Papers by Fiorenzo Parziale
A. Negri, C. Vercellese, 2008
In this article I examine Bourdieu's conception of symbolic domination as based on misrecognition... more In this article I examine Bourdieu's conception of symbolic domination as based on misrecognition and compare it with Gramsci's notion of hegemony based on consent. Drawing on ethnographic research in workplaces in the USA and Hungary I show how both theories are flawed. Gramsci does not appreciate the importance of mystification as a foundation for stable hegemony in advanced capitalism while Bourdieu's notion of misrecognition, based on the notion of habitus, is too deep to comprehend the fragility of state socialist regimes. Comparative analysis, I argue, calls for a concept of domination that is more contingent than Bourdieu's symbolic domination, yet deeper than Gramsci's hegemony.
Fiorenzo Parziale, 2017
Con la diffusione del paradigma dell'investimento sociale (Hemerijck 2012; Morel -Palier -Palme 2... more Con la diffusione del paradigma dell'investimento sociale (Hemerijck 2012; Morel -Palier -Palme 2012) viene attribuita particolare importanza agli interventi educativi, specificatamente a quelli concernenti la prima infanzia: diversi autori (Esping-Andersen 2005; Del Boca -Pasqua 2010) sostengono l'importanza di tali interventi per lo sviluppo delle abilità cognitive dei bambini e il contrasto alle diseguaglianze nelle opportunità scolastiche (Barone 2012).
This paper analyses the complex relationship between social classes, scholastic stratification an... more This paper analyses the complex relationship between social classes, scholastic stratification and educational choices in Italy, paying due attention to the role teachers may play in enhancing working-class students' chances to attend university. Our findings show on the one hand how the Italian educational system contributes to reproducing social inequalities, on the other hand how individuals can challenge the system, by reversing the abovementioned negative trend. In fact, working-class students are encouraged to go on to university, when they encounter teachers who inspire them through a positive relationship, good expertise and interesting lessons. In such instances, teachers can become " transformative intellectuals " who contribute to change students' social dispositions towards education.
Modelli locali di welfare educativo e diseguaglianze tra le classi sociali nell'accesso all'unive... more Modelli locali di welfare educativo e diseguaglianze tra le classi sociali nell'accesso all'università
Focusing on the Italian context, this research aims to analyze the relationship between investmen... more Focusing on the Italian context, this research aims to analyze the relationship between investment in education and economic development through a critical exam of the human capital theory. This paradigm is compared with the social investment paradigm, particularly the Esping-Andersen's thesis, which seems more useful to unfold the link between social stratification and education level as a resource of social innovation. From this standpoint, our hypothesis is that educational policies have positive effects on the economic system if they are oriented to reduce socio-economic inequalities increasing the rate of social inclusion, which can promote a wider social innovation.
Focusing on the Italian context, this research aims to analyze the relationship between investmen... more Focusing on the Italian context, this research aims to analyze the relationship between investment in education and economic development through a critical exam of the human capital theory. This paradigm is compared with the social investment paradigm, particularly the Esping-Andersen’s thesis, which seems more useful to unfold the link between social stratification and education level as a resource of social innovation. From this standpoint, our hypothesis is that educational policies have positive effects on the economic system if they are oriented to reduce socio-economic inequalities increasing the rate of social inclusion, which can promote a wider social innovation.
Il volume si occupa di tre tipi di diseguaglianze scontate dalle donne in ambito lavorativo: dise... more Il volume si occupa di tre tipi di diseguaglianze scontate dalle donne in ambito lavorativo: diseguaglianze salariali, di carriera e di capacità professionali. La riflessione teorica è accompagnata da 3 studi di caso.

