Papers by Simone Bonicatto
MArco scAnsAni Un inedito Cristo deposto e altre opere dello scultore di Andrea Mantegna 89 Andre... more MArco scAnsAni Un inedito Cristo deposto e altre opere dello scultore di Andrea Mantegna 89 AndreA di lorenzo Un'opera di Cristoforo Solari nella collezione di Alberico XII Barbiano di Belgioioso d'Este: il Ritratto di Erasmo Brasca 113 AlessAndrA giAnnotti Alcune considerazioni su Baldassarre Peruzzi e la scultura del suo tempo a Roma.
Vie di comunicazione e mobilità nelle valli Chisone, Germanasca e Pellice, a cura di M. Fratini, LAR editore, 2024
La collana si propone di studiare la storia e il patrimonio culturale delle vallate alpine a oves... more La collana si propone di studiare la storia e il patrimonio culturale delle vallate alpine a ovest di Torino, facenti parte del bacino idrografico del torrente Pellice e il suo sbocco verso la pianura pinerolese, intesi come risultato di un sistema di processi e di relazioni politiche, sociali, economiche, culturali, mettendo a frutto le potenzialità di un approccio interdisciplinare e con uno sguardo attento alla dimensione spaziale dei fenomeni storici.
Miscellanea di Studi Pinerolesi, a cura di A. Balbo e P. Cavallo, Pinerolo 2023, pp. 37-52, 2023
"Peindre à Angers et Tours aux XVe-XVIe siècles", sous la direction de F. Elsig, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo, 2022

Iconographica, 2022
In Western Piedmont, in the first half of the 15th century, several examples of a type of profane... more In Western Piedmont, in the first half of the 15th century, several examples of a type of profane decoration characterized by a garden with trees on a bright white background are recorded in some castles and stately homes. They are often enlivened by courtly scenes and accompanied by heraldic symbols. Their concentration in a restricted geographical area, the fact that they constitute almost all the examples of secular art in that period, their close relationship with the process of consolidation of the loyalty of the dukes of Savoy, reveal how in those territories a specific taste for the decoration of family residences developed. The immediate success of such decoration was not linked to the activity of a specific workshop but to a cultural choice determined by political ties.
Nel Piemonte occidentale sono documentate, nella prima metà del Quattrocento, numerose testimonianze di una tipologia di decorazione profana caratterizzata da un giardino alberato su brillante fondo bianco, animato da scene a carattere cortese e corredato di simboli araldici. La loro concentrazione in un’area geografica circoscritta, il fatto che essi costituiscano la quasi totalità degli esemplari di arte profana in quel periodo, la loro stretta relazione con il processo di consolidamento dei rapporti di fedeltà dei duchi di Savoia, mostrano come in quei territori si sviluppò uno specifico gusto per la decorazione delle residenze familiari, la cui immediata fortuna non fu legata all’attività di una specifica bottega bensì ad una scelta culturale determinata da legami di carattere politico.
Catalogo pubblicazioni e Archivio fotografico: www.ediart.it TuTTI I DIrITTI rIsErvaTI-vIETaTO Og... more Catalogo pubblicazioni e Archivio fotografico: www.ediart.it TuTTI I DIrITTI rIsErvaTI-vIETaTO OgNI TIpO DI rIprODuzIONE aNChE parzIalE sENza l'auTOrIzzazIONE DEll'EDITOrE CREDITI FOTOGRAFICI / PHOTOGRAPHIC CREDITS Il materiale fotografico utilizzato nel presente volume è fornito dagli autori che si assumono la responsabilità e i crediti che possono derivare dalla relativa pubblicazione; le foto eseguite dagli autori, o comunque di loro proprietà, possono non avere riferimenti.
Ricordiamo Nello Forti Grazzini (1954-2021), figura singolare nel panorama della storia dell'arte... more Ricordiamo Nello Forti Grazzini (1954-2021), figura singolare nel panorama della storia dell'arte italiana e nostro collaboratore. Amava definirsi 'arazzologo', e nel campo dello studio degli arazzi aveva licenziato alcuni volumi fondamentali dedicati ai panni del Museo d'Arti Applicate di Milano (1984), delle collezioni del Quirinale (1994) o della Fondazione Cini di Venezia (2003). La scheda di catalogo, concepita spesso come un vero e proprio saggio, era il terreno su cui si misurava più volentieri, intervenendo con sapienza su vicende di provenienza e di committenza, sui soggetti rappresentati, sugli artisti che avevano fornito i cartoni, sugli arazzieri così come sulle repliche, o sulle varianti. Salutiamo un amico, e un grande conoscitore.
