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Davide Di Falco

Università degli Studi di Napoli "Federico II", Dipartimento di Filologia Moderna "Salvatore Battaglia", Post-Doc

Istituto Italiano per gli Studi Storici, IISS "Benedetto Croce" - Napoli, Alumnus

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Dottore di ricerca in Filologia presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II con una tesi in Storia della lingua italiana ("Per una definizione della categoria di espressionismo linguistico nella letteratura italiana contemporanea [1980-2000]: nodi storiografici e sette casi di studio").

Borsista post-doc presso l'Istituto Italiano per gli Studi Storici con un progetto dal titolo: "Antonio Cederna e «Il Mondo» (1949-1966): la lingua e lo stile, i dibattiti e le idee"

Già borsista del progetto ERC-DisComPoSE (“Schedatura e analisi linguistica, stilistica e retorica delle descrizioni o menzioni di fenomeni naturali in prediche e agiografie in lingua italiana, pubblicate tra XVI e XVII sec.”).

Interessi e ricerche in corso:

- Lingua e stile di saggisti italiani del '900 (Giacomo Debenedetti, Angelo Maria Ripellino, Luigi Pintor, Cesare Garboli, Claudio Magris, Mario Bortolotto)

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hanna serkowska

University of Warsaw

Jagiellonian University

University Of Sydney

University of Trento

federico fastelli

Università degli Studi di Firenze (University of Florence)

Qualestoria. Rivista di storia contemporanea

Università Telematica Pegaso

Ernestina Pellegrini

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Papers by Davide Di Falco

«Così veloce e così immortale». Fluo tra slang, prosa d'arte e brevità

Il saggio si propone di fornire una lettura linguistica e stilistica di Fluo. Storie di giovani a... more Il saggio si propone di fornire una lettura linguistica e stilistica di Fluo. Storie di giovani a Riccione (1995) di Isabella Santacroce. Lo scopo è mostrare come il romanzo appaia diviso da una parte tra 'giovanilese' e tentazioni di prosa d'arte; dall'altra, tra ricerca di precisione e indeterminazione. In particolare, si vedrà come a fungere da cerniera tra la rapidità tipica della scrittura giovanile e la concisione lirica sia la vocazione alla brevitas, che porta a forme condensate e allo stile nominale.

"Io che amo limar le parole come pietre dure". Note sul lessico di Praga magica, in «Diacritica», a. IX, n. 50, vol. II

Il contributo propone un’analisi del lessico di Praga magica di Angelo Maria Ripellino. Tramite ... more

«Un’ebbra molteplicità di rimandi e reminiscenze»: tessere cinque-secentesche in Praga magica di Angelo Maria Ripellino, in «Giornale di Storia della Lingua Italiana», 2, 2023, pp. 83-114

Questo contributo mira a descrivere i fenomeni di intertestualità (in particolare, di allusione) ... more Questo contributo mira a descrivere i fenomeni di intertestualità (in particolare, di allusione) presenti in Praga magica (1973) di Angelo Maria Ripellino. Lo scopo è mostrare come il saggista abbia attinto a piene mani da almeno sedici autori italiani manieristi e barocchi (tra gli autori più utilizzati figurano Francesco Fulvio Frugoni, Pietro Aretino, Daniello Bartoli e Giambattista Basile). Si può affermare che il saggista, senza citarle quasi mai esplicitamente, abbia usato le sue fonti letterarie a livello lessicale, sintagmatico e frasale. L’analisi sull’intertestualità consentirà inoltre di fermare l’attenzione sulla natura composita dell’espressionistica prosa ripelliniana.

Davide Di Falco, «Hai, dicono, la bocca come il culo». Sulla lingua e lo stile degli Epigrammi di Beppe Fenoglio, in «Ticontre. Teoria Testo Traduzione», 19 (2023)

In Epigrammi (1961) Beppe Fenoglio imita Marziale. Nel presente studio si propone un'analisi ling... more In Epigrammi (1961) Beppe Fenoglio imita Marziale. Nel presente studio si propone un'analisi linguistico-stilistica dell'opera. In ottica comparativa, si tiene conto della traduzione di Marziale fornita da Giuseppe Lipparini e sicuramente letta da Fenoglio. In Epigrammi (1961) Beppe Fenoglio imitates Martial. In this study we propose a linguistic-stylistic analysis of the work. In a comparative perspective, the translation of Martial provided by Giuseppe Lipparini and certainly read by Fenoglio is taken into account.

