Papers by Giulio Cura Curà

L a precettistica grammaticale e poetica provenzale, dal capostipite Raimon Vidal agli epigoni de... more L a precettistica grammaticale e poetica provenzale, dal capostipite Raimon Vidal agli epigoni delle Leys d'Amors, è legata alla trattatistica latina da un rapporto complesso, 1 che concerne ovviamente anche la terminologia specifica. Nell'esame della morfologia, nelle opere latine, si reperisce il tecnicismo CĀSŬĀLIS, 'qui casum habet, ad casum pertinet' (ThLL, III: 571, con cospicua documentazione); è attestato ripetutamente, a partire da Varrone e inclusi autori noti nel Medioevo come Donato e Prisciano, e vanta un'ampia diffusione in grammatiche e poetriae mediolatine. 2 Il suo esito provenzale cazual, 'provvisto di casi, declinabile', manca nei trattati del Duecento, in cui pure è abituale l'uso di cas ('caso') e dei nomi dei singoli casi, nell'ambito di un costante riferimento al modello autorevole e nobilitante della grammatica latina; 3 rientra invece fra i termini specifici dei trattatisti trecenteschi, che gravitano nell'ambiente culturale del tolosano Concistori del Gay Saber. La prima attestazione dell'aggettivo è in Raimon de Cornet, un trovatore che, sotto certi aspetti, è un anticipatore nel campo della trattatistica del Trecento. Nell'epistola didattica Als trobayres vuelh far (1327) ricorre a cazual in un'espressione che indica nel complesso le parti del discorso declinabili (si vedano a riscontro i vv. 37-47 del Doctrinal de trobar [1324], 4

Et convertimini et videbitis quid sit inter iustum et impium et inter servientem Deo et non servi... more Et convertimini et videbitis quid sit inter iustum et impium et inter servientem Deo et non servientem Ei. (Prophetia Malachiae 3, 18) 1. UNA MISSIVA A UN DESTINATARIO ILLUSTRE R aimon de Cornet indirizza l'epistola Al bo relegïos a Guiral Ot (Geraldo Oddone), Ministro Generale dell'Ordine Francescano, che è elogiato nella salutatio (vv. 1-22) e raccomandato a Dio nella chiusa. Nei versi finali il poeta offre la missiva a «Roza d'abril», senhal che, come in altri suoi testi, è riferito alla Vergine (vv. 390-399): è un gesto di devozione mariana comune a diverse opere del nostro e la sua presenza non implica di necessità che si tratti di una lettera fittizia, ipotesi sostenuta invece da Léglu (2013: 179): «the Letra remains unsent, a gift to the Virgin». Guiral Ot nacque attorno al 1290/1294 a Camboulit (presso Figeac, nel dipartimento del Lot), in diocesi di Cahors, ed entrò nell'ordine francescano nel 1312; frequentò la prestigiosa facoltà teologica di Parigi. L'11 giugno 1329 fu eletto diciassettesimo Ministro Generale e mantenne la carica fino al 1342, reggendo l'ordine con sapienza, prudenza e ampiezza di vedute (in particolare, sulla spinosa questione della povertà, che suscitava aspre divisioni tra i francescani, coltivò idee non distanti da quelle di papa Giovanni XXII). Riuscí a ricomporre i dissidî fra l'ordine e il papato nel capitolo di Perpignano (1331); promosse nuovi statuti disciplinari e liturgici e missioni in varie parti del mondo. Fu legato papale in Sicilia, Inghilterra e Ungheria. Nel 1342 Clemente VI lo nominò patriarca titolare di Antiochia e arcivescovo di Catania. Morí nel 1349 durante la nota epidemia di peste. Oltre che per i ruoli di primo piano ricoperti nelle gerarchie ecclesiastiche, Guiral Ot fu noto quale eminente