Galleria Sabauda. Un'altra armonia: Maestri del Rinascimento in Piemonte. Guida breve, a cura di A. Bava, E. Pagella, G. Spione, Torino, 2020
La guida dei Maestri Piemontesi è parte del più ampio progetto di ricerca "Repertorio della pittu... more La guida dei Maestri Piemontesi è parte del più ampio progetto di ricerca "Repertorio della pittura del Rinascimento piemontese nei musei e nelle chiese di Torino"
Schede di catalogo: 15, Antoine de Lonhy, Sant'Antonio con donatrice (collezione privata), pp. 269-270; 16, Antoine de Lonhy, San Francesco e Pietà (Torino, Musei Reali - Galleria Sabauda), pp. 270-271; 30, Antoine de Lonhy, Madonna col Bambino e Sant'Anna (Torino, Museo Diocesano), p. 294. Il Rinascimento europeo di Antoine de Lonhy, catalogo della mostra (Susa - Torino, 2021-2022), a cura di Simone Baiocco e Vittorio Natale, Genova, 2021
Il Rinascimento europeo di Antoine de Lonhy, catalogo della mostra (Susa - Torino, 2021-2022), a cura di Simone Baiocco e Vittorio Natale, Genova 2021, pp. 122-125, 2021
Il Rinascimento europeo di Antoine de Lonhy, catalogo della mostra (Susa - Torino, 2021-2022), a cura di Simone Baiocco e Vittorio Natale, Genova 2021, pp. 112-117., 2021
San Giovanni Battista di Cirié. Un viaggio lungo sette secoli tra arte, storia e fede, 2019

A ll' angolo tra via San Vito e via Al Piano dei Castelli, nell'antico Borgo San Vito di Piossasc... more A ll' angolo tra via San Vito e via Al Piano dei Castelli, nell'antico Borgo San Vito di Piossasco, si trova la chiesa, oggi sconsacrata, intitolata al Santissimo Nome di Gesù, un tempo sede della confraternita dei Disciplinati. L'edificio, costruito in buona parte tra X V II e X IX secolo, risulta costituito da una navata unica su cui si addossano, sul lato destro, due locali (un tempo utilizzati come sacrestia e coro) e la cappella dedicata, a partire dal Settecento, alla Santa Elisabetta. Quest'ultima, posta a fianco dell' entrata principale su via San Vito, è la sola parte dell' edificio risalente al periodo tardo-medievale. Il sacello, di pianta quadrangolare, si presenta ad oggi con un pavimento in pietre di taglio irregolare, un altare in muratura e una volta a crociera. Il locale è chiuso su tre lati e comunica con il corpo della chiesa tramite un' apertura ad arco poggiante su due colonnine gotiche. A ll' esterno, verso via San Vito, due paraste con stemmi del priore e vicario Gabriele De Buri (in carica almeno dagli anni Quaranta del X V secolo al 1486) delimitano lateralmente la cappella. Questa è inoltre impreziosita da diversi affreschi ascrivibili a due differenti campagne decorative: una Trinità con santi e alcune scene della Vita di Maria, databili rispettivamente alla prima e alla seconda metà del Quattrocento.
Scambi artistici tra Torino e Milano, 1580-1714. Cantiere di studio. A cura di A. Morandotti, G. Spione, Milano 2018, 2018
Data la mancanza di fonti riguardanti l'edificio di San Vito anteriori al XVI secolo, è difficile... more Data la mancanza di fonti riguardanti l'edificio di San Vito anteriori al XVI secolo, è difficile ipotizzare con una discreta certezza l'evoluzione strutturale e decorativa della chiesa avvenuta nel corso del periodo compreso tra XI o XII secolo e fine XVI. Inoltre, ben poco rimane dell'antica struttura medievale, segno di una volontà costante di rinnovamento del proprio polo religioso nel corso dei secoli da parte della Comunità e dei Conti.
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Papers by Simone Bonicatto
Nel Piemonte occidentale sono documentate, nella prima metà del Quattrocento, numerose testimonianze di una tipologia di decorazione profana caratterizzata da un giardino alberato su brillante fondo bianco, animato da scene a carattere cortese e corredato di simboli araldici. La loro concentrazione in un’area geografica circoscritta, il fatto che essi costituiscano la quasi totalità degli esemplari di arte profana in quel periodo, la loro stretta relazione con il processo di consolidamento dei rapporti di fedeltà dei duchi di Savoia, mostrano come in quei territori si sviluppò uno specifico gusto per la decorazione delle residenze familiari, la cui immediata fortuna non fu legata all’attività di una specifica bottega bensì ad una scelta culturale determinata da legami di carattere politico.