«La sintesi è poesia e viceversa». La brevitas nelle prose narrative di Luigi Pintor (pp. 47-65)

Tutti gli articoli sono sottoposti a peer review In copertina "Di Rosso Vestite" di Giuliano Gium... more

Book Reviews by Davide Di Falco

Recensione a Chiara Murru, Tra Piero della Francesca e Caravaggio. Studio sul lessico di Roberto Longhi, Milano, FrancoAngeli, 2022 («Giornale di Storia della Lingua Italiana», anno III, fascicolo 1, giugno 2024, pp. 143-145)

Recensione a Giuseppe Antonelli, Il piacere del significante. Dalla commedia delle lingue alla lingua ipermedia, in "Giornale di Storia della Lingua Italiana", anno II, 1, 2023, pp. 145-147

Recensione a Mariarosa Bricchi, Manzoni prosatore. Un percorso linguistico, in "Giornale di Storia della Lingua Italiana", I, 1, 2022, pp. 185-187

Conference posters by Davide Di Falco

"La stiva e l'abisso" di Michele Mari: tra manierismo ed espressionismo (V Giornata dell'ASLI per il dottorato di ricerca. Accademia della Crusca, 30 novembre-2 dicembre 2023)

"La stiva e l'abisso" di Michele Mari: tra manierismo ed espressionismo

Giuseppe Pontiggia: On the 20th anniversary of his death International Conference, 31 August – 1 September 2023, University College Dublin

, 'Il giocatore invisibile come caso italiano del campus novel' Giacomo Carlesso (Università Ca' ... more , 'Il giocatore invisibile come caso italiano del campus novel' Giacomo Carlesso (Università Ca' Foscari Venezia), 'Enciclopedie dell'infamia. Note a partire da Vite di uomini non illustri di Pontiggia' Elia Faso (Università di Pisa), '«Le metafore uccidono». La rappresentazione della disabilità in Nati due volte' Sara Calderoni (CISLE-Centro Internazionale di Studi sulle Letterature Europee), 'Pontiggia e il pensiero di John Dewey' Rossana Dedola (independent), 'Un taoista che cammina sulle stelle' Giovanni Molfetta (Università del Molise), 'La misura del classico in Giuseppe Pontiggia' Marco Zanetti (Università di Trento), 'Prove di aletica leggera. Giuseppe Pontiggia aforista' Davide Di Falco (Università di Napoli Federico II, '«Il coraggio di conservare il proprio timbro»: sulla lingua e lo stile de I contemporanei del futuro' Gianni Antonio Palumbo (Università di Foggia), 'Pontiggia e l'avverbio tra corsi di scrittura, critica e prassi letteraria' Arianna Mazzola (Università del Molise), '«Per non sapere né leggere, né scrivere». Nel giardino della narrazione necessaria di Giuseppe Pontiggia' Federico Piras (Università di Sassari), 'Una conversazione ininterrotta'

Convegno dottorale “Testo, autore, pubblico: forme di ricezione dall’antichità alla modernità”, Università degli Studi di Verona, 24-26 novembre 2022

