Papers by Elisa Caruso
Futures Literacy as a Reading Key for Strategic Spatial Planning: a Community Learning Process for Defining Shared Futures in the Ombrone River Agreement
Futures, 2022

Venice AESOP Annual Congress, 2019
The process of political and administrative rescaling affecting Italian cities and regions under... more The process of political and administrative rescaling affecting Italian cities and regions under the Law 56/2014, with the consequent establishment of metropolitan cities, has triggered new forms of territorial conflicts. In this paper, conflicts have risen to a privileged observatory to investigate government problems at the regional scale and to identify possible ways for an inclusive governance of Metropolitan territory. The main purpose is to propose a reflection on the territorial conflicts about metropolitan identity and on the role of the small villages in the promotion of forms of aggregation with a bottom up approach, as resource for the strategic government of the territory and the management of territorial conflicts. Focus of this paper is a case study concerning a process of empowerment of a group of citizens engaged in the promotion of a local project that has become a pilot project of regeneration of community places in the frame of the Strategic Metropolitan Plan of Florence. A tiny group of citizen who shared the same common destiny for absence of a connection with the municipal water supply chain. Instead of carrying out a territorial protest and they become an identity movement and, through the recognition of the patrimonial value of places, engaged a multiactorial and multiscalar renewal project aimed to the rebirth of the local community. The joint effort for the self-construction of the lacing of the aqueduct has become the kick off for the realization of an integrated project for the requalification of the complex of Sant'Angelo Vico L’Abate as a place of religious aggregation, social and producer of wealth and new economies. The contribution deals with the reconsideration of territorial conflicts in regional cities as a strategic action for the interaction between local and metropolitan institutions and, above all, as a strong point for enhancing governance at the regional level for the construction of a shared vision for development of actual and future of the Metropolitan city.

The contribution presents the path for the construction of the Ombrone River Contract promoted by... more The contribution presents the path for the construction of the Ombrone River Contract promoted by a small local committee for the enhancement of the territory. Born from a Nimby question and following two flood events, the Committee finds its scope in a long-term objective that embraces a territorial scale of vast area: the (re) construction of a disrupted local community.
The participatory process, activated to promote the formation of the Om-brone River Contract, is elaborated in continuity with a path of awareness-raising path related to the territory, the nature of the problems, as well as the potential deriving from the overcoming of the localisms to form the riparian community of the Ombrone.
The definition of a broad and structured vision for the future, which can be implemented through local pilot projects, has represented the background for the creation of a dense network of collaborations and synergies.
This methodology, together with the Committee approach based on dia-logue, comparison and institutional mediation, have led to channelling atten-tion, interest and also operational actions on the topic of the Ombrone River Contract, which now enters the operational phase and requires to work for the continuity and transferability of the experience.

In questo contesto si inserisce la ricerca-azione oggetto del contributo: l'applicazione di metod... more In questo contesto si inserisce la ricerca-azione oggetto del contributo: l'applicazione di metodi e tecniche propri del Regional Design come strumento integrante di un processo partecipativo -promosso da un comitato locale di valorizzazione del territorio -per la costruzione del Contratto di fiume dell'Ombrone. Il laboratorio scolastico di cui riporto l'esperienza, acquista ulteriore rilievo per l'inclusione di attori sociali "deboli" e per la sperimentazione metodologica applicata in ambienti educativi. Hanno, infatti, preso parte al laboratorio i bambini dell'asilo nido di Cinigiano, coinvolti attraverso una metodologia nuova in campo urbanistico e solitamente utilizzata in ambiente pedagogico e terapeutico. L'introduzione della scatola azzurra nella progettazione partecipata ha coinvolto in un'attività ludica ed esperienziale i piccoli attori sociali che hanno riscoperto il territorio attraverso il gioco e la manipolazione. Il bambino realizza così un paesaggio fluviale: attraverso il tatto e l'olfatto riscopre l'acqua e gli elementi naturali che sono sul fiume e con l'utilizzo degli animali racconta una storia, o meglio, ricostruisce uno scenario. Attraverso l'interpretazione e la destrutturazione delle idee e delle storie inventate dai bambini è possibile costruire una vision di paesaggio, un luogo di qualità ambientale, accessibile e fruibile per tutti, compresi gli animali.