Carte Romanze 5/2 (2017) Entre dos reis vei mogut et enpres di Aicart del Fossat (cf. Asperti 200... more Carte Romanze 5/2 (2017) Entre dos reis vei mogut et enpres di Aicart del Fossat (cf. Asperti 2004: 518). In particolare, i temi e lo stile delle coblas I-IV rivelano notevoli analogie con testi e stilemi di Bertran de Born, 5 ad esempio con opere come Miei sirventes vueilh far dels reis amdos. I punti di contatto sono soprattutto nell'ampio e convinto elogio della guerra, nella raffigurazione entusiasta e compiaciuta delle azioni militari -ispirata al modello epico della chanson de geste -e nella loro magnificazione, anche estetica, con scenografie di eserciti, accampamenti, armi e scontri. 6 Il nostro mutua da Bertran de Born immagini icastiche e vivide, dalla forte impronta cavalleresca, con cui esalta la bellezza, la bontà e l'utilità di guerre e battaglie (Bertoni [1940: 17] parlò in proposito di «impulso guerriero di Percivalle Doria»), 7 mentre si sdegna per la decadenza e il degrado della nobiltà, altro elemento di continuità con il trovatore di Autafort. 8 Le affinità tra i due poeti sono visibili pure nell'impostazione di alcuni passi nei toni del plazer e nell'assunzione della prospettiva di uno «spettatore -gli stilemi introduttivi piú frequenti e caratteristici s'incentrano su forme verbali di vezer, plazer, auzir […] -di quelle colorite mischie» (il rilievo, riferito a Bertran de Born, è di Bertolucci Pizzorusso 2005: 78-9). È altrettanto vero che la celebrazione della guerra e la sua concezione come mezzo per ristabilire pretz e joi sono τóποι diffusi nella poesia trobadorica.
In two of his letras Raimon de Cornet offers a vivid satirical description of the worldly-minded ... more In two of his letras Raimon de Cornet offers a vivid satirical description of the worldly-minded life of clergy, proposing moral and educational purposes. Particularly, in A sels que vol, here published, the author satirizes prelates. The new critical edition has represented the opportunity for a thorough examination of this work: the author, even though he maintains his own originality, shows his indebtedness to previous century's Provençal literatureboth in subjects and in form, of which we propose, here for the first time, a critically based analysis-, but also to medieval Latin tradition.

a recente pubblicazione di un'edizione commentata del Libro delle tre scritture (2014) costituisc... more a recente pubblicazione di un'edizione commentata del Libro delle tre scritture (2014) costituisce un'indiscutibile ragione di progresso negli studî su Bonvesin da la Riva. 1 Il curatore, Matteo Leonardi, si è impegnato in una disamina estesa e scrupolosa delle fonti, specie scritturali e di ambito francescano; al contempo ha sondato i rapporti con altri testi didattici duecenteschi di area settentrionale e ha prestato debita attenzione all'intertestualità interna al corpus bonvesiniano. Un quadro evidente del lavoro svolto emerge anche dagli utili indici di fonti e loci paralleli che corredano il volume. 2 Compulsando il commento e apprezzandone l'indubbia ricchezza, si ha purtuttavia la sensazione che una materia tanto complessa richieda un supplemento di indagini e si possano allegare nuove chiose, al fine di approfondire la ricerca sulle fonti e illuminare ancora di piú alcuni punti del testo. Propongo quindi un mio modesto, ma spero utile, contributo al commento del Libro delle tre scritture, nella forma di sparse note di lettura e senza pretese di esaustività, indicando al contempo alcune linee di ricerca che ritengo meritevoli di ulteriori studî. 3

Carte Romanze, 2014
a «Peut enueiaual rei / mas qer save / qe pert ses forfag / qar del be / qe m'a volgut / reconosc... more a «Peut enueiaual rei / mas qer save / qe pert ses forfag / qar del be / qe m'a volgut / reconosc qe·s vira» Q «Parte viia. Al rei. / mas q(ue) mane. / Qe ses tot for fait. / De qel bem q(ue) m'a volgut. / Reconosc. qe·s vira» C «Perrin ten via va al rei / mas que mave / que ses tot forfait / di quel be / qe m'a volgut / reconosc ques vira» K «Perrin ten via al rei / mas qe mave / qe ses tot forfait / di quel be / que m'a volgut / reconosc que·s vira» I «Perrin ten via Petit ne(n) veiera al rei / mas que mave / qe ses tot forfait / di quel be / que m'a volgut / reconosc que·s vira» R «Per quieu en re no desrey / mas car save / que pert ses forfayt / car del be / que m'a volgut / reconosc q(e)s vira» AB «Petit enveiaval rei / mas que mave / qe (que B) ses tot forfait / daqel be / qe m'a volgut / reconosc qeis vira» D «Petit enveiaval rei / mas que mave / qe ses tot forfait / dei qel be / que m'a volgut / reconosc qe·s vira» M «Petit enveia val rei / mas qe mave / qe ses tort forfach / del be / qe m'a volgut / reconosc qe·s vira» Sg «Petit enveiaval rei / mas q(ue) mave / qe sesties forfaig / de cel be / q(e) m'a volgut / reconosc que·s vira» V «Petit enveiaval rei / mas car mave / que prec ses forfait / q(ue) del be / que m'a volgut / reconoc que·s viran»

