Papers by Mariapatrizia Mainoni
According to Lombard law, every woman must have a "mundoaldus", that is a tutor. Her "mundoaldus"... more According to Lombard law, every woman must have a "mundoaldus", that is a tutor. Her "mundoaldus" was her father, with the marriage, in almost cases, her husband. While notice of "mundoaldi" in Northern Italy fades during the XIIe century, the charge in Apulian Southern Italy lasts till about XVe century. In this country, "mundoaldi" were the male relatives of the women, not their husbands. Moreover, jurists like Carlo di Tocco (XIIIe century) stressed that the "mundium" was a profitable charge, because the "mundoaldus" managed and eventually inherited his pupil's properties. This study intends to verify changements in the mundoaldi and the married couple status between XIIe and XIVe centuries.
According to Lombard law, every woman must have a "mundoaldus", that is a tutor. Her "mundoaldus"... more According to Lombard law, every woman must have a "mundoaldus", that is a tutor. Her "mundoaldus" was her father, with the marriage, in almost cases, her husband. While notice of "mundoaldi" in Northern Italy fades during the XIIe century, the charge in Apulian Southern Italy lasts till about XVe century. In this country, "mundoaldi" were the male relatives of the women, not their husbands. Moreover, jurists like Carlo di Tocco (XIIIe century) stressed that the "mundium" was a profitable charge, because the "mundoaldus" managed and eventually inherited his pupil's properties. This study intends to verify changements in the mundoaldi and the married couple status between XIIe and XIVe centuries.
XLI Estados y mercados financieros en el Occidente cristiano (siglos xiii-xvi) SEPARATA Fiscalità... more XLI Estados y mercados financieros en el Occidente cristiano (siglos xiii-xvi) SEPARATA Fiscalità signorile e finanza pubblica nello stato visconteo-sforzesco Patrizia Mainoni ACTAS XLI SEMANA DE ESTUDIOS MEDIEVALES. 2014 | Estados y mercados financieros en el Occidente cristiano (siglos xiii-xvi)

Le fonti relative alle imposte indirette negli stati italiani bassomedievali comprendono scrittur... more Le fonti relative alle imposte indirette negli stati italiani bassomedievali comprendono scritture di natura diversissima, come registri (di entrate e di appalti), verbali di consigli, protocolli notarili, capitoli degli statuti generali, additiones, litterae, privilegia, contratti e decreti 1 . Si tratta di una documentazione pletorica in tutta l'Italia tre-quattrocentesca, con variazioni dovute alla conservazione del materiale, che ha condizionato anche l'ottica con la quale è stata studiata. Oggetto di queste considerazioni è però una particolare tipologia di documenti, i codici dedicati alle normative dei dazi. I volumi furono prodotti fra Tre e Quattrocento con caratteristiche pressoché analoghe, descrivendo puntualmente l'organizzazione dei singoli dazi e spesso aggiungendo additiones e modifiche 2 . Non si intende però effettuare una ricognizione di queste fonti 3 ma prendere in esame un certo numero di esempi riguardanti lo Stato visconteo-sforzesco per avanzare alcuni quesiti circa il rapporto fra signori e sistemi fiscali. 69 1 Non c'è bisogno di ricordare come lo studio delle scritture documentarie costituisca una chiave interpretativa per le indagini sulle istituzioni, per cui è d'obbligo citare P. Cammarosano, Italia medievale. Struttura e geografia delle fonti scritte, Roma 1992. Le attuali tendenze storiografiche propongono un'analisi testuale che individui, al di là dei contenuti, i linguaggi sociali della documentazione, come evidenziato, e proprio a proposito di fonti amministrative, in R. Delle Donne, Burocrazia e fisco a Napoli tra XV e XVI secolo. La Camera della Sommaria e il Repertorium alphabeticum solutionum fiscalium Regni Siciliae Cisfretanae, Firenze 2012, pp. 7-11. 2 Vedi gli ordinamenti delle gabelle di Genova redatti tra 1418 e 1428, probabilmente nell'ambito del Banco di San Giorgio (Il Liber institutionum cabellarum veterum [communis Ianue], a cura di D. Gioffré, Milano 1967, pp. XIX-XXII). 3 Ad esempio, qui non presi in esame, l'archivio di Vercelli ricchissimo di scritture finanziarie trecentesche: vedi C. Ferrari, Le registrazioni finanziarie del Comune di Vercelli sotto Gian Galeazzo Visconti, in Politiche finanziarie e fiscali nell'Italia settentrionale (secoli XIII-XV), a cura di P. Mainoni, Roma 2001, pp. 223-236, e quello di Reggio: vedi U. Dallari, Il Reale Archivio di Stato di Reggio, Rocca San Casciano 1910. Franca Leverotti ha pubblicato un'utilissima schedatura dell'esistente in fatto di documentazione statutaria di età visconteo-sforzesca (F. Leverotti, Leggi del principe, leggi della città nel ducato visconteo-sforzesco, in Signori, regimi signorili e statuti nel tardo medioevo. Atti del VII Convegno del Comitato italiano per gli studi e le edizioni delle fonti normative, Ferrara 5-7 ottobre 2000, a cura di R. Dondarini, G.M. Varanini, M. Venticelli, Bologna 2003, distribuito in formato digitale da «Reti medievali»; per alcuni codici di statuti daziari, pp. 1-2).