In questo contesto si inserisce la ricerca-azione oggetto del contributo: l'applicazione di metod... more In questo contesto si inserisce la ricerca-azione oggetto del contributo: l'applicazione di metodi e tecniche propri del Regional Design come strumento integrante di un processo partecipativo-promosso da un comitato locale di valorizzazione del territorio-per la costruzione del Contratto di fiume dell'Ombrone. Il laboratorio scolastico di cui riporto l'esperienza, acquista ulteriore rilievo per l'inclusione di attori sociali "deboli" e per la sperimentazione metodologica applicata in ambienti educativi. Hanno, infatti, preso parte al laboratorio i bambini dell'asilo nido di Cinigiano, coinvolti attraverso una metodologia nuova in campo urbanistico e solitamente utilizzata in ambiente pedagogico e terapeutico. L'introduzione della scatola azzurra nella progettazione partecipata ha coinvolto in un'attività ludica ed esperienziale i piccoli attori sociali che hanno riscoperto il territorio attraverso il gioco e la manipolazione. Il bambino realizza così un paesaggio fluviale: attraverso il tatto e l'olfatto riscopre l'acqua e gli elementi naturali che sono sul fiume e con l'utilizzo degli animali racconta una storia, o meglio, ricostruisce uno scenario. Attraverso l'interpretazione e la destrutturazione delle idee e delle storie inventate dai bambini è possibile costruire una vision di paesaggio, un luogo di qualità ambientale, accessibile e fruibile per tutti, compresi gli animali. 1 | Il contesto Il contributo percorre gli stimoli e le problematicità nello sviluppo di un processo partecipativo su temi sovralocali riguardanti un'area vasta e, nello specifico, su un territorio fluviale con un bacino idrografico di 3.494 chilometri quadrati. La complessità degli obiettivi e la molteplicità dei punti di vista hanno richiesto un grande progetto di cooperazione sociale e di coinvolgimento attivo delle comunità locali. Il percorso di partecipazione per la costruzione del Contratto di Fiume dell'Ombrone è stato promosso da un piccolo comitato locale di valorizzazione del territorio 1 , nato a seguito degli eventi alluvionali del 21 ottobre 2013 e del 24 agosto 2015, che hanno interessato il tratto senese del fiume Ombrone. E' in conseguenza di questi eventi che si manifesta l'esigenza di riappropriazione collettiva degli spazi fluviali e nasce la necessità di restituire il fiume agli abitanti, recuperando i valori identitari della comunità rivierasca, superandone la visione di fattore di rischio e rinnovando la percezione del fiume come produttore di benessere e di ricchezza. La proposta di Contratto di fiume arriva dal citato comitato dopo un lungo percorso di lavoro e mobilitazione degli attori sociali, di promozione del fiume sul territorio, di processi partecipativi e di molteplici attività di coinvolgimento degli abitanti. Peculiarità di questo percorso di costruzione del Contratto di Fiume è sicuramente la promozione bottom up e l'attivazione del processo di definizione del contratto dal basso, visto che, comunemente, i contratti sono promossi e attivati da istituzioni a carattere sovralocale. In questo contesto si inserisce la ricerca-azione oggetto del contributo, parte del progetto "AREA VASTA 2.0. Challenges, risks and opportunities for spatial planning across local boundaries" 2 che utilizza metodi e tecniche propri del 1 Comitato per la valorizzazione del Paesaggio e dell'Ambiente di Buonconvento. Il comitato nasce nel 2013 a tutela del patrimonio ambientale e paesaggistico

Il contesto: un piccolo nucleo che guarda alla comunità rivierasca Questo contributo ripercorre i... more Il contesto: un piccolo nucleo che guarda alla comunità rivierasca Questo contributo ripercorre il percorso di ricerca-azione che ha portato una comunità locale molto piccola, 3.700 abitanti nel comune di Buonconvento (SI) costituiti nel "Comitato per la valorizzazione del paesaggio e dell'ambiente di Buonconvento", ad attivare reti di capitale sociale utili a costruire la comunità rivierasca e andare verso la definizione di un contratto di fiume. A seguito di due eventi alluvionali nel 2013 e 2015, il Comitato, forte di una precedente esperienza di mobilitazione locale legata all'insediamento di un impianto di biogas che avrebbe avuto notevoli impatti sul paesaggio (Lingua, 2014), ha intrapreso un lungo percorso di confronto con le istituzioni preposte al governo del territorio e del bacino fluviale, per