Books by Davide Balestra
Gli abiti dei tre Ordini religioso-cavallereschi di Santiago, Calatrava e Alcántara furono una d... more Gli abiti dei tre Ordini religioso-cavallereschi di Santiago, Calatrava e Alcántara furono una delle onorificenze a cui attinsero i sovrani spagnoli in Età moderna per premiare la fedeltà e i servizi delle élite dei domini su cui si estendeva la loro sovranità. Simboli di privilegio, strumenti di aggregazione delle aristocrazie suddite della Monarchia cattolica, veicolavano, alla pari di altre mercedes della Corona, valori e ideali che contribuirono a promuovere e rinsaldare il consenso di un’élite dal respiro imperiale.
Il libro offre un inedito esame dei titolari di una croce militare castigliana tra XVI e XVII secolo nati nei reinos italiani della Corona di Castiglia, ripercorrendo, grazie a un’ampia gamma di esempi, l’iter di concessione di un abito cavalleresco, dalla richiesta presentata a Madrid alla solenne cerimonia di investitura e professione del neo cavaliere.

La famiglia è argomento di grande rilievo nell’odierna storiografia e numerosi lavori hanno affro... more La famiglia è argomento di grande rilievo nell’odierna storiografia e numerosi lavori hanno affrontato il tema secondo differenti approcci metodologici e disciplinari. Inserito in questo ricco filone di studi, il volume ricostruisce la storia plurisecolare degli Imperiali di Francavilla, casato di origini genovesi trapiantato nel Mezzogiorno d’Italia alla fine del XVI secolo in seguito all’acquisto di un vasto complesso feudale nella provincia storica di Terra d’Otranto. Mercanti-banchieri elevati allo status di principi nel Regno di Napoli, gli Imperiali furono protagonisti di una brillante ascesa sociale e politica, favorita da una grande disponibilità economica e perseguita attraverso accorte strategie patrimoniali, oculate scelte matrimoniali nonché grazie all’intraprendenza di singoli individui. Lo studio intreccia analisi economica e analisi sociale e pone attenzione non solo alle relazioni interne alla famiglia, ma anche alla proiezione pubblica del casato. Attraverso l’esame di un ricco ventaglio di fonti, perlopiù inedite, il volume illustra le complesse vicende degli Imperiali, in precedenza note solo attraverso cronache locali e storie aneddotiche, non di rado imprecise e incomplete.

La famiglia è argomento di grande rilievo nell’odierna storiografia e numerosi lavori hanno affro... more La famiglia è argomento di grande rilievo nell’odierna storiografia e numerosi lavori hanno affrontato il tema secondo differenti approcci metodologici e disciplinari. Inserito in questo ricco filone di studi, il volume ricostruisce la storia plurisecolare degli Imperiali di Francavilla, casato di origini genovesi trapiantato nel Mezzogiorno d’Italia alla fine del XVI secolo in seguito all’acquisto di un vasto complesso feudale nella provincia storica di Terra d’Otranto. Mercanti-banchieri elevati allo status di principi nel Regno di Napoli, gli Imperiali furono protagonisti di una brillante ascesa sociale e politica, favorita da una grande disponibilità economica e perseguita attraverso accorte strategie patrimoniali, oculate scelte matrimoniali nonché grazie all’intraprendenza di singoli individui. Lo studio intreccia analisi economica e analisi sociale e pone attenzione non solo alle relazioni interne alla famiglia, ma anche alla proiezione pubblica del casato. Attraverso l’esame di un ricco ventaglio di fonti, perlopiù inedite, il volume illustra le complesse vicende degli Imperiali, in precedenza note solo attraverso cronache locali e storie aneddotiche, non di rado imprecise e incomplete.

