Papers by Marialuisa Stazio
HAL (Le Centre pour la Communication Scientifique Directe), 2019
HAL (Le Centre pour la Communication Scientifique Directe), 2018

L’università decresce. Le variazioni percentuali: -11,74% docenti/ricercatori (2008 -2020); -24,5... more L’università decresce. Le variazioni percentuali: -11,74% docenti/ricercatori (2008 -2020); -24,52% dottorandi (2008/09 al 2019/20); -4,68% iscritti triennali e magistrali (2010/11 al 2019/20); -8,18% assegnisti di ricerca (2012-2019). L’università decresce diversamente per genere. Dal 2010/11 al 2019/20, le variazioni degli iscritti sono state: -6,80% le iscritte; -1,45% gli iscritti. Dal 2008/09 al 2019/20, le variazioni degli iscritti alle scuole di dottorato sono state : -30,27% le dottorande; -18,07% i dottorandi. Dal 2012 al 2019 le variazioni dei titolari di assegni di ricerca sono state: -10,85% le assegniste; -5,37% gli assegnisti. Decresce solo il sistema statale. Nelle università statali la variazione dei docenti/ricercatori è del -14,34% mentre in quelle non statali è del +47,21%. Gli spostamenti dal sistema pubblico a quello privato più significativi sono nelle scienze giuridiche, economiche, umane, politiche e sociali. Le variazioni degli iscritti dal 2010/2011 al 2019...
Sull’università italiana Sintesi dai dati MUR dal 2008 al 2022, 2023
Questa osservazione parte dal 2008 perché è in quell’anno che, durante il governo Berlusconi IV –... more Questa osservazione parte dal 2008 perché è in quell’anno che, durante il governo Berlusconi IV – a trazione Popolo della Libertà e Lega Nord; ministra dell’Istruzione Università e Ricerca, Mariastella Gelmini; ministro dell’Economia e Finanze, Giulio Tremonti – con il D.L. 112/2008 (art.66) e il DDL Finanziaria 2008 (Tabella C) il Fondo di Finanziamento Ordinario delle università e i fondi per il Diritto allo Studio sono stati pesantemente tagliati ed è iniziato un blocco del turnover che è durato 10 anni, inaugurando una stagione governata dai profondi cambiamenti normativi, organizzativi e gestionali seguiti alla legge 240/2010 che quello stesso governo volle fortissimamente come suo atto politico più significativo.
Comunicacion Y Sociedad, 2012

Italian Journal of Sociology of Education, 2019
Worldwide university politics take for granted the primacy of GlobalNorthern paradigm. In the las... more Worldwide university politics take for granted the primacy of GlobalNorthern paradigm. In the last decades, Higher Education policies have been shaped by global devices of neoliberal governance, such as the Competitiveness Global Index elaborated by the World Economic Forum. We examine the ever encroaching HE evaluation policies and illustrate how, in the framework of the current “Evaluative State”, university has been rebuilt according to the priorities of the “neoliberal market agenda”. What is at stake is a “new spirit of evaluation” that mirrors the current “new spirit of capitalism”. Opposite to the neutral and disembodied models of “ideal-academic”, which treat knowledge as a Northern, white, gendered, middle class monopoly, we argue that “academic quality” displays embedded/embodied features devoid of universalistic issues. Taking inspiration from Raewyn Connell (2019), we propose “another possible university”, appointed with less strict epistemic instances, to rethink Higher...

