List of Scientific Publications by Francesco Valerio Tommasi
Books by Francesco Valerio Tommasi
Giorgio Tonelli and Norbert Hinske showed that sources of the German Aristotelianism are necessar... more Giorgio Tonelli and Norbert Hinske showed that sources of the German Aristotelianism are necessary to clear the Kantian use of the term "transcendental", but they could not find a direct source. Thanks to new evidences, the Author proposes Franz Albert Aepinus as this often searched for "missing link" On this basis, the Kantian transcendental philosophy is interpreted as an answer to the structural problem of the Scholastic transcendental philosophy: the necessity and impossibility of a prepredicative plane.

"Lo scopo di questo testo è duplice. Da un lato si intende fornire un contributo allo studio di u... more "Lo scopo di questo testo è duplice. Da un lato si intende fornire un contributo allo studio di un argomento specifico nella produzione scientifica di Edith Stein, ossia la questione dell'analogia; e si tenta di mostrare come tale tema, quanti altri mai "classico" nella storia della filosofia e della teologia, riceva in questa pensatrice una piegatura peculiare in termini antropologici. Stein si avvicina all'analogia interessandosi di Tommaso d'Aquino, ma la iscrive in una cornice fenomenologica, ed in particolare nell'analisi dell'io: l'analogia dell'ente diviene così quella che si può definire - ma l'espressione, si badi, non è di Stein - un'analogia della persona. La teoria steiniana dell'analogia rappresenta dunque un momento originale e degno di attenzione della lunghissima storia della questione, in generale, e nel panorama del Novecento e della neoscolastica in modo particolare. Per altro verso, pur incentrata su una questione che viene sviluppata da Stein a partire dal suo confronto con Tommaso e con la scolastica, questa monografia attraversa l'intero percorso intellettuale dell'autrice; cogliamo infatti nello sviluppo teorico della domanda sull'analogia e nella sua articolazione in termini personali un filo rosso e quasi un momento di arrivo della sua opera." (Dall'introduzione)

La cultura cattolica attraversa una grave crisi. Non manca certo il contributo ai diversi campi d... more La cultura cattolica attraversa una grave crisi. Non manca certo il contributo ai diversi campi della scienza, delle arti e al dibattito politico e sociale. Si avverte però l'assenza di una elaborazione intellettuale ispirata dalla fede, seriamente fondata e capace di essere trainante. Tale crisi non è casuale: il volume ne indaga le radici storiche e di principio, soffermandosi sia sulle difficoltà odierne della cultura in generale, sia sull'insostenibilità di alcune categorie portanti con cui si è trasmesso il cattolicesimo. Si lancia quindi una sfida: riproporre un umanesimo, scevro da ogni modello antropologico essenzialistico, e orientato da un'idea "laica" del profetismo. Rettamente inteso, il profeta non è né ispirato da un oracolo sacro, né portatore di una carismatica visione. Piuttosto, richiama criticamente l'attenzione su ciò che non si vede. Il cattolicesimo dovrà allora accettare il legame inestricabile con il mondo. La cultura potrà riscoprire la sua funzione etimologicamente trascendente.
Con i contributi di: Anthony Kenny · Andreas Speer · Jocelyn Benoist · Francesco Fronterotta · En... more Con i contributi di: Anthony Kenny · Andreas Speer · Jocelyn Benoist · Francesco Fronterotta · Enrico Berti · Riccardo Chiaradonna · Mauro Zonta · Francesco Marrone · Marco Lamanna · Paul Richard Blum · Siegrid Agostini · Igor Agostini · Alice Ragni · Francesco Campagnola · Jan Čížek · Pietro Montani · Pierluigi Valenza · Antonello D’Angelo · Jean-François Courtine · Marco Damonte · Emmanuel Cattin · Vincent Holzer · Andrea Grillo · Andrea Bellocci · Francesco Valerio Tommasi · Philippe Nouzille
"Archivio di Filosofia", LXXXVII, 2019
"Archivio di filosofia" LXXXVI, 2018

Con i contributi di:
Giancarlo Lacerenza, Enrico Mazza, Francesco Siri, Fabrizio Mandreoli, Feder... more Con i contributi di:
Giancarlo Lacerenza, Enrico Mazza, Francesco Siri, Fabrizio Mandreoli, Federico Ferraguto, Adi Efal, Stefano Biancu, Nicola Reali, Antonio Lucci, Panaghiotis Ar. Yfantis, Andrea Grillo, Sergio Rostagno, Emanuele Mariani, Luca Maria Possati
La storia dell’idea di sacramento sembrerebbe essere esclusivamente teologica. Negli ultimi anni, però, si è riscontrato un crescente interesse anche filosofico per questo concetto. Si pensi alla fenomenologia francese, che chiama in causa ripetutamente l’eucarestia, o ai lavori di Giorgio Agamben, in cui il sacramento è assunto come paradigma di dinamiche economiche, politiche e più latamente ontologiche. Ma altri esempi si possono citare, e anzi un uso filosofico delle definizioni del sacramento inizia già nella modernità. La ricorrente presenza di questo concetto nel pensiero contemporaneo appare dunque un esito non casuale della storia dei rapporti tra teologia e filosofia. A sua volta, indagare tale storia dal punto di vista peculiare offerto da questo concetto permette di offrire prospettive originali.