1. PREMESSA n capitolo dello studio introduttivo dell'edizione critica di Folquet de Marselha cur... more 1. PREMESSA n capitolo dello studio introduttivo dell'edizione critica di Folquet de Marselha curata da Paolo Squillacioti è dedicato, nell'ambito dell'esame della tradizione manoscritta, all'analisi della seriazione dei componimenti nei codici latori. 1 Lo studioso ha individuato «un certo numero di componimenti che appaiono frequentemente attigui, o almeno ravvicinati, nei canzonieri»: 2 i criterî di lavoro prescelti, infatti, lo hanno portato ad accogliere, nell'individuazione delle serie, gruppi variamente interpolati, applicando in maniera non rigida il termine Liederblatt. Tale opzione, peraltro, è esplicitata e giustificata da Squillacioti, il quale, pur ritenendo probabile che i raggruppamenti non abbiano carattere di casualità e siano da addebitare a fasi alte della tradizione, considera problematico fissare l'esatta consistenza delle serie stesse e ancora di piú formulare delle ipotesi sul responsabile della raccolta. Anche altri aspetti hanno indotto lo studioso alla cautela nel ricostruire la tradizione di Folquet: il dilemma sull'identificazione del Liederblatt con i raggruppamenti minori o piuttosto con una seriazione piú ampia di poesie, di cui i singoli codici avrebbero operato una selezione; la presenza di alcuni testi in piú gruppi; l'impossibilità di collocare in un eventuale Liederblatt i componimenti a testimone unico e la difficoltà di verificarne la presenza per quelli tràditi da un numero esiguo di manoscritti. 3 Sulla base della tipologia di analisi intrapresa, l'ultimo editore di Folquet ha notato che le serie tendono a raggrupparsi nei diversi canzonieri in sequenze piú ampie -anche in questo caso riferendosi a un concetto di Liederbuch come «raggruppamento di poesie che ricorrono in modo abbastanza costante all'interno delle sezioni riservate a ciascun trovatore nei singoli codici» 4 -, e ha enucleato quattro linee di tradizione 1 Squillacioti 2009: 15-28.

PROPRIETÀ LETTERARIA RISERVATA © 2 0 1 4 C ac u c ci Ed it o r e -B a r i Via Nicolai, 39 -70122 ... more PROPRIETÀ LETTERARIA RISERVATA © 2 0 1 4 C ac u c ci Ed it o r e -B a r i Via Nicolai, 39 -70122 Bari -Tel. 080/5214220 Ai sensi della legge sul diritto d'autore e del codice civile è vietata la riproduzione di questo libro o di parte di esso con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilm, registrazioni o altro. Indice generale 5 INDICE GENERALE Premessa (Angelo Chielli, Leonardo Terrusi) pag. 7 La filologia di Carmelo Zilli (Domenico Lassandro) » 9 ROBERTO ANTONELLI Per una storia della Filologia romanza in Italia: Cesare De Lollis rivoluzionario e conservatore » 13 BEATRICE BARBIELLINI AMIDEI Il Congedo al lettore dal Libro d'Amore (mss. Ricc. 2317 e Pal. 613) » 25 ANNA MARIA COMPAGNA Giasone e Medea in Francesc Alegre (Barcellona 1494) e in Joan Roís de Corella (Gandia? 1435 -València 1497) » 33 GIULIO CURA CURÀ Note a Jacopo Alighieri, Dottrinale XLII, 37-54. Con alcune prime riflessioni sulla cronologia dell'opera » 51 CARLO DONÀ La Spada nella Roccia e altre spade del destino » 63 PIETRO MARIA FRAGNELLI «A suo tempo vi ricompenserà». Un invito alla lettura del Siracide » 81 PAOLO GRESTI Osservazioni sul rimario del Donat proensal ambrosiano » 85 Indice generale 6 TERESA NOCITA La collezione di stampe antiche 'Maurice Dumarest' pag. 99 GIUSEPPE NOTO Due versi sinora sconosciuti del trovatore 'fantasma' Giuffredi (o Giuffrè) di Tolosa e un commento di Francesco Redi (poi cassato dall'autore) a Par. VIII, 147 » 119 SANDRO ORLANDO Il prezzo della virtù » 129 MARCO PICCAT La Chanson de Rome: un'altra 'canzone' per i marchesi di Saluzzo (BnF Rés 8-Ln 27-2688) » 139 ANTONIO PIOLETTI Esercizi sul cronotopo 10. Il Voyage de Charlemagne en Orient: la teatralizzazione della parodia » 153 LAURA RAMELLO «Un petit conte vos vueil dire»: Baril e un suo inedito frammento » 163 FERNANDO SCHIROSI Marcel Schwob et l'argot » 181 LEONARDO TERRUSI Nuove notizie di Lelio Manfredi » 193 ELISA TINELLI «Asinus ad lyram»: su un adagio di Erasmo da Rotterdam » 213
Per la migliore riuscita delle pubblicazioni si invitano gli autori ad attenersi, nel predisporre... more Per la migliore riuscita delle pubblicazioni si invitano gli autori ad attenersi, nel predisporre i materiali da consegnare alla Redazione ed alla Casa editrice, alle norme specificate nel volume Fabrizio Serra, Regole editoriali, tipografiche & redazionali,

