Facoltà di Scienze Politiche, Economiche e Sociali

Albania is one of the countries that have ratified the Council of Europe
Convention on preventing and combating violence against women and domestic
violence. There is a National Strategy in Albania on Gender Equality and
Domestic Violence for the years 2007-2010 and for the years 2011-2015. Before
the ratification of Istanbul Convention in Albania there was applied Law no.
9669/18 December 2006 “On measures against violence in family relations”.
After 2006 many studies were made for the implementation of this law. In this
research paper we will analyze the last one. In 2013 the parliament enacted Law
no. 144/2 May 2013 which modified some articles of Law no. 7895/27 January
1995 (Criminal Code of the Republic of Albania). In particular this law has
increased the punishment for some criminal contravention like violence against
women. However, in the north of Albania is still applied the Lek Dukagjin Code
(an ancient oral transmitted Code dated 1400-1500).
There are still problems with the applicability of laws on preventing and
combating domestic violence, because Albania is still a masculine oriented and a
corrupt country.

Over the past three decades, there has been much discussion in the literature regarding the nature of contemporary globalization in terms of its causes, extent, and ultimate effects on nation-states, cities, and social relations. Much of this discussion has focused on the changing nature and functions of cities as sites of command and control over globalization processes. Such global cities are generally considered to include those that have evolved some level of service-sector capacity, most often in finances and producer services, that reflects an appropriate adaptation to the overall restructuring of advanced capitalism from an industrial to a service base. Global cities, then, are considered those which include an above-average number of top-level management service-firms that generate and coordinate the ongoing expansion and now globalization of capitalism in what has been called the post-Fordist era of less regulated, increasingly footloose and flexible capital accumulation.

Negli anni Novanta vengono inoltre poste le basi dei processi di costruzione di un'integrazione economica ancora più forte tra Stati Uniti e America Latina. Nel 1994, in concomitanza con l'entrata in vigore dell'accordo nordamericano per il libero scambio (NAFTA, North American Free Trade Agreement), nello Stato messicano del Chiapas scoppia l'insurrezione armata dell'Ejército Zapatista de Liberación Nacional, guidata dal subcomandante Marcos, che punterà a combattere la globalizzazione neoliberista e affermare i diritti dei popoli indigeni all'accesso alla terra e all'autodeterminazione 23 . Nello stesso anno, in occasione dello svolgimento a Miami del primo Summit delle Americhe, i capi di governo dei Paesi dell'OSA approvano una Dichiarazione con cui si impegnano a costruire, entro il 2005, l'"Area di libero commercio delle Americhe" (ALCA), abolendo progressivamente ogni barriera commerciale tra le nazioni dell'emisfero occidentale 24 . Tuttavia, il mutamento del quadro politico in America Latina avviatosi verso la fine del secolo determinerà il fallimento di tale progetto. Le elezioni presidenziali in Venezuela del 1998 segneranno un punto di svolta nella politica del subcontinente. Ad uscirne vincitore è l'ex colonnello Hugo Chávez, già noto come protagonista nel 1992 di un tentativo di golpe ai danni dell'allora presidente Carlos Andrés Pérez, responsabile di riforme impopolari e accusato di corruzione 25 . Chávez è ispirato da una visione politica originale, che combina elementi di nazionalismo, richiami alle radici latinoamericane e alla figura di Simón Bolívar, con influssi socialisti e comunisti 26 . Sul piano interno, il nuovo Presidente del Venezuela promuove un vasto piano di investimenti pubblici e misure a favore dell'occupazione, dell'istruzione e della sanità. L'aumento della spesa pubblica viene finanziato attraverso gli introiti dell'industria petrolifera 27 , sulla quale lo Stato accresce il proprio controllo 28 . Contrario fin da principio alla costituzione di un'area di libero scambio con gli Stati Uniti; in seguito al fallito colpo di Stato, che nel 2002 tenterà di rovesciare il suo governo, Chávez intensificherà la propria retorica antiamericana, accusando gli Stati Uniti di essere implicati 23 Raffaele Nocera, Angelo Trento, op. cit, p. 220.

