima intervenuta dal punto di vista della produzione edilizia, a metà degli anni Trenta, l’altra nelle pratiche abitative poste in essere dagli abitanti, nel periodo compreso tra guerra e dopoguerra.
The official borgate built in Rome during the Fascism period are places strongly characterised from the symbolic perspective. The story of their birth, the result of a complex social construction, gave an accomplished form to the self-representations of the inhabitants, legitimizing the reasons their political claim. However this version as well as impose itself in the population's collective imagination, is the most accredited in the field of science production. The need arises the recognition of the matter, starting from the chronological sequence of the construction projects, a good starting point for calling into question the traditional assumptions. Overall there are two fundamental caesurae: the first intervened from building prodution's standpoint in the mid 30's, the other one intervened in the housing practices put in place by the inhabitants, in the period between World War II and the post World War II.

Contemporanea 21(1), 2018
Non sono molti gli studi che, in riferimento alla situazione romana, hanno esaminato il modo in c... more Non sono molti gli studi che, in riferimento alla situazione romana, hanno esaminato il modo in cui i gruppi sociali si sono distribuiti all’interno dello spazio urbano. Per quanto inoltre si disponga di un quadro sufficientemente chiaro circa il profilo socio-economico delle zone in cui si articola il territorio cittadino, è soprattutto sull’analisi dei modelli residenziali dei ceti medio-alti, dunque sulla «Roma borghese», che la ricerca storica ha conseguito risultati apprezzabili; meno approfonditi risultano invece gli indirizzi seguiti in questo campo dai ceti popolari. Questo articolo cerca di analizzare le scelte residenziali degli operai della fabbrica d’armi Breda di Roma attraverso le informazioni trascritte nei libri aziendali. La riflessione affronta un periodo di grandi trasformazioni per la capitale, quello tra le due guerre, e si snoda intrecciando temi di storia urbana - in particolare l’indagine sulle caratteristiche degli alloggi, la formazione delle identità sociali in ambiente urbano e il ruolo giocato dalle politiche pubbliche - e di storia del lavoro - sulla scia delle esperienze maturate in questo ambito di ricerca con l’apertura degli archivi aziendali.
Not many studies, in reference to the roman situation, have examinated the way in which social groups are distributed within the urban space. As far as we have an evident framework about the social-economic profile of the areas that deploys the city, it is mostly on the residential models of the upper-middle class, the «bourgeois Rome», in which the historical studies has achieved appreciable results; the studies pursued by the working class appear to be less analyzed.
This paper tries to analyze the residential choices of the workers of Breda through the informations transcribed in the companies register. This reflection face a period of great changes for the Capital such as the one between the two World wars, deals with urban history themes - particularly regarding the survey about the features of the residences, the formation of social identities in the urban environment and the role played by pubblic politicies - and labour history - in the wake of the experiences in this field of research with the opening of the company archives.

Italia contemporanea n. 268-269, pp. 405-435, 2012
Cresciuta sino a divenire la realtà industriale a più alta concentrazione operaia della città, la... more Cresciuta sino a divenire la realtà industriale a più alta concentrazione operaia della città, la fabbrica d’armi Breda di Roma alimentò nel corso del ventennio fascista un’ampia e composita domanda di lavoro, cui risposero operai di varia estrazione professionale, giovani apprendisti e donne appartenenti a tutte le classi d’età. L’autore delinea le caratteristiche principali della composizione operaia alla Breda per mezzo delle informazioni contenute nei registri aziendali, nel tentativo di cogliere le dinamiche del reclutamento, le variazioni intervenute nella composizione tecnica della forza lavoro in relazione ai mutamenti dei processi produttivi, gli effetti della mobilitazione industriale sui tempi di permanenza, la mobilità e la disciplina di fabbrica. L’indagine si discosta così dagli studi più tradizionali dedicati alla storia del movimento operaio, offrendo un contributo di analisi su di un tema e un periodo della storia capitolina finora poco affrontati.