Se nella storiografia, come nell’immaginario collettivo, ha a lungo resistito e resiste l’immagin... more Se nella storiografia, come nell’immaginario collettivo, ha a lungo resistito e resiste l’immagine della famiglia ‘forte’ e coesa al suo interno, rintracciabile nel Sud Europa, in contrapposizione a quella della famiglia ‘debole’, diffusa nel Nord Europa, è anche vero che, negli ultimi anni, molte nuove prospettive si sono aperte nell’ambito della ricerca storica sulla famiglia di età moderna. Esse hanno contribuito a spostare l’attenzione dalla complementarità dei ruoli sessuali e delle relazioni orizzontali all’interno delle famiglie alle disunioni e le tensioni che in molti altri casi attraversarono le relazioni parentali. Le Autrici e gli Autori dei contributi raccolti nel libro hanno per l’appunto voluto consapevolmente indagare i motivi di disputa, i contrasti più o meno latenti, individuali o generazionali, interni ai gruppi familiari, come le tensioni tra genitori e figli/e o tra cadetti e primogenito in merito a contrapposizioni di natura politica o relativi al controllo e alla ridistribuzione delle risorse familiari. Si trattò di conflitti generati dalla volontà dei singoli e dei loro comportamenti anticonvenzionali di cui non si manca di cogliere tutta la portata della dimensione emotiva dei casi, il linguaggio dei sentimenti, l’assillo sempre presente della conservazione del nome e del patrimonio.
Papers by Davide Balestra

Le élites italiane e la Monarchia ispanica (secoli XVI-XVII). Servizio, mobilità e poteri, a cura di A. Cogné, B. Maréchaux, Roma, École française de Rome, 2025
Gli abiti militari castigliani di Calatrava, Santiago e Alcántara furono una delle risorse maggio... more Gli abiti militari castigliani di Calatrava, Santiago e Alcántara furono una delle risorse maggiormente utilizzate dai sovrani cattolici in età moderna per fidelizzare le élites loro sottoposte, per esercitare il controllo su un vasto complesso territoriale e per creare consenso. Segni di classificazione e di distinzione, essi contribuirono alla formazione di una cerchia privilegiata di fedeli servitori della Monarquía che travalicava l’orizzonte «nazionale» e si configurava come élite transnazionale. Il saggio fornisce un quadro quantitativo delle concessioni di croci cavalleresche castigliane dentro e fuori l’Italia spagnola nel periodo compreso tra il 1556 e il 1700, focalizzandosi in particolare, attraverso l’esame di alcuni casi specifici, su quelle conferite a ricompensa di carriere marziali, le più premiate da Madrid con un abito militare.
The Castilian military orders of Calatrava, Santiago and Alcántara were one of the most widespread means used by the Catholic monarchs in the early modern period to secure the loyalty of their subordinate elites, to exercise control over a vast territorial complex and to create consensus. As signs of classification and distinction, they contributed to the formation of a privileged circle of loyal servants of the Monarquía that transcended the “national” horizon and took the form of a transnational elite. This paper provides a quantitative overview of the concessions of Castilian military orders inside and outside Spanish Italy between 1556 and 1700. It focuses in particular, through the study of some specific cases, on those conferred as rewards for military careers, those most rewarded by Madrid.

Sinestesieonline, 43, 2024
L’immagine tradizionale del Seicento italiano come un’età di stagnazione politica e di decadenza ... more L’immagine tradizionale del Seicento italiano come un’età di stagnazione politica e di decadenza culturale, segnata dal malgoverno spagnolo, è stata oramai superata dalla storiografia grazie a un rinnovato e ancora vivo interesse per le dinamiche politiche e sociali dell’epoca. Linee di indagine più o meno recenti hanno riconsiderato il rapporto Italia-Spagna in età barocca e i motivi della sua lunga durata individuando, tra i fattori che permisero il perdurare della presenza iberica nella penisola, anche l’ampio utilizzo, da parte della Monarquía, del proprio sistema degli onori per premiare vecchie e nuove fedeltà. Tra le onorificenze simboliche del sovrano cattolico più ambite dalle élite italiane vi furono gli abiti degli Ordini militari castigliani che nel presente studio vengono esaminati per mostrare come l’accesso a questi Ordini potesse trasformarsi in un terreno di scontro e competizione, influenzato da relazioni personali, gelosie e rivalità familiari e politiche.