A questo compito si indirizza il volume. Mancava infatti sino ad oggi una indagine diacronica sul sacramento. Il volume tenta perciò la ricostruzione di alcune tappe fondamentali della storia dell’idea: muovendo non solo dalla patristica latina, ma anche dai prodromi nella Bibbia ebraica, per poi passare attraverso la comprensione semiotica che, sulla scia di Agostino, si sviluppa nel XII secolo e nella scolastica, si arriva appunto sino Kant, all’idealismo e al pensiero contemporaneo. Si comprendono così meglio le posizioni teologiche attuali delle diverse confessioni cristiane, altresì richiamate in queste pagine.
Inoltre, il volume si confronta anche con una tesi specifica rispetto al valore prettamente teorico e dunque filosofico del sacramento come specie peculiare di segno, che “rende efficace ciò che rappresenta”. Il sacramento infatti sembra accentuare alcuni elementi di tensione presenti in una figura determinante della storia della metafisica in generale, e della storia dei rapporti tra filosofia e teologia in particolare, ossia l’analogia. Il sacramento come “segno efficare” sembra esprimere proprio l’esigenza centrale garantita tradizionalmente dall’analogia: tenere assieme identità e differenza. Tuttavia il dispositivo sacramentale non si colloca in una problematica zona intermedia, non istituisce un terzo termine, ma pretendendo di mantenere contemporaneamente entrambi i versanti (aspetto segnico, differenza; e trasformazione completa e reale, identità).
Da questo punto di vista, questa raccolta di studi è da leggere in continuità con un progetto precedente, condotto altresì presso il Centro Studi sul Fenomeno Religioso della Fondazione Campostrini, i cui esiti erano stati pubblicati in un volume anche già curato da Francesco Valerio Tommasi: Tempio e persona. Dall’analogia al sacramento (FCSC 2014).

Come e forse più che in passato, anche oggi la costruzione di edifici di culto rappresenta una qu... more Come e forse più che in passato, anche oggi la costruzione di edifici di culto rappresenta una questione spinosa. Il riconoscimento della presenza delle comunità religiose nella società si concentra sovente attorno a tale problema. Ma come e più che in passato il tempio rappresenta un tema decisivo, a livello più strettamente teorico, per le discipline che si occupano di religione.
Se la ricerca specialistica ha mostrato l’universale diffusione spaziale e temporale dei templi, un loro tratto non è stato sinora approfondito: l’analogia che sempre di nuovo li accosta alla persona. L’uomo è descritto, in contesti diversi, come tempio della divinità, o il tempio come immagine dell’uomo. Ma si riscontrano anche parallelismi tra il luogo sacro come centro del mondo e gli organi o le parti più essenziali della persona; tra le capacità conoscitive e pratiche dell’uomo e gli strati architettonici in cui è strutturato il tempio; tra questi e l’ordine gerarchico del vivere associato, etc.
Che senso ha il ricorrere di queste immagini? Cosa ci dice sul fenomeno del tempio e della religione in generale? E in che modo un’analisi di questo tipo può contribuire alla comprensione della società attuale e dei problemi che il cosiddetto «scontro di civiltà» porta con sé?
