Papers by Giovanni Malanchini

CERN European Organization for Nuclear Research - Zenodo, Dec 5, 2012
La crisi economica che ha investito le economie occidentali ha colpito più fortemente il nostro P... more La crisi economica che ha investito le economie occidentali ha colpito più fortemente il nostro Paese. L'attuale contesto nazionale e internazionale si presenta difficile ed incerto, non solo nel settore dell'energia. Molte imprese italiane delocalizzano, non per crisi aziendale, ma mosse dal profitto, lasciando problemi sociali a carico dello Stato che-in nome della libera impresa-aveva consentito loro di fare affari e mettere profonde radici nel territorio tradito. Lo sviluppo senza precedenti di altre regioni del mondo procede, molto spesso, sfruttando in modo inaccettabile l'ambiente e le forze del lavoro (anche minorili), ridotte per necessità ad uno stato di semi-schiavitù. Le regole della sicurezza, degli standard qualitativi, dei marchi registrati, delle regole di import/export, sono regolarmente disattese dalle nuove economie emergenti.
Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascu... more Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall'art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le fotocopie effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi, Centro Licenze e Autorizzazioni per le Riproduzioni Editoriali, Corso di Porta Romana 108, 20122 Milano,
Infrastrutture di stoccaggio e quote di mercato del gas naturale Osservatorio sulla regolazione a... more Infrastrutture di stoccaggio e quote di mercato del gas naturale Osservatorio sulla regolazione amministrativa www.vitaepensiero.it Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall'art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le riproduzioni effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da AIDRO, Corso di Porta Romana n. 108, 20122 Milano,
Talks by Giovanni Malanchini

Il 16 giugno l'Osservatorio sulla regolazione amministrativa della Cattolica, diretto da Enzo Pon... more Il 16 giugno l'Osservatorio sulla regolazione amministrativa della Cattolica, diretto da Enzo Pontarollo, è tornato sulla regolazione delle smart grids a quattro anni dal primo incontro di studio in argomento. La sperimentazione condotta attraverso i progetti pilota, avviata dall'Aeegsi, consente oggi un primo bilancio, sia dal punto di vista della penetrazione nel mercato energetico, sia dal punto di vista dell'incidenza sull'ordinamento giuridico dei servizi elettrici. La serie d'interventi, moderata da Emanuele Martinelli, è aperta da Luca Lo Schiavo, della direzione infrastrutture dell'Aeegsi, il quale ricorda come risalga al 2009 una prima presa di posizione sul tema, nell'ambito dell'Associazione europea dei regolatori, con raccomandazioni che conservano oggi la propria efficacia nel fissare due principali profili di rilevanza delle smart grids: l'importanza della sperimentazione e l'incidenza sulla sicurezza. Infatti "smart grids è anche mantenere il sistema sicuro" -sottolinea Lo Schiavo -richiamando l'episodio del 4 novembre 2006 in cui si verificarono "perdite di carico da Lisbona, a Brindisi a Kiev". Se una simile evenienza si verificasse oggi, che "l'energia risale in alto" e cioè dalla generazione diffusa verso la rete (e non più solamente dalla rete verso i consumatori), "la sicurezza potrebbe correre seri rischi". Se "la rete di trasmissione ha sempre fatto propri concetti smart, perché oltre al piano elettrico esiste necessariamente un piano sovrapposto di controllo, di tipo telecomunicazionistico", secondo Lo Schiavo sono le reti locali di distribuzione "il vero focus delle smart grids". A questo proposito, il regolatore aveva avviato un periodo quadriennale di regolazione di tipo inputbased, analizzando esperienze di singoli operatori con riferimento a specifiche funzionalità "smart", e ha poi sintetizzato i risultati nel documento di consultazione