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Historiography has overcome the view of seventeenth-century Italy as an era of political stagnation and cultural decadence, marked by Spanish misrule, due to a renewed and still lively interest in the political and social dynamics of the period. More or less recent research have reconsidered the Italy-Spain relationship in the Baroque age and the reasons for its long duration. One of the factors that allowed the persistence of the Iberian presence on the Peninsula was the strategic use of the honours system by the Spanish Monarchy to reward old and new loyalties. Among the Catholic sovereign’s symbolic honours most coveted by the Italian elites were the crosses of the Castilian Military Orders. The paper exposes how access to these Orders could turn into a field of confrontation and competition, influenced by personal relationships, jealousies and family and political rivalries.

Famiglie divise. Storie di conflitti e trasgressioni (Italia e Spagna, secoli XVI-XVIII), a cura di Davide Balestra ed Elisa Novi Chavarria, Napoli, FedOAPress, 2024
Nel gennaio del 1642, Luigi del Portogallo, nipote di Antonio, pretendente al trono lusitano nel ... more Nel gennaio del 1642, Luigi del Portogallo, nipote di Antonio, pretendente al trono lusitano nel 1580, fuggì da Napoli, dove si trovava al servizio della monarchia spagnola, arrivò a Roma e professò la sua lealtà a Giovanni IV di Braganza, da pochi mesi acclamato nuovo sovrano del regno portoghese. Alcuni giorni dopo, sua moglie, la dama napoletana Anna Maria Capece Galeota, raggiunse il marito a Roma insieme ai figli, destando scalpore per la scelta audace di abbandonare la famiglia e la propria patria per seguire il marito. Cronache della città di Napoli, storie genealogiche, memorie coeve e successive menzionano questo episodio, ma omettono la complessa e controversa vicenda del matrimonio, celebrato nottetempo, in segreto, nel 1631, tra Anna Maria e Luigi, e invano contrastato dal padre di lei, Giovanni Battista, dall’autorità vicereale e dal re di Spagna, Filippo IV. L’episodio, pressoché sconosciuto, emerge dalla documentazione del Consiglio d’Italia e del Consiglio di Stato a Madrid, chiamati a esprimersi in merito in diverse occasioni negli anni Trenta del Seicento. L’intervento si focalizza, in particolare, sui contrasti nati in seno alla famiglia Capece Galeota, resi espliciti nelle parole di due memoriali inviati al sovrano da Giovanni Battista, duro nei confronti della figlia Anna Maria e del figlio maggiore, Pier Giovanni, uno degli artefici, apparentemente contro la sua volontà, delle nozze della sorella.

Pedralbes 43-1, 2023
Le ambasciate della città di Napoli a Madrid, così come quelle di altre città e reinos della Coro... more Le ambasciate della città di Napoli a Madrid, così come quelle di altre città e reinos della Corona spagnola avvenute nel corso dell’età moderna, furono pratiche di rappresentanza che davano ai sudditi la possibilità di presentarsi «a sus reales pies» per tutelare o estendere antiche prerogative o per negoziare nuovi privilegi. L’articolo ricostruisce il profilo e l’ambasciata di Pier Giovanni Capece Galeota (1597-1644), protagonista di una vicenda, ad oggi pressoché sconosciuta, che testimonia in modo esemplare quali potessero essere le difficoltà e i rischi di un’ambasciata e le ripercussioni che gli inviati della città potevano subire al termine di una legazione a Madrid, tornati a Napoli.
Las embajadas de la ciudad de Nápoles en Madrid, así como las de otras ciudades y reinos de la Corona española a lo largo de la Edad Moderna, fueron prácticas representativas que brindaron a los súbditos la oportunidad de pre-sentarse «a sus reales pies» para proteger o ampliar antiguas prerrogativas o negociar nuevos privilegios. El artículo reconstruye el perfil y la embajada de Pier Giovanni Capece Galeota (1597-1644), protagonista de un hecho, casi desconocido hasta hoy, que da testimonio ejemplar de las dificultades y los riesgos de una embajada, y las repercusiones que podían sufrir los enviados de la ciudad al final de una legación en Madrid, de regreso a Nápoles.
The embassies of the city of Naples to Madrid, as well as those from other cities and kingdoms of the Spanish Monarchy throughout the Early Modern period, were representative practices that provided subjects with the opportu-nity to present themselves “a sus reales pies” to protect or expand ancient prerogatives or negotiate new privileges. This essay reconstructs the profile and embassy of Pier Giovanni Capece Galeota (1597-1644), a protagonist of a little known affair which serves as an exemplary testimony of the difficulties and risks involved in an embassy and the repercussions that the envoys of the city could suffer at the end of their mission in Madrid.