Nel Piemonte occidentale sono documentate, nella prima metà del Quattrocento, numerose testimonianze di una tipologia di decorazione profana caratterizzata da un giardino alberato su brillante fondo bianco, animato da scene a carattere cortese e corredato di simboli araldici. La loro concentrazione in un’area geografica circoscritta, il fatto che essi costituiscano la quasi totalità degli esemplari di arte profana in quel periodo, la loro stretta relazione con il processo di consolidamento dei rapporti di fedeltà dei duchi di Savoia, mostrano come in quei territori si sviluppò uno specifico gusto per la decorazione delle residenze familiari, la cui immediata fortuna non fu legata all’attività di una specifica bottega bensì ad una scelta culturale determinata da legami di carattere politico.
Con la recente riemersione di un vasto numero di tali occorrenze, è diventato necessario affrontare il fenomeno nella sua globalità e individuare le chiavi interpretative e i metodi di studio da seguire. Accanto a una lettura più tradizionalmente storico-artistica, risulta infatti sempre più importante la comprensione dei contesti storici e politici in cui queste manifestazioni pittoriche furono prodotte, per evitare che tali testimonianze vengano trattate come oggetti tra loro isolati.
Il convegno è dedicato all’analisi del fenomeno e coinvolgerà tutto il territorio dell’Italia settentrionale, dal Piemonte al Friuli, toccando quindi sia l’area alpina sia quella padana. Data la varietà tematica e regionale, il convegno è strutturato su due giornate, che vengono divise nel seguente modo: una prima sessione è dedicata al metodo e alle fonti, seguita da quattro sessioni regionali (territorio sabaudo e Lombardia viscontea; il Tirolo e il Trentino; la città di Verona; Ferrara e il Nord-est) e infine la conclusione.
La storia delle storie. Pinerolo e i «suoi» scrittori
Gianpiero Casagrande, direttore Biblioteca Alliaudi
X-XIII SECOLO. LA NASCITA DEL COMUNE E IL POTERE RELIGIOSO
Il governo cittadino
Stefano Bernardinello, dottore di ricerca in Storia Medievale
L’abbazia di Santa Maria e la giurisdizione religiosa pinerolese
Chiara Povero, storica e studiosa di storia religiosa
Architettura e insediamento nel Medioevo a Pinerolo
Simone Bocchio Vega, architetto e studioso di architettura medievale
1295-1418. IL PRINCIPATO DEGLI ACAIA
Istituzioni comunali e potere principesco nei primi due secoli del dominio sabaudo
Paolo Buffo, ricercatore di storia medievale presso l’Università di Bergamo
Vicende religiose pinerolesi nel tardo Medioevo
Ilario Manfredini, storico, già ricercatore presso l’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento
La pittura artistica a Pinerolo e nel suo territorio tra Trecento e primo Cinquecento
Simone Bonicatto, dottore di ricerca in storia dell’arte presso l’Università di Ginevra
1418-1574. DA AMEDEO VIII ALLA PRIMA DOMINAZIONE FRANCESE
Dalla ricomposizione dei domini sabaudi alla prima dominazione francese
Ilario Manfredini
La vita religiosa nel XVI secolo
Chiara Povero
Esempi di committenza nobiliare nella Pinerolo del XVI secolo. Palazzo Vastamiglio
Maurizio Trombotto (presidente della sezione pinerolese di Italia Nostra)
Il mausoleo della famiglia Porporato
Ilario Manfredini
1630-1789. DALLA SECONDA DOMINAZIONE FRANCESE ALLA CRISI DELL’ANTICO REGINE
Pinerolo «città di Francia». La costruzione di un nuovo ordine locale (1630-1696)
Martino Laurenti, storico e saggista, docente di materie letterarie negli istituti superiori
Chiesa e società in età moderna
Chiara Povero
Il sistema delle fortificazioni pinerolesi
Bruno Usseglio – Ettore Peyronel, studiosi di fortificazioni sabaude e francesi
PINEROLO OTTOCENTESCA
Il periodo napoleonico a Pinerolo
Daniele Ascoli, laureato in storia e specialista del periodo napoleonico
Dalla restaurazione all’unità d’Italia
Daniele Ascoli
La diocesi di Pinerolo e il risorgimento
don Giorgio Grietti, storico, archivista e cancelliere della diocesi di Pinerolo
La città fra il XVIII e il XIX secolo
Eros Primo
Pinerolo: dati e storie della sua emigrazione nell’Ottocento
Maria Grazia Alliaudi, Studiosa di emigrazioni piemontesi; Giancarlo Libert, giornalista e studioso di emigrazioni piemontesi