Papers by Daniele Bianconi
Byzantinische Zeitschrift
Byzantinische Zeitschrift
The identification of a “new” handwriting of Manuel Chrysoloras allows to assign to him a number ... more The identification of a “new” handwriting of Manuel Chrysoloras allows to assign to him a number of hitherto unpublished witnesses, all preceding his teaching activity in Florence from 1397. This new dossier illustrates Chrysoloras’ youth in Constantinople, providing precious and so far unknown information on his family, his father John, his studies in the anti-Palamite milieux with Isaac Argyros and Demetrios Kydones, and, of course, his books, his graphic education, and his readings. Among these, a special place is occupied by Aristotle’s logic: particular attention is therefore paid to a mock-up of a manuscript containing Aristotle’s Organon with a marginal commentary, here attributed to Chrysoloras and realized in a well-known manuscript by his master Argyros.
Segno e Testo, 2019
An in-depth study of MSS Vat. gr. 704, Oxon. Bodl. Barocci 48 and some other later manuscripts, s... more An in-depth study of MSS Vat. gr. 704, Oxon. Bodl. Barocci 48 and some other later manuscripts, such as MS Vat. gr. 1444, provides a new reconstruction for both the authorial composition of the Solutiones quaestionum and the De numero septenario by Nikephoros Gregoras, and the manuscript tradition of the two treatises.
Restauri, integrazioni, implementazioni. Tra storia dei libri e storia dei testi greci, in Nel segno del testo. Edizioni, materiali e studi per Oronzo Pecere, a cura di L. Del Corso, F. De Vivo, A. Stramaglia, Firenze, Edizioni Gonnelli, 2015 (Papyrologica Florentina, 44), pp. 239-291
This paper deals with the manuscript tradition of Synesius' collection of letters, a text which e... more This paper deals with the manuscript tradition of Synesius' collection of letters, a text which enjoyed a great success in Byzantium especially during the Palaeologan period, when it became a model of style and was intensively copied. The identification in some manuscripts of the handwriting of Nicholas Triclines, John Pepagomenos and some other scribes, such as a certain John, more or less connected with Demetrius Triclinius, allows to reconstruct a Triclinian stage, perhaps a veritable edition, in the history of the text.
The paper deals with a new witness of greek ancient minuscule cursive handwriting, which consists... more The paper deals with a new witness of greek ancient minuscule cursive handwriting, which consists in three annotations found in a late antique latin manuscript of Augustine’s works kept in the National Russian Library of Aaint-Petersburg (Ms Q.v.i.3). Thanks to an accurate paleographical analysis, the greek marginalia have been dated to the full second half of the 7th century and assigned to an Italian center, probably Ravenna.
Variorum collected studies series 454], nonché, della stessa autrice, con particolare riferimento... more Variorum collected studies series 454], nonché, della stessa autrice, con particolare riferimento per il periodo tardobizantino, L'astronomie byzantine à l'aube de la renaissance (de 1352 à la fin du XV e siècle), in « Byzantion », 66 (1996), pp. 244-280, e, di carattere più generale, Les sciences exactes à Byzance, in « Byzantion », 79 (2009), pp. 380-434, in particolare le pp. 392-413. 2 si vedano rispettivamente angelo M. BanDini, Catalogus codicum Graecorum Bibliothecae Laurentianae, ii, typis regiis, florentiae 1768 (rist. anast. zentral-antiquariat der deutschen demokratischen republik, lipsiae 1961), col. 55, e anne Tihon, Le "petit Commentaire" de théon d'alexandrie aux tables faciles de ptolémée (histoire du texte, édition critique, traduction), Biblioteca apostolica Vaticana, città del Vaticano 1978, pp. 19-20 [studi e testi 282].

È ormai noto che la storia dei testi classici a Bisanzio si lega solo in parte all'attività e all... more È ormai noto che la storia dei testi classici a Bisanzio si lega solo in parte all'attività e alle vicende personali di quegli eruditi più celebri -da Fozio ad Areta, da Giovanni Tzetze ad Eustazio di Tessalonica, da Massimo Planude a Demetrio Triclinio e ad alcuni altri ancora -che, oltre ad aver prodigato le proprie cure esegetiche a questo o a quell'autore dell'antichità, hanno lasciato un'impronta più o meno consistente nella filologia e nella letteratura bizantine. Spesso -e, forse, più spesso -ad accostarsi agli autori della letteratura classica sono state figure "minori" di scribi di professione, copisti per passione, filologi, insegnanti, scolari, lettori colti, i quali tutti, ora in modo autonomo ora collaborando tra loro e/o con i "maggiori", sono intervenuti attivamente nel processo di trasmissione dei testi antichi. 1 Queste «shadowy […] figures» 2 nella maggior parte dei casi dimorano ancora nell'anonimato e sono indicate per mezzo dei sigla che i testimoni da loro allestiti recano negli apparati delle moderne edizioni critiche. Tuttavia, il progressivo affinamento del metodo paleografico ha reso possibile il riconoscimento della mano di alcuni di questi personaggi in un numero sempre maggiore di manoscritti, sì che, grazie anche all'esame della selezione dei modelli, delle scelte testuali, delle pratiche dotte e, non da ultima, dell'educazione grafica da essi esibite, è stato possibile delineare profili di intellettuali di una certa levatura, arrivando, in alcuni casi più fortunati di altri, a restituire loro un'identità.

