Papers by Roberto Malighetti

The anthropological fieldwork is an intense experience that questions the role of the researcher ... more The anthropological fieldwork is an intense experience that questions the role of the researcher as well as the scientific status of knowledge. The involvements of the ethnographers in the research processes and in the relations with their interlocutors question the neutrality that other sciences idealize or can more easily take for granted and challenge the ideals of objectivity. From this perspective the article discusses the privileged position held by the discipline, nicely summarized by Levi-Strauss' expression "anthropology is without a doubt unique in making the most intimate subjectivity into a means of objective demonstration' the article considers how the mimetic adoption of models taken from the natural sciences and the use of quantitative methods, did not succeed in resolving the relations between subject, method and object. It proposes the notion of objectivation -i.e. the analysis of the conditions of the constitution of scientific objects -to think the scientific status of knowledge and the inter-scientific dialogue.
International Journal of Anthropology and Ethnology, Feb 14, 2019
Page 1. Page 2. meltemi.edu 82 antropologia / etnografia Page 3. Copyright © 2007 Meltemi editore... more Page 1. Page 2. meltemi.edu 82 antropologia / etnografia Page 3. Copyright © 2007 Meltemi editore, Roma ISBN 978-88-8353-549-9 Il saggio L'arte di curare la vita post-messicana, di Tarek Elhaik, è stato tradotto da Luigi Urru ...

Il presente lavoro collaborativo si fonda sul dialogo fra il sottoscritto, autore di una ricerca ... more Il presente lavoro collaborativo si fonda sul dialogo fra il sottoscritto, autore di una ricerca sull'impatto di alcuni progetti di cooperazione internazionale in una favela di Rio de Janeiro, e una dottoranda in scienze antropologiche, fruitrice di alcune restituzioni testuali di questa esperienza: il diario tenuto sul campo, la traccia dell'intervento al ciclo di lezioni organizzato da Stefano Allovio presso l'Università degli Studi di Milano, la relazione orale tradotta negli appunti della coautrice, e un'introduzione a un reader di prospettive antropologiche sullo sviluppo in cui si fa un breve cenno agli esiti dell'indagine nella favela di Manguinhos. 1 Analizzando questi materiali e la letteratura si è discusso il lavoro antropologico in una realtà urbana caratterizzata da forme diffuse di violenza, restituendo la forma dialogica del processo di riflessione e di scrittura. Lazzarino. La testualizzazione delle conversazioni e degli scambi di materiale scritto intende allargare il gesto di svelamento della negoziazione aperta e plurima del senso, come avviene sul terreno e durante la scrittura, anche all'atto della lettura, includendo chi condivide la costruzione del significato. Desidera, altresì, stemperare l'egemonia autoriale, moltiplicando l'autorità etnografica e testualizzando una circolarità interpretativa ex post, dopo l'esperienza di ricerca e le sue traduzioni scritte. Malighetti. Le etnografie sono documenti che pongono domande e si collocano ai margini fra diversi sistemi di significato,
Merleau-Ponty’s theory of the body subject arises as a specific problem in the course of a critic... more Merleau-Ponty’s theory of the body subject arises as a specific problem in the course of a critical exposition of the traditional theories of sense perception. Basically he argues that every theory of perception presupposes a theory of sensuousness, which is itself a theory of the body. On a few occasions he explicitly states that “the body is the subject of perception”. This article reproduces an unpublished paper presented in 1977 at McGill University (reprinted in I Quaderni del CREAM, 2005, n° IV. pp.147-160).

We report on the effect of the annealing temperature on the crystallization and the electrical pr... more We report on the effect of the annealing temperature on the crystallization and the electrical properties of the semiconducting polymer poly(3-hexylthiophene) (P3HT) on single layer graphene. Electrical characterization showed that heating the P3HT film above the melting point (T m) resulted in a higher vertical charge carrier mobility. Grazing incidence X-ray diffraction (GIXD) revealed that the film was actually less crystalline overall, but that it consisted of a much higher number of face-on crystallites. We moreover show that annealing above T m removes the existing seeds still present in the film at lower temperatures and enhances face-on formation. These results provide a better understanding of the influence of the annealing temperature on polythiophene crystallization on graphene, and it shows that the annealing at higher temperature induces a more favorable crystalline orientation which enhances charge transport, despite the reduction in the overall crystallinity. These results should help in the design of more efficient graphene based organic electronic devices by controlling the crystalline morphology of the semiconducting film.
Malighetti R. 2014, A proposito di religiosità e secolarizzazione, C&D, n°112, pp.47-50.