Rivista Storica Italiana, III, 2023
Nel 1671, alla morte di Anne Hyde, moglie di Giacomo Stuart, la corte inglese iniziò a pensare a ... more Nel 1671, alla morte di Anne Hyde, moglie di Giacomo Stuart, la corte inglese iniziò a pensare a nuove nozze per il duca di York. L’Inghilterra, legata alla Francia dal trattato di Dover, accolse con favore la proposta di un matrimonio Asburgo-Stuart, nozze che per Madrid e Vienna, all’alba della Guerra d’Olanda, rappresentavano un’oppurtunità per allentare l’alleanza tra Carlo II e Luigi XIV. Attingendo a una variegata serie di voci diplomatiche provenienti da Madrid, Londra e Vienna, l’articolo ripercorre il mancato matrimonio tra Giacomo Stuart e Claudia Felicita d’Asburgo, arciduchessa di Innsbruck, analizzando il peso sul negoziato del contesto politico europeo e delle tensioni interne alle corti coinvolte, senza tralasciare gli aspetti religiosi legati alle nozze e il ruolo avuto dal papato, oltre a quegli aspetti legati ai matrimoni dinastici, ai negoziati nuziali e ai loro rituali che grande interesse stanno riscuotendo nell’odierna storiografia europea.
In 1671, after the death of Anne Hyde, wife of James Stuart, the English court considered a new marriage for the Duke of York. The Stuarts, bound to France by the Treaty of Dover, accepted the proposal of a match with the Habsburgs, which Madrid and Vienna – at the dawn of the Dutch War – saw as an opportunity to loosen the alliance between Charles II and Louis XIV. Using a varied series of diplomatic voices from Madrid, London and Vienna, the article traces the failed marriage between James Stuart and Claudia Felicita of Habsburg, Archduchess of Innsbruck, analyzing the weight on the negotiation of the political European context and the internal tensions within the courts involved. It also examines the role played by the papacy, as well as those aspects related to dynastic marriages, negotiations and their rituals that are attracting great interest in today’s European historiography.

Mediterranea-ricerche storiche, 57, 2023
Il saggio ripercorre gli anni che precedettero l’ascesa ai vertici del governo borbonico di Carlo... more Il saggio ripercorre gli anni che precedettero l’ascesa ai vertici del governo borbonico di Carlo De Marco, ministro degli affari ecclesiastici di Ferdinando IV, tra i maggiori protagonisti del periodo d’oro del riformismo napoletano settecentesco. Attraverso l’analisi di un suo inedito epistolario giovanile, qui per la prima volta oggetto di studio, si indagano gli anni poco noti della sua formazione giuridica, le sue idee giovanili, la rete di relazioni costruita nella Napoli preilluminista e la genesi di quelle posizioni ideologiche che furono il sostrato culturale della sua iniziativa ministeriale. La vicenda personale di De Marco è emblematica non solo del ruolo sociale e politico raggiunto dal ceto togato a Napoli nei primi decenni del Settecento, ma anche del peso che ebbe l’esperienza vicereale austriaca nel preparare il terreno alla stagione di riforme della seconda metà del secolo.
Territori di Santità. 1622: quattro spagnoli e un santo. Immagini e scenari nel Seicento, a cura di S. Canalda, S. Caredda, R. Dilla, C. Vincent-Cassy, Roma, Edizioni Oratoriane, 2023
Nuova Rivista Storica, II, 2023
The relations between the Republic of Genoa and the Spanish monarchy in th early modern age conti... more The relations between the Republic of Genoa and the Spanish monarchy in th early modern age continue to be the focus of many researches and studies. They have highlighted, in particular, the leading role played by the noble Genoese families in the economic and financial activities of the Monarquía between the 16th and 17th centuries. The paper presents the main topics and some reflections about one of the most interesting results of recent years on these issues, the book on the Serra family by Yasmina Rocio Ben Yessef Garfia, Los Serra entre la República de Génova y la Monarquía Hispánica. Servicio, redes y espacios de identidad (1576 ca.-1650 ca.), an articulate analysis of a specific case study, based on extensive unpublished documentation.

