Papers by ferruccio canali
Il Capitale Culturale. Studies on te Value of Cultural Heritage», 2024
Storia della Monumentalizzazione degli spazi urbani a Firenze tra Otto e Novecento

1888-1916)* L'epistolario inedito tra 'apostolato ruskiniano', cultura urbana 'pittoresca', conse... more 1888-1916)* L'epistolario inedito tra 'apostolato ruskiniano', cultura urbana 'pittoresca', conservazione dei monumenti, belle arti e fotografia In una singolare triangolazione tra Ravenna, Milano e Roma si svolgeva tra il 1888 e il 1906 il rapporto tra Corrado Ricci e Maria Ponti Pasolini (Gallarate, 27 luglio 1856 -Roma, 7 gennaio 1938), milanese doc ma sposata dal 1874 con il conte ravennate Pier Desiderio ('Pierino') Pasolini Dall'Onda 1 . Dopo il matrimonio la Contessa era divisa tra Ravenna, Milano e Roma, dove i Pasolini si erano trasferiti dal 1883 per gli incarichi parlamentari del Conte 2 . Le missive tra i tre amici erano fre-* Le missive inviate da Maria Pasolini a Corrado Ricci e a sua moglie Elisa Guastalla Riccimissive alle quali si fa riferimento nel presente testo -sono conservate a Ravenna, Biblioteca Classense, fondo 'Corrado Ricci', sez. 'Corrispondenti' (d'ora in poi BClRa, FR, Cor), vol. CXLIV. Un sentito ringraziamento a Claudia Foschini per aver sollecitato e anche semplificato, dal punto di vista delle questioni archivistiche, questo mio studio. 1 Uomo di ampia cultura, le passioni di Pier Desiderio si rivolgevano soprattutto allo studio della Storia, della Genealogia, dell'Araldica e della Letteratura (il Conte annoverava fra le proprie amicizie Giosuè Carducci, ma poteva ricordare di aver trascorso una serata con Alessandro Manzoni a discutere sulla genesi dei Promessi sposi e sul rapporto fra realtà e invenzione; o di aver cenato con Garibaldi narrante le sue gesta; aveva familiarità con Gino Capponi e Luigi Carlo Farini, Marco Minghetti e Bettino Ricasoli, e passavano per casa Pasolini dall'Onda il Principe di Galles e Lord John Russell, dopo che il palazzo ravennate era stato frequentato a suo tempo anche da Giacomo Leopardi). Trasferitosi a Roma nel 1883 prima come Deputato poi come Senatore, diveniva Membro dell'Accademia di San Luca, quindi dell'Accademia dei Lincei e faceva parte del circolo raccolto attorno alla regina Margherita (le avrebbe dedicato i tre volumi biografico-documentari su Caterina Sforza come PASOLINI DALL'ONDA P.D. 1893, dopo che Jacob Burckhardt, nel suo Die Kultur der Renaissance in Italien [BURCKHARDT 1860], ricordava nel XV secolo la rivalità dei Pasolini dall'Onda proprio con gli Sforza; Burckhardt nel 1891 era tra i corrispondenti di Pier Desiderio). Per quanto riguarda i Monumenti storicoartistici Pier Desiderio fu 'Ispettore per gli Scavi archeologici della Provincia di Ravenna' nel 1876, fu Socio corrispondente della 'Deputazione di Storia Patria per le Province di Romagna', nel 1875 di quella toscana, nel 1878 di quella veneta. Condiviso con il suo amicissimo Corrado Ricci fu l'interesse per la Storia di Ravenna e i suoi Monumenti archeologici e topografici: fra i primi studi, un saggio per la 'Deputazione' romagnola, del 1875, sul palazzo di Teodorico in Ravenna. Era inoltre corrispondente di Adolfo Venturi. Cfr. RICCI 1920, pp. 38-44. E ora: MO-RETTI 2014, ad vocem. 2 L'iniziale residenza dei Pasolini a Roma era in «piazza SS. Apostoli, 74» probabilmente in un Ravenna Studi e ricerche XXX 2023 49/117 FERRUCCIO CANALI quenti e quelle inedite conservate presso il 'Fondo Corrado Ricci' della Biblioteca Classense di Rovenna 3 mostrano il consolidarsi di un rapporto che, pur rimasto sempre formale (nonostante gli apprezzamenti i tre non fuoriuscirono mai da un distaccato 'Lei' 4 ), ebbe però modo di strutturarsi nel tempo, con Ricci Direttore «peregrino» 5 tra Parma, Modena, Ravenna, a Milano e poi Firenze e, infine, Roma; la Contessa e il conte Pasolini divisi tra