Raccogliendo contributi di noti specialisti del settore, il volume si fa carico della questione, riscontrando anzitutto l’universale diffusione spaziale e temporale dell’analogia tra tempio e persona: dalle Americhe all’Asia, sino alle religioni monoteistiche. Ma il testo ospita anche contributi di architetti e sociologi che si interrogano sulle ricadute concrete della questione del tempio. Si rischia infine un passo ulteriore, proponendo l’utilizzo innovativo della categoria filosofica di sacramento per chiarire l’analogia in questione.
Il testo è l’esito di un progetto di ricerca avviato dal Centro Studi sul Fenomeno Religioso della Fondazione Campostrini e diretto da Francesco Valerio Tommasi. Si raccolgono contributi di: Cecilia Pennacini, Enrico Comba, Sergio Botta, Cristina Bignami, Aldo Tollini, Alessandro Stavru, Massimo Campanini, Maurizio Mottolese, Gaetano Lettieri, Saverio Campanini, Andrea Longhi, Giorgio Della Longa, Luca Diotallevi, Nicola Reali.
"Archivio di Filosofia", 89, 2021/1
Si invitano gli autori ad attenersi, nel predisporre i materiali da consegnare alla Direzione, al... more Si invitano gli autori ad attenersi, nel predisporre i materiali da consegnare alla Direzione, alle norme specificate nel volume Fabrizio Serra, Regole editoriali, tipografiche & redazionali,

Mai come oggi, nella storia della teologia, si è parlato così poco della «risurrezione finale»: è... more Mai come oggi, nella storia della teologia, si è parlato così poco della «risurrezione finale»: è un indizio che probabilmente non si sa più che cosa dirne. Questo silenzio non deriva in realtà dall'impotenza della teologia. Il problema è piuttosto l'assenza pressoché universale di qualsiasi tipo di riferimento al vissuto più originale dell'uomo: l'atto di nascere, attraverso il quale Cristo, così come il discepolo, vengono (nuovamente) alla vita, e aprono un altro mondo; o meglio, dischiudono un nuovo modo d'essere a questo stesso mondo. Secondo capitolo della prestigiosa trilogia francese dell'autore, questo volume rilegge il confronto tra Gesù e Nicodemo e interpella tutta la tradizione del pensiero per esplorare le profondità di un tema complesso e cruciale. Lungi dallo squalificare la finitezza (prima parte), la risurrezione come metamorfosi (seconda parte) le dona senso con l'opera della trasfigurazione (terza parte). Così la risurrezione «cambia tutto». Né altro mondo, né evento nel mondo, essa si mostra nel suo vero aspetto: come trasformazione del mondo e dell'uomo in esso; come «il risollevarsi e il trasfigurarsi del modo di essere al mondo che ci è proprio quaggiù, ossia mediante il nostro corpo»; come «luogo della tessitura silenziosa e più intima, quaggiù (nascita, sessualità, morte), degli uni con gli altri»
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Eventi recenti hanno riportato alla ribalta un problema familiare alla storia europea: la religio... more Eventi recenti hanno riportato alla ribalta un problema familiare alla storia europea: la religione come strumento di violenza. Alla apparente crisi del paradigma della secolarizzazione,con il ritorno sulla sfera pubblica di fedi e culti, si accompagnano radicamenti di identità, atteggiamenti di chiusura, o persino azioni offensive.La prospettiva del cosiddetto “scontro di civilità” è inevitabile? Si tratta di una questione evidentemente urgente,ma altrettanto complessa. Molteplici sono le prospettive da considerare:come rintracciare i presupposti teorici polemogeni nelle credenze? È possibile scardinarli senza intaccare il contenuto delle singole convinzioni e pratiche? Le idee di verità assoluta e di rivelazione divina sono intrinsecamente violente? Perché i conflitti prendono vesti religiose? Quali azioni concrete sono praticabili per sperare di promuovere sviluppo e convivenza pacifica? A queste domande sono chiamati qui a rispondere giovani provenienti da molti Paesi europei e di diversa appartenenza religiosa, impegnati nella ricerca accademica o direttamente sul campo,in associazioni e movimenti. Si tratta di una testimonianza, interconfessionale,interculturale ed interdisciplinare: giovane, appunto, come un seme gettato. Un gesto di buona volontà per il futuro. Ma anche un messaggio di consapevolezza della complessità dello scenario, che richiede punti di vista articolati, al di là di ogni utopia.