Cahiers de la Méditerranée, 104, 2022
Outside of the Iberian Peninsula, Italians were the main beneficiaries of the Spanish military or... more Outside of the Iberian Peninsula, Italians were the main beneficiaries of the Spanish military orders awarded by the Habsburgs. Their allocation, granted according to the expedientes de pruebas, shows the privileged position of some nobles belonging to the Italian territories of the Spanish crown, but also of a number of Genoese and Roman families. These concessions became more frequent during the reigns of Philip III and Philip IV, who developed an honours-based policy and intense military activity (the Eighty Years’ War, the Thirty Years’ War and the revolts of the 1640s). The reasons for these awards, documented by the consultas of the Council of Italy, show the importance of the services, mainly military, rendered to the Crown by these knight’s families. Indeed, more than individual merit, the granting of military orders rewarded members of lineages whose past generations had distinguished themselves in the service of. Similar to the Grandesse and the Golden Fleece, but on a more modest level in the hierarchy of honours, the granting of military orders contributed to the formation of an “imperial nobility” that actively participated in the maintenance of this composite and polycentric monarchy.
Il patrimonio della città. Fonti e temi per la storia di Venafro (secc. XVI-XXI), 2021
Marcella Campanelli «Deploranda et infelicissima dioecesis condictio». La Chiesa di Venafro nelle... more Marcella Campanelli «Deploranda et infelicissima dioecesis condictio». La Chiesa di Venafro nelle parole dei suoi vescovi (secoli XVI-XIX) 15 Martina Magliacano Bolla papa Innocenzo X e fondazione del monastero di S. Chiara 1654, luglio 2-Anno 10° del pontificato di Innocenzo X 49 Valeria Cocozza Al di qua e al di là delle grate: le clarisse di Venafro (XVII-XVIII secc.) 61 Anna Zeruso L'iconografia della chiesa delle clarisse 81 Francesca De Luca L'arte del commesso marmoreo a Venafro. Un altare per le suore Clarisse «in honorem S. Francisci» 91
Emozioni e luoghi urbani. Dall'antichità a oggi, 2021
Attraverso la Storia. Nuove ricerche sull'età moderna in Italia, 2020
The War of the Spanish Succession pushed a part of the Neapolitan pro-Bourbon nobility to leave t... more The War of the Spanish Succession pushed a part of the Neapolitan pro-Bourbon nobility to leave the peninsula seeking shelter from Philip V. In Madrid the exiles placed themselves at the service of the king and assumed at the court increasing roles of power. The paper exposes the first reflections of a research in nuce on the Neapolitan exiles, giving an example that testifies how the exile was a successful choice for their personal career and for the future of their family.

The Journal of Baroque Studies, 2020
Numerose ricerche hanno analizzato, in particolare dalla seconda metà del Novecento, le collezion... more Numerose ricerche hanno analizzato, in particolare dalla seconda metà del Novecento, le collezioni librarie di Ancien Régime attraverso elenchi, cataloghi e, soprattutto, inventari post mortem, considerati la fonte cardine di queste indagini, con l’obiettivo di approfondire la circolazione libraria, le letture, i gusti e gli interessi culturali del pubblico di età moderna, un’epoca in cui il libro non era soltanto un simbolo di cultura, ma anche di status sociale. Muovendo dall’analisi di un inventario post mortem, il lavoro analizza la collezione libraria presente nella residenza dei principi Imperiali di Francavilla, in Terra d’Otranto, così come si presentava nel 1679, alla morte del principe Andrea I. L’esame dei volumi della ‘libraria’ trasmette l’immagine di una tipica collezione seicentesca, caratterizzata da varietà di argomenti ed enciclopedismo barocco, aggiornata alle ultime novità editoriali, ma al tempo stesso ortodossa e ‘poco moderna’.