Testo, autore, pubblico forme di ricezione dall'antichità alla modernità

Nuovi Argomenti

Fra episteme e doxa: metodologie e forme nelle domande/inchieste di «Nuovi Argomenti». ELENA SANT... more Fra episteme e doxa: metodologie e forme nelle domande/inchieste di «Nuovi Argomenti». ELENA SANTAGATA (UNIVERSITÀ CA' FOSCARI VENEZIA) 7 domande sulla poesia: poeti a confronto. LAVINIA MANNELLI (UNIVERSITÀ DI SIENA) L'arte di narrare volge al tramonto? Le 9 domande sul romanzo. VALENTINA STURLI (UNIVERSITÀ DI PADOVA) «Nuovi Argomenti» e la psicoanalisi. DAVIDE DI FALCO (FEDERICO II-UNIVERSITÀ DI NAPOLI) Giacomo Debenedetti in «Nuovi Argomenti»: appunti su lingua e stile. ALESSANDRO GERUNDINO (UNIVERSITÀ DI PISA) Arte e società nella riflessione di Elio Vittorini: un focus sull'inchiesta "neocapitalismo e letteratura". «Nuovi Argomenti» 1953-1964: la direzione di Carocci e Moravia SIMONE CASINI (UNIVERSITÀ DI PERUGIA) Il romanzo e l'ideologia. La riflessione di Moravia in «Nuovi Argomenti». VIOLA OTTINO (UNIVERSITÀ DI GENOVA) Alberto Carocci e «Nuovi Argomenti». Un profilo tra i carteggi inediti. DAVIDE DALMAS (UNIVERSITÀ DI TORINO) L'ispettore generale: Franco Fortini e «Nuovi Argomenti». GIULIA RADIN (FONDAZIONE NATALINO SAPEGNO) «Ogni tuo scritto ci sarà prezioso». Sergio Solmi e «Nuovi Argomenti»: letture critiche, science-fiction e Distrazioni. CARLO TIRINANZI DE MEDICI (UNIVERSITÀ DI PISA) Calvino e «Nuovi Argomenti»: amori difficili? ROBERTO GERACE (UNIVERSITÀ DI PISA) L'ombra di Lukács. La prima serie di «Nuovi Argomenti» tra arte e ideologia. GIACOMO DE FUSCO (FEDERICO II-UNIVERSITÀ DI NAPOLI) Crisi del realismo e 'nuova verosimiglianza': aspetti del fantastico novecentesco.

Chapters by Davide Di Falco

Diceria del cosacco. Figure del dubbio e della complessità in "Illazioni su una sciabola" di Claudio Magris

Il primo romanzo di Claudio Magris, Illazioni su una sciabola (1984), è anche un apologo-saggio s... more Il primo romanzo di Claudio Magris, Illazioni su una sciabola (1984), è anche un apologo-saggio sulla difficoltà di appagarsi della storia filologicamente ricostruita quando la diceria e la leggenda sono altrettanto attraenti. A partire da un misterioso ritrovamento, la voce narrante si trova non a contestare i risultati della ricerca storica ufficiale ma ad affiancare loro congetture alternative che li sfumano. Il libro, dunque, dal genere letterario ibrido, appare diviso tra la pulsione illuministica all'ordine e la seduzione postmoderna del caos. Il contributo intende presentare i risvolti linguisticoretorici della postura del narratore, «storico dilettante che ricostruisce non i fatti, bensì la loro deformazione»: la frequenza di verba dubitandi, verbi modalizzanti epistemici e condizionali di dissociazione; la sintassi onniavvolgente, ricca di incisi; la presenza di subordinate concessive e preconcessive, espressioni della compresenza logica; i segnali linguistici che rimandano alle versioni altrui; le figure di correctio; l'intrecciarsi di isotopie connesse all'ambiguità, al caos, alla mistificazione.

Primi appunti sulle strategie intertestuali nella prosa di Cesare Garboli

Giacomo Debenedetti in «Nuovi Argomenti»: appunti su lingua e stile, in "«Nuovi Argomenti» 1953-1980. Critica, letteratura e società. Atti del Convegno di Studi – Pisa 26-28 ottobre 2022", pp. 87-98

