Papers by Elena Vania
rigorosamente vestita di nero, così giovane eppure così sicura di sé. Dal primo istante di questo... more rigorosamente vestita di nero, così giovane eppure così sicura di sé. Dal primo istante di questo incontro emerge la sua solida base culturale: c'è forma in lei come nella sua poesia e meno male visto che la forma è la cifra, il portato specifico del poetico.
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Curarsi di-versi: breve storia della Poetry Therapy e il pioniere italiano Dome Bulfaro Può la po... more Curarsi di-versi: breve storia della Poetry Therapy e il pioniere italiano Dome Bulfaro Può la poesia alleviare disagi profondi? Contribuire al benessere dell' "io"? E in quale misura?
La poesia non muore, muoiono i poeti!" Oralità, scrittura, performance.
Drafts by Elena Vania
Tesina di laurea triennale, 2014/2015, Università degli studi di Padova
Thesis Chapters by Elena Vania

La poesia, nata per trasmettere informazioni del sapere non genetico in una comunità orale, è l'u... more La poesia, nata per trasmettere informazioni del sapere non genetico in una comunità orale, è l'unica arte che perde il suo medium originario: la voce. Questa tesi indaga il processo che, in Italia, porta a interessarsi nuovamente agli aspetti orali della poesia e alla ridefinizione della stessa, nonché al ruolo del poeta e al suo rapporto con il pubblico. Tale trasformazione è avvenuta a partire dalla fine degli anni Sessanta quando, caduti i pilastri della società borghese, ci si rende conto che la poesia non può cambiare la società e il poeta perde il mandato sociale. La fine della neoavanguardia e del Gruppo63 segna un momento di vuoto culturale in cui non vi sono più idee e tendenze comuni. In questo clima, nel 1975, l'antologia Il pubblico della poesia tenta una “ricognizione del vuoto” e, per creare uno spazio e un mercato ai poeti, si organizzano serate in una famosa cantina romana, il Beat72: il poeta rinasce nel ruolo di performer. Si sente pero' la necessità di coinvolgere un pubblico maggiore: nel 1979 prende vita il Primo Festival Internazionale dei poeti. Finalmente la poesia esce dalla pagina stampata e termina la separazione tra poeta e spettatore, che sale anch'egli sul palco. Alcuni autori iniziano a sperimentare vocalità e oralità: sono, per esempio, Vicinelli, Spatola, Fontana, Costa, ed esterno all'ambiente letterario, Stratos. Queste personalità fanno riferimento alla poesia vocale, sonora, al lettrismo, ai poeti Beat. Per gli studi teorici sull'oralità si sono presi in considerazione: Zumthor, Ong, Havelock, McLuhan. In seguito si è fatta una distinzione tra oralità primaria, secondaria e terziaria, con De Kerhove. Si è giunti così a prendere in esame alcune forme orali degli anni Duemila: il poetry slam, portato in Italia da Lello Voce (si veda intervista in appendice), la poesia performativa e il web, con l'esempio del blog “Nazione Indiana”, che permette di proseguire il percorso sull'oralità in un contesto multimediale.
(Qui presente solo indice e introduzione)
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