Zapruder n. 32, settembre-dicembre 2013
È una prospettiva poco indagata quella della violenza sociale agita nell'ambito delle lotte terri... more È una prospettiva poco indagata quella della violenza sociale agita nell'ambito delle lotte territoriali degli anni settanta senza dubbio da annoverare come uno dei contesti 1 in cui hanno operato dinamiche di socializzazione alla politica e all'uso della forza. Questo contributo intende prendere in esame alcuni momenti di azione collettiva che hanno interessato i quartieri della periferia di Roma nella prima parte di quel decennio, un'angolatura che permette di accogliere alcune delle recenti proposte di studio e interpretazione sulla violenza politica di quella decade. Tra queste, molto utile appare quella di decentrare l'indagine nei diversi contesti geografi ci, di «scomporre» cioè «il caso italiano nei diversi casi locali» 2 . La presenza delle organizzazioni della sinistra rivoluzionaria è stata tutt'altro che uniforme nel Paese, concentrandosi nelle metropoli centro-settentrionali (con l'eccezione di Napoli per il Sud) e in alcune regioni in particolare (Veneto, parti dell'Emilia). Sappiamo già molto a proposito della loro formazione, della linea politica, dei processi di scioglimento e fi liazione, dei trascorsi dei leader. Ancora poco riguardo il grado di infl uenza che riuscirono a esercitare su una società composita come quella italiana dell'epoca. Accostarsi alla stagione dei gruppi e dei collettivi politici decifrandone le strategie o il piano di elaborazione teorica, senza tenere conto alcuno dei collegamenti che stabilirono con i destinatari della loro propaganda, corre il rischio di accentuarne gli aspetti autoreferenziali, anch'essi presenti, ma non in misura assoluta o indistinta. La «questione fondamentale del rapporto tra storia sociale e storia politica» in riferimento agli anni settanta in effetti, è già stata posta 3 . E se è vero che il discorso sulla 1 Sui contesti sociali e culturali che hanno alimentato le modalità di esercizio della forza e della violenza, cfr. Simone Neri Serneri, Contesti e strategie della violenza e della militarizzazione nella sinistra radicale, in Id. (a cura di), Verso la lotta armata. La politica della violenza nella sinistra radicale degli anni settanta, il Mulino, 2012, pp. 11-61. 2 Cfr., benché riferite allo specifi co della lotta armata in Italia, le rifl essioni di Monica Galfrè, La lotta armata. Forme, tempi, geografi e, ivi, p. 80 ss. 3 Barbara Armani, Italia anni Settanta. Movimenti, violenza politica e lotta armata tra memoria e rappresentazione storiografi ca, «Storica», n. 32, 2005, p. 42. 4 Federica Rossi, Memorie della violenza, scritture della storia. Elementi per un'analisi delle controversie riletture degli anni Settanta, in Angelo Ventrone (a cura di), I dannati della rivoluzione. Violenza politica e storia d'Italia negli anni Sessanta e Settanta, Eum, 2010, p. 218. 5 Sulla varietà di posizioni che contraddistinse il discorso e la pratica della violenza nell'Italia degli anni settanta cfr. Marco Scavino, La piazza e la forza. I percorsi verso la lotta armata dal Sessantotto alla metà degli anni Settanta, in S. Neri Serneri (a cura di), Verso la lotta armata, cit., pp. 117-203. 6 Franco De Felice, Nazione e crisi: le linee di frattura, in Francesco Barbagallo et al. (a cura di), Storia dell'Italia repubblicana, vol. 3, L'Italia nella crisi mondiale. L'ultimo ventennio, I, Economia e società,
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Books by Luciano Villani
realizzate dall’Istituto Case Popolari dalla seconda metà degli anni
Trenta hanno conservato nel processo di espansione urbana una
loro distinta identità e sono oggi tra i luoghi più affascinanti e vitali
della periferia romana.
Seppur afflitte da profondi problemi, nonché prigioniere di antichi
e mai del tutto sopiti pregiudizi, appaiono come isole dalle qualità
e dalle risorse inaspettate nella “marea” urbanizzata della capitale.