, molto resta da fare ai fini di una descrizione linguistico-stilistica della prosa del critico. ... more , molto resta da fare ai fini di una descrizione linguistico-stilistica della prosa del critico. Va considerato che uno stile non è un'entità statica; esso, invece, va incontro, nel tempo, a fisiologiche e anche consistenti modificazioni, ed è sempre condizionato dal genere testuale e dal destinatario. Evidentemente dunque, nel caso di Debenedetti, altro è l'andamento erratico e digressivo delle tarde lezioni universitarie, altro la "compressione stilistica" (Colussi 2017: 78) degli scritti giovanili. Tale compressione è dovuta anche al fatto che il critico, che da professore fu disteso conversatore, da giovane inclinò piuttosto allo scorcio e alla condensazione. Si sono subito fissati come due poli cronologici. In questa sede si vuole individuare con piccoli indizi un momento stilisticamente intermedio della scrittura debenedettiana: dove il critico, pur mantenendo una prosa letterariamente atteggiata, prende a vivacizzarla per mezzo di movenze più brillanti e colloquiali. A questo risultato Debenedetti non arriva certo inattesamente: già a metà anni '30, secondo Paolo Gervasi, il critico sarebbe guarito "dalla sublime malattia della sua scrittura" (Gervasi 2012: 265), non senza il con-* Nel presente lavoro si cita direttamente da Debenedetti 1957. Desidero ringraziare Elena Grazioli per avermi messo a disposizione una scansione del testo.

«Così veloce e così immortale». Fluo tra slang, prosa d'arte e brevità

Il saggio si propone di fornire una lettura linguistica e stilistica di Fluo. Storie di giovani a... more Il saggio si propone di fornire una lettura linguistica e stilistica di Fluo. Storie di giovani a Riccione (1995) di Isabella Santacroce. Lo scopo è mostrare come il romanzo appaia diviso da una parte tra 'giovanilese' e tentazioni di prosa d'arte; dall'altra, tra ricerca di precisione e indeterminazione. In particolare, si vedrà come a fungere da cerniera tra la rapidità tipica della scrittura giovanile e la concisione lirica sia la vocazione alla brevitas, che porta a forme condensate e allo stile nominale.

"Io che amo limar le parole come pietre dure". Note sul lessico di Praga magica, in «Diacritica», a. IX, n. 50, vol. II

Il contributo propone un’analisi del lessico di Praga magica di Angelo Maria Ripellino. Tramite ... more

«Un’ebbra molteplicità di rimandi e reminiscenze»: tessere cinque-secentesche in Praga magica di Angelo Maria Ripellino, in «Giornale di Storia della Lingua Italiana», 2, 2023, pp. 83-114

Questo contributo mira a descrivere i fenomeni di intertestualità (in particolare, di allusione) ... more Questo contributo mira a descrivere i fenomeni di intertestualità (in particolare, di allusione) presenti in Praga magica (1973) di Angelo Maria Ripellino. Lo scopo è mostrare come il saggista abbia attinto a piene mani da almeno sedici autori italiani manieristi e barocchi (tra gli autori più utilizzati figurano Francesco Fulvio Frugoni, Pietro Aretino, Daniello Bartoli e Giambattista Basile). Si può affermare che il saggista, senza citarle quasi mai esplicitamente, abbia usato le sue fonti letterarie a livello lessicale, sintagmatico e frasale. L’analisi sull’intertestualità consentirà inoltre di fermare l’attenzione sulla natura composita dell’espressionistica prosa ripelliniana.

Davide Di Falco, «Hai, dicono, la bocca come il culo». Sulla lingua e lo stile degli Epigrammi di Beppe Fenoglio, in «Ticontre. Teoria Testo Traduzione», 19 (2023)

In Epigrammi (1961) Beppe Fenoglio imita Marziale. Nel presente studio si propone un'analisi ling... more In Epigrammi (1961) Beppe Fenoglio imita Marziale. Nel presente studio si propone un'analisi linguistico-stilistica dell'opera. In ottica comparativa, si tiene conto della traduzione di Marziale fornita da Giuseppe Lipparini e sicuramente letta da Fenoglio. In Epigrammi (1961) Beppe Fenoglio imitates Martial. In this study we propose a linguistic-stylistic analysis of the work. In a comparative perspective, the translation of Martial provided by Giuseppe Lipparini and certainly read by Fenoglio is taken into account.

