Paper by Valeria Mongelli

Lo scavo archeologico della Pieve di Pava, posta nel comprensorio delle Crete Senesi, iniziato ne... more Lo scavo archeologico della Pieve di Pava, posta nel comprensorio delle Crete Senesi, iniziato nel 2004 e tuttora in corso, ha permesso di mettere in luce l'antica Pieve di S. Pietro in Pava, citata per la prima volta in un documento del 715 in merito alla lunga controversia 1 fra la diocesi di Siena e quella di Arezzo, protrattasi fino al XII 2 e determinata dello scontro era il possesso di alcune pievi, circa 20, appartenenti alla diocesi aretina, ma situate in territorio civile senese. L'edificio riemerso durante le campagne di scavo si presenta di dimensioni monumentali 3 , 32×10 m circa, con due absidi contrapposte, delle quali quella occidentale sembra di riuso, e con ambienti paralleli al corpo centrale. Sin dalla prima campagna è stata riconosciuta la presenza di una vasta area cimiteriale, databile dal IX al XIII secolo, che si sviluppa intorno all'edificio religioso ( ). Il campione portato alla luce dal 2004 al 2010 è costituito da un numero straordinario di sepolture, circa 1000, tutte dislocate all'esterno del perimetro dell'antica pieve e che ne seguono l'andamento ovest-est. La maggior parte delle sepolture di Pava è costituita da fosse semplici che, in alcuni casi, presentano testate litiche, delimitazioni in pietra e laterizi, o elementi di copertura in legno. Gli inumati si presentano in decubito dorsale, con una notevole compressione a livello degli arti, tale da far supporre l'uso frequente di sudari. All'interno di questo vasto cimitero fanno eccezione due sepolture, in quanto si allontano dal rituale comune: la prima è quella di una giovane donna sepolta intenzionalmente prona, ma all'interno del camposanto; la seconda è l'unica sepoltura situata in chiesa, in cassa litica, con all'interno i resti, in deposizione secondaria, di un individuo maschile affetto da un'importante anomalia scheletrica.

The 6 th archaeological excavation campaign performed at the 'Pieve di Pava' (San Giovanni d'Asso... more The 6 th archaeological excavation campaign performed at the 'Pieve di Pava' (San Giovanni d'Asso, Siena, Italy) unearthed a privileged stone burial of a single individual (US 2378), covered by a monolithic slab and placed in front of an altar. The skeletal remains of a young male (18-20 years old), not in anatomical connection, were found at the bottom floor of a tomb (160 cm long, 40 cm large and over 70 cm deep). METHODS: A multidisciplinary study has been carried out concerning that privileged bone burial. The study combines paleopathology studies, stable isotope palaeodietary reconstruction, radiocarbon dating and archaeological analyses. RESULTS: 14 C dating of the skeleton revealed a date between 650 and 688 AD. Stable isotope analysis (d 18 O, d 13 C, d 15 N) attested that he was probably a member of the local population, whose diet was rather rich in animal proteins. The paleopathological study diagnosed a case of acromesomelic dysplasia, a congenital anomaly with disproportion of the limbs. Archaeological evidence regarding the circular delimitation of the bones suggested that the skeleton was a secondary deposition, transported to the church in a sack. CONCLUSIONS: We argue that the relic was used for the re-consecration of the church, following the restoration work in the 8 th century. We conclude that the skeleton belonged to an eminent personage (e.g., either the member of a local elite family or a saint).