n. 255/2015; si tratta ora di passare ad una regolazione output-based. Tuttavia, fa presente Lo Schiavo, la struttura tariffaria non incentiva gli interventi da parte dei distributori locali "perché i ricavi sono ancora basati sul concetto di RAB", e perciò si delineano "due fronti di cambiamento, uno sui ricavi attraverso il sistema di remunerazione totex", che non distingue più tra capex ed opex, e "l'altro mediante soluzioni di regolazione output-based che non si basano più sul semplice delta Wacc". A livello di ordinamento giuridico, per Lo Schiavo l'ar-ticolo 18 d.lgs. 28/2011 "cristallizza il modello inputbased", che però è in via di superamento, mentre più attuale è il riferimento all'incentivazione delle smart grids nel regolamento comunitario 347/2013, sui progetti di interesse comune di tipo cross-border. Si ricollega appunto ai profili giuridici Fabio Giglioni, professore di diritto amministrativo alla Sapienza, mettendo in rilievo come essi "seguono" l'attività degli apparati tecnici. "l'Aeegsi ha largamente anticipato l'intervento del legislatore, e lo stesso è avvenuto a livello europeo, con la task force sulle smart grids". In tale contesto "quello della massima diffusione delle energie rinnovabili è il principio generale che il nostro ordinamento ha elaborato, e di cui ogni altro principio deve tener conto". Pertanto, l'approccio tradizionale di una regolazione di tipo condizionale ex ante viene superato, passando "da una input-based regulation ad una output-based regulation", e cioè ad una regolazione ex post, "che non guarda solo alla competizione tra operatori, ma mira a produrre esternalità positive", come già previsto dalla legge 481/95 che affida all'Aeegsi finalità di natura ambientale; in sostanza, osserva Giglioni, "una regolazione terza ma in un certo senso meno neutrale, perché assume degli obiettivi come punto di riferimento principale". Sorgono così talune "sfide per il diritto", perché "le comunità energetiche ricomprese nelle smart grids richiedono di verificare quale sia il livello di governo adeguato" e in particolare se occorra far riferimento a nuovi ambiti urbani quali le città metropolitane. A livello del diritto dell'Unione, "il regolamento sugli aiuti di Stato 651/2014 consente investimenti in smart grids laddove generino effettiva innovazione di prodotto"; "in ambito comunitario" rileva in chiusura Giglioni "dovrebbe essere favorita la promozione di reti concorrenti, di reti private", rispetto all'ordinamento italiano in cui "solo ai distributori è affidato il compito di investire in smart grids" nell'ambito del regime concessorio esclusivo. Il presidente onorario di WEC Italia Alessandro Clerici analizza il tema smart grids "dentro la problematica generale dell'energetica mondiale", anche in base all'attività di coordinamento del gruppo di lavoro del WEC sull'impatto delle rinnovabili sui settori energetici. Sulla base di una attenta valutazione dei dati del settore, Clerici evidenzia la necessità di considerare

Presso l'Università Cattolica di Milano si è svolto recentemente un incontro di rifl essione sul ... more Presso l'Università Cattolica di Milano si è svolto recentemente un incontro di rifl essione sul ruolo del GSE -Gestore Servizi Energetici -nel mercato elettrico, che fa seguito a precedenti seminari dell'Osservatorio sulla regolazione amministrativa, diretto da Enzo Pontarollo, già dedicati agli attori pubblici dei settori energetici. L'incontro ha consentito di fare il punto sulla funzione fondamentale che il GSE va assumendo, a seguito del progressivo incremento delle attività e compiti che gli sono stati conferiti, nell'ambito di un mercato elettrico che si evolve verso prospettive ormai innovative rispetto al disegno normativo originario del decreto Bersani. La relazione introduttiva di taglio tecnico-giuridico, affi data a Marcello Clarich, ordinario di diritto amministrativo alla Luiss di