Roma, Milano e le tenute agricole romagnole (di Coccolìa, tra Forlì e Ravenna, e Montericco, presso Imola), oltre alle varie località di villeggiatura (Rimini Lido, dove i Pasolini tenevano il 'Villino Pasolini' 6 ). Da quelle località, comunque, anche Maria Pasolini, però, non abbandonava mai né la Politica, né il proprio coinvolgimento nelle varie questioni artistiche, monumentali e filantrogrande appartamento (oggi al n. 66 è palazzo Colonna, mentre al n. 80 è palazzo Odescalchi); poi dalla metà degli anni Novanta dell'Ottocento sulle lettere inviate, sia da Pier Desiderio «senatore» che da Maria, compare «Roma,
ASUP-Annali di Storia dell'Urbanistica e del Paesaggio, 2024
Attenzioni e raccomandazione per la salvaguardia del patrimonio monumentale industriale
ASUP-Annali di Storia dell'Urbanistica e del Paesaggioo, 2024
Lo sviluppo della stazione balneare di Milano Marittima tra anni Cinquanta e Sessanta del Novecen... more Lo sviluppo della stazione balneare di Milano Marittima tra anni Cinquanta e Sessanta del Novecento: ossimori balneari e Industria del Turismo
ASUP-Annali di Storia dell'Urbanistica e del Paesaggio, 2024
La Pianificazione territoriale industriale nel "Polo apulo-lucano" e l'intervento della Commissio... more La Pianificazione territoriale industriale nel "Polo apulo-lucano" e l'intervento della Commissione ministeriale presieduta da Cesare Valle
ASUP- Annali di Storia dell'Urbanistica e del Paesaggioo, 2024
Lo sviluppo industriale della Basilicata e l'Architettura nella fase della scoperta del Metano
ASUP-Annali di Storia dell'Urbanistica e del Paesaggio, 2024
In ricordo dell'inaugurazione nell'ottobre del 1964 da parte di Aldo Moro, dell'ultimo tratto di ... more In ricordo dell'inaugurazione nell'ottobre del 1964 da parte di Aldo Moro, dell'ultimo tratto di Autostrada A1 Milano-Napoli
ASUP.Annali di Storia dell'Urbanistica e del Paesaggio, 2024
In ricordo dell'inaugurazione nell'ottobre del 1964 da parte di Aldo Moro, dell'ultimo tratto di ... more In ricordo dell'inaugurazione nell'ottobre del 1964 da parte di Aldo Moro, dell'ultimo tratto di Autostrada A1 Milano-Napoli

Quaderni CRSR-Centro Ricerche Storiche di Rovigno d'Istria, 2024
Le vicende della sistemazione della piazza della Vittoria, del Monumento alla "III° Armata" e del... more Le vicende della sistemazione della piazza della Vittoria, del Monumento alla "III° Armata" e del coinvolgimento dell'architetto Max Fabiani per il progetto del nuovo spazio celebrativo, risultano particolarmente interessanti in una città 'controversa' come Gorizia, alla luce del valore di "Italianità" allora perseguito dalle nuove Autorità politiche. Si trattava di un'"Italianità" che veniva sbandierata da tutti gli Autori e Funzionari legati alla nuova Amministrazione italiana che si era insediata dopo la Grande Guerra, ma che si scontrava con oggettive 'complessità' sia di ordine storico, sia di natura etnico-linguistica. E quelle complessità erano peraltro tenute ben presenti a Roma sia da Margherita Sarfatti, sia da Gustavo Giovannoni, sia da Marcello Piacentini, sia da Ugo Ojetti, oltre che da Enrico Del Debbio e Guglielmo De Angelis d'Ossat. In aggiunta alla nuova caratterizzazione degli spazi urbani celebrativi, anche le vicende artistiche della città venivano nell'occasione ripercorse con decisa acribìa critica, specie in riferimento alla 'difficile' Architettura barocca; e così, la nuova "piazza della Vittoria", pur venendo intesa dalle Autorità sia locali sia governative come spazio decisamente identitario per la nuova realtà italiana, risultava interessata da declinazioni del Disegno urbano, secondo "maturi criteri" dell'Urbanistica o invece secondo 'vecchi' "espedienti empirici", intesi in maniera completamente diversa a Roma e a Gorizia, originando, a causa di quel dibattito, il completo naufragio di tutte le proposte di Max Fabiani.