1. Premessa L'obiettivo di questo articolo è esaminare alcuni aspetti metodologici e di teoria so... more 1. Premessa L'obiettivo di questo articolo è esaminare alcuni aspetti metodologici e di teoria sociale rintracciabili nel pensiero filosofico di Paul Ricoeur, dato che parte significativa dell'opera di questo autore può essere concepita come un'interessante traduzione del pensiero ermeneutico nelle scienze sociali. Una traduzione simile si può ritrovare, per esempio, anche in Habermas, ma Ricoeur si distingue da quest'ultimo in particolare per la maggiore attenzione riservata alle forme simboliche come strumento di costruzione e al tempo stesso comprensione della realtà sociale. L'enfasi sulla limitatezza e ambivalenza di ogni mediazione simbolica permette al filosofo francese di non incentrare la sua analisi su categorie trascendentali come in parte fa Habermas (1981a) quando parla delle tre pretese di validità presenti in ogni linguaggio storico-naturale, e più in generale della ragione comunicativa 1 . Il pensiero di Ricoeur trae la sua originalità dal tentativo di valorizzare la riflessività del soggetto, senza fare di questo un a-priori ed evitando contemporaneamente la sua semplice riduzione a una base economica, psicologica, biologica, discorsiva o di altro tipo. Lo studio ricoeuriano percorre una "via lunga" che lo stesso autore pone come metodo fecondo dell'indagine filosofica: adottare i punti di vista e le pratiche di ricerca di specifiche "ermeneutiche regionali", in particolare semiotica, linguistica, storia, antropologia e, appunto, sociologia, per poi rimandare a questioni di ordine ontologico. Ma la risalita all'ontologia è sempre incompiuta, accennata, e comunque progressivamente abbandonata con la "connotazione sociologica" della via lunga 2 . I presupposti di questa maturazione sono dati da un orientamento filosofico genuinamente anti-fondazionalista, a cui accennerò più avanti quando parlerò dell'assenza di "assoluti". La via lunga è considerata necessaria perché "la filosofia muore se si interrompe il suo dialogo millenario con le scienze, che si tratti di scienze matematiche, di scienze della natura o di scienze umane" (Ricoeur, 1995(Ricoeur, /1998. Questa convinzione porta Ricoeur ad attraversare tutti i luoghi dell'ermeneutica, ricomponendoli in maniera dialettica (Montesperelli, 2014), fino ad occuparsi di questioni squisitamente sociologiche, a partire dall'esplicitazione della relazione dialettica tra il soggetto in quanto agente 3 e le forme simboliche (segni, simboli, testi) che mediano il rapporto con il mondo sociale. Ed è in tale esplicitazione che si può cogliere la portata sociologica del suo pensiero, tanto dal punto di vista teorico quanto sotto il profilo metodologico ed epistemologico. Da questo autore , che dà un grande contributo alla svolta testuale nelle scienze sociali, è possibile così ricavare una prospettiva sociologica che non richiede necessariamente il ricorso a categorie trascendentali. Nel prossimo paragrafo illustro alcuni punti salienti della citata via lunga di Ricoeur, soffermandomi sui concetti di simbolo e testo, attraverso i quali l'autore esamina le categorie sociologiche di agente, identità e azione sociale. A questo proposito sottolineo il ruolo che Ricoeur attribuisce al linguaggio come strumento che pone un ordine alla realtà senza mai sostituirsi ad essa. Ciò mi permette di passare ad esaminare nel terzo paragrafo quello che ritengo sia uno dei principali contributi di Ricoeur nell'ambito della svolta testuale nelle scienze sociali: formulare una prospettiva olista e critica, lontana tanto dall'idealismo quanto dal positivismo. Con Ricoeur emerge la possibilità da parte dell'ermeneutica di recuperare, valorizzare, il concetto di totalità sociale di Lukàcs (1923), ponendolo completamente sul terreno sociologico. Infatti, richiamandosi al circolo esegetico-ermeneutico di Dilthey, il filosofo ritiene che singoli fenomeni della realtà sociale possano essere ricondotti a una più ampia totalità, a patto di considerare quest'ultima come un orizzonte e non un oggetto completamente determinato. In altre parole, l'operazione di ricostruzione parziale della totalità sociale è possibile concependo fenomeni sociali tra loro correlati come parti di un unico testo che si apre verso un orizzonte più ampio di senso. Partendo da un'impostazione fenomenologica, Ricoeur concepisce il senso come 3 Ricoeur utilizza spesso il termine agente piuttosto che quello di attore, per richiamare l'attenzione sul fatto che l'azione umana ha una componente sia riflessiva sia pre-riflessiva: da un lato il soggetto è capace di riflettere su se stesso e sulle azioni che compie, interpretando attivamente i ruoli sociali; dall'altro agisce anche sulla base di routine e abitudini, aspetti che rinviano a un rapporto in parte più immediato e inconscio con la realtà. In tal senso si può notare, in linea con quanto afferma Michel , un legame tra Ricoeur e la cosiddetta "French Theory". Con questa etichetta negli USA si intende l'insieme, a dir il vero composito, di studiosi francesi che a partire dagli anni Sessanta-Settanta del XX secolo hanno sviluppato una prospettiva post-strutturalista. Tra questi vi sono Deleuze, Foucault e Bourdieu. Ricoeur, pur non essendo un post-strutturalista, intrattiene