risultano assenti le vertebre cervicali e la maggior parte delle piccole ossa dalle mani e dei pi... more risultano assenti le vertebre cervicali e la maggior parte delle piccole ossa dalle mani e dei piedi. Anche le dimensioni della tomba, insufficienti per accogliere un corpo in connessione anatomica, fanno escludere una deposizione primaria. Inoltre, la disposizione curvilinea delle ossa fa ipotizzare la presenza, al momento della deposizione, di un contenitore in tessuto, molto verosimilmente un sacco in materiale deperibile. Lo studio paleopatologico ha evidenziato che l'individuo era affetto da una displasia acromesomelica, con accorciamento e deformità e slargamento del tratto distale delle ossa lunghe degli arti, soprattutto inferiori, agenesia delle fibule ed una statura stimata in circa 150 cm. Inoltre, la grave malformazione delle epifisi distali delle tibie, dell'articolazione della caviglia e l'assenza del supporto fibulare, determinarono un quadro di piede valgo bilaterale, con conseguente difficoltà alla deambulazione. L'individuo mostra inoltre una serie di patologie correlate, tra le quali entesopatie bilaterali localizzate a livello degli arti superiori, all'attacco del grande pettorale sugli omeri e al legamento costo clavicolare, da correlare verosimilmente all'utilizzo di stampelle. La datazione 14 C ha rivelato che l'individuo è deceduto nella seconda metà del VII secolo, e più precisamente tra il 650 e il 688 d.C. (datazione calibrata). Nonostante si tratti di una sepoltura secondaria, oggetto quindi di spostamento, si trattava certamente di un abitante dell'area circostante, come ha dimostrato la determinazione dell'isotopo 18 O (δ 18 O: 14,9; valore medio per Pava: 13,8 ± 1,2). Siamo evidentemente di fronte ad un personaggio eminente della comunità di Pava, laico o religioso, vissuto nel VII secolo, il quale, in occasione dei grandi lavori di ristrutturazione dell'edificio religioso effettuati nel corso dell'VIII secolo, ebbe l'onore di essere risepolto davanti all'altar maggiore.
Papers by Valeria Mongelli
Pathologica 2018; 110: 322-328, 2018
The mummy of San Davino (+1050), preserved in Lucca for about a millennium in the Basilica of San... more The mummy of San Davino (+1050), preserved in Lucca for about a millennium in the Basilica of San Michele in Foro, is one of the oldest natural mummies of saints known in Italy. Macroscopic examination allowed to establish a partially skeletonized natural mummy of a man of about 25 years, 1.70 m tall. Paleopathological preliminary study revealed two traumatic lesions of the skull with long-term survival: an irregular rhomboidal wound produced by a blunt weapon on the right coronal suture, with evident signs of surgical treatment with cautery, and a more superficial sharp force lesion on the left frontal bone, perhaps caused by a toothed blade. Probably for these lesions on the head, Davino traditionally is invoked by faithful against the headache.
GIORGIO DEL GHINGARO, Sindaco del Comune di Capannori 7 Premessa Storie sepolte tra Frizzone, Rog... more GIORGIO DEL GHINGARO, Sindaco del Comune di Capannori 7 Premessa Storie sepolte tra Frizzone, Rogio e Arpino, storie di progetti, storie di sogni (G. CIAMPOLTRINI) 9 GIULIO CIAMPOLTRINI Paesaggi e comunità di una colonia Latina. Liguri, Etruschi, Romani nel territorio di Capannori fra III e I secolo a.C. 13 GIULIO CIAMPOLTRINI -CONSUELO SPATARO Merci e modelli culturali 'tirrenici' per la società 'coloniale'. Considerazioni sui contesti dell'insediamento del Frizzone di Capannori 47 VALERIA MONGELLI Le sepolture dei neonati in località Frizzone 71 PAOLA RENDINI Una terracotta architettonica dall'area del nuovo casello autostradale del Frizzone 80 ALESSANDRO GIANNONI
Le ricerche che da oltre un decennio vengono condotte nel Senese sul sito della chiesa di San Pie... more Le ricerche che da oltre un decennio vengono condotte nel Senese sul sito della chiesa di San Pietro a Pava e in particolare sull'annessa area riservata per diversi secoli alla sepoltura della gente del luogo consentono di ricostruire " in diretta " un vivace scorcio dell'età medievale
Conference Presentations by Valeria Mongelli

Osteochondroma is a relatively common benign cartilaginous tumor (35% to 40 % of all benign bone ... more Osteochondroma is a relatively common benign cartilaginous tumor (35% to 40 % of all benign bone tumors) characterized by a cartilage-capped bony projections or outgrowth on the surface of bones. When there is the development of two or more bony outgrowths, the disorder is called Multiple Osteochondromas (MO), a hereditary autosomal dominant disease. Paleopatological researches have demonstrated the presence of MO in a very broad geographical and chronological distribution, from the Middle Bronze Age (1700 BC) to the XIX century, even if only 18 cases are reported in the previous literature. The archaeological survey in Montescudaio, Cecina Valley (Pisa), between 2005 and 2010, discovered the Nunnery of Santa Maria, founded in the late XI century by the Counts of Gherardesca. The archaeologists investigated many burials from X to XVI century. One of the skeletons, a 35-40 year old male dated between the XII-XIV centuries, showed two voluminous multiple exostoses, located on the lateral part of the left clavicle
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