Uno dei più celebri e rilucenti mosaici di Santa Sofia -da riferire al X secolo -rappresenta la V... more Uno dei più celebri e rilucenti mosaici di Santa Sofia -da riferire al X secolo -rappresenta la Vergine che regge in braccio il Cristo bambino; sulla destra e sulla sinistra sono due imperatori che condividono, a livello di raffigurazione, numerosi aspetti: la figura elegante, i lineamenti piuttosto giovanili del volto, l'abbigliamento solenne (che è quello proprio del cerimoniale d'età macedone), l'atteggiamento di composta devozione, l'offerta di un dono alle divinità: in un caso la città di Costantinopoli, nell'altro la stessa Santa Sofia che ospita la scena. Sono proprio i 'modellini' dei due doni offerti -oltre ovviamente alle iscrizioni che accompagnano i sovrani -ad agevolare e a permettere l'identificazione di questi ultimi, rispettivamente con Costantino, fondatore della città e della stessa Santa Sofia, e con Giustiniano, novello ktetor della Grande Chiesa 1 . Non sappiamo quale imperatore del X secolo abbia promosso la realizzazione del mosaico, ma è evidente l'intenzione, in una fase di renovatio dell'impero bizantino, di ricollegarsi ai due basileis del passato, che, nel pieno della 'rinascenza macedone', furono riattualizzati -financo, s'è visto, nell'abbi-2. Sull'abbigliamento del basileus bizantino, si veda P. ODORICO, Habiller le prince. Vêtements et couleurs à la cour de Byzance, in Comunicare e significare nell'alto medioevo. Spoleto, 15-20 aprile 2004, Spoleto, 2005 (Settimane di Studio della Fondazione « Centro Italiano di Studi sull'

All’ombra dell’imperatore. Sui caratteri grafici, materiali e decorativi del Paris. Coisl. 79 (e del Lond. Add. 11870), in Storie di cultura scritta. Studi per Francesco Magistrale, a cura di P. Fioretti, I-II, Spoleto, CISAM, 2012 (Collectanea, 28), I, pp. 127-171 a cura di PAOLO FIORETTI con la collaborazione di ANNANGELA GERMANO e MARCO ANTONIO SICILIANI TOM... more a cura di PAOLO FIORETTI con la collaborazione di ANNANGELA GERMANO e MARCO ANTONIO SICILIANI TOMO PRIMO 2012 FONDAZIONE CENTR O ITALIANO DI STUDI SULL'ALTO MEDIOE VO SPOLETO DANIELE BIANCONI ALL'OMBRA DELL'IMPERATORE. SUI CARATTERI GRAFICI, MATERIALI E DECORATIVI DEL PARIS. COISL. 79 (E DEL LOND. ADD. 11870)* 1. Nella Bibliotheca Coisliniana, uscita « cum approbatione et privilegio Regis » a Parigi nel 1715 per i tipi di Ludovique Guerin e Charles Robustel, così Bernard de Montfaucon descrive il codice PARIS, Bibliothèque nationale de France, Coisl. 79 contenente una scelta (e 'klogaí; a ' panqísmata) delle omelie di Giovanni Crisostomo: « Codex LXXIX. olim CCCIX. Membranaceus, ad usum Imperatoris Nicephori Botaniatae, qui imperavit ab anno 1078 ad annum 1081. Continet Eclogas, sive selecta ex Operibus S. Joannis Chrysostomi [...]. Codex est grandi pulcroque charactere descriptus, ac titulis & initialibus literis aurei exornatus. Praemittuntur initio Codicis quattuor tabellae eleganter depictae [...] » 1 . 2. Una messa a punto sui numerosi studi di cui il manoscritto è stato oggetto -e dei quali alcuni saranno citati più oltre all'occorrenza -si deve a DUMITRESCU, Remarques, e, più recentemente, a K. KRAUSE, Die illustrierten Homilien des Johannes Chrysostomos in Byzanz, Wiesbaden, 2004 (Spätantike -Frühes Christentum -Byzanz. Kunst im ersten Jahrtausend. Reihe B.
La vicenda dei 'Plutarchi' di Massimo Planude -quale si può ricostruire incrociando le informazio... more La vicenda dei 'Plutarchi' di Massimo Planude -quale si può ricostruire incrociando le informazioni fornite dal dotto monaco nel suo epistolario con i dati offerti dalla tradizione manoscritta (in specie da quei testimoni realizzati per iniziativa dello stesso Planude e in parte autografi) -è nota fin nei dettagli.
Uploads
Papers by Daniele Bianconi