Papers by Stefania Mazzocchin
OLIVO E OLIO NEL BACINO MEDITERRANEO DALLA PREISTORIA AL MEDIOEVO Atti del Convegno Internazionale di Studi - Tavola Rotonda per il ‘Progetto Horizon Europe Seeds’ a cura di Pasquale Acquafredda, Domenico Carlucci, C. Silvio Fioriello, Annarosa Mangone, 2024
As the current vocation of the territory and ancient and medieval sources show, even in Roman tim... more As the current vocation of the territory and ancient and medieval sources show, even in Roman times the area between Lake Garda and the eastern Veneto Plain, especially in the hilly and pied- mont area, was the habitat for olive cultivation to produce oil. The contribution aims, starting from the case-study of Patavium and the numerous data, including typological and epigraphic data, obtainable from the amphorae reused in the land for reclamation purposes, to assess the con- sistency of the production phenomenon and its duration over time.
ARCHEOLOGIA RCHEOLOGIA VENETA VENETA JOURNAL OF ANCIENT STUDIES JOURNAL OF ANCIENT STUDIES ON NORTH-EASTERN ITALY ON NORTH-EASTERN ITALY, 2023
Following a timely report to the Soprintendenza ABAP per l’area metropolitana di Venezia e le Pro... more Following a timely report to the Soprintendenza ABAP per l’area metropolitana di Venezia e le Province
di Belluno, Padova e Treviso of materials of archaeological interest in the area of Breda di Piave (TV), a
stamped amphora neck was recovered. Morphological analysis of the container and epigraphic study of
the impressed mark enabled the identification of a personage linked to the production and marketing of
North Adriatic wine. The volume of his business, according to the small number of records found, must
not have been particularly important, yet the epigraphic characteristics and the diffusion of the branded
amphorae place him on a par with other famous wine producers in Cisalpine in the Augustan period.
AQUILEIA. FONDI COSSAR 3.3. - Tomo 2 - L’instrumentum, il materiale vitreo, metallico e gli elementi architettonico-decorativi, 2021
Tutti i diritti sono riservati. È vietata in tutto o in parte la riproduzione dei testi e delle i... more Tutti i diritti sono riservati. È vietata in tutto o in parte la riproduzione dei testi e delle illustrazioni.
AQUILEIA. FONDI COSSAR 3.3. - Tomo 2 - L’instrumentum, il materiale vitreo, metallico e gli elementi architettonico-decorativi, 2021
Tutti i diritti sono riservati. È vietata in tutto o in parte la riproduzione dei testi e delle i... more Tutti i diritti sono riservati. È vietata in tutto o in parte la riproduzione dei testi e delle illustrazioni.
AQUILEIA. FONDI COSSAR 3.3. - Tomo 1 - I materiali ceramici, 2021
Tutti i diritti sono riservati. È vietata in tutto o in parte la riproduzione dei testi e delle i... more Tutti i diritti sono riservati. È vietata in tutto o in parte la riproduzione dei testi e delle illustrazioni.
Archeologi nelle terre di bonifica Paesaggi stratificati e antichi sistemi da riscoprire e valorizzare, 2020
The reclamation systems with amphorae in the north Adriatic area in Roman times
In the northern A... more The reclamation systems with amphorae in the north Adriatic area in Roman times
In the northern Adriatic area thousands of amphorae have been found used in
reclamations systems. The authors illustrate the way these structures worked and
clarify the terminology to be used in defi ning structures with amphorae. They also
examine the relationship between structures and the environment in which they are
used in order to defi ne the specifi c function of these systems. The study highlights
the variety of reclamation systems used to improve the conditions of the soil in its
relationship with water.