Il libro si propone di tracciare lo status quaestionis dei nuovi fenomeni che si stanno manifesta... more Il libro si propone di tracciare lo status quaestionis dei nuovi fenomeni che si stanno manifestando nell'universo dei media e della comunicazione. La realtà dei media è in costante trasformazione. Spesso emergono nuove piattaforme o nuove tendenze che non si fa in tempo a metabolizzare e contestualizzare prima che si esauriscano e smarriscano la propria energia propulsiva. Quello che occorre è uno sguardo, insieme descrittivo e riflessivo, che si soffermi ad analizzare ciascuna di queste nuove emergenze tentando di valutarne attentamente le conseguenze sociali e culturali, al di là di mode effimere o di interessi di corto respiro. Più che un lessico sui media, questo libro intende costruire un repertorio di temi per leggere il presente attraverso i fenomeni che interessano la comunicazione: quali le dinamiche della contemporaneità, le linee di tendenza che costituiranno la nuova agenda setting di chi riflette e si interroga sul destino della società e delle correnti che alimentano i new media? Si tratta di un libro collettaneo, scritto da studiosi che si sono occupati di temi rilevanti per l'interpretazione del mondo-media: per ciascun concetto viene esplicitato da quando se ne parla, in quali termini, quali sono gli elementi di problematizzazione nel dibattito attuale, quali le prospettive e le implicazioni sul piano dei mutamenti socio-culturali. E' un libro agile, uno strumento utile per fare il punto sulle nuove tendenze che emergono nel panorama dei media oggi, ma anche uno stimolo prezioso per contribuire ad allargare lo spettro dei fenomeni oggetto di studio dei “comunicazionisti”, nella convinzione che essi possano dire molto della società in cui viviamo a condizione di abbandonare la riserva protetta dello specialismo disciplinare. Un libro sulla comunicazione, certo, ma anche al di là della comunicazione, ovvero al di fuori della provincia finita in cui i media studies stanno negli ultimi tempi rischiando di arroccarsi con l'effetto di sbiadire la loro intrinseca vocazione ad interpretare il mondo contemporaneo
Media convergence impacted the way people use media. The - new audience‖ is composed by individua... more Media convergence impacted the way people use media. The - new audience‖ is composed by individuals who surfs information flows through nets of social relations, - jumping from TV to PC, from iphone to ipod, in autonomous processes of productive interaction. The users are more likely and highly engaged to valorize their consumptions choices and they autonomously work as viral agents. Media companies worldwide do many efforts to build and upkeep the interaction with their users, but also to build, upkeep and reflect the social relations set among them. It‘s a manner to refine the strategies of specification and fractionation of the audience. By use of Social Networking (or/and - Social Networking logics use) they do a preliminary selection of people‘s segments which work with viral efficiency and efficacy and gain the tighter demographic definitions that advertisers covet.

European Journal of Cultural Studies, 2015
This ‘exploratory case study’ focuses on the Web 2.0 practices related to the popular cult of ‘Ma... more This ‘exploratory case study’ focuses on the Web 2.0 practices related to the popular cult of ‘Madonna dell’Arco’. Actually, the devotees share a large number of contents regarding the devotional practices using social networking sites, blogs and video sharing sites. The use of social media by the devotees is striking, as the novelty of technology and practices seems to contrast with the ancestral themes of popular religiosity. In fact, the penitential pilgrimage on foot to the Sanctuary of Madonna dell’Arco in Sant’Anastasía (Province of Naples) has taken place on Easter Mondays every year since the end of the 15th century. It is also rooted in very ancient fertility rites, probably tied to Cybele’s cults. In other words, the use of social media by the devotees seems to reveal for us how the slowly evolving structures and the short-term time-scale events intertwine, in a space and time in which we find the coexistence of forms, practices and power relations, both established and in...
Italian American Review, 2017

European Journal of Cultural Studies, 2014
Neapolitan songs are known worldwide, but most of them became popular when the radio and record i... more Neapolitan songs are known worldwide, but most of them became popular when the radio and record industries did not yet exist. The article hypothesises that this ‘unusual’ phenomenon can be connected to the many intersected actions of spreading and ‘drilling’ undertaken by ‘passionate’ listeners of Neapolitan songs and amateurs, who were engaged in ‘permanent creative activity, communication, community building, and content-production’. As is evident, this article refers to some studies about recent trends in media communication to explore better the Neapolitan communication system, between the late 19th and early 20th centuries. In this way, it wishes to overcome the juxtaposition between ‘new’ and ‘old’ – the ‘dualistic form’ of many ‘short term investigations’ – and proposes to test social science models in different socio-historical contexts, by putting them into ‘the water of time’, to see if they float, if they can ‘keep afloat’ or if they ‘sink’.