Roma, coglie "la doppia anima del GSE, che vede la prevalenza della logica pubblicistica delle attività di diritto amministrativo di gestione dei regimi d'incentivazione, rispetto all'anima strettamente commerciale, pur esistente". E allora, se nel GSE si confi gura un classico schema di "delega di funzioni ad un soggetto formalmente privato, o concessione ex lege", anche qui come in altri casi analoghi sorge secondo Clarich un interrogativo: "perché la forma societaria, e non altre forme pubblicistiche?". Lo studioso propone una possibile lettura: "il decreto Bersani, che impiegò lo strumento societario anche per altre funzioni, lo fece in un'epoca in cui sembrava che tale soluzione consentisse di attenuare l'applicazione di vincoli pubblicistici"; tuttavia "dal '99 in poi il settore delle società pubbliche ha visto una serie numerosa d'interventi normativi, che a seguito della legge Madia potrebbero essere messi a sistema", volti a riportare le società pubbliche ad una disciplina di diritto amministrativo. Tuttavia, rileva ancora Clarich, "si è così arrivati ad un punto di non ritorno e si è forse ecceduto, appesantendo l'attività delle società pubbliche", tanto da portare a chiedersi "quanto queste regole abbiano stravolto il modello societario, nel quale sono gli amministratori a calare l'organizzazione nelle esigenze dell'attività tipica". Con specifi co riferimento al GSE, occorre dunque capire "in che direzione, sul piano istituzionale, si sta andando" conclude Clarich, "e se c'è bisogno di una riorganizzazione dei testi normativi" che di volta in volta hanno defi nito ed ampliato i compiti del gestore. Massimo Beccarello, associato di Economia industriale all'Università di Milano Bicocca, propone un'analisi economica del funzionamento del GSE, confrontandolo con il sistema europeo di scambio dei diritti di emissione di gas climalteranti (ETS), che ha caratteristiche comparabili. Emergono dall'analisi di Beccarello "livelli di effi cienza estremamente elevati" nell'attività del GSE, il quale "registra un costo di gestione pari a circa lo 0,6% nel 2014 su un turn over di oltre 16 miliardi di Euro, a fronte di un costo di gestione fi no a 10-12 volte più elevato nel sistema ETS". L'economista pone l'attenzione, in un'ottica prospettiva, sul ruolo del GSE rispetto agli obiettivi di sostenibilità ambientale che saranno fi ssati a febbraio 2017 dall'Unione Europea con la direttiva ETS, da attuare entro il 2030: il raggiungimento di questi obiettivi prevede "costi totali a carico del sistema energetico pari a oltre 2 miliardi di Euro a livello europeo". È chiaro che tali investimenti dovranno passare attraverso "due driver fondamentali: rinnovabili e in effi cienza energetica; un frame work regolatorio stabile è una pre-condizione per non sprecare risorse". "Già diversi seminari dell'Osservatorio della Cattolica si sono soffermati sulle esigenze di riforma del mercato elettrico", osserva Beccarello, "nato secondo criteri di concorrenza nel mercato tra operatori, deve essere adeguato per gestire secondo criteri di merito economico fonti sussidiate dal punto di vista amministrativo", in un contesto in cui sono a confronto fonti convenzionali e rinnovabili cioè "tra sistemi di kilowattora gestiti con criteri profondamente diversi". Allora, secondo l'economista "per analizzare il ruolo del GSE, dobbiamo capire che tipo di mercato elettrico vogliamo: un modello di generazione distribuita con responsabilizzazione diffusa, o un modello di procurement centralizzato. Va fatta una scelta, perché sia assegnato un ruolo al GSE". Per quanto riguarda l'effi cienza energetica, la direttiva ETS pone "obiettivi estremamente elevati", che potranno comportare costi per 800 milioni di Euro all'anno a carico del settore manifatturiero. Per realizzare le necessarie innovazioni di processo, se si vuol mantenere il livello di produzione industriale attuale, " il modello dei certifi