«Quaderni CRSR» del Centro di Ricerche Storiche di Rovigno d’Istria-Croazia, XXXIV , 2023
RIASSUNTO Nei pochi anni del controllo politico italiano sull'intera Dalmazia, a partire dall'apr... more RIASSUNTO Nei pochi anni del controllo politico italiano sull'intera Dalmazia, a partire dall'aprile del 1941 fino al settembre 1943, venivano previsti una serie di progetti territoriali tra i quali iniziava ad avere attuazione, in particolare, soprattutto la "Bonifica di Aurana", cioè la riorganizzazione di un vasto Comprensorio a Sud-Est di Zara (presso Zaravecchia) sul quale insisteva una vecchia Azienda demaniale prima asburgica poi jugoslava, ora affidata all' ONC-Opera Nazionale per i Combattenti, in vista di uno sviluppo agricolo che fosse funzionale ai bisogni alimentari di Zara, che si intendeva espandere notevolmente come Capoluogo della Dalmazia. L'ONC-che aveva già realizzato una serie di imponenti bonifiche territoriali in tutta Italia e nell'Oltremare-incaricava l'ing. Ugo Todaro, il proprio "Responsabile interno delle Bonifiche", della redazione di un progetto di massima (seguito poi da Piani attuativi elaborati dall'ing. Luigi Monetti sempre dell'ONC) sulla base di una strategia non di colonizzazione, ma di organizzazione aziendale che prevedeva-in vari "Lotti" o "Stralci" e (sotto)lotti-un completo ripensamento idraulico e viabilistico dell'area, oltre che fondiario e insediativo con ben quattro Centri aziendali di nuova fondazione. I pochi anni di attività, chiusa già nel maggio 1943, vedevano però la realizzazione solo di una minima parte di quel programma di "Pianificazione territoriale", interrompendo così il vasto esperimento programmatorio. PAROLE CHIAVE Azienda di Vrana/Aurana, Opera Nazionale per i Combattenti in Dalmazia, Pianificazione territoriale
BSSF-Bollettino della Società di Studi Fiorentini, 2023
"Chi è il più grande Architetto del mondo?". Per un «referendum a solo» ... tra "Appunti" piacen... more "Chi è il più grande Architetto del mondo?". Per un «referendum a solo» ... tra "Appunti" piacentiniani e "Il volto di Roma" (1944)
BSSF-Bollettino della Società di Studi Fiorentini, 2023
Un elenco (parziale) delle località colpite dal terremoto in Italia meridionale del 1456 (le "Cro... more Un elenco (parziale) delle località colpite dal terremoto in Italia meridionale del 1456 (le "Cronache" di Sant'Antonino riprese da Giovanni Antonio Summonte) e i modelli urbani della ricostruzione aragonese
BSSF-Bollettino della Società di Studi Fiorentini, 2022
Storia delle Tecniche costruttive. La tecnica costruttiva bizantina del Castone o "Cloissoné" nel... more Storia delle Tecniche costruttive. La tecnica costruttiva bizantina del Castone o "Cloissoné" nelle Province balcaniche dell'Impero (Grecia, Macedonia, Bulgaria, Albania, Serbia) e a Bisanzio/Istanbul. La continuità nell'Architettura ottomana
BSSF-Bollettino della Società di Studi Fiorentini, 2022
Due ipotesi a confronto (Riccardo Bordenache vs. Filippo Bacile) e l'attualità dell'idea di una c... more Due ipotesi a confronto (Riccardo Bordenache vs. Filippo Bacile) e l'attualità dell'idea di una concreta ricostruzione (non più solo grafica)
BSSF-Bollettino della Società di Studi Fiorentini, 2022
Studi, consulenze, autopsie antiquarie e giudizi tecnici (in Apulia, Campania, Latium, Lucania, M... more Studi, consulenze, autopsie antiquarie e giudizi tecnici (in Apulia, Campania, Latium, Lucania, Marsica, Picenum e e Sicilia)
BSSF-Bollettino della Società di Studi Fiorentini, 2022
Le polemiche tra Roberto Papini vs Mario Salmi, Gustavo Giovannoni, Corrado Maltese, Pasquale Rot... more Le polemiche tra Roberto Papini vs Mario Salmi, Gustavo Giovannoni, Corrado Maltese, Pasquale Rotondi e Piero Sanpaolesi ... Le attenzioni svizzere 'filo-papiniane' di Alberto Sartoris (1946-1958)
BSSF-Bollettino della Società di Studi Fiorentini, 2023
Polemiche 'ruskiniane' per i restauri ai marmi e ai mosaici del Battistero di Firenze alla luce d... more Polemiche 'ruskiniane' per i restauri ai marmi e ai mosaici del Battistero di Firenze alla luce del coinvolgimento ministeriale di Ernesto Basile, Giacomo Boni, Guglielmo Calderini, Angelo Conti, Alfredo d'Andrade, Ugo Ojetti, Corrado Ricci e Giuseppe Sacconi (1897-1915)