La canzone napoletana nell'Italia del miracolo economico e nella Napoli laurina. di MARIALUISA ST... more La canzone napoletana nell'Italia del miracolo economico e nella Napoli laurina. di MARIALUISA STAZIO 1. Napoli contro tutti 2 Per competenza disciplinare, più che occuparmi di testi-ma, soprattutto, prima di interessarmi ai testi-il mio sguardo è rivolto ai contesti comunicativi e ai sistemi di produzione culturale. Le osservazioni che seguono abbozzeranno, perciò, lo scenario entro il quale mi sembrerebbe opportuno collocare un oggetto che, allo stato attuale, ha ricevuto un'attenzione ancora scarsa: la canzone napoletana del dopoguerra e dell'Italia del miracolo economico. Nel dopoguerra la fama e la diffusione delle canzoni napoletane si costruiscono attraverso una serie di canali. Lo spettacolo dal vivo-fra rivista, varietà, feste di piazza, sceneggiate, posteggia-riveste sempre un grande ruolo. E così i quotidiani, i rotocalchi, il cinema e i cineromanzi, che del cinema sono i "sottoprodotti". Ma la scena è presto rubata loro dai "nuovi media": radio e televisione. 1 Canta Napoli! è l'esclamazione urlata con cui Gegé Di Giacomo, nipote di Salvatore e famoso batterista del gruppo di Renato Carosone, proruppe la sera del 13 maggio 1954, al Caprice di Milano, durante l'introduzione de La pansé. Divenne il suo grido di battaglia, adattato ai diversi brani tramite una seconda parte: Napoli floreale! (La pansé), Napoli in farmacia! (Pigliate 'na pastiglia), Napoli matrimoniale! (T'è piaciuta?), Napoli petrolifera! (Caravan petrol). 2 Napoli contro tutti è, nel 1964, il titolo del programma televisivo abbinato alla Lotteria di Capodanno (usualmente: Canzonissima). Trasmesso dalla RAI sul Programma Nazionale, sabato in prima serata, Napoli contro tutti è una gara tra canzoni napoletane e quelle di altre città. La graduatoria è stabilita dal voto degli spettatori (con le cartoline abbinate alla lotteria), ponderato con quello della giuria in sala. La canzone vincitrice è 'O sole mio, eseguita da Claudio Villa, che sostituisce all'ultimo momento il tenore Mario Del Monaco. Marialuisa Stazio La radio, sin dalla sua ripresa postbellica, punta sull'esecuzione dal vivo di melodie napoletane, sulle orchestre guidate dai maestri Anepeta, Vinci, Campese e sulla crescente fama dei cantanti. Negli anni Cinquanta troviamo in palinsesto trasmissioni come Sentimento e Fantasia o Una cartolina da Napoli, ambedue a cura di Giovanni Sarno 3 , o la Vetrina di Piedigrotta 4 e Piedigrottissima 5 , dedicate alle tradizionali audizioni settembrine. La RAI organizza e trasmette, inoltre, il Festival della Canzone Napoletana, manifestazione che ha inizio nel 1952 6 , con la sola radio, e termina nel 1970, all'inizio del tramonto del monopolio radiotelevisivo 7. La distanza temporale e, soprattutto, i mutati scenari di offerta mediale, potrebbero oggi farci sottovalutare la portata di un fenomeno come il Festival. Un film, Operazione San Gennaro 8-produzione internazionale per la regia di Dino Risi, che collabora alla sceneggiatura con Ennio De Concini, e l'interpretazione di Nino Manfredi, Senta Berger e Totò-può riportarci, allora, sebbene in una lettura quasi caricaturale, il sentore della particolare natura del rapporto fra la città e la sua manifestazione canora. Il film è, infatti, interamente fondato sull'assunto che l'intera popolazione napoletana sia, durante il Festival, talmente intenta a seguire le vicende televisive dei suoi beniamini canori, da permettere l'azione indisturbata di una banda internazionale ai danni del suo tesoro più prezioso: quello, appunto, di San Gennaro.