La bassa densità, la generosità degli spazi aperti e il loro rapporto
misurato con il costruito, sono i caratteri distintivi delle borgate
“ufficiali”, risultato di una fertile sperimentazione sulla città in
grado di riallacciarsi sia alla tradizione italiana del disegno urbano
sia alle ricerche più avanzate del Movimento Moderno. La vicenda
delle borgate si intreccia inoltre con le vicissitudini delle persone
che hanno attraversato e popolato Roma, nonché con la storia della
formazione della sua vasta periferia. Tra stratificazioni e paesaggi
urbani in continua evoluzione, a questa realtà ci si può accostare
ancora oggi in termini di scoperta.
book chapter by Luciano Villani
sostenne una sorta di crociata contro la presenza delle baracche nella capitale. Nei
primi anni del regime, tuttavia, la questione venne affrontata con l’impostazione
di una nuova politica per la casa e inserita nel quadro di una più generale azione
di contrasto all’abusivismo e per il risanamento della periferia. Artefice ne fu
l’amministrazione guidata da Filippo Cremonesi, in carica dal 1922
The fascist regime supported a sort of a crusade against the presence of the barracks
in the capital with the purpose of reclaiming the city, both for the urbanistic
layout both for the moral behaviour. In the early years of the regime, the issue
was addressed by setting a new house policy included in an extensive vision that
aimed to combat illegal buildings and restore the periphery. To promote it was the
administration led by Filippo Cremonesi, in office since 1922.
Journal articles by Luciano Villani
diretta hanno ricevuto nuova linfa anche in Italia. Per mezzo di esse, gli attori
sociali cercano di soddisfare nell’immediato i loro bisogni, anziché attendere
passivamente i tempi e le decisioni dell’autorità. Molte volte, dietro queste
pratiche vi è una lunga storia di antecedenti che risale ai momenti alti dei
conflitti sociali del passato. Obiettivo del contributo è individuare, tra le forme
d’azione sociale diretta storicamente rilevabili nel caso romano sul fronte della
casa e dei servizi, quelle di cui è possibile verificare una ripresa nel tempo
presente, per procedere a un confronto, analizzare le specificità di fase, gli
attori coinvolti, i processi di cambiamento, nel tentativo di far dialogare storia e
scienze sociali nell’ambito degli studi urbani.
In the years following 2008, urban practices inspired by the direct action
method received new lymph in Italy. By means of them, the social actors try
to satisfy their needs immediately, instead of waiting passively the times and
the decisions of the authority. Several times behind these practices there is
a long history of antecedents that date back to the high points of past social
conflicts. The target of the contribution is to identify, among the “forms of direct
social action” historically detectable in the Roman case in terms of the housing
and services, those of which it is possible to verify a recovery in the present, to
proceed with a comparison, to analyze the specificities of the phase, the actors
involved, the processes of change, in an attempt to create a dialogue between
history and social sciences in the area of urban studies.
Censuses of shacks (baracche) in Rome can be studied via numerous analytical approaches. In this article, we use this type of source to gain deeper insight into the attitudes of the political and administrative institutions dealing with the spread of shantytowns in the city of Rome. Their decision to carry out specific censuses, and the objectives of these operations, testify to their singular perception of the phenomenon. Above all, it was their desire to define the shacks as an object of investigation, or the very absence of clearly defined criteria for registering them, that tell us much about the recurrent problems posed by this particular social reality.
Places strongly connoted from an architectural and urban standpoint, the roman borgate represent a privileged observatory through which to explore the the housing cultures of an important part of the public city destined for the lower classes. A difficult way of dwelling charged with many complications but which, starting from the post World War II period, is also characterized by the spread of a series of informal practices among the tenants revealing a specific family and housing cultures.
They are an expression of certain habits, the needs and conceptions of living, they configure on one side a collective strategies for the access to the public buildings and family rootedness in the territory and a different relationship between the public and private on the other sphere; they also contributed to the sedimentation of a deep-rooted sense of belonging to these places.
The reconstruction of this social action and its outcomes therefore provides an important interpretation to understand the characters and peculiarities of this residential universe The period investigated was marked by the race for welfare and the expansion of consumption, to which the different social classes did not participate in equal measure.
The starvation of the Borgate did not cease to be represented at the movies in a sort of prolongation of concerns and social imaginations that belonged to the period of the war and the long post-war period.
The consumption and the eating habits of the inhabitants of the borgate allow to glimpse lights and shadows of modernization.
