Talks by Sara Calculli
Dante e l'eredità dei classici, 2023
Presentazione del 51° vol. delle «Letture classensi», a cura di Stefano Carrai. Interventi di Sar... more Presentazione del 51° vol. delle «Letture classensi», a cura di Stefano Carrai. Interventi di Sara Calculli, Paolo Falzone, Giorgio Inglese. Moderatrice: Loredana Chines. Ravenna, Biblioteca Classense, 9 settembre 2023.

L’intervento prende le mosse dalla lettura di alcuni luoghi del Convivio, di cui vengono analizza... more L’intervento prende le mosse dalla lettura di alcuni luoghi del Convivio, di cui vengono analizzati i
rapporti di intertestualità implicita con l’Ars poetica di Orazio. Si osserverà, quindi, come la trama di
allusioni, attualizzazioni, travestimenti e rivisitazioni dei precetti della Poetria è coerente con il riuso
dell’auctoritas in (con)testi di pertinenza filosofica e dottrinale e risente, in particolare, della
mediazione della tradizione medievale della Consolatio philosophiae e dell’ermeneutica aristotelica.
Alla luce di questi riscontri si dimostrerà che il ruolo di Orazio nel Convivio – opera a vocazione
scientifica ed enciclopedica, ma anche particolare tappa della parabola umana, poetica e intellettuale
di Dante – va al di là delle due menzioni esplicite del poeta augusteo (Conv. II XIII 10 e IV XII 8) e ha
riflessi sul piano dell’intentio, dell’autobiografismo e dell’impianto generale del trattato.

Come dimostrato dai lavori di Villa, Reynolds e Baranski, lo studio dei rapporti tra Dante e Oraz... more Come dimostrato dai lavori di Villa, Reynolds e Baranski, lo studio dei rapporti tra Dante e Orazio non può prescindere dall’analisi del contesto di trasmissione e ricezione delle opere del Venosino nel Medioevo; si è pertanto ritenuto opportuno e utile interrogare l’antica esegesi della Commedia, testimonianza quantomai attendibile – stante l’ovvia vicinanza cronologica e ideologica – per l’osservazione dell’intertestualità tra il poema dantesco e le opere oraziane. Dopo una breve introduzione sull’Orazio medievale e dunque una rapida rassegna dello stato dell’arte, nel corso della relazione sarà fornito uno specchio il più possibile sintetico e completo delle presenze oraziane esplicite nei principali commenti danteschi stilati tra il XIV e il XVI secolo, suddividendole per tipologia (sentenze gnomiche, miti e personaggi, esempi poetici, norme poetiche etc.) ed epoca. Particolarmente valorizzate saranno quindi, laddove presenti, le glosse ad Inf. IV 89, in cui «Orazio satiro» è collocato accanto a Omero, Lucano, Ovidio (e Virgilio) quale esponente della «bella scola» della poesia: tali glosse, assieme a quelle caratterizzate da allusioni generiche al modus scribendi di un particolare genere, mostrano con quali opere sia effettivamente messo in relazione l’epiteto «satiro» nel corso dei secoli; infine, maggior risalto sarà dato a quei chiosatori – nella fattispecie Francesco da Buti e Cristoforo Landino – che avendo commentato anche l’Ars poetica oraziana rappresentano osservatori privilegiati della materia in esame.
Papers by Sara Calculli
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Il saggio offre un’analisi de Le dolci rime d’amor ch’io solia in rapporto a due fonti di importa... more Il saggio offre un’analisi de Le dolci rime d’amor ch’io solia in rapporto a due fonti di importanza capitale per il Medioevo romanzo, ovvero l’Ars poetica e la Consolatio philosophiae. La prima parte traccia le coordinate del dialogo fra Dante e i due auctores; la seconda prende in esame alcuni versi della canzone e la prosa del quarto libro del Convivio mettendone in evidenza i debiti con i due modelli, del resto combinati nella tradizione manoscritta all’epoca della stesura del trattato.
Books by Sara Calculli
Aggiornamento bibliografico della Enciclopedia Dantesca (Roma, Istituto della Enciclopedia Italia... more Aggiornamento bibliografico della Enciclopedia Dantesca (Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana), relativo agli anni 2006-2021, pp. 619-700.
Articles by Sara Calculli
«Letture classensi» 51, pp. 61-93, 2023