Selected Papers by Francesco Valerio Tommasi
Actas y Comunicaciones UNGS, 2019
Se aborda el rol de la analogía, su estructura y fundamento, en la filosofía, la lógica y diversa... more Se aborda el rol de la analogía, su estructura y fundamento, en la filosofía, la lógica y diversas ciencias.
The role of analogy, its structure and foundation, in philosophy, logic and various sciences is addressed.

Crossing: The INPR Journal, 2020
Dans le cadre de ce texte, nous avons l’intention d’exposer trois modèles possibles pour le trait... more Dans le cadre de ce texte, nous avons l’intention d’exposer trois modèles possibles pour le traitement philosophique de la question du sens et du non-sens de la transcendance. Ces trois modèles sont illustrés par trois concepts : analogie, paradoxe et dispositif. Mais ces trois modèles peuvent aussi être mis en relation avec trois approches disciplinaires : théologie naturelle, philosophie de la religion et théologie politique. En effet, ce que nous avons l’habitude de définir comme « philosophie de la religion » ne constitue, au sens strict, qu’une modalité historiquement déterminée d’aborder l’étude philosophique de la transcendance. Mais cette modalité déterminée a une histoire a parte ante ainsi, désormais, qu’une histoire a parte post. Les trois concepts et les trois approches disciplinaires correspondent donc également à des étapes chronologiques, c’est-à-dire à trois phases historiques de ce qu’on peut définir de manière générale – latu senso seulement, mais d’une manière philologiquement non technique – comme « philosophie de la religion ».

S. Di Giulio/A. Frigo (Hrsg.), "Kasuistik und Theorie des Gewissens. Von Pascal bis Kant", De Gruyter, Berlin/Boston, , 2020
Abstract: It is well known, that the in text On a Supposed Right to Lie from Philanthropy Kant ho... more Abstract: It is well known, that the in text On a Supposed Right to Lie from Philanthropy Kant holds that lying is always morally wrong. In this essay I try to demonstrate the paradoxical thesis that it is possible and maybe even necessary to contest this view by arguing exactly from the main premises of Kantʼs moral philosophy: In Kantian terms, the thesis of the text On a Supposed Right… is false. The so-called Kantian formalism relies on the criterium of the universalization of the maxim, but this criterium implies the need to always consider circumstances. It is in fact impossible to have a Typic of the Moral Judgement, that means that it is impossible to build a “bridge” between the form and the matter in moral actions: therefore, the problem of the moral judgement is always grounded, in Kantian terms, in the problem of finding an adequate maxim to describe the situation that has to be judged. Describing a matter of fact in universal terms compels to prefer and underline only some circumstances that characterize
a situation. Moreover, the criterium of universalizing the maxim necessarily
presupposes the plurality of subjects, so that the duty of sincerity must be reconducted to the duties towards the others and not towards oneself. The others are a transcendental condition of possibility of the moral law, so that an application of the moral law that would harm the others to preserve oneselfʼs dignity would be a contradiction.
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List of Scientific Publications by Francesco Valerio Tommasi
Books by Francesco Valerio Tommasi
Giancarlo Lacerenza, Enrico Mazza, Francesco Siri, Fabrizio Mandreoli, Federico Ferraguto, Adi Efal, Stefano Biancu, Nicola Reali, Antonio Lucci, Panaghiotis Ar. Yfantis, Andrea Grillo, Sergio Rostagno, Emanuele Mariani, Luca Maria Possati
La storia dell’idea di sacramento sembrerebbe essere esclusivamente teologica. Negli ultimi anni, però, si è riscontrato un crescente interesse anche filosofico per questo concetto. Si pensi alla fenomenologia francese, che chiama in causa ripetutamente l’eucarestia, o ai lavori di Giorgio Agamben, in cui il sacramento è assunto come paradigma di dinamiche economiche, politiche e più latamente ontologiche. Ma altri esempi si possono citare, e anzi un uso filosofico delle definizioni del sacramento inizia già nella modernità. La ricorrente presenza di questo concetto nel pensiero contemporaneo appare dunque un esito non casuale della storia dei rapporti tra teologia e filosofia. A sua volta, indagare tale storia dal punto di vista peculiare offerto da questo concetto permette di offrire prospettive originali.