comprendere quali potessero essere le modalità più appropriate per un veloce ripristino dei ponti e della rete stradale e ferroviaria. Ne è emerso un quadro di competenze complesso (Consorzio di Bonifica, Genio Civile, Regione, Province, Comuni), in cui emergeva la necessità di attivare politiche integrate di difesa del suolo, tutela delle risorse idriche e ambientali e valorizzazione del territorio. Per rispondere a queste necessità, il Comitato ha individuato il "Contratto di Fiume" come percorso proattivo verso una concezione integrata delle politiche settoriali in una visione multifunzionale del fiume, e il Laboratorio Regional Design del Dipartimento di Architettura dell'Università di Firenze, come partner nella definizione di un percorso di ricerca-azione finalizzato a convogliare l'interesse istituzionale verso il processo e, al tempo stesso, migliorare la percezione del fiume da parte dei cittadini che risiedono lungo le sue sponde. Il percorso di ricerca-azione1, ed è finalizzata ad esplorare le potenzialità metodologiche e operative del Regional Design (progetto di area vasta) per costruire un'immagine collettiva della comunità rivierasca, dai confini amministrativi lungo l'asta fluviale all'identità collettiva e definire una vision condivisa dello sviluppo territoriale, in riferimento sia alle specificità locali, sia all'asta fluviale nel suo complesso, in relazione ad una rinnovata percezione del fiume come risorsa e opportunità. Il metodo: un processo di visioning partecipato In relazione al contesto e alle modalità di innesco del processo verso il Contratto di Fiume, proprio la realtà locale diventa il punto di partenza di un ragionamento che lega diverse scale d'azione e modalità operative. In un'ottica integrata, la ricerca ha seguito traiettorie e modelli differenti arricchiti dall'apporto di diverse esperienze ed expertise. Come riassunto nel diagramma metodologico [Fig. 1] il lavoro si compone di due 1 La ricerca è parte integrante del progetto "AREA VASTA 2.0. Challenges, risks and opportunities for spatial planning across local boundaries", coordinato da Valeria Lingua e finanziato nel 2015 dal Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica nell'ambito del prestigioso programma SIR (Scientific Independence of young Researchers), finalizzato a sostenere i giovani ricercatori nella fase di avvio della propria attività di ricerca indipendente (cfr. http://sir.miur.it/).
Conference Presentations by Elisa Caruso

Il contributo propone una simmetrica riflessione sulle dinamiche sociali attivate dai processi di... more Il contributo propone una simmetrica riflessione sulle dinamiche sociali attivate dai processi di rescaling politico-amministrativo dei territori di area vasta e sulla ripresa dell'attivismo civico a microscala. Le due riflessioni sono strettamente legate da due elementi nodali: la crisi della democrazia rappresentativa da un lato e la nascita di nuovi conflitti territoriali dall'altro. Per comprendere la natura di tali conflitti è opportuno tenere conto delle varie dimensioni attraverso cui possono essere esaminati (Bobbio, 2011). Il percorso di ricerca scaturisce dall'analisi di una di queste interpretazioni, in particolare quella sui "luoghi e flussi", che ha come vero oggetto del contendere la sovranità dei luoghi. Il paper propone di indagare e mettere in evidenza le condizioni di malessere (Fregolent, 2014) della cittadinanza attiva che con voice capacity difende il diritto ai beni comuni, l'identità e la sovranità dei luoghi, declinando così la narrazione descritta da Bobbio in una forma di conflitto territoriale a carattere identitario. La narrazione proposta è rappresentata dai conflitti identitari caratterizzati da contrasti per la riappropriazione degli spazi e dei luoghi pubblici, per la rivendicazione del diritto degli usi civici e per la riappropriazione delle terre incolte. Attualmente sono attive sul territorio molte esperienze bottom up a carattere identitario; tutte stanno di fatto e separatamente cooperando alla costruzione di una più avanzata generazione di forme di sviluppo locale autosostenibile (Dematteis, Magnaghi, 2016). Assunto questo punto di vista, il paper intende indagare come le forme innovative di comunità, che scaturiscono da una cittadinanza attiva e conflittuale, attivino progetti integrati di territorio impiegando i valori patrimoniali come policy tools. In questa prospettiva è utile ricercare le forme di comunità in cui i