un serrato confronto con questa prospettiva. Ritorno in particolare sul punto al par. 5. l'orientamento del soggetto verso il mondo della vita (Husserl, 1936), cioè come qualcosa che appartiene alla dimensione fattuale dell'esperienza (Heidegger, 1927) che è inesprimibile nella sua completezza. In quest'ottica, il senso di ogni azione è traducibile solo parzialmente in significati, ossia in mediazioni simboliche culturalmente codificate (Crespi, 1993; De Rose, 2001). Riprendendo Schleiermacher , il movimento analitico del filosofo francese è a spirale: unisce spiegazione e comprensione in "un arco ermeneutico" dove l'una rimanda all'altra a un livello più profondo 4 . In verità, Ricoeur offre indirettamente un contributo originale alla riedizione del Methodenstreit avviatosi a Tubinga nel 1961 sotto il nome di Positivismusstreit, perché sostiene la necessità dell'oscillazione tra l'analisi di singoli fenomeni e la riconfigurazione di quest'analisi in riferimento alla più ampia totalità sociale, senza cedere alle tentazioni del sapere assoluto di matrice hegeliana 5 . Dunque, la lettura di Ricoeur favorisce una visione della ricerca sociale più pluralista e tollerante, ma non per questo evasiva nella difesa del rigore scientifico. Il paradigma testuale, alla formazione del quale il nostro autore contribuisce, permette di sottolineare sotto il versante tanto epistemologico quanto metodologico "l'ubiquità del testo". Con questa espressione intendo la possibilità di considerare come testi sia i fenomeni sociali sia le tecniche impiegate per studiarli. Dal punto di vista teorico, oltre che metodologico, il filosofo francese ha un confronto serrato con diversi studiosi di scienze sociali. Esamina minuziosamente concetti sociologici fondamentali (azione, identità, struttura sociale, etc.) allo scopo di individuare le aporie teoriche di singole prospettive o specifici autori, per poi trasformarle in una risorsa. Infatti, per Ricoeur dietro un'aporia si può celare la possibilità di ricomporre posizioni teoriche diverse e giungere a una nuova e più ricca, ma mai definitiva, sintesi interpretativa. Tuttavia, in questo autore l'atteggiamento eclettico non sovrasta mai l'intento di fondo, ossia tracciare un nuovo sentiero della filosofia riflessiva, di matrice fenomenologico -ermeneutica 6 . Tale modo di procedere si palesa con forza in "Ideologia e Utopia" (1986a). Mi soffermerò estesamente su questa opera nel quarto paragrafo, perché qui il contributo sociologico di Ricoeur diviene definitivamente chiaro con l'esplicitazione di quello che egli stesso definisce (non solo in quest'opera) ora modello motivazionale, ora modello antropologico. L'asse portante di questo modello è la congiunzione del concetto marxista di prassi con quello di azione simbolica proposto da Geertz (1973). Tramite il concetto di prassi simbolica, Ricoeur considera ideologia e utopia due funzioni dell'immaginazione. Nel descrivere il nesso tra queste funzioni lo studioso affronta tre questioni sociologicamente rilevanti: la relazione tra struttura e azione e quindi tra individuo e società; la capacità di messa in discussione dell'ordine sociale da parte dell'agente come condizione di cambiamento sociale; la possibilità di una conoscenza oggettiva del mondo sociale. Nel quinto e ultimo paragrafo sottolineo come le tre questioni siano tutte connesse al potere, indicando quelli che secondo me sono rispettivamente il principale punto di debolezza e il principale punto di forza del contributo sociologico di Ricoeur: da una parte non è del tutto chiaro il rapporto tra produzione simbolica e strutture storico-sociali; dall'altra la relazione dialettica tra forme simboliche e azione chiarisce come gli agenti sociali possano avere una capacità critica nella vita quotidiana come nella pratica scientifica. Con ciò propongo una lettura della riflessione elaborata da Ricoeur in termini di "sociologia del possibile", in quanto egli indica come il potere costituito possa essere anche condizione di azione e conoscenza: sto facendo riferimento sia alla capacità dell'agente di divenire pienamente soggetto, e per questa via produrre eventualmente il cambiamento sociale, sia alle possibilità dello scienziato di comprendere con rigore e umiltà il mondo sociale. 2. La via lunga come progressiva traduzione sociologica del pensiero ermeneutico L'interessa filosofico di Ricoeur è comprendere l'essere umano a partire dalla distinzione heideggeriana tra essere ed enti. Tuttavia, egli ritiene che la filosofia sia non la "voce dell'essere" ma "l'ermeneutica della vita" (Ricoeur, 1995(Ricoeur, /1998 e pertanto sia necessario studiare l'essere umano attraverso le sue forme simboliche 7 . Partendo da questa convinzione, egli non solo concorre all'opera di...
L’obiettivo della presente analisi è provare a cogliere il nesso esistente
tra la diseguale distr... more L’obiettivo della presente analisi è provare a cogliere il nesso esistente
tra la diseguale distribuzione dei vantaggi sociali tra le diverse occupazioni,
la percezione che si ha di questa distribuzione e le relazioni di
natura politico-economica tra gruppi occupazionali, prima, e classi
sociali, poi.
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sociali, poi.
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