The official borgate built in Rome during the Fascism period are places strongly characterised from the symbolic perspective. The story of their birth, the result of a complex social construction, gave an accomplished form to the self-representations of the inhabitants, legitimizing the reasons their political claim. However this version as well as impose itself in the population's collective imagination, is the most accredited in the field of science production. The need arises the recognition of the matter, starting from the chronological sequence of the construction projects, a good starting point for calling into question the traditional assumptions. Overall there are two fundamental caesurae: the first intervened from building prodution's standpoint in the mid 30's, the other one intervened in the housing practices put in place by the inhabitants, in the period between World War II and the post World War II.
Not many studies, in reference to the roman situation, have examinated the way in which social groups are distributed within the urban space. As far as we have an evident framework about the social-economic profile of the areas that deploys the city, it is mostly on the residential models of the upper-middle class, the «bourgeois Rome», in which the historical studies has achieved appreciable results; the studies pursued by the working class appear to be less analyzed.
This paper tries to analyze the residential choices of the workers of Breda through the informations transcribed in the companies register. This reflection face a period of great changes for the Capital such as the one between the two World wars, deals with urban history themes - particularly regarding the survey about the features of the residences, the formation of social identities in the urban environment and the role played by pubblic politicies - and labour history - in the wake of the experiences in this field of research with the opening of the company archives.
realizzate dall’Istituto Case Popolari dalla seconda metà degli anni
Trenta hanno conservato nel processo di espansione urbana una
loro distinta identità e sono oggi tra i luoghi più affascinanti e vitali
della periferia romana.
Seppur afflitte da profondi problemi, nonché prigioniere di antichi
e mai del tutto sopiti pregiudizi, appaiono come isole dalle qualità
e dalle risorse inaspettate nella “marea” urbanizzata della capitale.
La bassa densità, la generosità degli spazi aperti e il loro rapporto
misurato con il costruito, sono i caratteri distintivi delle borgate
“ufficiali”, risultato di una fertile sperimentazione sulla città in
grado di riallacciarsi sia alla tradizione italiana del disegno urbano
sia alle ricerche più avanzate del Movimento Moderno. La vicenda
delle borgate si intreccia inoltre con le vicissitudini delle persone
che hanno attraversato e popolato Roma, nonché con la storia della
formazione della sua vasta periferia. Tra stratificazioni e paesaggi
urbani in continua evoluzione, a questa realtà ci si può accostare
ancora oggi in termini di scoperta.
sostenne una sorta di crociata contro la presenza delle baracche nella capitale. Nei
primi anni del regime, tuttavia, la questione venne affrontata con l’impostazione
di una nuova politica per la casa e inserita nel quadro di una più generale azione
di contrasto all’abusivismo e per il risanamento della periferia. Artefice ne fu
l’amministrazione guidata da Filippo Cremonesi, in carica dal 1922
The fascist regime supported a sort of a crusade against the presence of the barracks
in the capital with the purpose of reclaiming the city, both for the urbanistic
layout both for the moral behaviour. In the early years of the regime, the issue
was addressed by setting a new house policy included in an extensive vision that
aimed to combat illegal buildings and restore the periphery. To promote it was the
administration led by Filippo Cremonesi, in office since 1922.
diretta hanno ricevuto nuova linfa anche in Italia. Per mezzo di esse, gli attori
sociali cercano di soddisfare nell’immediato i loro bisogni, anziché attendere
passivamente i tempi e le decisioni dell’autorità. Molte volte, dietro queste
pratiche vi è una lunga storia di antecedenti che risale ai momenti alti dei
conflitti sociali del passato. Obiettivo del contributo è individuare, tra le forme
d’azione sociale diretta storicamente rilevabili nel caso romano sul fronte della
casa e dei servizi, quelle di cui è possibile verificare una ripresa nel tempo
presente, per procedere a un confronto, analizzare le specificità di fase, gli
attori coinvolti, i processi di cambiamento, nel tentativo di far dialogare storia e
scienze sociali nell’ambito degli studi urbani.
In the years following 2008, urban practices inspired by the direct action
method received new lymph in Italy. By means of them, the social actors try
to satisfy their needs immediately, instead of waiting passively the times and
the decisions of the authority. Several times behind these practices there is
a long history of antecedents that date back to the high points of past social
conflicts. The target of the contribution is to identify, among the “forms of direct
social action” historically detectable in the Roman case in terms of the housing
and services, those of which it is possible to verify a recovery in the present, to
proceed with a comparison, to analyze the specificities of the phase, the actors
involved, the processes of change, in an attempt to create a dialogue between
history and social sciences in the area of urban studies.