A questo compito si indirizza il volume. Mancava infatti sino ad oggi una indagine diacronica sul sacramento. Il volume tenta perciò la ricostruzione di alcune tappe fondamentali della storia dell’idea: muovendo non solo dalla patristica latina, ma anche dai prodromi nella Bibbia ebraica, per poi passare attraverso la comprensione semiotica che, sulla scia di Agostino, si sviluppa nel XII secolo e nella scolastica, si arriva appunto sino Kant, all’idealismo e al pensiero contemporaneo. Si comprendono così meglio le posizioni teologiche attuali delle diverse confessioni cristiane, altresì richiamate in queste pagine.
Inoltre, il volume si confronta anche con una tesi specifica rispetto al valore prettamente teorico e dunque filosofico del sacramento come specie peculiare di segno, che “rende efficace ciò che rappresenta”. Il sacramento infatti sembra accentuare alcuni elementi di tensione presenti in una figura determinante della storia della metafisica in generale, e della storia dei rapporti tra filosofia e teologia in particolare, ossia l’analogia. Il sacramento come “segno efficare” sembra esprimere proprio l’esigenza centrale garantita tradizionalmente dall’analogia: tenere assieme identità e differenza. Tuttavia il dispositivo sacramentale non si colloca in una problematica zona intermedia, non istituisce un terzo termine, ma pretendendo di mantenere contemporaneamente entrambi i versanti (aspetto segnico, differenza; e trasformazione completa e reale, identità).
Da questo punto di vista, questa raccolta di studi è da leggere in continuità con un progetto precedente, condotto altresì presso il Centro Studi sul Fenomeno Religioso della Fondazione Campostrini, i cui esiti erano stati pubblicati in un volume anche già curato da Francesco Valerio Tommasi: Tempio e persona. Dall’analogia al sacramento (FCSC 2014).
Se la ricerca specialistica ha mostrato l’universale diffusione spaziale e temporale dei templi, un loro tratto non è stato sinora approfondito: l’analogia che sempre di nuovo li accosta alla persona. L’uomo è descritto, in contesti diversi, come tempio della divinità, o il tempio come immagine dell’uomo. Ma si riscontrano anche parallelismi tra il luogo sacro come centro del mondo e gli organi o le parti più essenziali della persona; tra le capacità conoscitive e pratiche dell’uomo e gli strati architettonici in cui è strutturato il tempio; tra questi e l’ordine gerarchico del vivere associato, etc.
Che senso ha il ricorrere di queste immagini? Cosa ci dice sul fenomeno del tempio e della religione in generale? E in che modo un’analisi di questo tipo può contribuire alla comprensione della società attuale e dei problemi che il cosiddetto «scontro di civiltà» porta con sé?
Raccogliendo contributi di noti specialisti del settore, il volume si fa carico della questione, riscontrando anzitutto l’universale diffusione spaziale e temporale dell’analogia tra tempio e persona: dalle Americhe all’Asia, sino alle religioni monoteistiche. Ma il testo ospita anche contributi di architetti e sociologi che si interrogano sulle ricadute concrete della questione del tempio. Si rischia infine un passo ulteriore, proponendo l’utilizzo innovativo della categoria filosofica di sacramento per chiarire l’analogia in questione.
Il testo è l’esito di un progetto di ricerca avviato dal Centro Studi sul Fenomeno Religioso della Fondazione Campostrini e diretto da Francesco Valerio Tommasi. Si raccolgono contributi di: Cecilia Pennacini, Enrico Comba, Sergio Botta, Cristina Bignami, Aldo Tollini, Alessandro Stavru, Massimo Campanini, Maurizio Mottolese, Gaetano Lettieri, Saverio Campanini, Andrea Longhi, Giorgio Della Longa, Luca Diotallevi, Nicola Reali.
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Selected Papers by Francesco Valerio Tommasi
The role of analogy, its structure and foundation, in philosophy, logic and various sciences is addressed.
a situation. Moreover, the criterium of universalizing the maxim necessarily
presupposes the plurality of subjects, so that the duty of sincerity must be reconducted to the duties towards the others and not towards oneself. The others are a transcendental condition of possibility of the moral law, so that an application of the moral law that would harm the others to preserve oneselfʼs dignity would be a contradiction.