Antenor Quaderni 50.2, 2023
Layout del testo: Matteo Annibaletto Nella collana Antenor Quaderni sono pubblicate opere sottopo... more Layout del testo: Matteo Annibaletto Nella collana Antenor Quaderni sono pubblicate opere sottoposte a revisione valutativa con il procedimento in «doppio cieco» (double blind peer review process), nel rispetto dell'anonimato dell'autore e dei due revisori. I revisori sono professori di provata esperienza scientifica, italiani o stranieri, o ricercatori di istituti di ricerca notoriamente affidabili. Il revisore che accetti l'incarico di valutazione, formula il suo giudizio tramite applicazione di punteggio da 1 a 5 (sufficienza: 3 punti) in relazione ad ognuno dei seguenti profili: originalità o rilevanza della trattazione; sviluppo e coerenza interna delle argomentazioni; conoscenza degli studi pregressi sull'argomento; livello di leggibilità e correttezza formale (sintattico-stilistica). Il valutatore fornisce inoltre un giudizio complessivo sull'apparato illustrativo e indica se l'opera sia pubblicabile nella versione presentata senza modifiche, pubblicabile dopo le modifiche suggerite, se sia da riesaminare dopo un'attenta rielaborazione oppure da rigettare. Quindi, il valutatore fornisce un giudizio conclusivo con dettagliate indicazioni sulle eventuali modifiche da apportare. Nel caso di giudizio discordante fra i due revisori, la decisione finale sarà assunta dai direttori responsabili della Collana e dal comitato scientifico, salvo casi particolari in cui i direttori medesimi provvederanno a nominare un terzo revisore cui rimettere la valutazione dell'elaborato. Le valutazioni sono trasmesse, rispettando l'anonimato del revisore, all'autore dell'opera. L'elenco dei revisori e le schede di valutazione sono conservati presso la sede della Collana, a cura della redazione. Il termine per lo svolgimento dell'incarico di valutazione accettato è di venti giorni, salvo espressa proroga, decorsi i quali, previa sollecitazione e in assenza di osservazioni negative entro dieci giorni, il direttore della Collana e il comitato scientifico, qualora ritengano l'opera meritevole, considerano approvata la proposta. A discrezione del direttore responsabile e del comitato scientifico sono escluse dalla valutazione opere di indubbia meritevolezza o comunque di contenuto da ritenersi già adeguatamente valutato in sede accademica con esito positivo, per esempio scritti pubblicati su invito o di autori di prestigio, atti di particolari convegni, opere collettive di provenienza accademica. I disegni sono realizzati da Silvia Tinazzo, le fotografie dagli Autori dei contributi, se non diversamente specificato. Le fotografie dei frammenti in agata sono di Michele Barollo e Simone Citon. Le immagini di proprietà dello Stato sono pubblicate su concessione del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo-Soprintendenza ABAP-VE-MET; riproduzione vietata (Aut. del 29/05/2020, prot. n° 13063).
Le anfore Dressel 6B, come e ormai noto, sono contenitori destinati al trasporto dell’olio caratt... more Le anfore Dressel 6B, come e ormai noto, sono contenitori destinati al trasporto dell’olio caratterizzati da orlo a fascia o a ciotola, sporgente sul collo, che si presenta troncoconico, dalla spalla leggermente svasata e arrotondata, in continuita con il corpo che ha il diametro massimo verso il fondo e si chiude con un puntale piccolo, cilindrico, a bottone.
LERCW 5 - Etudes Alexandrines 43, 2017
LRCW5 - Etudes Alexandrines 43, 2017
ACTAS DEL V CONGRESO INTERNACIONAL DE LA SECAH (ALCALÁ DE HENARES, 2019), 2022
Sulle anfore Dressel 8 similes della Venetia Riassunto: Fin dal 1990 il nostro gruppo di ricerca ... more Sulle anfore Dressel 8 similes della Venetia Riassunto: Fin dal 1990 il nostro gruppo di ricerca ha analizzato più di 5000 anfore, usate per migliorare le condizioni del terreno e bonificare le acque di superficie in molte città della Venetia, dalla metà del I sec. a. C. alla metà del II sec. d. C. Tra le anfore rinvenute, ci sono anche Dressel 7-11 e altri contenitori iberici, ma alcuni di questi, chiamati Dressel 8 similes, sembrano essere differenti dalle produzioni iberiche a causa della morfologia e delle caratteristiche dell'argilla. Il nostro scopo è quello di definire l'area di produzione di queste anfore attraverso lo studio delle loro caratteristiche morfologiche e l'analisi archeometrica. Questo lavoro fa parte di un più esteso progetto, che riguarda "Le produzioni di anfore adriatiche in epoca repubblicana ed imperiale", ricerca finanziata dal Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Padova (Progetto di Ricerca DBC PRD 2016-2020).