I classici e la cultura letteraria, in Dante e il suo tempo nelle biblioteche fiorentine, a c. di G. Albanese, S. Bertelli, S. Gentili, G. Inglese, P. Pontari, Mandragora, Firenze 2021, t. II, pp. 407-414 Tracce ovidiane a Santa Croce La presenza di Ovidio nell'antico nucleo della biblioteca di Santa ... more Tracce ovidiane a Santa Croce La presenza di Ovidio nell'antico nucleo della biblioteca di Santa Croce è documentata, allo stato attuale delle conoscenze, unicamente dai mss. Plut. sin. e Plut. sin. , entrambi accuratamente descritti nel presente Catalogo da Serena Masolini (Libri, nrr. , ). Il primo, contenente traduzioni di opere filosofiche (ars vetus e nova) e di argomento medico (il De usu pulsuum di Galeno volto in latino da Marco da Toledo), è un composito costituito da due unità assemblate precocemente, forse proprio nella biblioteca conventuale, entrambe risalenti alla seconda metà del secolo . A guardia anteriore del volume è posto un bifoglio pergamenaceo che tramanda un frammento di un anonimo volgarizzamento in versi di Her. I, l'epistola indirizzata da Penelope a Ulisse (cfr. B-G , pp. -). Il ritrovamento di testi letterari (soprattutto in volgare) in lacerti di codici antichi riutilizzati come guardie è un evento non molto frequente, come ha osservato Z , pp. - n. a proposito di un brano delle Heroides volgarizzate da Filippo Ceffi rinvenuto anch'esso su un bifoglio reimpiegato come copertina di un manoscritto più tardo. Nel caso del Plut. sin. , è difficile stabilire con certezza quando il fascicolo sia stato rilegato in limine al manoscritto in cui oggi si trova: senz'altro ne faceva già parte quando il catalogatore quattrocentesco della biblioteca di Santa Croce scrisse, sul verso dell'ultima carta del bifoglio, la nota di possesso e il contenuto del codice. La scrittura, una libraria molto stilizzata, consente di datare la trascrizione del volgarizzamento al secolo , ma non permette di circoscrivere i confini cronologici con maggior precisione. 1 Questo frammento è una delle più interessanti tracce della presenza dei classici, ma anche del volgare tout court, a Santa Croce, accanto al Ritmo laurenziano trasmesso dal Plut. dex. (che tuttavia costituisce un caso a sé, considerata la sua vetustà e le ragioni, probabilmente di ordine documentario, del suo recupero nel manoscritto) e al Volgarizzamento dei metri della Consolatio di Giandino da Carmignano tràdito dal Plut. dex. (B-G , pp. e - e C-G , pp. -; riguardo a Giandino e all'edizione del suo volgarizzamento cfr. anche B ; B, Preliminari e B ). Dal punto di vista metrico, i versi sono organizzati in strofe tetrastiche di endecasillabi a rima incrociata, che compongono, nonostante il non canonico schema rimico, una sorta di serventese, metro che in
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rapporti di intertestualità implicita con l’Ars poetica di Orazio. Si osserverà, quindi, come la trama di
allusioni, attualizzazioni, travestimenti e rivisitazioni dei precetti della Poetria è coerente con il riuso
dell’auctoritas in (con)testi di pertinenza filosofica e dottrinale e risente, in particolare, della
mediazione della tradizione medievale della Consolatio philosophiae e dell’ermeneutica aristotelica.
Alla luce di questi riscontri si dimostrerà che il ruolo di Orazio nel Convivio – opera a vocazione
scientifica ed enciclopedica, ma anche particolare tappa della parabola umana, poetica e intellettuale
di Dante – va al di là delle due menzioni esplicite del poeta augusteo (Conv. II XIII 10 e IV XII 8) e ha
riflessi sul piano dell’intentio, dell’autobiografismo e dell’impianto generale del trattato.
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rapporti di intertestualità implicita con l’Ars poetica di Orazio. Si osserverà, quindi, come la trama di
allusioni, attualizzazioni, travestimenti e rivisitazioni dei precetti della Poetria è coerente con il riuso
dell’auctoritas in (con)testi di pertinenza filosofica e dottrinale e risente, in particolare, della
mediazione della tradizione medievale della Consolatio philosophiae e dell’ermeneutica aristotelica.
Alla luce di questi riscontri si dimostrerà che il ruolo di Orazio nel Convivio – opera a vocazione
scientifica ed enciclopedica, ma anche particolare tappa della parabola umana, poetica e intellettuale
di Dante – va al di là delle due menzioni esplicite del poeta augusteo (Conv. II XIII 10 e IV XII 8) e ha
riflessi sul piano dell’intentio, dell’autobiografismo e dell’impianto generale del trattato.