«La sintesi è poesia e viceversa». La brevitas nelle prose narrative di Luigi Pintor (pp. 47-65)

Tutti gli articoli sono sottoposti a peer review In copertina "Di Rosso Vestite" di Giuliano Gium... more

Recensione a Chiara Murru, Tra Piero della Francesca e Caravaggio. Studio sul lessico di Roberto Longhi, Milano, FrancoAngeli, 2022 («Giornale di Storia della Lingua Italiana», anno III, fascicolo 1, giugno 2024, pp. 143-145)

Recensione a Giuseppe Antonelli, Il piacere del significante. Dalla commedia delle lingue alla lingua ipermedia, in "Giornale di Storia della Lingua Italiana", anno II, 1, 2023, pp. 145-147

Recensione a Mariarosa Bricchi, Manzoni prosatore. Un percorso linguistico, in "Giornale di Storia della Lingua Italiana", I, 1, 2022, pp. 185-187

"La stiva e l'abisso" di Michele Mari: tra manierismo ed espressionismo (V Giornata dell'ASLI per il dottorato di ricerca. Accademia della Crusca, 30 novembre-2 dicembre 2023)

"La stiva e l'abisso" di Michele Mari: tra manierismo ed espressionismo

Giuseppe Pontiggia: On the 20th anniversary of his death International Conference, 31 August – 1 September 2023, University College Dublin

, 'Il giocatore invisibile come caso italiano del campus novel' Giacomo Carlesso (Università Ca' ... more , 'Il giocatore invisibile come caso italiano del campus novel' Giacomo Carlesso (Università Ca' Foscari Venezia), 'Enciclopedie dell'infamia. Note a partire da Vite di uomini non illustri di Pontiggia' Elia Faso (Università di Pisa), '«Le metafore uccidono». La rappresentazione della disabilità in Nati due volte' Sara Calderoni (CISLE-Centro Internazionale di Studi sulle Letterature Europee), 'Pontiggia e il pensiero di John Dewey' Rossana Dedola (independent), 'Un taoista che cammina sulle stelle' Giovanni Molfetta (Università del Molise), 'La misura del classico in Giuseppe Pontiggia' Marco Zanetti (Università di Trento), 'Prove di aletica leggera. Giuseppe Pontiggia aforista' Davide Di Falco (Università di Napoli Federico II, '«Il coraggio di conservare il proprio timbro»: sulla lingua e lo stile de I contemporanei del futuro' Gianni Antonio Palumbo (Università di Foggia), 'Pontiggia e l'avverbio tra corsi di scrittura, critica e prassi letteraria' Arianna Mazzola (Università del Molise), '«Per non sapere né leggere, né scrivere». Nel giardino della narrazione necessaria di Giuseppe Pontiggia' Federico Piras (Università di Sassari), 'Una conversazione ininterrotta'

Convegno dottorale “Testo, autore, pubblico: forme di ricezione dall’antichità alla modernità”, Università degli Studi di Verona, 24-26 novembre 2022

Testo, autore, pubblico forme di ricezione dall'antichità alla modernità

Nuovi Argomenti

Fra episteme e doxa: metodologie e forme nelle domande/inchieste di «Nuovi Argomenti». ELENA SANT... more Fra episteme e doxa: metodologie e forme nelle domande/inchieste di «Nuovi Argomenti». ELENA SANTAGATA (UNIVERSITÀ CA' FOSCARI VENEZIA) 7 domande sulla poesia: poeti a confronto. LAVINIA MANNELLI (UNIVERSITÀ DI SIENA) L'arte di narrare volge al tramonto? Le 9 domande sul romanzo. VALENTINA STURLI (UNIVERSITÀ DI PADOVA) «Nuovi Argomenti» e la psicoanalisi. DAVIDE DI FALCO (FEDERICO II-UNIVERSITÀ DI NAPOLI) Giacomo Debenedetti in «Nuovi Argomenti»: appunti su lingua e stile. ALESSANDRO GERUNDINO (UNIVERSITÀ DI PISA) Arte e società nella riflessione di Elio Vittorini: un focus sull'inchiesta "neocapitalismo e letteratura". «Nuovi Argomenti» 1953-1964: la direzione di Carocci e Moravia SIMONE CASINI (UNIVERSITÀ DI PERUGIA) Il romanzo e l'ideologia. La riflessione di Moravia in «Nuovi Argomenti». VIOLA OTTINO (UNIVERSITÀ DI GENOVA) Alberto Carocci e «Nuovi Argomenti». Un profilo tra i carteggi inediti. DAVIDE DALMAS (UNIVERSITÀ DI TORINO) L'ispettore generale: Franco Fortini e «Nuovi Argomenti». GIULIA RADIN (FONDAZIONE NATALINO SAPEGNO) «Ogni tuo scritto ci sarà prezioso». Sergio Solmi e «Nuovi Argomenti»: letture critiche, science-fiction e Distrazioni. CARLO TIRINANZI DE MEDICI (UNIVERSITÀ DI PISA) Calvino e «Nuovi Argomenti»: amori difficili? ROBERTO GERACE (UNIVERSITÀ DI PISA) L'ombra di Lukács. La prima serie di «Nuovi Argomenti» tra arte e ideologia. GIACOMO DE FUSCO (FEDERICO II-UNIVERSITÀ DI NAPOLI) Crisi del realismo e 'nuova verosimiglianza': aspetti del fantastico novecentesco.