Regional Studies in Marine Science, 2018
In Roman times fishing, fish farming and fish processing represented a relevant economic feature.... more In Roman times fishing, fish farming and fish processing represented a relevant economic feature. Indeed, ancient sources describe several procedures for fish salting, for the preparation of fish sauce (salsamenta) and the different varieties of fish plates (garum, allec, liquamen). The latest archaeological investigation allowed to identify the most common container for the fish sauces transport in the Adriatic area, as in the western Mediterranean: here, indeed, a relevant number of amphorae were used to transport and trade fish sauces. In some cases, investigations show that amphorae already used for carring wine were reused, marking the container with a writing (titulus pictus) which warned about the type of foodstuff transported, possibly not the one suggested by the shape of the amphora. Moreover, recent typological and epigraphical studies about the numerous tituli picti analysed, have allowed to identify the ''small Adriatic fish amphora'' as the principal container for trading the Adriatic fish sauces.
Lusitanian Amphorae: Production and Distribution edited by In s Vaz Pinto,* Rui Roberto de Almeida** and Archer Martin***, 2016
This paper presents a review of published data and unpublished contexts with Lusitanian amphorae ... more This paper presents a review of published data and unpublished contexts with Lusitanian amphorae recovered in the western part of
the Decima Regio, the modern regions of Veneto and Lombardia.
Even though it was not possible to directly examine some published vessels in order to verify their Lusitanian provenance, they are
presented anyway, although with some doubts.
The collected evidence was all mapped, providing a basis for reconstructing the trade networks connecting the most western regions,
the northern Adriatic area and the Po Valley.
The scarce number of Lusitanian amphorae in northwestern Italy may have been affected by the incorrect identification of Lusitanian
products, and secondly, by the absence of late Roman drains in the western Decima Regio and shortage of published late Roman
contexts, which may turn out to produce this kind of amphorae.
Nora. Il tempio romano. I materiali romani e gli altri reperti, 2021
Quaderni di archeologia del …, 2004
... Metodologie strumentali per i Beni Culturali: nuove frontiere e tecniche classiche d'ind... more ... Metodologie strumentali per i Beni Culturali: nuove frontiere e tecniche classiche d'indagine ; alcuni casi di studio. Autores: Stefania Mazzocchin, Gian Antonio Mazzocchin; Localización: Quaderni di archeologia del Veneto, ISSN 1120-9224, Nº 20, 2004 , págs. 208-214. ...
quADERnI DI ARCHEOLOGIA DEL vEnEtO, 2010
AdriAtlas 3, Recherches pluridisplinaires récentes sur les amphores nord-adriatiques à l'époque romaine, Bordeaux, 2020
Il contributo delle analisi archeometriche allo studio delle ceramiche grezze e comuni. Il rapporto forma/funzione/impasto. Atti della I giornata di Archeometria della ceramica, Bologna, 28 febbraio 1997, a cura di S. Santoro Bianchi e B. Fabbri, 1997
Collecció Instrumenta 65, 2019
INSTRUMENTA 65 Universidad de Barcelona. Datos catalográficos Paisajes productivos y redes comerc... more INSTRUMENTA 65 Universidad de Barcelona. Datos catalográficos Paisajes productivos y redes comerciales en el Imperio Romano = Productive landscapes and trade networks in the Roman Empire. -(Col·lecció Instrumenta ; 65) Inclou referències bibliogràfiques ISBN 978-84-9168-263-9
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Papers by Stefania Mazzocchin
di Belluno, Padova e Treviso of materials of archaeological interest in the area of Breda di Piave (TV), a
stamped amphora neck was recovered. Morphological analysis of the container and epigraphic study of
the impressed mark enabled the identification of a personage linked to the production and marketing of
North Adriatic wine. The volume of his business, according to the small number of records found, must
not have been particularly important, yet the epigraphic characteristics and the diffusion of the branded
amphorae place him on a par with other famous wine producers in Cisalpine in the Augustan period.