BSSF-Bollettino della Società di Studi Fiorentini, 2023
Il restauro del "Nettuno" (o "Biancone") in piazza della Signoria a Firenze in piazza della Signo... more Il restauro del "Nettuno" (o "Biancone") in piazza della Signoria a Firenze in piazza della Signoria, e delle altre principali fontane cittadine, tra Otto e Novecento tra Conservazione, Puliture e Ripristini
BSSF-Bollettino della Società di Studi Fiorentini, 2023
Una riflessione sulla necessità delle riattivazione in Italia delle 'vecchie' Commissioni d'Ornat... more Una riflessione sulla necessità delle riattivazione in Italia delle 'vecchie' Commissioni d'Ornato comunali per ovviare ai problemi di sola valutazione 'quantitativi' e puntare, invece, alla applicazione anche di valori qualitativi nella Pianificazioni e nella Conservazione delle Città contemporanee
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Papers by ferruccio canali
Novecento (quelli della "Terza Industrializzazione"), invitando gli Autori ad approfondire singole tematiche/casi di
studio all'interno di più generali filoni di ricerca quali:
- la messa a punto e l'articolarsi di una specifica situazione economico-sociale, dall'Industrializzazione
dirigista, all'Industrializzazione 'selvaggia', all'Industria umanizzata', all'Ambientalismo' ...;
- la ricostruzione del clima generale realizzatosi tra gli anni Cinquanta e gli anni Ottanta del Novecento in
Italia in rapporto alle tematiche dello sviluppo industriale, dal punto di vista dell'indirizzo politico o della
riflessione teorica (filosofica, sociologica, letteraria, ingegneristico-architettonica, tecnico-realizzativa ...);
- la concreta realizzazione di casi pianificati, distribuiti in tutta la Penisola, per quanto riguarda la 'grande
Industria';
- gli impatti territoriali e urbanistici di quei nuovi insediamenti anche nell'ambito delle più generali politiche
pianificatorie (Zonizzazioni, Piani insediativi, Piani produttivi ...);
- i 'grandi Protagonisti': Industrie, Amministratori delegati, ...
- le 'grandi Utopie, «magnifiche e progressive», della vita industriale' e il «Miracolo economico»;
- il contributo dei singoli Architetti o Ingegneri specie intesi come 'Progettisti di processi complessi', della
«Bellezza industriale» e non solo come risolutori di problemi tecnici-tecnologici;
- la costruzione di singoli impianti industriali o «aree industriali»: Tecnologia, Organizzazione e ... Bellezza;
- gli «insediamenti operai» a servizio della 'grande Industria': dai quartieri ai 'servizi', all'abitazione;
- «perequazioni» tra Industria e Territorio: impianti, infrastrutture e insediamenti;
- la ricezione da parte dell'Opinione pubblica e anche degli Ambienti culturali (nell’Arte, nel Cinema e nella
Letteratura ...) delle problematiche connesse all'Industrializzazione;
- le prime reazioni 'ambientaliste' agli insediamenti industriali: dalle 'paure' (nucleari ...) ai disastri
ambientali;
- l'organizzazione di reti commerciali e di negozi connessi strettamente alle produzioni industriali ovvero
gestiti direttamente dalle grandi Industrie come propri showroom (si pensi al caso Olivetti);
- le realizzazioni all'Estero di impianti, manifatture e complessi voluti o coordinati da industrie italiane, come
estensione mondiale del fenomeno dell'Industrializzazione nazionale italiana.
a cura di Rossella Fabiani e Giuseppina Perusini
(Trieste, 10 e 11 maggio 2018)
Dopo il convegno “Conservazione e tutela dei beni culturali in una terra di frontiera. Il Friuli Venezia Giulia fra Regno d’Italia e Impero Asburgico ( 1850 – 1918 )” tenutosi a Udine nel novembre 2006 e la pubblicazione del volume “ La conservazione dei monumenti e delle opere d’arte in Friuli nell’Ottocento “, le curatrici Giuseppina Perusini dell’ Università degli Studi di Udine e Rossella Fabiani del Polo museale del Friuli Venezia Giulia propongono, assieme al direttore del Polo museale Luca Caburlotto, di ampliare l’indagine sulla storia della tutela nel Nord Est d’ Italia anche ai territori dell’ex impero Asburgico, divisi oggi fra Italia, Slovenia e Croazia, e di prolungare l’ arco cronologico delle ricerche fino al 1950.
