Books by Gabriele Iannaccaro

0. Con l'entrata in vigore della legge regionale del 22 marzo 1996 1 comincia anche per il friula... more 0. Con l'entrata in vigore della legge regionale del 22 marzo 1996 1 comincia anche per il friulano il lungo e difficile processo di normalizzazione linguistica -ossia inizia quel cammino che, nelle intenzioni almeno, dovrebbe portarlo a prendere posto come lingua dell'amministrazione e della comunicazione extra-familiare accanto all'italiano, promuovendo allo stesso tempo l'istituzione di una lingua tetto 2 che faccia da ombrello protettivo e serbatoio di innovazione per le singole varietà dislocate sul territorio. Ci è sembrato cosí utile proporre qualche considerazione sui fondamenti teorici del language planning, accanto ad una presentazione di situazioni reali di conflitti o contatti linguistici di ambito europeo. In particolare, dopo una breve disamina dei concetti chiave che soggiacciono al lavoro di pianificazione linguistica, ci concentreremo soprattutto sulle diverse soluzioni politiche, legislative e sociali che sono state messe in atto di volta in volta per regolare il plurilinguismo all'interno delle diverse compagini statali. 1. Ora, il fatto stesso che siano oggi istituzioni territoriali (stato, regioni, enti pubblici) a occuparsi della questione linguistica indica che la lingua è una componente attualmente essenziale dell'identità e della coesione statale: lo è talmente da fare sembrare naturale e quasi necessaria l'equazione stato ~ lingua ~ [etnia]. Di fatto, le «nazioni» europee (e, ancora piú
Gabriele Iannàccaro e Vittorio Dell'Aquila * 0.
Nel mese di febbraio del 2008 Valeria Bacher, Presidente dell'Associazione Walser di Formazza, co... more Nel mese di febbraio del 2008 Valeria Bacher, Presidente dell'Associazione Walser di Formazza, convoca i rappresentanti delle comunità walser di Piemonte e Valle d'Aosta per dare avvio al Progetto di Normalizzazione della grafia per le parlate walser del Piemonte e della Valle d'Aosta, affidato alla sua Associazione, in qualità di soggetto coordinatore, su proposta ed incarico espresso dalla dottoressa Anna Maria Morello Responsabile della Promozione delle Attività Culturali e del Patrimonio Culturale e Linguistico della Regione Piemonte.

PREFAZIONE 0.1 Giunge a conclusione l'inchiesta sociolinguistica Survey Ladins (SL), partita nell... more PREFAZIONE 0.1 Giunge a conclusione l'inchiesta sociolinguistica Survey Ladins (SL), partita nella primavera del 1998. Vorremmo qui presentarne i presupposti metodologici, insieme con i risultati emersi e una prima serie di interpretazioni possibili dei dati: lo scopo è quello innanzitutto di mettere a disposizione di studiosi e interessati la mole di dati raccolti, suggerendone una più agevole e «avvertita» lettura, ma anche quello di facilitare confronti con quelli di altre ricerche simili in corso nello spazio linguistico europeo 1 . La ricerca, coordinata dal Centre d'Études linguistiques pour l'Europe (CELE) con la consulenza scientifica del Forschungsstelle für Mehrsprachigkeit di Bruxelles e dell'Istitut Cultural Ladin «Majon di Fascegn» e l'appoggio organizzativo dell'Union Generela di Ladins dla Dolomites, dell'Istitut Cultural Ladin «Majon di Fascegn» e dell'Istitut Cultural Ladin «Micurá de Rü», ha goduto del patrocinio e dell supporto finanziario della Regione Autonoma Trentino Alto Adige e della Fondazione Heilmann. Ecco le «forze umane» coinvolte, che ringraziamo qui sentitamente:
Gabriele Iannàccaro e Vittorio Dell'Aquila * 0.