In the northern Adriatic area thousands of amphorae have been found used in
reclamations systems. The authors illustrate the way these structures worked and
clarify the terminology to be used in defi ning structures with amphorae. They also
examine the relationship between structures and the environment in which they are
used in order to defi ne the specifi c function of these systems. The study highlights
the variety of reclamation systems used to improve the conditions of the soil in its
relationship with water.
the Decima Regio, the modern regions of Veneto and Lombardia.
Even though it was not possible to directly examine some published vessels in order to verify their Lusitanian provenance, they are
presented anyway, although with some doubts.
The collected evidence was all mapped, providing a basis for reconstructing the trade networks connecting the most western regions,
the northern Adriatic area and the Po Valley.
The scarce number of Lusitanian amphorae in northwestern Italy may have been affected by the incorrect identification of Lusitanian
products, and secondly, by the absence of late Roman drains in the western Decima Regio and shortage of published late Roman
contexts, which may turn out to produce this kind of amphorae.
di Belluno, Padova e Treviso of materials of archaeological interest in the area of Breda di Piave (TV), a
stamped amphora neck was recovered. Morphological analysis of the container and epigraphic study of
the impressed mark enabled the identification of a personage linked to the production and marketing of
North Adriatic wine. The volume of his business, according to the small number of records found, must
not have been particularly important, yet the epigraphic characteristics and the diffusion of the branded
amphorae place him on a par with other famous wine producers in Cisalpine in the Augustan period.
In the northern Adriatic area thousands of amphorae have been found used in
reclamations systems. The authors illustrate the way these structures worked and
clarify the terminology to be used in defi ning structures with amphorae. They also
examine the relationship between structures and the environment in which they are
used in order to defi ne the specifi c function of these systems. The study highlights
the variety of reclamation systems used to improve the conditions of the soil in its
relationship with water.
the Decima Regio, the modern regions of Veneto and Lombardia.
Even though it was not possible to directly examine some published vessels in order to verify their Lusitanian provenance, they are
presented anyway, although with some doubts.
The collected evidence was all mapped, providing a basis for reconstructing the trade networks connecting the most western regions,
the northern Adriatic area and the Po Valley.
The scarce number of Lusitanian amphorae in northwestern Italy may have been affected by the incorrect identification of Lusitanian
products, and secondly, by the absence of late Roman drains in the western Decima Regio and shortage of published late Roman
contexts, which may turn out to produce this kind of amphorae.
Palazzo Caiselli, Salone del Tiepolo, vicolo Florio 2, 33100 Udine
Presentano il volume
Elena Braidotti, Maurizio Buora, Stefano Magnani e Marina Rubinich
Bar//Sex. Iuli Orp(---), Sex. Iuli Severi, Iuli Paulini occur on amphorae of brindisine type, Lamboglia 2, Dressel 6A, Dressel 6B, “collo ad imbuto” type and flat bottom, used for wine and oil transport and spreaded in Cisalpina, Cispadana, at Rome, in Noricum, in Greece and in north Africa between the Augustan period and the end of I cent. AD. Often the same stamp is on different types of amphorae, not always associated with the same foodstuff. The amphorae production area is in the medio Adriatic region, proved by morphological and archaeometrical analysis, onomastic and epigraphic analysis, archaeological excavation of villae and workshops. Is manifest a complex and articulated economic situation in which members of the senatorial order are involved in the cultivation of fundi, in the production of the amphorae and in the commercialization of mid-Adriatic wine and oil with the members of gens Iulia, usually liberti.
The members of gens Iulia manage relevant economic profits to the advantage of imperial family, probably
in locatio/conductio relationship.