La Compagnia della Storia. Omaggio a Mario Spedicato (Tomo I. Istituzioni ecclesiastiche e poteri tra centri e periferie dell'Europa mediterranea), 2019
Conference Presentations by Davide Balestra
The Käte Hamburger Kolleg "Einheit und Vielfalt im Recht | Legal Unity and Pluralism" (EViR) at t... more The Käte Hamburger Kolleg "Einheit und Vielfalt im Recht | Legal Unity and Pluralism" (EViR) at the University of Münster has been funded by the Federal Ministry of Education and Research (BMBF) since 2021. Fellows from all over the world, together with scholars from Münster, examine the dynamic tension between legal unity and pluralism from antiquity to the present. This is the first attempt to systematically investigate the phenomenon in its entire historical depth and across disciplinary boundaries. In addition to (legal) history, many other disciplines such as ethnology and sociology, as well as literature and religious studies, are involved in the Kolleg.
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Books by Davide Balestra
Il libro offre un inedito esame dei titolari di una croce militare castigliana tra XVI e XVII secolo nati nei reinos italiani della Corona di Castiglia, ripercorrendo, grazie a un’ampia gamma di esempi, l’iter di concessione di un abito cavalleresco, dalla richiesta presentata a Madrid alla solenne cerimonia di investitura e professione del neo cavaliere.
Papers by Davide Balestra
The Castilian military orders of Calatrava, Santiago and Alcántara were one of the most widespread means used by the Catholic monarchs in the early modern period to secure the loyalty of their subordinate elites, to exercise control over a vast territorial complex and to create consensus. As signs of classification and distinction, they contributed to the formation of a privileged circle of loyal servants of the Monarquía that transcended the “national” horizon and took the form of a transnational elite. This paper provides a quantitative overview of the concessions of Castilian military orders inside and outside Spanish Italy between 1556 and 1700. It focuses in particular, through the study of some specific cases, on those conferred as rewards for military careers, those most rewarded by Madrid.
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Historiography has overcome the view of seventeenth-century Italy as an era of political stagnation and cultural decadence, marked by Spanish misrule, due to a renewed and still lively interest in the political and social dynamics of the period. More or less recent research have reconsidered the Italy-Spain relationship in the Baroque age and the reasons for its long duration. One of the factors that allowed the persistence of the Iberian presence on the Peninsula was the strategic use of the honours system by the Spanish Monarchy to reward old and new loyalties. Among the Catholic sovereign’s symbolic honours most coveted by the Italian elites were the crosses of the Castilian Military Orders. The paper exposes how access to these Orders could turn into a field of confrontation and competition, influenced by personal relationships, jealousies and family and political rivalries.
Las embajadas de la ciudad de Nápoles en Madrid, así como las de otras ciudades y reinos de la Corona española a lo largo de la Edad Moderna, fueron prácticas representativas que brindaron a los súbditos la oportunidad de pre-sentarse «a sus reales pies» para proteger o ampliar antiguas prerrogativas o negociar nuevos privilegios. El artículo reconstruye el perfil y la embajada de Pier Giovanni Capece Galeota (1597-1644), protagonista de un hecho, casi desconocido hasta hoy, que da testimonio ejemplar de las dificultades y los riesgos de una embajada, y las repercusiones que podían sufrir los enviados de la ciudad al final de una legación en Madrid, de regreso a Nápoles.
The embassies of the city of Naples to Madrid, as well as those from other cities and kingdoms of the Spanish Monarchy throughout the Early Modern period, were representative practices that provided subjects with the opportu-nity to present themselves “a sus reales pies” to protect or expand ancient prerogatives or negotiate new privileges. This essay reconstructs the profile and embassy of Pier Giovanni Capece Galeota (1597-1644), a protagonist of a little known affair which serves as an exemplary testimony of the difficulties and risks involved in an embassy and the repercussions that the envoys of the city could suffer at the end of their mission in Madrid.
In 1671, after the death of Anne Hyde, wife of James Stuart, the English court considered a new marriage for the Duke of York. The Stuarts, bound to France by the Treaty of Dover, accepted the proposal of a match with the Habsburgs, which Madrid and Vienna – at the dawn of the Dutch War – saw as an opportunity to loosen the alliance between Charles II and Louis XIV. Using a varied series of diplomatic voices from Madrid, London and Vienna, the article traces the failed marriage between James Stuart and Claudia Felicita of Habsburg, Archduchess of Innsbruck, analyzing the weight on the negotiation of the political European context and the internal tensions within the courts involved. It also examines the role played by the papacy, as well as those aspects related to dynastic marriages, negotiations and their rituals that are attracting great interest in today’s European historiography.