Per il nostro lavoro abbiamo scelto come luogo in cui condurre l'osservazione, la sede centrale del Centro Diagnostico Italiano a Milano in via Saint Bon 20. Come tutti gli altri CDI a Milano, anche questa sede ha sia una parte che svolge servizi sanitari privati (che per comodità e senza l'intenzione di addentrarci in un'analisi di tipo amministrativo, di seguito chiameremo «parte privata») sia una parte convenzionata con il Sistema Sanitario Nazionale (di seguito «parte pubblica»). Le nostre osservazioni si sono svolte nella mattina di un mercoledì e nel pomeriggio di un giovedì: questo perché sapevamo (da informazioni presenti sul sito della struttura) esserci due diversi piani all'interno dell'edificio per l'accoglienza (così definita dal sito stesso) degli utenti (a seconda che questi si rivolgano al servizio privato o al servizio pubblico). Abbiamo, per cui, distribuito il nostro tempo di osservazione su questi due piani: due ore al piano del privato e due ore al piano del pubblico la mattina, e lo stesso per il pomeriggio. Abbiamo proprio per questa presenza di due piani separati, abbiamo ritenuto interessante una struttura di questo tipo, poiché capace di racchiudere al suo interno quelli che potremmo definire due mondi di vita quotidiana differenti. C'è stata quindi da parte nostra una volontà di abbandonare la classica differenziazione e comparazione di due luoghi separati geograficamente. Potremmo dire che quello che ci ha convinto nella scelta del luogo è proprio la nostra comune volontà di abbandonare l'analisi del luogo geografico per concentrarci su un'analisi di quello che possiamo definire luogo situazionale, un luogo non definito da confini di distanza fisica ma da confini segnati dalla differenziazione di situazioni in cui ci si imbatte al loro interno. Differenza e non diversità è quello che caratterizza, a nostro avviso, la struttura del CDI: non volevamo andare verso una ricerca capace di comparare le diversità di due luoghi ben distinti, ma siamo entrati nel CDI per vedere come anche all'interno di uno stesso stabile si possano trovare spunti per l'osservazione, l'analisi e la comparazione di differenze non legate solamente ai confini spaziali (come vedremo più avanti), ma anche da confini segnati dalla differente struttura delle sue relazioni. Quella che procederà non sarà una comparazione fra servizio pubblico e privato o un'analisi sulla qualità di uno e dell'altro servizio, ma una comparazione di tutto quello che accompagna la situazione creata all'interno di un contesto privato che ci aspetteremmo diversa da quella creata all'interno di un contesto pubblico. Il nostro sguardo per questa comparazione sarà uno sguardo capace di andare verso ricerca di ciò che è presente e di ciò che è assente da questi contesti. Questo sguardo comprende al suo interno due metodi: ci permette di usarne uno più pratico, che abbiamo chiamato semplicemente metodo comparativo, utilizzato, come si vedrà, nella semplice comparazione di ciò che di fisico vediamo e non vediamo; l'altro più legato alla fase interpretativa e teorica che chiamiamo metodo decostruttivo, utile a far emergere le strutture sottostanti a quello che di fisico ci si presenta davanti, ovvero le strutture di relazione e potere che gli individui prendono per date e ovvie. Ci preme specificare che non siamo entrati dentro a questa struttura con delle idee chiare e con delle particolari aspettative su quello che avremmo trovato; abbiamo piuttosto cercato di eliminare qualsiasi pregiudizio legato al senso comune che accompagna il concetto di servizio pubblico e servizio privato, aprendo gli occhi e de-costruendo proprio questo senso comune. Sappiamo però quanto sia difficile, per non dire impossibile, abbandonare tutto ciò che conosciamo della costruzione di questo mondo in cui anche noi ricercatori siamo inseriti. Il trucco sta però, appunto, nel saper trasformare questo limite dell'etnografo in una ricchezza. É proprio grazie a questa mancata possibilità di azzerare il proprio io sociale che rende possibile la scoperta. Scoperta che, chiaramente c'è stata, in più di un'occasione (queste verranno analizzate lungo il nostro report e ancora più in dettaglio nelle conclusioni).