Gabelle. Percorsi di lessici fiscali fra Regno di Sicilia e Italia comunale (secoli XII-XIII) Nel... more Gabelle. Percorsi di lessici fiscali fra Regno di Sicilia e Italia comunale (secoli XII-XIII) Nel periodo che intercorre fra la metà del XIII secolo e l'inizio del XIV la finanza pubblica dell'Italia comunale conosce una radicale trasformazione. All'imposta diretta straordinaria, riscossa sulla base di accertamenti sempre più complessi, detta estimo, venne ad affiancarsi una serie di dazi che si basavano sulla vigorosa crescita economica e demografica delle città, con l'introduzione di nuove fonti di entrata come la fiscalità del sale. 1 Per il Regno di Sicilia è più difficile, allo stato presente degli studi, individuare tendenze evolutive a proposito delle imposte indirette: qui, oltre alla colletta, in età angioina divenuta ordinaria e base della tassazione, venivano riscossi redditi da monopolio, dazi doganali, dazi sui consumi e sugli scambi che danno l'impressione di una capacità di prelievo e di un gettito tendenzialmente assai consistenti, la cui incidenza si diversificò con la separazione fra Sicilia aragonese e Regno di Napoli. 2 Nelle due Italie l'evoluzione dei sistemi finanziari pare quindi non avere avuto 1. Per una messa a punto storiografica mi permetto di rinviare a Mainoni, Finanza pubblica; Politiche finanziarie. Un inquadramento in chiave comparativa, ma solo riguardo alla tassazione diretta in Pezzolo, Stumpo, L'imposizione diretta, pp.75-98; aperto al confronto con la fiscalità extra italiana Ginatempo, Finanze e fiscalità; Ead., Esisteva una fiscalità, entrambi con ricchissimo apparato bibliografico.

Nella declinazione medievistica dei concetti di identità e di appartenenza, la cittadinanza è sic... more Nella declinazione medievistica dei concetti di identità e di appartenenza, la cittadinanza è sicuramente uno degli argomenti sui quali ci si è maggiormente soffermati. Agli antipodi, per definire le compagnie mercantili-bancarie di livello "internazionale", la storiografia del Novecento ha individuato una categoria cosmopolita se non apolide, la "repubblica internazionale del denaro" 1 . Todeschini ha però recentemente osservato che è ormai superato il concetto di una contrapposizione fra le "ragioni della politica, intese come duramente smaliziate" e le ragioni dell'economia come " freddamente determinate dalle sideree leggi dell'utilità", per cercare invece "un modello di relazione fra politico ed economico fondato basilarmente sul denominatore comune costituito dal primato di una riconoscibilità sociale, cittadina, religiosa…" 2 . Si intende quindi sottolineare l'idea di identità di gruppo in cui si riconoscevano, e venivano riconosciuti dall'esterno, i mercanti-banchieri, a maggiore ragione quando forestieri, come nel caso dei "lombardi" oltralpe. Ma possiamo anche riconoscere l'esistenza di altri modelli di relazione identitaria, che inserivano l'"operatore" impegnato nel commercio del denaro, pure solidamente incentrato nella motivazione economica, in una dimensione di natura differente e complessa, quella del rapporto con i sovrani e con le strutture amministrative di uno stato che poteva non coincidere con la patria di origine. La presente ricognizione, necessariamente molto sommaria, si propone di discutere il 1 Il concetto, proposto in un volume curato da de Maddalena e Kellenbenz nel 1986 (La repubblica internazionale del denaro tra XV e XVII secolo, a cura di Aldo de Maddalena e Hermann Kellenbenz, Bologna 1986) è stato messo in discussione in modo convincente, per l'età medievale, soprattutto da Mario del Treppo e Gabriella Rossetti, che hanno posto in risalto l'organizzazione per nationes dei mercanti fuori patria, le lacerazioni e le contrapposizioni dell'appartenenza, "perché il cosmopolitismo coesiste con il patriottismo della nazione, nonché con quello del casato e dell'azienda" (M. Del Treppo, Stranieri nel regno di Napoli. Le élites finanziarie e la strutturazione dello spazio economico e politico, in Dentro la città. Stranieri e realtà urbane nell'Europa dei secoli XII-XVI, a cura di Gabriella Rossetti, Europa Mediterranea Quaderni 2, GISEM, Napoli 1989, pp. 179-234, la citazione alle pp. 184-185). Il tema della cittadinanza e delle molteplici accezioni in cui può essere considerato è stato oggetto di un'intensa riflessione, di cui non è possibile qui rendere conto: ad esempio, il rapporto fra "cittadinanza" e "fiducia" discusso in alcuni fra i saggi raccolti in La fiducia secondo i linguaggi del potere, a cura di Paolo Prodi, Bologna 2007, cioé G. Todeschini, Fiducia e potere: la cittadinanza difficile, pp. 15-26, S. Cerutti, La cittadinanza in età moderna: istituzioni e costruzione della fiducia, pp. 255-274, M. Ascheri, Un'altra cittadinanza: nei privilegi e nella fedeltà pre-comunali, pp. 311-324. 2 Non è corretto quindi contrapporre una pretesa moralità politica ad un'amoralità economica: G. Todeschini, Credito, credibilità, fiducia: il debito e la restituzione come forme della socialità tra medioevo ed età moderna, in Politiche del credito. Investimento, consumo, solidarietà, a cura di Gemma Boschiero
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