Conference Presentations by Davide Balestra
Il libro offre un inedito esame dei titolari di una croce militare castigliana tra XVI e XVII secolo nati nei reinos italiani della Corona di Castiglia, ripercorrendo, grazie a un’ampia gamma di esempi, l’iter di concessione di un abito cavalleresco, dalla richiesta presentata a Madrid alla solenne cerimonia di investitura e professione del neo cavaliere.
The Castilian military orders of Calatrava, Santiago and Alcántara were one of the most widespread means used by the Catholic monarchs in the early modern period to secure the loyalty of their subordinate elites, to exercise control over a vast territorial complex and to create consensus. As signs of classification and distinction, they contributed to the formation of a privileged circle of loyal servants of the Monarquía that transcended the “national” horizon and took the form of a transnational elite. This paper provides a quantitative overview of the concessions of Castilian military orders inside and outside Spanish Italy between 1556 and 1700. It focuses in particular, through the study of some specific cases, on those conferred as rewards for military careers, those most rewarded by Madrid.
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Historiography has overcome the view of seventeenth-century Italy as an era of political stagnation and cultural decadence, marked by Spanish misrule, due to a renewed and still lively interest in the political and social dynamics of the period. More or less recent research have reconsidered the Italy-Spain relationship in the Baroque age and the reasons for its long duration. One of the factors that allowed the persistence of the Iberian presence on the Peninsula was the strategic use of the honours system by the Spanish Monarchy to reward old and new loyalties. Among the Catholic sovereign’s symbolic honours most coveted by the Italian elites were the crosses of the Castilian Military Orders. The paper exposes how access to these Orders could turn into a field of confrontation and competition, influenced by personal relationships, jealousies and family and political rivalries.
Las embajadas de la ciudad de Nápoles en Madrid, así como las de otras ciudades y reinos de la Corona española a lo largo de la Edad Moderna, fueron prácticas representativas que brindaron a los súbditos la oportunidad de pre-sentarse «a sus reales pies» para proteger o ampliar antiguas prerrogativas o negociar nuevos privilegios. El artículo reconstruye el perfil y la embajada de Pier Giovanni Capece Galeota (1597-1644), protagonista de un hecho, casi desconocido hasta hoy, que da testimonio ejemplar de las dificultades y los riesgos de una embajada, y las repercusiones que podían sufrir los enviados de la ciudad al final de una legación en Madrid, de regreso a Nápoles.
The embassies of the city of Naples to Madrid, as well as those from other cities and kingdoms of the Spanish Monarchy throughout the Early Modern period, were representative practices that provided subjects with the opportu-nity to present themselves “a sus reales pies” to protect or expand ancient prerogatives or negotiate new privileges. This essay reconstructs the profile and embassy of Pier Giovanni Capece Galeota (1597-1644), a protagonist of a little known affair which serves as an exemplary testimony of the difficulties and risks involved in an embassy and the repercussions that the envoys of the city could suffer at the end of their mission in Madrid.
In 1671, after the death of Anne Hyde, wife of James Stuart, the English court considered a new marriage for the Duke of York. The Stuarts, bound to France by the Treaty of Dover, accepted the proposal of a match with the Habsburgs, which Madrid and Vienna – at the dawn of the Dutch War – saw as an opportunity to loosen the alliance between Charles II and Louis XIV. Using a varied series of diplomatic voices from Madrid, London and Vienna, the article traces the failed marriage between James Stuart and Claudia Felicita of Habsburg, Archduchess of Innsbruck, analyzing the weight on the negotiation of the political European context and the internal tensions within the courts involved. It also examines the role played by the papacy, as well as those aspects related to dynastic marriages, negotiations and their rituals that are attracting great interest in today’s European historiography.