In this paper, we will explore the possibility of tracing a different version of the beginning of... more In this paper, we will explore the possibility of tracing a different version of the beginning of modernity throughout Dante’s works. In opposition to the theological-political devices of secularisation, Dante provides us with opportunities to reframe the vision of modern society, neither separating nor hierarchising the different dimensions of the human, but recomposing heaven and earth, soul and body, thought and action. Dante’s Purgatory testifies to the overcoming of the binary structure of medieval society and reflects the rise of a new civilization under the banner of the values and interests of the nascent bourgeoisie. The Earthly Paradise becomes the figure of a human happiness that can be drawn hic et nunc in the earthly world. It helps to create an alternative to the tendency to separate life into two zones of different values, of which the material and worldly one is morally and ontologically subordinate to the spiritual one. Keywords: paradiso terrestre, purgatorio, mode...
The «great transformation» of the Italian University While introducing this monographic issue on ... more The «great transformation» of the Italian University While introducing this monographic issue on the "great transformation" of the university in recent years, our contribution pays particular attention to the Italian situation, assessing the impact of the policies recently adopted on the problematic condition of higher education in our country. A highly critical and negative picture emerges: the adoption of the logic of the New Public Management within the Italian university (for example, through the “rationalized myth” of quality and the reward evaluation systems) fails to expand the tertiary education sector, producing some perverse and dysfunctional effects which multiply the forms of domination and control within the system of scientific research and accentuate the imbalances and the territorial differences.
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Papers by Marialuisa Stazio
dell’economia, per riconsiderare alla luce delle sue categorie interpretative, la crisi che viviamo nel presente, le sue ragioni e le possibili vie d’uscita.
La denuncia dell’“utopia” del mercato autoregolato e delle finzioni concettuali su cui si fonda l’antropologia dell’homo oeconomicus, inteso come attore orientato esclusivamente a massimizzare il proprio
utile, rappresenta il filo conduttore dell’analisi che Polanyi ha fatto di quel processo di “grande trasformazione” della società occidentale che tra il XIX e il XX secolo si è articolato in una tensione costante e conflittuale fra l’affermarsi – attraverso un processo storico complesso – dell’economia di mercato, la realizzazione dei progetti di emancipazione umana (che avevano caratterizzato la riflessione dell’Età dei Lumi) e la difesa
della dinamica sociale nei riguardi degli effetti destrutturanti del mercato.
In un certo senso oggi, nel secondo decennio del XXI secolo, ci troviamo alla prese con problemi analoghi. Anche il presente è investito da una
“grande trasformazione” neoliberale dell’assetto complessivo della società. Adesso, come allora, il “libero” mercato viene costruito politicamente, promosso artificialmente e presentato come un inevitabile dato naturale.
Le politiche economiche tendono a mimetizzarsi e a occultarsi all’interno di discorsi tecnici, legati a standard di efficienza e a parametri di oggettività e sostituiscono il ruolo tradizionale della “politica”. Anzi, ora è più intenso che mai l’impulso a dar vita a mercati fittizi o a quasi-mercati perfino nell’ambito di quei settori tradizionalmente esclusi dall’orbita del mercato, come i servizi pubblici, l’educazione, il welfare, ecc.
Da questo punto di vista, la lezione dell’“inattuale” Polanyi appare particolarmente rilevante, perché ripropone il tema di un’analisi critica della realtà come presupposto essenziale per definire nuovi modelli di relazioni umane.
Data: 23 gennaio alle 15:00 c.t.