Image analysis algorithms carry out the precise filtering of the information registered on imager... more Image analysis algorithms carry out the precise filtering of the information registered on imageries and the sorting out of the surface objects. They provide the capability to automatically recognize similarities and discriminate among different surface objects. The detail and success of discrimination that can be achieved by the use of these classification algorithms constitutes one of the limiting factors for the effective usage of remote sensing products. In the frame of the presented work two different classification concepts are compared, the pixel based and the object oriented classification method. Both start with a segmentation of the image and are followed by a classification. As representative of the former one was selected the ISODATA clustering method and for the latter one the new innovative image analysis method of DELPHI 2 eCognition. The level of the success of the two methods is evaluated by the use of ground truth data. The better precision and the improvement factor in pattern recognition that can be accomplished with the object based classification method are demonstrated. Ecognition's capability to finer assess already identified-classified surfaces is presented. Moreover, the advantages of the object oriented classification method are discussed and analyzed. The focus of this work is on agricultural matters and particularly on precision farming applications. A way is presented of how the eCognition method could give thrust to remote sensing application for precision farming purposes.

Il lavoro sul campo è un’esperienza intensa che interroga il ruolo del ricercatore e lo statuto s... more Il lavoro sul campo è un’esperienza intensa che interroga il ruolo del ricercatore e lo statuto scientifico del sapere. Ciò che altre scienze possono dare per scontato, per l’antropologia diviene problematico in ragione del maggior coinvolgimento esistenziale dell’etnografo. L’iniziale utilizzo dei modelli delle scienze naturali, l’impiego dei metodi quantitativi, la pratica dell’osservazione partecipante non sono riusciti a risolvere l’incompatibilità originaria fra metodo e soggettività. Mossa da ciò che Foucault definisce un “perpetuo principio di inquietudine”, l’antropologia dell’ultimo quarto del XX secolo ha utilizzato i contributi del pensiero filosofico e scientifico per ripensare i propri fondamenti e trasformare la soggettività in una risorsa. Ricostruendo i paradigmi metodologici attraverso i quali l’antropologia ha modellato il proprio sapere, il testo analizza criticamente la pratica etnografica, dagli esordi evoluzionistici e dalla rivoluzione etnografica di Malinowski fino alla svolta interpretativa e ai modelli dell’esperienza e dell’incorporazione. Gli autori discutono i contributi dell’etnografia al dialogo metodologico interdisciplinare, superando le contrapposizioni tra scienze “dure” e “morbide” e configurando un’inedita unificazione dei saperi.

Cooperazione internazionale e sviluppo del sottosviluppo. Mi-tc'r occidcntale dcrivato cl... more Cooperazione internazionale e sviluppo del sottosviluppo. Mi-tc'r occidcntale dcrivato clalla catego-ria ottoccntesca di progresso, il con-cctto di «sviluppo", nonostante i fal-limenti empiricr, cerca di resistcrc ncl tentativo cli dominarc le relazict-ni internazionali fra pacsi ricchi c pacsi poveri, Coniuganclosi con nuo-ve catcgorie, comc cluella di "globa-lizzazione,, si sforza cli pcrsistere ncl sostenerc la struttura delie relazioni contemporancc fi a i cosiddetti Primo c ?rto Mondo,lmplicita in queste ti-pologie, che riclucono 1a vasta gam-m:l cli situazioni culturali c sociali a due rnodclli semplici (sviluppati sot-tosviluppati), è la visione unilincare dcll'cvolr.rzionc a giu stificazione dcllc politicl-re cli "cooper:lzionco, così co-mc nel passaLo :ìveva lcgittimato lc pratiche coloniah. E,ppurc 1'evidenza scientific:r ha chi:rrito come ncl corso clellc dccadi cleilo .sviluppo,, inaugur:rte ncgli anni Sess:'rnta clalle Nazior-ri Unitc, gli unici pacsi a svilupparsi fosscro stati quelli dci "benefattori». Gli al-tri, al cottt11ri1r, strnrl stiìti Strttosvi-luppati", in conscgttenza allc stesse azioni c1cllo .svihrppo» e alle spccifi-che rclazioni politrco-economiche fra n:rzioni industrializzate e naziot-ti clel ?rro Mondo (Frank, 1969; Sta-venhagcn, 1970; Bastjdc, 1971, Ba-landicr, 1971; Rodnet,, 1972). Non sarebbcro qr-rincl lc strutturc interne tradizror"rali (in rcaltà ampiamcnte u-tilizzatc dal colonialismo e clalf impe-ri:rlismo), né l'autonomia. c l'isola-mento a rendere lrna società «sotto-svilupp:lt:l". Al contrario il sottosvr-luppo è il prccipitato dellc rclazioni estcrnc con lc società occiclent:rli, determinate c1al1'cspansionc cleile tecnichc del sistcma capitalistico mondiale. Le azioni di cooperazione internazio-nale non si sottraggono a cluesta logi-ca di "sviluppo clel sottosviluppo". A-nalizzanclo le prove empiricl-re, in ef-fetti, possiamo facilmente not:lre che 'F fucercatore all'Università Bicocca di Milano 15 OPINIONI