Accanto ad un “élite imperiale” che monopolizzava i principali incarichi, riceveva le dignità maggiori e circolava nei vari territori della monarchia, altri gruppi svolgevano ruoli diversi e si spostavano secondo modalità differenti. Lo scopo della ricerca è di identificare queste forme di mobilità, tenendo conto delle differenze sociali, professionali e
regionali che caratterizzavano le élites italiane. Nel contesto d’Antico Regime, caratterizzato da forme e spazi di potere frammentati, bisogna comprendere come le élites italiane traevano benefici da questo servizio alla Monarchia ispanica e come questo servizio poteva entrare in competizione o essere complementare con quello reso ad altri principi,
istituzioni ecclesiastiche, municipalità o corporazioni.
Fare luce su questi aspetti dovrebbe consentire di capire meglio i fondamenti sociali dell’edificio imperiale in Italia, le sue logiche spaziali multidirezionali e gli effetti di questi servizi e di queste mobilità
sulle gerarchie socio-politiche dei territori italiani.
Seminario di giovani studiose e studiosi di Storia dell’età moderna – V edizione (Padova, 20-22 febbraio 2019)
PANEL
Carriere plurilocalizzate al servizio dei sovrani: la Monarchia Ispanica e le sue élites
COORDINATORE
COCOZZA Valeria, Università degli Studi del Molise
Abstract: Proponendo la comparazione di casi studio differenti tra loro per tipologia, spazi di azione ed epoca di riferimento, la presente proposta intende ricostruire le dinamiche geografiche, politiche ed economiche dell’ascesa sociale di individui o gruppi familiari, appartenenti, nello specifico, alle élites genovesi, napoletane e spagnole tra Cinque e Settecento. La possibilità di stabilire e consolidare alleanze politiche transnazionali, al servizio della Monarchia spagnola, consentiva a gruppi di individui e alla nobiltà di accumulare patrimoni sempre più ampi e prestigiosi di titoli e privilegi, spendibili nelle linee discendenti e collaterali dei rami familiari per attuare e consolidare trame di potere già esistenti, ma anche per definire nuove relazioni clientelari e di mediazione politica nel medio e nel lungo periodo. È quanto sta emergendo da una sempre più ricca tradizione storiografica di cui un primo e necessario rinvio d’obbligo è senz’altro al volume collettaneo a cura di Bartolomé Yun Casalilla, Las Redes del Imperio. Elites sociales en la articulación de la monarquía hispánica, 1492-1714 (Madrid, 2009).
Seguendo l’approccio prosopografico e della network analysis, tra i diversi centri e periferie del sistema spagnolo, verranno volta a volta tracciate le tappe delle carriere in ambito politico, economico ed ecclesiastico, di esponenti della nobiltà di toga o di spada svolte tra Spagna, domini spagnoli in Italia e Roma. Le relazioni proposte sono frutto di ricerche in fieri sviluppate presso i maggiori archivi – pubblici, privati ed ecclesiastici – spagnoli (di Madrid e Simancas) e italiani (di Genova, Napoli e Roma).
Relazioni:
MARÉCHAUX BENOÎT, Istituto Europeo di Firenze - Gli asentistas de galeras genovesi e l’impero spagnolo: dinastie imprenditoriali, intrecci di interessi e lotte di potere (ss. XVI-XVII)
BEN YESSEF GARFIA YASMINA ROCIO, Escuela Española de Historia y Arqueología, Roma - Cardinali genovesi al servizio del sovrano ispanico: ipotesi e proposta di studio attorno alla figura di Antonio Maria Sauli (ca. 1541-1623)
COCOZZA VALERIA, Università degli Studi del Molise - Le élites ecclesiastiche di regio patronato e la fedeltà alla Corona: il caso di Geronimo Teutonico e la vendita delle isole Tremiti
BALESTRA DAVIDE, Università degli Studi di Bari "Aldo Moro" - L’esilio della nobiltà napoletana a Madrid tra servizio a Filippo V e strategie di sopravvivenza (1700-1734)
Dopo la presentazione del programma Fichoz Actoz, creato da J.-P. Dedieu, proseguiremo nella seconda giornata con la costruzione del database sulle élites italiane. In questa prospettiva, i diversi gruppi presenteranno i lavori realizzati o progettati e le fonti usate. Gli ultimi tre giorni saranno dedicati ad una formazione informatica al programma Fichoz di supporto alla realizzazione del progetto.