Il viaggio di Sisifo. La mia esperienza di artista di strada in Europa tra partenze, vite di passaggio e necessità di raccontare. Tutti dovrebbero provare quello che ho provato io oggi quando, in Knez Mihailova, dei bambini hanno iniziato a ballare seguendo il suono delle mie umili note. Sorridevano, mi guardavano ed io dentro sentivo qualcosa che con le parole non credo nemmeno si possa spiegare. Passavano i secondi e se ne fermavano altri, le mamme mi sorridevano finché davanti a me, ad un certo punto, si era creato un piccolo gruppetto di minuscole, ma gigantesche, vite danzanti. Una piccola opera d'arte. Mentre suonavo, pensavo: pensa se pure gli adulti facessero come loro; se come i bambini si fidassero, seguendo il suono di queste armonizzazioni così umane e perfette, che fanno ballare senza che ci si ponga alcuna domanda, del tipo: ballo, oppure no?!. Ecco, questo i bambini non se lo chiedono. Non si guardano accanto, prima, e non aspettano. Lo fanno. Poi è arrivato un poliziotto, a farmi sentire il peso della realtà sotto i piedi; aveva la divisa nera e l'aria minacciosa. Mi ha guardato, ha scrutato per qualche secondo la custodia della chitarra colma di offerte ed ha alzato lo sguardo verso di me. Ho pensato che, come al solito, fosse arrivata la divisa, la legge, a rovinare quell'attimo umano di musica e bellezza. Ora mi porta via tutto: offerte, strumentazione e sogni, pensai. Così ho abbassato lo sguardo, facendo finta di niente ed ho continuato a cantare, come se nulla di particolare stesse accadendo. Quando l'ho rialzato, per un attimo, mi sono accorto che in effetti era ancora li. In realtà però mi sorrideva e, contro ogni mia aspettativa, aveva persino trovato posto tra i bambini ed i genitori, intonando, timido, la canzone che stavo cantando: Nobody said it was easy Oh, it's such a shame for us to part. Oggi davvero -e per la prima volta -mi è sembrato tutto così giusto e sensato. Oggi ho capito che questo è tutto ciò che voglio e devo fare, nella vita. Dal mio diario di viaggio. Belgrado, 27 Aprile 2013.

In the State Archive of Como, Northern Italy, about 15,000 historical maps belonging to different national cadastral productions are preserved. The Web C.A.R.T.E. project was started to enhance the accessibility of this valuable cartographic heritage using FOSS (Free and Open Source Software) technologies. The system, which implements specific web geoservices for cataloguing and visualization, should assist the State Archive of Como in the digital management of its cartographic resources and related information. After the high-resolution digitization step, maps undergo a georeferencing operation. A special statistical procedure for choosing the best mathematical model was developed, verifying also strengths and weaknesses of georeferencing with a common free and Open Source GIS. Next, metadata consistent with current Italian standards were added to the georeferenced maps using an ad hoc localized version of GeoNetwork Opensource (recently provided as the official Italian version of the software). A dedicated WebGIS system was built for publishing the georeferenced cadastral maps. This system is capable of navigating large raster data in a georeferenced framework and easily retrieving their metadata. The WebGIS system for the State Archive of Como is an important contribution for the preservation of the original historical paper maps and also a great modernization and simplification of the end user's access to this archive.

This study examines the effect of climate change on the agriculture sector efficiency in selected Middle Eastern and North African (MENA) countries in the period 1995− 2008. In this study estimate agriculture efficiency by means of Stochastic Frontier Analyses (SFA) and then investigate the impact of climate change on agriculture efficiency by applying panel data method in two stage. First stage examines the impacts of temperature and precipitation and standard precipitation index (SPI) as drought index. In second stages, examines the effect of CO2 emission on efficiency. The results show that efficiency ranges between 41 percent in Egypt and 87 percent in Bahrain. Overall, the analysis shows that agriculture sector, on average, could save 30 percent of their total costs if they were operating efficiently and analysis the climate change variables show the increase in average temperature , SPI index and also CO2 emission will significantly decrease agriculture efficiency while more rainfall increases it in MENA countries. Moreover, it shows the importance of climate change on agricultural efficiency and how temperature, precipitation and CO2 emission play importance role on production efficiency. So the governments must increase investments and upgrading of their budgets on reducing the effect of climate change with regarded to its effect in the region would help farmers to improve their performance in agricultural production.