Il tema dell'innovazione ha acquisito una crescente rilevanza nell'ambito della sociologi... more Il tema dell'innovazione ha acquisito una crescente rilevanza nell'ambito della sociologia economica, del lavoro e dell'organizzazione. In primo luogo, la problematica dell\u2019innovazione ha contribuito a consolidare una concezione dell\u2019impresa alternativa a quella dell\u2019economia neoclassica, ponendo al centro dell\u2019analisi i pro- cessi empirici di generazione, accumulazione e distribuzione della conoscenza da parte di agenti eterogenei. I tentativi di aprire la scatola nera dell\u2019innovazione hanno cos\uec dato luogo al variegato filone degli innovation studies, che raccolgono contributi provenienti da alcuni settori degli studi di management, dalla sociologia economica e dell\u2019organizzazione, nonch\ue9 dall\u2019economia dell\u2019innovazione eterodossa. In secondo luogo, gli approcci di sociologia dell\u2019organizzazione hanno enfatizzato come l\u2019innovazione sia una pratica che, alla stregua di molte altre strategie organizzative, risponde a obiettivi di riproduzione dell\u2019attore collettivo e della sua capacit\ue0 di agency in presenza di incertezza radicale. L\u2019innovazione \ue8 cos\uec parte di un programma di ricerca che, dalla teoria della dipendenza dalle risorse, all\u2019ecologia delle popolazioni organizzative, sino al neo-istituzionalismo organizzativo, analizza la relazione che intercorre tra le dimensioni organizzative e l\u2019accesso alle risorse materiali e simboliche che permettono alle organizzazioni di nascere, crescere e riprodursi. Nel convegno annuale dell\u2019Associazione Italiana di Sociologia, sezione di Economia, Lavoro e Organizzazione (AIS-ELO) del 2010 si \ue8 affrontata da pi\uf9 punti di vista la tematica dell\u2019innovazione, includendo non solo l\u2019innovazione economica a livello d\u2019impresa, ma anche quella organizzativa, istituzionale e nelle politiche pubbliche. Il volume presenta i lavori discussi nelle quattro sessioni in cui era articolato il convegno
Il lavoro \ue8 in fase di profonda trasformazione: cambiano le professioni, i contratti di lavoro... more Il lavoro \ue8 in fase di profonda trasformazione: cambiano le professioni, i contratti di lavoro, il modo di lavorare e, di conseguenza, cambiano i luoghi del lavoro. La digitalizzazione riduce le dimensioni degli strumenti di lavoro e la necessit\ue0 di spazi. Sono sempre pi\uf9 numerosi i lavoratori che non dipendono da un\u2019azienda e di conseguenza, non hanno una sede di riferimento. E ora, con l\u2019accresciuto interesse verso il \u201clavoro agile\u201d, comunemente definito anche smart working, dopo la sperimentazione forzata dell\u2019ultimo anno, queste modalit\ue0 di lavoro interessano anche i lavoratori dipendenti. Da ormai 15 anni, sono nati dei luoghi di lavoro che rispondono a queste esigenze. I \u201ccoworking\u201d sono luoghi di lavoro condivisi a cui diverse categorie di lavoratori autonomi \u2013 ma anche piccole aziende \u2013 si rivolgono, alla ricerca di postazioni o uffi ci professionalmente attrezzati ma anche di una rete di interazione e collaborazione. Per la loro natura ibrida, sono organizzazioni orientate alla trasformazione e all\u2019innovazione: punti di connessione tra reti corte e lunghe, tra piattaforme fisiche e digitali, tra aziende e freelancer. L\u2019emergenza pandemica ha accentuato questi tratti. Il distanziamento fisico ha impedito la modalit\ue0 primaria di scambio negli spazi: l\u2019incontro faccia-a-faccia. La crisi ha poi colpito duramente i freelancer, che sono i principali clienti di questi spazi. Al tempo stesso, la sperimentazione del lavoro in remoto ha fatto scoprire gli spazi di coworking ai lavoratori dipendenti e ha fatto emergere una nuova centralit\ue0 del quartiere. A partire dai risultati della ricerca realizzata nell\u2019ambito del progetto promosso dal Comune di Milano \u201cMilano Collabora. Nuovi modelli di produzione e consumo nella citt\ue0 collaborativa\u201d e realizzato in collaborazione con il dipartimento DAStU del Politecnico di Milano e l\u2019associazione Collaboriamo, riflettiamo in questo capitolo sulle trasformazioni in corso negli spazi di coworking di Milano per rispondere alle esigenze emergenti nel mondo del lavoro
This paper explores the supply and demand side of interest representation in two creative industr... more This paper explores the supply and demand side of interest representation in two creative industries in Italy and how they influence working conditions. Relying on semi-structured interviews with key informants in graphic design and video game development, we will show that the arena of interest representation is dominated by non-traditional actors - such as trade and professional associations, and informal communities \u2013 which, differently from traditional ones, do not focus on market regulation, but rather on the promotion of workers\u2019 individual capacity to stay on the market. We argue that this is connected with the peculiar way in which workers define their demands, which is characterised by a strong individual orientation. As a consequence, the influence of interest representation actors on working conditions in the two sectors is rather limited
Fab Labs are small workshops, open to the public, that offer tools and services for digital manuf... more Fab Labs are small workshops, open to the public, that offer tools and services for digital manufacturing, thus promoting social and economic innovation. For these reasons they can be considered «local collective goods»: they are created as part of the sharing economy and they are able to generate external economies, tangible and intangible, useful for development. These collective assets, however, have operating modes and «generative mechanisms» that differ in part from the traditional ones that literature on local development has been exploring so far. The objective of the article, therefore, is to explore Fab Labs from this perspective, with particular reference to the Italian situation. Italy is, indeed, a particularly interesting case, because while official indicators describe the economy as not very innovative, there has, in the case of Fab Labs, been a surprising degree of development. To solve this «puzzle», the authors propose an interpretive key that refers to both the «h...