cati bianchi è sicuramente il più effi ciente". "In quest'ambito il ruolo del GSE diventa straordinariamente importante, perché su questo si gioca la partita dell'innovazione industriale", conclude Beccarello. Dando voce agli operatori, l'amministratore delegato di Edison Trading Massimo Quaglini ricorda come le attività del GSE sui mercati energetici portino ormai a considerarlo per certi versi "come un concorrente". Tuttavia, in un mercato che vede ormai una forte complementarietà tra fonti energetiche tradizionali e rinnovabili, sorge "la necessità di segregazione di diversi macro-rischi" (regolatorio, operativo, fi nanziario, di mercato), come ha
Anno 11 numero 77chiuso alle ore 19:35 di venerdì 24 aprile 2015 www.quotidianoenergia.it Oggi in... more Anno 11 numero 77chiuso alle ore 19:35 di venerdì 24 aprile 2015 www.quotidianoenergia.it Oggi in evidenza su Anche Rwe valuta lo "spezzatino" Se la situazione dovesse aggravarsi. Lo spettro della tassa sul carbone proposta dal Governo tedesco pag. 7 CRISI TERMOELETTRICO Mise: "Investimenti salvaguardati" Grazie all'appartenenza dell'Italia all'Unione europea e agli accordi bilaterali. Il ministero a QE FV sempre più cinese (pag. 7) RAPPORTO IHS 9 9 www.quotidianoenergia.it 24 aprile 2015 9 ITALIA 9
South Stream, stop pag. 11 Stoccaggi gas, a che punto siamo? L'attuazione del decreto 130/2010 so... more South Stream, stop pag. 11 Stoccaggi gas, a che punto siamo? L'attuazione del decreto 130/2010 sotto la lente dell'Osservatorio sulla Regolazione della Cattolica pag. 2
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Gli indici energia (pag. 3) pag. 12 pag. 14 pag. 4 pag. 11 pag. 13 pag. 10 segue a pag. 5 Gpl-met... more Gli indici energia (pag. 3) pag. 12 pag. 14 pag. 4 pag. 11 pag. 13 pag. 10 segue a pag. 5 Gpl-metano, Governo e self pag. 9 Carogas in arrivo per l'Ucraina pag. 11 SORGENIA CARBURANTI FOCUS LE NOMINE EXXONMOBIL SULLA CO2 Mercati in forte diminuzione Sulla soia giocano il calo dei consumi e i buoni raccolti sudamericani. A cura di Vegetable Oil pag. 8 OLI VEGETALI GREZZI Focus sul gas russo (pag. 13) G7 ENERGIA IN ITALIA Autorità su distribuzione e stoccaggio gas PAG. 2
Gli indici energia (pag. 3) pag. 11 pag. 5 pag. 4 pag. 9 pag. 5 pag. 7 Eolico, protocollo tra Ane... more Gli indici energia (pag. 3) pag. 11 pag. 5 pag. 4 pag. 9 pag. 5 pag. 7 Eolico, protocollo tra Anev e Gse pag. 10 TIRRENO POWER ANTITRUST PREZZI CARBURANTI SERVIZIO IDRICO Antitrust, aggiorna soglie di fatturato Nuovi valori a partire da ieri. Intanto multa da quasi 1,9 milioni di euro ad Hera per la raccolta carta pag. 9 CONCENTRAZIONI ELEZIONI UE Energia meno cara? Ricetta aggregazione PAG. 2 "Più competizione" (pag. 11)
Gli indici energia (pag. 3) pag. 8 pag. 5 pag. 5 pag. 11 pag. 2 pag. 13 I risultati di Erg, Hera ... more Gli indici energia (pag. 3) pag. 8 pag. 5 pag. 5 pag. 11 pag. 2 pag. 13 I risultati di Erg, Hera e Falk Ren. pag. 10
Il numero di AgiEnergia della II settimana di giugno è dedicato al servizio idrico integrato ital... more Il numero di AgiEnergia della II settimana di giugno è dedicato al servizio idrico integrato italiano e alla pubblicazione del Blue Book 2014 lo studio economico-statistico sul servizio idrico integrato, giunto all'VIII edizione. L'analisi Il Blue Book 2014 è a cura di Utilitatis Seguono gli approfondimenti: I bond come mezzo di finanziamento del settore idrico? di Richard C. Morabito (Partners Project Finanging, Studio legale Macchi di Cellere Gangemi) La regolazione tariffaria indipendente del servizio idrico al vaglio del giudice amministrativo di Mauro Renna e Giovanni Malanchini (Studio Legale Renna e Associati) Sistema idrico, è ora di governance a cura di Anea Il Servizio Idrico Integrato: siamo fermi al Farwest e ancora tutti in sella di Luigi Gabriele (Affari Istituzionali e Regolatori Associazione consumatori Codici)
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