The philosophical and political reflection about the nature of the democratic societies is alread... more The philosophical and political reflection about the nature of the democratic societies is already centred on the strong relationship between two concepts: the one about Right and the one about Respect, so that the second inevitably appears intersected the first. On this inducement continues the trend in considering the fair society the that one that doesn't violate the rights of people, which promotes goods and opportunities' equitable issue and rejects differential treatments. According to the humiliation's conception elaborated by the philosopher Avishai Margalit in his text The Decent Society (1996), this essay aims to challenge this paradigm for pointing out one of the possibilities inherent to our democracies: to exclude a certain segment of the population from treatment due to any Human being, through policies, laws and public rhetoric aimed at creating a new category: the immigrant as sub-human. The humiliation's forms are a product of institutional racism that includes our country among the main promoters of racist, segregationist and stigmatizing migrant policies, drawing the scratch image of the migrant as a public danger or paternalistically as needy and unfortunate. Since the humiliating acts are a systemic phenomenon, we can outline various sources: the upstream one is into the immigration legislation that appears already detrimental in the same legal content (Rules' Humiliation), the other one is into the capillary of the system, in the concrete application of laws by the institutional representatives, resulting in degrading practices (Procedure's Humiliation). The following contribution wants just to deal with these two aspects.
Il tema dell'uguaglianza di genere è senza dubbio il problema spinoso attorno al quale, da anni, ... more Il tema dell'uguaglianza di genere è senza dubbio il problema spinoso attorno al quale, da anni, si sta aggrovigliando la disputa accademica sul femminismo, un'aporia che ha regalato alla storia un insieme variegato di teorie e movimenti politici, ma che purtroppo non ha ancora trovato una risoluzione definitiva. Riflettendo sulla problematica della parità dei sessi, è sicuramente difficile individuare una corrente di pensiero unitaria o univoca, per questo io non amo parlare di femminismo, ma bensì di "femminismi", evidenziando la molteplicità di idee e le diversità culturali e religiose che attraversano questo movimento. Un dato però è certo: è abitudine attribuire il temine "femminismo" al mondo civile, sviluppato e liberale; partendo da quest'ottica, è vero che le protagoniste del femminismo occidentale hanno fondato la loro ricerca sulla questione della soggettività e sul ruolo che le donne rivestono in campo lavorativo. La loro opera ha messo in luce sia le peculiarità sia i limiti di un movimento che ha espresso, seppur con metodi e obiettivi differenti, una critica radicale all'organizzazione capitalistica e patriarcale della società; ma, al di là delle buone intenzioni, non ha fatto altro che ancorare l'immagine femminile alle recalcitranti dicotomie maschio -femmina, corpo -anima, razionale -irrazionale, tipiche delle logiche maschiliste.
Il saggio della Buzzanell pone significativamente l'accento sui dissidi che hanno visto contrappo... more Il saggio della Buzzanell pone significativamente l'accento sui dissidi che hanno visto contrapporsi le due principali branche del femminismo contemporaneo, il cosiddetto "femminismo della differenza" e quello poststrutturalista, e anche sulle difficoltà che essi hanno riscontrato nella trattazione di questioni rilevanti da un punto di vista etico, come le molestie sessuali, la violazione dei diritti umani, le rappresentazioni sessiste propinate dai media, le inadeguate politiche sociali che limitavano il potenziale di agency femminile. Nonostante la nascita da un humus comune, essi sono rimasti intrappolati nella fitta rete del dibattito internazionale, partendo dai controversi orientamenti circa la giustizia di genere, per arrivare all'individuazione dei criteri morali sottostanti (Buzzanell 2011).
The philosophical and political reflection about the nature of the democratic societies is alread... more The philosophical and political reflection about the nature of the democratic societies is already centred on the strong relationship between two concepts: the one about Right and the one about Respect, so that the second inevitably appears intersected the first. On this inducement continues the trend in considering the fair society the that one that doesn't violate the rights of people, which promotes goods and opportunities' equitable issue and rejects differential treatments. According to the humiliation's conception elaborated by the philosopher Avishai Margalit in his text The Decent Society (1996), this essay aims to challenge this paradigm for pointing out one of the possibilities inherent to our democracies: to exclude a certain segment of the population from treatment due to any Human being, through policies, laws and public rhetoric aimed at creating a new category: the immigrant as sub-human. The humiliation's forms are a product of institutional racism that includes our country among the main promoters of racist, segregationist and stigmatizing migrant policies, drawing the scratch image of the migrant as a public danger or paternalistically as needy and unfortunate. Since the humiliating acts are a systemic phenomenon, we can outline various sources: the upstream one is into the immigration legislation that appears already detrimental in the same legal content (Rules' Humiliation), the other one is into the capillary of the system, in the concrete application of laws by the institutional representatives, resulting in degrading practices (Procedure's Humiliation). The following contribution wants just to deal with these two aspects.
Il tema dell'uguaglianza di genere è senza dubbio il problema spinoso attorno al quale, da anni, ... more Il tema dell'uguaglianza di genere è senza dubbio il problema spinoso attorno al quale, da anni, si sta aggrovigliando la disputa accademica sul femminismo, un'aporia che ha regalato alla storia un insieme variegato di teorie e movimenti politici, ma che purtroppo non ha ancora trovato una risoluzione definitiva. Riflettendo sulla problematica della parità dei sessi, è sicuramente difficile individuare una corrente di pensiero unitaria o univoca, per questo io non amo parlare di femminismo, ma bensì di "femminismi", evidenziando la molteplicità di idee e le diversità culturali e religiose che attraversano questo movimento. Un dato però è certo: è abitudine attribuire il temine "femminismo" al mondo civile, sviluppato e liberale; partendo da quest'ottica, è vero che le protagoniste del femminismo occidentale hanno fondato la loro ricerca sulla questione della soggettività e sul ruolo che le donne rivestono in campo lavorativo. La loro opera ha messo in luce sia le peculiarità sia i limiti di un movimento che ha espresso, seppur con metodi e obiettivi differenti, una critica radicale all'organizzazione capitalistica e patriarcale della società; ma, al di là delle buone intenzioni, non ha fatto altro che ancorare l'immagine femminile alle recalcitranti dicotomie maschio -femmina, corpo -anima, razionale -irrazionale, tipiche delle logiche maschiliste.
Il saggio della Buzzanell pone significativamente l'accento sui dissidi che hanno visto contrappo... more Il saggio della Buzzanell pone significativamente l'accento sui dissidi che hanno visto contrapporsi le due principali branche del femminismo contemporaneo, il cosiddetto "femminismo della differenza" e quello poststrutturalista, e anche sulle difficoltà che essi hanno riscontrato nella trattazione di questioni rilevanti da un punto di vista etico, come le molestie sessuali, la violazione dei diritti umani, le rappresentazioni sessiste propinate dai media, le inadeguate politiche sociali che limitavano il potenziale di agency femminile. Nonostante la nascita da un humus comune, essi sono rimasti intrappolati nella fitta rete del dibattito internazionale, partendo dai controversi orientamenti circa la giustizia di genere, per arrivare all'individuazione dei criteri morali sottostanti (Buzzanell 2011).
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