Giancarlo Lacerenza, Enrico Mazza, Francesco Siri, Fabrizio Mandreoli, Federico Ferraguto, Adi Efal, Stefano Biancu, Nicola Reali, Antonio Lucci, Panaghiotis Ar. Yfantis, Andrea Grillo, Sergio Rostagno, Emanuele Mariani, Luca Maria Possati
La storia dell’idea di sacramento sembrerebbe essere esclusivamente teologica. Negli ultimi anni, però, si è riscontrato un crescente interesse anche filosofico per questo concetto. Si pensi alla fenomenologia francese, che chiama in causa ripetutamente l’eucarestia, o ai lavori di Giorgio Agamben, in cui il sacramento è assunto come paradigma di dinamiche economiche, politiche e più latamente ontologiche. Ma altri esempi si possono citare, e anzi un uso filosofico delle definizioni del sacramento inizia già nella modernità. La ricorrente presenza di questo concetto nel pensiero contemporaneo appare dunque un esito non casuale della storia dei rapporti tra teologia e filosofia. A sua volta, indagare tale storia dal punto di vista peculiare offerto da questo concetto permette di offrire prospettive originali.
A questo compito si indirizza il volume. Mancava infatti sino ad oggi una indagine diacronica sul sacramento. Il volume tenta perciò la ricostruzione di alcune tappe fondamentali della storia dell’idea: muovendo non solo dalla patristica latina, ma anche dai prodromi nella Bibbia ebraica, per poi passare attraverso la comprensione semiotica che, sulla scia di Agostino, si sviluppa nel XII secolo e nella scolastica, si arriva appunto sino Kant, all’idealismo e al pensiero contemporaneo. Si comprendono così meglio le posizioni teologiche attuali delle diverse confessioni cristiane, altresì richiamate in queste pagine.
Inoltre, il volume si confronta anche con una tesi specifica rispetto al valore prettamente teorico e dunque filosofico del sacramento come specie peculiare di segno, che “rende efficace ciò che rappresenta”. Il sacramento infatti sembra accentuare alcuni elementi di tensione presenti in una figura determinante della storia della metafisica in generale, e della storia dei rapporti tra filosofia e teologia in particolare, ossia l’analogia. Il sacramento come “segno efficare” sembra esprimere proprio l’esigenza centrale garantita tradizionalmente dall’analogia: tenere assieme identità e differenza. Tuttavia il dispositivo sacramentale non si colloca in una problematica zona intermedia, non istituisce un terzo termine, ma pretendendo di mantenere contemporaneamente entrambi i versanti (aspetto segnico, differenza; e trasformazione completa e reale, identità).
Da questo punto di vista, questa raccolta di studi è da leggere in continuità con un progetto precedente, condotto altresì presso il Centro Studi sul Fenomeno Religioso della Fondazione Campostrini, i cui esiti erano stati pubblicati in un volume anche già curato da Francesco Valerio Tommasi: Tempio e persona. Dall’analogia al sacramento (FCSC 2014).
Se la ricerca specialistica ha mostrato l’universale diffusione spaziale e temporale dei templi, un loro tratto non è stato sinora approfondito: l’analogia che sempre di nuovo li accosta alla persona. L’uomo è descritto, in contesti diversi, come tempio della divinità, o il tempio come immagine dell’uomo. Ma si riscontrano anche parallelismi tra il luogo sacro come centro del mondo e gli organi o le parti più essenziali della persona; tra le capacità conoscitive e pratiche dell’uomo e gli strati architettonici in cui è strutturato il tempio; tra questi e l’ordine gerarchico del vivere associato, etc.
Che senso ha il ricorrere di queste immagini? Cosa ci dice sul fenomeno del tempio e della religione in generale? E in che modo un’analisi di questo tipo può contribuire alla comprensione della società attuale e dei problemi che il cosiddetto «scontro di civiltà» porta con sé?