Malighetti. Il presente lavoro collaborativo si fonda sul dialogo fra il sottoscritto, autore di ... more Malighetti. Il presente lavoro collaborativo si fonda sul dialogo fra il sottoscritto, autore di una ricerca sull’impatto di alcuni progetti di cooperazione internazionale in una favela di Rio de Janeiro, e una dottoranda in scienze antropologiche, fruitrice di alcune restituzioni testuali di questa esperienza: il diario tenuto sul campo, la traccia dell’intervento al ciclo di lezioni organizzato da Stefano Allovio presso l’Universita degli Studi di Milano, la relazione orale tradotta negli appunti della coautrice, e un’introduzione a un reader di prospettive antropologiche sullo sviluppo in cui si fa un breve cenno agli esiti dell’indagine nella favela di Manguinhos.1 Analizzando questi materiali e la letteratura si e discusso il lavoro antropologico in una realta urbana caratterizzata da forme diffuse di violenza, restituendo la forma dialogica del processo di riflessione e di scrittura. Lazzarino. La testualizzazione delle conversazioni e degli scambi di materiale scritto intende...
Illustrerò brevemente gli spazi di scambio politici, linguistici e storici con cui ho cercato (MA... more Illustrerò brevemente gli spazi di scambio politici, linguistici e storici con cui ho cercato (MALIGHETTI R. 1998) di definire l'identità nella comunità nera di Frechal (Maranhão, Brasile) riconosciuta ufficialmente come Reserva Extrativista do Quilombo Frechal(1) da un decreto federale del 1992. Tale dispositivo ha dichiarato di interesse ecologico circa 10.000 ettari, ingiungendo, dopo complesse vicende cariche di forti tensioni e violenza, l'esproprio dell'area acquistata nel 1974 da un imprenditore di São Paulo responsabile di ripetuti tentativi di espellere forzatamente la popolazione locale. Il decreto riconosceva altresì, per la prima volta in Brasile, i diritti culturali dei discendenti dei quilombolas, come sono conferiti dalle Disposizioni Costituzionali Transitorie del 1988.
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Fondandosi su tali prospettive, i saggi raccolti in questa antologia considerano il concetto di identità come il prodotto caleidoscopico e congiunturale di strategie attivamente articolate da differenti gruppi a vario livello: costruzioni del passato, invenzioni della tradizione o della cultura. Invece che rispecchiare realtà immutabili, “naturali” e “originarie”, l’identità è concepita come una vera e propria “finzione”, una costruzione simbolica continuamente reinventata dall’interazione tra differenti interlocutori e reinterpretata a seconda degli obiettivi e delle circostanze.
Partendo dalla discussione di diversi casi etnografici, provenienti dal Baluchistan, dal Nepal, dal Gambia, dall’Iran, dal Messico e dal Brasile, il testo esplora gli aspetti politici dell’identità all’interno di complesse arene in continua effervescenza. Analizza le differenti posizioni e gli interessi in gioco, riflettendo sulla produzione e riproduzione delle forme culturali nell’intreccio fra sistemi simbolici e dimensioni del potere: considera chi crea e chi definisce o chi manipola nella contingenza e a quale scopo i significati culturali, attraverso quali dinamiche e investendo quali elementi, secondo quali concezioni della storia e della cultura.