Books by Giancarlo Stile
Papers by Giancarlo Stile

Illyrius, 2024
This article presents a comprehensive analysis of surrogate motherhood through a multidisciplinar... more This article presents a comprehensive analysis of surrogate motherhood through a multidisciplinary analytical framework, synthesizing bioethical, sociological, and legal perspectives, with specific emphasis on the implications of the Italian criminal law approach. The research examines the distinct typologies of surrogacy arrangements and their concomitant technical and biological implications, while exploring predominant ethical and social paradigms. The analysis demonstrates how gestational surrogacy can be conceptualized as a pure therapeutic intervention in a reproductive solidarity form, while simultaneously constituting a significant domain for ideological and regulatory discourse. Particular attention is devoted to the introduction of the putative “universal crime” of surrogacy in the Italian legal system, which is critically examined for its inherent inconsistencies with established criminal law principles. The article advances arguments in favor of an inclusive and protective regulatory framework capable of achieving equilibrium between the rights of all stakeholders while addressing the ethical and legal challenges emergent in contemporary discourse.
Laboratorio dell'ISPF, Dec 1, 2015
«There is a mysterious cycle in human events. To some generations much is given. Of other generat... more «There is a mysterious cycle in human events. To some generations much is given. Of other generations much is expected».
Laboratorio dell'ISPF, 2015

Laboratorio dell’ISPF, Dec 30, 2015
L’articolo delinea le premesse antropologiche e i principi fondanti del Transumanesimo, inteso q... more L’articolo delinea le premesse antropologiche e i principi fondanti del Transumanesimo, inteso quale evoluzione autodiretta. Attualmente stiamo assistendo a un inaspettato, tanto evidente quanto spesso misconosciuto, recupero della centralità dell’Uomo, il quale, grazie all’accelerazione del progresso scientifico e tecnologico, sembra sul punto di superare l’evoluzione per selezione naturale e di approdare a un nuovo tipo di evoluzione, questa volta guidata dall’intelligenza umana. L’incremento progressivo delle capacità trasformative sul mondo e sui noi stessi rappresenta un processo e una tendenza tipici della nostra specie; tuttavia, ciò che sta cambiando oggi è il fatto che cominciamo a renderci conto di essere in grado di ridefinire la nostra condizione biologica, orientando così la nostra stessa evoluzione. Questa presa di coscienza si pone al centro della riflessione transumanista.

Q uando si pensa al Transumanesimo, si tende spesso a pensare a un movimento basato su speculazio... more Q uando si pensa al Transumanesimo, si tende spesso a pensare a un movimento basato su speculazioni per lo più fantascientifiche, e inconsapevole delle premesse antropologiche e filosofiche rilevanti. In realtà, le cose non stanno propriamente così. Quest'articolo punteggerà brevemente tali premesse, senza entrare nel dettaglio riguardo alle prospettive e alle innovazioni scientifiche e tecnologiche più entusiasmanti che si stanno aprendo dinanzi a noi. Quel che mi preme fin d'ora sottolineare, però, è che già oggi ci sono tutti i presupposti affinché le idee transumaniste possano trovare realizzazione in un futuro non lontano: le conquiste di ingegneria genetica, biotecnologie, medicina rigenerativa, nanotecnologie, robotica e intelligenza artificiale renderanno verosimilmente possibile ridurre, e in prospettiva sconfiggere, malattie, sofferenza, povertà, ignoranza, nonché vincere la vecchiaia e conquistare così una longevità estrema. In altre parole, ciò che spesso viene indicato, sinteticamente, con la triade superintelligenza, superabbondanza e superlongevità. Naturalmente, verranno da ultimo affrontati anche i possibili rischi connessi alla prospettiva transumanista -essenzialmente dal punto di vista sociale, economico e politico -, come del resto una seria discussione sul futuro impone, anche perché -e questo ci tengo a sottolinearlo -la riflessione transumanista certamente è, anche e soprattutto, una riflessione di tipo futurologico. Fatta questa premessa, possiamo partire da un dato di fatto inoppugnabile, e cioè che, nonostante gli indubbi progressi, la condizione dell'Uomo -del singolo uomo -in fondo e tutto considerato, continua ad essere non molto diversa da quella di ogni altro essere vivente: un semplice anello, privo di intrinseco valore, nella lunga catena delle nascite e delle morti. La scienza, in effetti, inizialmente ha sembrato volerci privare di quel posto privilegiato nell'universo che ritenevamo di avere (da tradizione religiosa: si pensi alla Genesi o filosofica: si pensi al Timeo di Platone). Prima la rivoluzione copernicana ci ha messo -potremmo dire -all'angolo, collocandoci su di un piccolo pianeta di un sistema solare periferico di una tra le innumerevoli galassie. Poi la rivoluzione darwiniana ci ha dato il colpo di grazia, considerato che il processo evolutivo per selezione naturale postula la totale irrilevanza degli individui delle singole specie; individui che sono strutturalmente da sacrificare -devono necessariamente nascere, riprodursi e morire -affinché la specie nel suo complesso evolva (o, per meglio dire, i geni si propaghino). Come dice Richard Dawkins nella prima pagina del suo celebre libro, Il Gene Egoista: «Noi siamo macchine per la sopravvivenza, veicoli automatici ciecamente programmati per preservare
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