Papers by Francesca Garzarelli
Per capire meglio i processi di diffusione, dispersione urbana e di frammentazione che negli ulti... more Per capire meglio i processi di diffusione, dispersione urbana e di frammentazione che negli ultimi vent’anni hanno consumato risorse e sottratto qualità, sarebbe utile nonché più completo prendere in considerazione due concetti non coincidenti, che si riferiscono a due aspetti differenti: il passaggio da un uso forestale o naturalistico ad un uso urbano, classificabile come ‘occupazione di suolo’ (Land take), e la copertura di aree con strati impermeabili quali l’asfalto e il cemento, chiamata ‘impermeabilizzazione dei suoli’ (Soil sealing).

Il Corridoio Verde, che integra il trasporto pubblico con la pista ciclabile e pedonale nell’area... more Il Corridoio Verde, che integra il trasporto pubblico con la pista ciclabile e pedonale nell’area metropolitana di Pescara, è stato pensato e progettato a suo tempo come soluzione tecnica estranea alla forma della città, quindi come luogo esclusivo del movimento e dell'attraversamento, per migliorare la vita della collettività. La sfida consiste nel rendere tale infrastruttura non più una linea, ma uno spazio che pervade la città, una “crepa verde” nella compattezza della struttura urbana.
Tale operazione progettuale avviene attraverso la riscrittura dell’esistente, con l’organizzazione di nuove figurazioni e più consone modalità di utilizzazione dei cosiddetti “spazi della mobilità”, trasformando contestualmente gli spazi a loro associati in luoghi di elevata qualità fisica e funzionale, e penetrando la compattezza dell’edificato sottraendo materia, distinguendo, dando spazio e valorizzando i vuoti.
La città contemporanea è caratterizzata da un grave stato d’insostenibilità dovuto anche alla mod... more La città contemporanea è caratterizzata da un grave stato d’insostenibilità dovuto anche alla modalità d’uso del suolo indifferenti a tale problematica.
Da qui la necessità di non consumare suolo, anzi di dover produrre “nuovo suolo” dando spessore, qualità e valore a quello non consumato e rigenerare il costruito attraverso politiche di riciclo e ricondizionamento a scale diverse.
La città deve essere “diversamente densa”, il problema della qualità dell’abitare va affrontato attraverso la reinterpretazione e la riqualificazione della città compatta, partendo dalla pianificazione dei vuoti per passare poi al volume costruito, concentrando tutta la trasformazione sull’efficienza dell’uso dei suoli già urbanizzati attraverso una configurazione qualitativo-prestazionale delle dotazioni territoriali indispensabili per il raggiungimento di “altri” livelli di qualità urbana.
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Papers by Francesca Garzarelli
Tale operazione progettuale avviene attraverso la riscrittura dell’esistente, con l’organizzazione di nuove figurazioni e più consone modalità di utilizzazione dei cosiddetti “spazi della mobilità”, trasformando contestualmente gli spazi a loro associati in luoghi di elevata qualità fisica e funzionale, e penetrando la compattezza dell’edificato sottraendo materia, distinguendo, dando spazio e valorizzando i vuoti.
Da qui la necessità di non consumare suolo, anzi di dover produrre “nuovo suolo” dando spessore, qualità e valore a quello non consumato e rigenerare il costruito attraverso politiche di riciclo e ricondizionamento a scale diverse.
La città deve essere “diversamente densa”, il problema della qualità dell’abitare va affrontato attraverso la reinterpretazione e la riqualificazione della città compatta, partendo dalla pianificazione dei vuoti per passare poi al volume costruito, concentrando tutta la trasformazione sull’efficienza dell’uso dei suoli già urbanizzati attraverso una configurazione qualitativo-prestazionale delle dotazioni territoriali indispensabili per il raggiungimento di “altri” livelli di qualità urbana.
Tale operazione progettuale avviene attraverso la riscrittura dell’esistente, con l’organizzazione di nuove figurazioni e più consone modalità di utilizzazione dei cosiddetti “spazi della mobilità”, trasformando contestualmente gli spazi a loro associati in luoghi di elevata qualità fisica e funzionale, e penetrando la compattezza dell’edificato sottraendo materia, distinguendo, dando spazio e valorizzando i vuoti.
Da qui la necessità di non consumare suolo, anzi di dover produrre “nuovo suolo” dando spessore, qualità e valore a quello non consumato e rigenerare il costruito attraverso politiche di riciclo e ricondizionamento a scale diverse.
La città deve essere “diversamente densa”, il problema della qualità dell’abitare va affrontato attraverso la reinterpretazione e la riqualificazione della città compatta, partendo dalla pianificazione dei vuoti per passare poi al volume costruito, concentrando tutta la trasformazione sull’efficienza dell’uso dei suoli già urbanizzati attraverso una configurazione qualitativo-prestazionale delle dotazioni territoriali indispensabili per il raggiungimento di “altri” livelli di qualità urbana.