Più noto per l'attività di trovatore in lingua provenzale, Raimon de cornet è autore di due testi... more Più noto per l'attività di trovatore in lingua provenzale, Raimon de cornet è autore di due testi latini rientranti a pieno titolo nell'ambito dell'innografia 1 : Mater Iesu, castrum virginitatis, inno di lode alla Vergine costituito da un accumulo di invocazioni secondo il modello delle litanie e degli inni mariani, e amore Dei Bernardus, sequenza che tesse l'elogio di san bernardo di clairvaux attraverso un breve resoconto degli aspetti salienti della sua vita esemplare . I due componimenti condividono la tradizione manoscritta, in quanto furono copiati alle cc . 17v-18r e 32v-33r (pp . 32-33 e 60-61) del codice 2885 della bibliothèque municipale di Tolosa -già ms . 500 .010 degli archives de l'académie des Jeux Floraux -, principale collettore dell'opera di Raimon (ms . A) e perciò conosciuto come «Registre de cornet» 2 . Levente Seláf ha citato Mater Iesu nel suo studio sulla poesia religiosa volgare proprio per la singolarità della trasmissione testuale, avvenuta ad opera di un manoscritto volgare e in forma isolata, al di fuori di una sezione organica di scritti devoti: 1 Per l'innografia cfr . poésie Latine chrétienne du Moyen Âge, par H . Spitzmuller, Paris 1971, pp . lxxxi-Cxxxiii; J . SzöVérffy, a concise history of medieval Latin Hymnody: religious lyrics between antiquity and Humanism, Leiden 1985; id., Latin Hymns, Turnhout 1989; J . SteVenS, Words and Music in the Middle ages. song, narrative, Dance and Drama, 1050-1350, cambridge 1986, pp . 52-63; Reallexikon für antike und christentum. sachwörterbuch zur auseinandersetzung des christentums mit der antiken Welt, Per la descrizione del codice cfr . g. CurA Curà, Raimon de cornet. poesie, tesi di laurea dattiloscritta, Pavia, Università degli Studî, 1999 (relatore: Prof .ssa L . morini), pp . 26-29 . I due testi (schedati da f. zufferey, Bibliographie des poètes provençaux des XIV et XV siècles, Genève 1981, n° 558 .a-b) furono pubblicati per la prima volta da J.b. noulet, C. ChAbAneAu, Deux manuscrits provençaux du XIV siècle, montpellier-Paris 1888, nn . XVII, XXXIII . Il testo di questa edizione fu ristampato, con traduzione inglese, da S .J .e . flynn, The saint of the Womanly Body: Raimon de cornet's Fourteenth-century male poetics, in sex and Gender in Medieval and Renaissance texts: the Latin tradition, edited by b .K . Gold, P . allen miller and c . Platter, albany 1997, pp . 91-109, alle pp . 101-105 . Una nuova edizione di amore Dei Bernardus, con traduzione francese, è stata curata da S . thiolier-méJeAn, saint Bernard et les ordres de chevalerie chez Raimon de cornet et Rostanh Berengier de