cittadini, inizialmente animati da uno stesso comune disagio, indirizzano il conflitto verso la produzione di controprogetti mobilitandosi attivamente per dare corso a differenti proposte (Calvaresi, Pacchi, Zanoni, 2015), generando una fitta rete di collaborazioni e sinergie. Il contributo sintetizza il percorso di empowerment di un gruppo di abitanti che, riconoscendosi nel valore patrimoniale di un luogo storicamente sedimentato nelle campagne della città metropolitana e, rivendicando il diritto all'uso pubblico, costruisce un progetto integrato di rigenerazione di uno spazio di comunità. Geografie contemporanee di area vasta La recente configurazione degli enti locali, avviata a partire dagli anni '90, ha aperto nuove riflessioni a carattere istituzionale, socio-economico ed urbanistico. La realtà frammentata del territorio italiano e la pluralità dei piani urbanistici non più corrispondenti ai reali processi di metropolizzazione (Mariano, 2012), hanno reso indispensabili ulteriori politiche per sostenere il rescaling politico-amministrativo dei territori. Una tra tutte l'attuazione della Legge 56/2014, che ridisegna i confini e le competenze delle amministrazioni locali disciplinando le unioni e le fusioni di comuni e prevedendo la costituzione delle città metropolitane 1 , senza mettere in discussione la definizione dei loro confini ed imponendo una nuova geografia delle istituzioni. Tale imposizione, caratterizzata perlopiù dal disinteresse della società politica e civile, sta concretizzando un percorso di riordino territoriale «che potrebbe rimette in gioco anche la stessa configurazione spaziale delle Regioni» (De Luca, Moccia, 2017). Il processo di strutturazione, ancora in evoluzione e con evidenti ripercussioni sulla genesi di nuove forme di conflittualità, impone alcune riflessioni in merito alla capacità di promuovere una cultura metropolitana e una visione condivisa dell'area vasta. La nuova dimensione metropolitana, infatti, non sembra appartenere agli abitanti che, invece, attraverso la riscoperta di un senso di appartenenza ai luoghi rivendicano la sovranità sul proprio territorio. Il contributo propone una simmetrica riflessione sulle dinamiche sociali attivate dai processi di rescaling politico-amministrativo dei territori di area vasta e sulla ripresa dell'attivismo civico a microscala. Le due riflessioni sono 1 Con la legge 56/14 La Città Metropolitana diventa realtà istituzionale di area vasta dotata di statuto che ne disciplina il funzionamento, le funzioni strategiche, di pianificazione e di programmazione.
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The participatory process, activated to promote the formation of the Om-brone River Contract, is elaborated in continuity with a path of awareness-raising path related to the territory, the nature of the problems, as well as the potential deriving from the overcoming of the localisms to form the riparian community of the Ombrone.
The definition of a broad and structured vision for the future, which can be implemented through local pilot projects, has represented the background for the creation of a dense network of collaborations and synergies.
This methodology, together with the Committee approach based on dia-logue, comparison and institutional mediation, have led to channelling atten-tion, interest and also operational actions on the topic of the Ombrone River Contract, which now enters the operational phase and requires to work for the continuity and transferability of the experience.
Conference Presentations by Elisa Caruso
The participatory process, activated to promote the formation of the Om-brone River Contract, is elaborated in continuity with a path of awareness-raising path related to the territory, the nature of the problems, as well as the potential deriving from the overcoming of the localisms to form the riparian community of the Ombrone.
The definition of a broad and structured vision for the future, which can be implemented through local pilot projects, has represented the background for the creation of a dense network of collaborations and synergies.
This methodology, together with the Committee approach based on dia-logue, comparison and institutional mediation, have led to channelling atten-tion, interest and also operational actions on the topic of the Ombrone River Contract, which now enters the operational phase and requires to work for the continuity and transferability of the experience.