La giornata di studio vedrà protagonisti ricercatori italiani, sloveni, croati e austriaci al fine di confrontare i metodi e le vicende della conservazione dei monumenti e delle opere mobili in questi territori
Organized by Giuseppe Bonaccorso (University of Camerino) and Jasenka Gudelj (University of Zagreb)
October-December 2016
After the treatise of Rapallo (1921), Istra, Rijeka, part of the Kvarner area and Zadar with its archipelago become parts of Italian kingdom. Moreover, between 1941 and 1943 Italian forces occupied territories of Split and Kotor forming the Governorate of Dalmatia. The Italian administration of parts of present-day Croatia coincided with the rise and fall of fascism and left visible traces in form of architectures, projects, texts and exhibitions, analyzed so far in piecemeal fashion by Croatian and Italian researchers. The conference series, which includes lectures by Croatian, Italian and Swiss researchers, aims to open a more articulate and comprehensive discussion on the subject, confronting the historiographies often separated by language barrier. The series covers different and evolving aspect of subject area: interpretations the historical heritage (27 October 2016); urban scale interventions and planning (24 November 2016) and analysis of important buildings in Croatia designed by protagonist of the Italian interwar architectural scene (8 December 2016).
The conference series will take place at House of architecture Oris, Kralja Držislava 3, Zagreb, Croatia.
In this volume, the cultural and administrative events that led to the identification of a significant and monumental heritage in the Province of "Terra d’Otranto-Salento" (Province of Lecce) between the 19th and 20th centuries, thanks in large part to the work of foreign travellers, officials, scholars, and Italian and local Salentine scholars, are systematically studied for the first time using extensive bibliographic sources and unpublished archive records. Led by the Department of Antiquities and Fine Arts of the Italian Ministry of Education (Direzione delle Antichità e Belle Arti of the Ministero della Pubblica Istruzione) and its peripheral entities, this national, as well as local, endeavour aimed to valorise and protect the historical and monumental identity of the ancient ‘Small Motherlands’ that now make up the ‘Great Italian Homeland’. A Corpus of the heritage of Salento was indicated in the various reports by members of the Commission of Terra d'Otranto for the Conservation of Historical Monument (Commissione Conservativa dei Monumenti di Terra d'Otranto), local Inspectors of Ancient Excavations and Monuments (Ispettori agli Scavi e Monumenti), superintendents, ministerial inspectors, scholars, erudites, educated travellers beginning in the 18th century, and writings including Horace Walpole’s 1764 The Castle of Otranto. This heritage, consisting of ancient buildings and remains as well as the character of the different landscapes, is seen in the relationship between literature, poetry, guidance (by "Murray", "Baedeker", "Joanne-Hachette", "Meyers" Guides), scientific knowledge and, finally, administrative protection (and the attentions were by Alfonso Avena, Émile Bertaux, Giacomo Boni, Martin Briggs, Giovan Battista Cavalcaselle, Angelo Conti, Benedetto Croce, Gabriele D'Annunzio, Michel-Charles Diehl, Ferdinand Gregorovius, François Lenormant, Corrado Ricci, Mario Salmi, Heirich Wilhelm Schulz, Charles Yriarte ...). Begun in the 18th century, a long and complex process whose most significant period was between 1860 when Salento became part of the Kingdom of Italy and 1922 which saw the completion of Pietro Marti’s "List of Salento’s Monuments" as well as the death of the scholar Cosimo de Giorgi, led to the protection of the heritage of Salento as a ‘common heritage’ of the Italian state despite controversy and bureaucratic difficulties.
Ricerche e Rilievo Ferruccio Canali e Virgilio Galati
Rappresentazione grafica Virgilio C. Galati.
Ricerche e Rilievo Ferruccio Canali eVirgilio C. Galati.
Rappresentazione grafica Virgilio C. Galati