Realizzazione editoriale a cura di Arun Maltese ([email protected]) È vietata la riproduzio... more Realizzazione editoriale a cura di Arun Maltese ([email protected]) È vietata la riproduzione, anche parziale, non autorizzata, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche a uso interno e didattico. L'illecito sarà penalmente perseguibile a norma dell 'art. 171 della Legge n. 633 del 22.04.1941 ISBN 978-88-6274-397-6 L'esegesi della Commedia nei capitoli finali del Dottrinale di Jacopo Alighieri deriva certo da incuria, ma proprio dall'opposto, cioè da una tensione stilistica tanto forte da indurre a rinunciare sia alla chiarezza espositiva» e sintattica, «sia alla densità del pensiero, accettando perfino la tautologia e l'ovvietà pur di raggiungere l'effetto desiderato»: tentare di «nobilitare e dare dignità artistica alla prosa di un commento». 2 Essa è quindi «uno degli aspetti più interessanti delle Chiose, in quanto caratterizzata, a prescindere dagli esiti assai discutibili, da una strenua tensione stilistica che pare presupporre la lezione del Convivio». 3 Pur con le ovvie differenze legate all'adozione della forma poetica, ritroviamo nel Dottrinale, con un analogo risultato discutibile, la stessa tensione stilistica e soluzioni simili nel tentativo di elevare il tono dei versi di un poemetto didattico-enciclopedico. Si noti che a questo scopo Jacopo ricorre di frequente a citazioni e allusioni, più o meno esplicite, alle opere di Dante, non solo quando commenta la Commedia, ma nel complesso della sua produzione, in una misura talora superiore a quanto sostenuto in passato.
ESTRATTO ANNO XIV -2010 FASCICOLO 2 ZAULI EDITORE Cultura classica e biblica nella prospettiva po... more ESTRATTO ANNO XIV -2010 FASCICOLO 2 ZAULI EDITORE Cultura classica e biblica nella prospettiva politica dell' epistola dantesca a Enrico VII
Religione, in Manuale di civiltà italiana. Materiali ed approcci didattici, a cura di A. Begenat-Neuschäfer, con la collaborazione di Ch. Eck, G. Messuti, F. Navire, M. Veggian, Frankfurt am Main-Berlin-Bern-Bruxelles-New York-Oxford-Wien, Peter Lang, 2010, pp. 405-421.

\ I ANNO XII -2008 FASCICOLO 2 ZAULI EDITORE Amore, ragione e nobiltà: il trittico di Ademar de R... more \ I ANNO XII -2008 FASCICOLO 2 ZAULI EDITORE Amore, ragione e nobiltà: il trittico di Ademar de Rocaficha 1. Ademar de Rocaficha Ben poco sappiamo della biografia di Ademar de Rocaficha: era originario di Roquefixade (cantone di Lavelanet, circoscrizione di Foix) nell'Ariège, visse nel XIII secolo e fu probabilmente attivo all'epoca di Raimondo Berengario V di Provenza, dunque attorno al secondo quarto del Duecento.' Di questo trovatore si sono conservati tre testi: la canzone Ges per freg ni per calor e la canso-siruentes Si Amors fos conoyssens, di carattere amoroso e di rigorosa osservanza cortese, e il sirventese NO'm lau de midons ni d'Amor, dedicato principalmente a una discussione sul tema della nobiltà, sviluppata sempre e comunque in un'ottica di tipo cortese. Queste opere sono prive sia di dati che possano fornire delle indicazioni cronologiche precise.i dal momento che non vi è neppure una dedica, sia di riferimenti a episodi concreti della vita dell'autore.· Nei Documenti d'amore di Francesco da Barberino è citata in traduzione latina una strofa di Ademar Cl 35), che Pillet e Carstens indicano come forse proveniente da Si Amors fos conoyssens.ì Ad hoe nichilominus facit quod inquid Naçemar de Roccafitta: «Amor tante gratiositatis est dominus, quod servos suos humiles facit, probos ad pugnam, pios ad m ... , largos ad munera, curiales ad tollerantiam, patientes cum minoribus, vindicantes cum maioribus, cautos contra vitia, in virtutibus strenuos, et ut crescant meditativos». Et hoe facit etiam ad principium globule sequenti .4 l Cfr.
ESTRATTO ANNO XI -2007 FASCICOLO 1 ZAULI EDITORE Un commento provenzale trecentesco in versi:
Uploads
Papers by Giulio Cura Curà