È vietata la riproduzione, anche parziale, non autorizzata, con qualsiasi mezzo effettuata, compr... more È vietata la riproduzione, anche parziale, non autorizzata, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche a uso interno e didattico. L'illecito sarà penalmente perseguibile a norma dell'art. 171 della Legge n. 633 del 22.04.1941 89 Glauco Sanga ACQUASERIA 115 Romano Sgarbi ORIGINI DEL LESSEMA DIALETTALE ITALIANO D'AREA PADANA ORIENTALE [ʃtʃavg on] 119 Massimo Vai SULLA COLLOCAZIONE DEI CLITICI PRONOMINALI IN ANTICO SLAVO ECCLESIASTICO E IN SERBOCROATO 123 Autori e loro affiliazioni 151 PRESENTAZIONE Non diremo chi è Romano Broggini. Non in poche righe di saluto: è impresa troppo ardua, e in fondo del tutto inutile; chi ha fra le mani oggi questo libro lo sa, e chi se lo troverà davanti fra qualche anno non durerà fatica a saperlo.
Papers by Gabriele Iannaccaro
entrambe forme ereditarie slave, pojata e pajta non possono essere in regolare connessione recipr... more entrambe forme ereditarie slave, pojata e pajta non possono essere in regolare connessione reciproca; pajta richiede inoltre, se posto in rapporto con baita, una spiegazione per la differenza di sonorità dell'occlusiva iniziale.
re. Il segna libro non è defin ito.
The notion of linguistic justice should be related to the concept of linguistic ease, by which we... more The notion of linguistic justice should be related to the concept of linguistic ease, by which we mean the full social and communicative freedom of concern of the speaker in a given social interaction involving the use of language(s) present in the society, according to the social norms of use . To acquire an acceptable degree of linguistic ease, the knowledge of at least one L2 is considered important . But the acquisition of a L2 is interfered by the previous linguistic skills of the learner/speaker who, in many cases, does not have a suitable competence even of the languages of the society in which he/she lives .
Acme Annali Della Facolta Di Lettere E Filosofia Dell Universita Degli Studi Di Milano, 1994
Cahiers Ferdinand De Saussure Revue Suisse De Linguistique Generale, 2002
Quaderni Di Semantica Rivista Internazionale Di Semantica Teorica E Applicata, 2000
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Papers by Gabriele Iannaccaro
Évidemment il y a des minorités qui se cachent physiquement pour se défendre des persécutions politiques ethniques ou religieuses : mais il s’agit, dans ces cas, de communautés reconnues comme telles par soi mêmes et par les autres.
Mais peut-être il en existe d’autres qui passent (partiellement) inaperçues. Ou bien : le concept d’invisibilité d’une communauté est-ce compatible avec l’idée de minorité ? Est-ce qu’une minorité peut exister comme communauté en soi si elle passe inaperçue à soi même ou aux autres ?
Si l’on emprunte à la classification des langues les définitions de Ausbau et de Abstand de Kloss on peut affirmer qu’il existe des minorités Abstand qui sont invisibles ou cachées — il suffit de penser par exemple aux populations Bornéo qui vivent presque cachées dans la forêt et qui ont chacune sa langue bien définie, souvent des traditions différentes et parfois des traits somatiques très marqués ; par contre dans une Europe dans laquelle les différences linguistiques, religieuses et culturelles sont peu marquées, une minorité doit forcément se définir par Ausbau. Et une fois construite une minorité peut-elle rester invisible ?
On essayera de répondre à ces questions en analysant la situation ethno-linguistique de la Latgalie (Lettonie Orientale), où trois langues principales (letton, russe, latgalien) et cinq groupes religieux (catholiques, luthériens, orthodoxes, vieux-croyants, athées) se mêlent dans une société pluriethnique parfois compacte, parfois conflictuelle. Et dans cette société, où le plurilinguisme est une marque positive, se cache une minorité latgalienne — une minorité qui existe depuis longtemps, parfois reconnu par les institutions, parfois considérée comme lettone tout-court, qui, depuis l’indépendance de la Lettonie recommence avoir une voix politique. Mais si elle commence à être visible, ses contour ne sont absolument pas clairs : s’agit-il d’une minorité linguistique qui justifie son existence à partir du latgalien, langue par Ausbau dont la construction n’est pas encore achevée et qui appartient à peu plus qu’à la moitié de la population originelle de la région ? Une minorité ethno-religieuse qui tourne atour de l’église catholique même pas majoritaire dans l’aire ? Une minorité territoriale basée sur l’histoire d’une région autre fois projetée plus vers Moscou ou vers Vilnius que vers Rīga mais pour laquelle la question sécessionniste ne se pose pas ?