Diceria del cosacco. Figure del dubbio e della complessità in "Illazioni su una sciabola" di Claudio Magris

Il primo romanzo di Claudio Magris, Illazioni su una sciabola (1984), è anche un apologo-saggio s... more Il primo romanzo di Claudio Magris, Illazioni su una sciabola (1984), è anche un apologo-saggio sulla difficoltà di appagarsi della storia filologicamente ricostruita quando la diceria e la leggenda sono altrettanto attraenti. A partire da un misterioso ritrovamento, la voce narrante si trova non a contestare i risultati della ricerca storica ufficiale ma ad affiancare loro congetture alternative che li sfumano. Il libro, dunque, dal genere letterario ibrido, appare diviso tra la pulsione illuministica all'ordine e la seduzione postmoderna del caos. Il contributo intende presentare i risvolti linguisticoretorici della postura del narratore, «storico dilettante che ricostruisce non i fatti, bensì la loro deformazione»: la frequenza di verba dubitandi, verbi modalizzanti epistemici e condizionali di dissociazione; la sintassi onniavvolgente, ricca di incisi; la presenza di subordinate concessive e preconcessive, espressioni della compresenza logica; i segnali linguistici che rimandano alle versioni altrui; le figure di correctio; l'intrecciarsi di isotopie connesse all'ambiguità, al caos, alla mistificazione.

Primi appunti sulle strategie intertestuali nella prosa di Cesare Garboli

Giacomo Debenedetti in «Nuovi Argomenti»: appunti su lingua e stile, in "«Nuovi Argomenti» 1953-1980. Critica, letteratura e società. Atti del Convegno di Studi – Pisa 26-28 ottobre 2022", pp. 87-98

, molto resta da fare ai fini di una descrizione linguistico-stilistica della prosa del critico. ... more , molto resta da fare ai fini di una descrizione linguistico-stilistica della prosa del critico. Va considerato che uno stile non è un'entità statica; esso, invece, va incontro, nel tempo, a fisiologiche e anche consistenti modificazioni, ed è sempre condizionato dal genere testuale e dal destinatario. Evidentemente dunque, nel caso di Debenedetti, altro è l'andamento erratico e digressivo delle tarde lezioni universitarie, altro la "compressione stilistica" (Colussi 2017: 78) degli scritti giovanili. Tale compressione è dovuta anche al fatto che il critico, che da professore fu disteso conversatore, da giovane inclinò piuttosto allo scorcio e alla condensazione. Si sono subito fissati come due poli cronologici. In questa sede si vuole individuare con piccoli indizi un momento stilisticamente intermedio della scrittura debenedettiana: dove il critico, pur mantenendo una prosa letterariamente atteggiata, prende a vivacizzarla per mezzo di movenze più brillanti e colloquiali. A questo risultato Debenedetti non arriva certo inattesamente: già a metà anni '30, secondo Paolo Gervasi, il critico sarebbe guarito "dalla sublime malattia della sua scrittura" (Gervasi 2012: 265), non senza il con-* Nel presente lavoro si cita direttamente da Debenedetti 1957. Desidero ringraziare Elena Grazioli per avermi messo a disposizione una scansione del testo.