Luogo: Freie Universität Berlin Habelschwerdter Allee 45, Raum L 116 (Seminarzentrum)
Partecipanti: Prof. Maria Rita Rampazi (Università di Pavia), Dr. Marialuisa Stazio (Università degli Studi di Cassino), Prof. Alessandro Cavalli (Università di Pavia), Prof. Dr. Silvana Greco (Freie Universität Berlin)
Moderatrice: Prof. Dr. Silvana Greco (Freie Universität Berlin)
Il seminario esplora il processo identitario dei giovani adulti italiani (20-35 anni), seguendone la dinamica in tre campi esemplari. La dimensione spaziale, il confronto tra generazioni, e il rapporto col corpo e la sua rappresentazione. Mobili per scelta o per obbligo, i giovani italiani si ridefiniscono in una mutata geografia. Si spostano, emigrano, rientrano, e percepiscono il proprio rapporto con il territorio, fisico e simbolico, in maniera diversa dal passato. Questa mutata spazialità in un mondo di incertezze e di nuove disuguaglianze sociali influenza anche le loro relazioni generazionali. Il tempo giovanile è discontinuo, frammentario? Come si devono comprendere oggi continuità e rotture tra gruppi d’età? Il terzo tema è quello deI corpo. Esibito, digitale, sofferto, il corpo è punto d’intersezione tra pubblico e privato, serve ad includere e a escludere socialmente. Lavoro e corporeità, consumo e immagine fisica sono territori ancora in parte da scoprire dell’atlante identitario giovanile italiano di oggi.
Gli interventi:
De-strutturazione spazio-temporale e incertezza biografica: la complessa realtà giovanile in Italia, Prof. Maria Rita Rampazi (Università degli Studi di Pavia)
Marita Rampazi - insegna Sociologia della Globalizzazione presso il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università degli Studi di Pavia ed è co-Direttore scientifico di Sociologia Italiana-Ais Journal of Sociology, la rivista ufficiale dell’Associazione Italiana di Sociologia. Si occupa prevalentemente di questioni connesse alla condizione giovanile, con particolare riguardo ai temi della memoria, dei mutamenti nelle coordinate spazio-temporali, della cittadinanza in prospettiva sovra-nazionale e della violenza nelle relazioni di prossimità. Su questi temi ha svolto numerose ricerche nazionali e internazionali e pubblicato monografie, curatele, articoli, saggi. Fra le sue pubblicazioni recenti: “Temporary homes. A case study on young people’s dwelling strategies in Northern Italy”, Space & Culture, vol 19, n. 4/2016; “Il tempo e lo spazio della memoria”, in T. Grande e L. Migliorati, Maurice Halbwachs. Un sociologo della complessità sociale (Morlacchi, 2016); Un posto da abitare. Dalla casa della tradizione all’incertezza dello spazio-tempo globale (Led, 2014); Sentirsi a casa. I giovani e la riconquista degli spazi-tempi della casa e della città, (Utet, 2011), con C. Leccardi e M.G. Gambardella.
Cambiare il Paese o cambiare Paese? Strategie esistenziali e mobilità giovanili nella società dell’incertezza, Prof. Maria Luisa Stazio (Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale)
Marialuisa Stazio - lavora all’Università di Cassino e del Lazio Meridionale. Le sue ricerche si sono concentrate principalmente sulle industrie culturali, nel loro sviluppo storico e sistemico, e sulla produzione culturale come elemento di differenziazione e di vantaggio competitivo dei territori nell’economia globale e nel mercato turistico. Fra le sue pubblicazioni recenti: Esploratori e Fuggiaschi. La mobilità giovanile italiana nella Berlino che cambia (Mimesis 2017). L'essenziale è invisibile agli occhi. I pubblici e il loro lavoro nell'economia della cultura (Franco Angeli, 2012); «Neapolitan Songs A communicative siren from the water of the Gulf to the water of time», European Journal of Cultural Studies 2015, Vol. 18(3) 339-355, Grazie a una fellowship DAAD (Deutscher Akademischer Austauschdienst) presso l’Institut für Europäische Ethnologie della Humboldt Universität, ha condotto una ricerca sui giovani Italiani a Berlino:
La generazione della gioventù prolungata, Prof. Alessandro Cavalli (Università degli Studi di Pavia)
Alessandro Cavalli - professore di sociologia all’Università degli Studi di Pavia dal 1967. Membro del Comitato per le Scienze Economiche, Statistiche e Sociali del CNR (1972-1975), Membro dell’Executive Committee della International Sociological Association (1982-1986), Max Weber Gastprofessor all’Università di Heidelberg (1989), L. Leclerq Professor all’Université Catholique de Louvain-la-Neuve (1994), Fellow del Collegium Budapest, Institute for Advanced Studies (1995). Membro del Comitato Direttivo dell’Enciclopedia delle Scienze Sociali, Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani (1984-1998), Direttore della Rassegna Italiana di Sociologia (1978-80), Il Mulino (1994-2002), Direttore responsabile di “Mundus”, Rivista di Didattica della Storia. Già Presidente dell’“Associazione Il Mulino” (2003-2009), Già Vice-Presidente della Associazione Italiana di Sociologia, attualmente membro dell’Academia Europea, dell’Accademia delle Scienze di Torino, membro corrispondente dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Già Presidente del CIRSIS (Centro Studi e Ricerche sui Sistemi di Istruzione Superiore) dell’Università di Pavia, già Presidente del Consiglio Scientifico dell’Istituto IARD. Nel 2010 gli è stato conferito il premio Antonio Feltrinelli dall’Accademia Nazionale dei Lincei. Campi di interesse: il pensiero sociale tedesco tra XIX e XX secolo, sociologia della gioventù, dell’educazione, del tempo e della memoria. Alcune pubblicazioni recenti: Incontro con la sociologia (Il Mulino, Bologna 2002); Generations and Value Orientations, “Social Compass”, 2004, 51 (2), pp. 155-168; I rapporti tra le generazioni nelle istituzioni educative, in G. Calvi, a cura di, Generazioni a confronto, Marsilio, Venezia, 2005, pp. 81-95; Racconto biografico e costruzione dell’identità in età giovanile, Quaderni dell’Accademia delle Scienze di Torino, 2005, vol.XIII, pp. 15-23; Les jeunes italiens à l’école, in A. Cavalli, V. Cicchelli, O. Galland), a cura di, Deux pays, deux junesses ? La condition juvenile en France et en Italie, Presses Universitaires de Rennes, 2009, pp. 118-126.
Esibito, digitale, sofferto: il corpo dei giovani nel precario mondo del lavoro, Prof. Silvana Greco (Freie Universität Berlin)
Silvana Greco – insegna presso la Freie Universität Berlin ed è Vice presidente della Fondazione Palazzo Bondoni Pastorio a Castiglione delle Stiviere). È membro della European Sociological Association, dell’Associazione italiana di Sociologia e della Deutsche Gesellschaft für Soziologie. Negli ultimi anni, i suoi interessi si sono concentrati sulla sociologia della cultura e dell’arte, del corpo, e del giudaismo. Per la Fondazione Palazzo Bondoni Pastorio ha ideato e diretto una ricerca sociologica comparata sulla corporeità nel mondo del lavoro in nove diversi paesi, co-finanziata dal programma dell’Unione europea Cost-Action IS1210 “Appearance matters: Tackling the Physical and Psychosocial Consequences of Dissatisfaction with Appearance”. Tra le sue ultime pubblicazioni: L’oro della Mirandola. Cancellature per Giovanni Pico, (a cura di e con G. Busi) (Fondazione Palazzo Bondoni Pastorio, 2014): “Kultursoziologie in Italien”, in Moebius S., Nungesser F., Scherke K. (Hrgs.), Handbuch Kultursoziologie (Springer, 2016); „Soziologie des Judentums in Deutschland: Markante Felder, Perspektiven und Methoden“ in Lehnardt A. (eds.), Ein halbes Jahrhundert deutscher Forschung und Lehre über das Judentum in Deutschland, De Gruyter, Berlin, 2017, pp. 131-148. Moses Dobruska. L’invenzione della filosofia sociale. Settecento eretico, ebraico e giacobino (Giuntina, di prossima pubblicazione):
Questo notevole numero di ricercatori e docenti ha come unica prospettiva di stabilizzazione un contratto da ricercatore a tempo determinato “di tipo B” (RTD-B). Ma, dal 2016 al 2019, la media dei contratti da RTD-B è stata di circa 1.385 all’anno.