Censuses of shacks (baracche) in Rome can be studied via numerous analytical approaches. In this article, we use this type of source to gain deeper insight into the attitudes of the political and administrative institutions dealing with the spread of shantytowns in the city of Rome. Their decision to carry out specific censuses, and the objectives of these operations, testify to their singular perception of the phenomenon. Above all, it was their desire to define the shacks as an object of investigation, or the very absence of clearly defined criteria for registering them, that tell us much about the recurrent problems posed by this particular social reality.
Places strongly connoted from an architectural and urban standpoint, the roman borgate represent a privileged observatory through which to explore the the housing cultures of an important part of the public city destined for the lower classes. A difficult way of dwelling charged with many complications but which, starting from the post World War II period, is also characterized by the spread of a series of informal practices among the tenants revealing a specific family and housing cultures.
They are an expression of certain habits, the needs and conceptions of living, they configure on one side a collective strategies for the access to the public buildings and family rootedness in the territory and a different relationship between the public and private on the other sphere; they also contributed to the sedimentation of a deep-rooted sense of belonging to these places.
The reconstruction of this social action and its outcomes therefore provides an important interpretation to understand the characters and peculiarities of this residential universe The period investigated was marked by the race for welfare and the expansion of consumption, to which the different social classes did not participate in equal measure.
The starvation of the Borgate did not cease to be represented at the movies in a sort of prolongation of concerns and social imaginations that belonged to the period of the war and the long post-war period.
The consumption and the eating habits of the inhabitants of the borgate allow to glimpse lights and shadows of modernization.
The official borgate built in Rome during the Fascism period are places strongly characterised from the symbolic perspective. The story of their birth, the result of a complex social construction, gave an accomplished form to the self-representations of the inhabitants, legitimizing the reasons their political claim. However this version as well as impose itself in the population's collective imagination, is the most accredited in the field of science production. The need arises the recognition of the matter, starting from the chronological sequence of the construction projects, a good starting point for calling into question the traditional assumptions. Overall there are two fundamental caesurae: the first intervened from building prodution's standpoint in the mid 30's, the other one intervened in the housing practices put in place by the inhabitants, in the period between World War II and the post World War II.
Not many studies, in reference to the roman situation, have examinated the way in which social groups are distributed within the urban space. As far as we have an evident framework about the social-economic profile of the areas that deploys the city, it is mostly on the residential models of the upper-middle class, the «bourgeois Rome», in which the historical studies has achieved appreciable results; the studies pursued by the working class appear to be less analyzed.
This paper tries to analyze the residential choices of the workers of Breda through the informations transcribed in the companies register. This reflection face a period of great changes for the Capital such as the one between the two World wars, deals with urban history themes - particularly regarding the survey about the features of the residences, the formation of social identities in the urban environment and the role played by pubblic politicies - and labour history - in the wake of the experiences in this field of research with the opening of the company archives.
In questo numero di «Zapruder» abbiamo cercato di approfondire i singoli casi nazionali, allo scopo di agevolare il confronto tra le varie esperienze e individuare interessi di ricerca trasversali. Oggetto di riflessione massmediologica, questo campo di studi è ancora poco esplorato dalla storiografia, reso oggi più praticabile grazie alla disponibilità di nuove fonti primarie, quali gli archivi sonori di alcune emittenti.
Un processo, quello di liberalizzazione dell’etere, dagli esiti contraddittori, segnato dalle trasformazioni e dai rivolgimenti profondi che hanno attraversato le società europee. Stimolato da interessi economici, ma anche da esigenze di pluralismo e autonomia, in esso sono avvertibili le sollecitazioni delle mode giovanili degli anni sessanta e settanta, il desiderio di emersione delle culture locali nonché le istanze di rottura e critica dell’esistente che hanno vivificato i coevi movimenti di contestazione sociale. Diversità di intenti e versatilità del mezzo costituiscono dunque altrettanti nodi cruciali che hanno orientato l’impostazione del numero, nel tentativo di cogliere le molteplici potenzialità di un medium che, ancora oggi, non smette di innovarsi.