Raccogliendo contributi di noti specialisti del settore, il volume si fa carico della questione, riscontrando anzitutto l’universale diffusione spaziale e temporale dell’analogia tra tempio e persona: dalle Americhe all’Asia, sino alle religioni monoteistiche. Ma il testo ospita anche contributi di architetti e sociologi che si interrogano sulle ricadute concrete della questione del tempio. Si rischia infine un passo ulteriore, proponendo l’utilizzo innovativo della categoria filosofica di sacramento per chiarire l’analogia in questione.
Il testo è l’esito di un progetto di ricerca avviato dal Centro Studi sul Fenomeno Religioso della Fondazione Campostrini e diretto da Francesco Valerio Tommasi. Si raccolgono contributi di: Cecilia Pennacini, Enrico Comba, Sergio Botta, Cristina Bignami, Aldo Tollini, Alessandro Stavru, Massimo Campanini, Maurizio Mottolese, Gaetano Lettieri, Saverio Campanini, Andrea Longhi, Giorgio Della Longa, Luca Diotallevi, Nicola Reali.
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The role of analogy, its structure and foundation, in philosophy, logic and various sciences is addressed.
a situation. Moreover, the criterium of universalizing the maxim necessarily
presupposes the plurality of subjects, so that the duty of sincerity must be reconducted to the duties towards the others and not towards oneself. The others are a transcendental condition of possibility of the moral law, so that an application of the moral law that would harm the others to preserve oneselfʼs dignity would be a contradiction.
Sapienza Università di Roma.
13 febbraio 2025
Responsabilità scientifica: Elettra Stimilli
25.09.2024
The Space-Time of Judgment: Arendt - 2 maggio, 16.00-18.00
In Dialogue - 3 maggio, 13.00-15.00
The Space-Time of Judgment: Kafka - 9 maggio, 16.00-18.00
"Deutscher Idealismus und moderne europäische Philosophie"
nesso rilevante con la filosofia della storia. Punto di partenza di tale ipotesi è la ovvia constatazione che in Carl Schmitt, e poi anche nel dibattito che scaturisce dalle sue tesi, la teologia politica incrocia il problema della secolarizzazione, dunque, almeno apparentemente, una idea di evoluzione
storica, o quantomeno di passaggio. Già nelle critiche di Peterson e di Löwith, e poi nel dibattito novecentesco (Taubes, Blumenberg, Strauss etc…), si è tuttavia discusso dei termini in cui debba comprendersi la lettura schmittiana del processo storico. Peraltro, anche prima di Schmitt, l’implicazione a vario titolo della storia si riscontra in tutta la tradizione che si è occupata di questioni latamente riconducibili al nesso tra ambiti teologico e politico. Tale nesso è stato pensato secondo forme storiche molto eterogenee (linearità, progresso o decadenza, circolarità, rottura, discontinuità e nuovo inizio, ripetizione, etc.), e ciò ha conferito significati ogni volta nuovi e anche opposti alle diverse “teologie politiche”. Il gravitare della questione attorno alla storia è una costante tanto decisiva quanto sinora non sempre adeguatamente focalizzata dalla ricerca sulla teologia politica. Il convegno mira perciò – non senza riflettere sulla apparente paradossalità di questa mossa – ad utilizzare una disciplina oramai marginalizzata nel dibattito (la filosofia della storia) come un filo conduttore per cercare di avvicinarsi ad un ambito invece attualissimo, come la teologia politica. Per quanto sia oggetto di costanti discussioni, essa presenta ancora
contorni disciplinari vaghi e sembra mancare di una rigorosa definizione. La teologia politica può essere considerata una forma di filosofia
della storia?
Partecipano: L. Arigone, S. Bancalari, L. Battista, M. Bozzon, L. Cognetti, F. Ferrario, M. Fiorilli, F. Fronterotta, C. Galli, M. Giuliani, B. Godefroy, M. Herrero, M. Lenzi, G. Lettieri, S. Lohi, J.-C. Monod, M. Nicoletti, M. Palma, G. Preterossi, D. Quarantotto, A. Schino, E. Stimilli, F.V. Tommasi.
5 maggio, 15.30-17.30, Aula VI-Villa Mirafiori
"What is new in philosophy? Eberhard's enduring replies to Kant between On a new discovery and the Progress of Metaphysics"
12 maggio, 15.30-17.30, Aula VI-Villa Mirafiori