Over the past few decades, the world economy has undergone radical transformations, in part conne... more Over the past few decades, the world economy has undergone radical transformations, in part connected to the expansion of the 'digital economy', in part to the growing interconnection via the internet of the world of objects and physical processes. This 'great transformation' poses the dilemma on the capitalism's ability to reconcile economic and social value, keeping together economic well-being, social cohesion and political freedom. The Economy of Collaboration can offer a contribution in this direction but requires courageous policies to mediate the various interests at stake, as well as to rethink and make more sustainable its development, by increasing the benefits not only for businesses but also for workers and consumers. In short, to create shared value. This book refers to a mode of organizing the production, distribution and consumption of goods and services based on cooperative relations. The main reference is to activities linked to the digital economy, since they are the emerging forms of a definitely older phenomenon, but which is expanding on an ever-wider scale thanks to new technologies. These collaborative activities can be regulated differently, along a continuum that ranges from the pole of market exchanges to that of generalized reciprocity, with various intermediate mixed forms.
Due porzioni del territorio siciliano - i due angoli del Nord-Ovest e del Sud-Est - si caratteriz... more Due porzioni del territorio siciliano - i due angoli del Nord-Ovest e del Sud-Est - si caratterizzano per la presenza diffusa di attivit\ue0 economiche (le filiere del vitivinicolo e dell\u2019orticolo), che hanno avuto nel passato recente un certo successo di mercato. Questa ricerca ha cercato di comprendere le motivazioni di questo dinamismo, evidenziare similitudini e differenze, combinando dati statistici ed evidenze dirette. Si \ue8 cercato di interpretare e incarnare le statistiche alla luce delle testimonianze e del racconto diretto dei protagonisti, di indagare il peso della dotazione di vantaggi competitivi naturali e di lungo saper fare e quello dell\u2019innovazione intenzionale, di ricostruire le relazioni tra gli attori e la loro capacit\ue0 di interagire con il mercato di riferimento
La rivoluzione tecnologica associata all\u2019affermarsi delle tecnologie dell\u2019informazione ... more La rivoluzione tecnologica associata all\u2019affermarsi delle tecnologie dell\u2019informazione e della comunicazione ha avuto effetti importanti per le economie avanzate. Dagli anni Ottanta, la nuova divisione internazionale del lavoro ha reso necessario il riposizionamento delle imprese nelle fasi pi\uf9 pregiate della catena globale del valore, generalmente collocate a monte o a valle della fase manifatturiera vera e propria, per poter contrastare pi\uf9 efficacemente la concorrenza dei paesi emergenti. D\u2019altra parte, l\u2019incertezza nelle traiettorie tecnologiche e l\u2019elevato grado di specializzazione necessaria per progettare nuovi prodotti e nuovi servizi ha modificato le modalit\ue0 con cui si giunge all\u2019innovazione. L\u2019ideazione e lo sviluppo di prodotti innovativi non sono pi\uf9 soltanto il risultato dell\u2019attivit\ue0 svolta nei laboratori di R&S delle grandi imprese, ma vengono alimentati dalla collaborazione tra attori diversi: imprese (grandi e piccole), centri di ricerca (pubblici e privati) e universit\ue0. In altre parole, si \ue8 progressivamente affermato il paradigma della open-innovation [Chesbrough 2003] e l\u2019innovazione \ue8 sempre pi\uf9 una costruzione sociale [Trigilia 2007]. In questo scenario, accresce l\u2019importanza del ruolo degli enti di istruzione e formazione, delle imprese che presidiano la frontiera delle conoscenze, nonch\ue9 delle loro reti di relazione. Lo scopo di questo capitolo \ue8 quello di ricostruire il cambiamento delle PII nei diversi modelli di crescita a fronte del superamento del paradigma fordista-taylorista e dell\u2019affermarsi, attraverso la rivoluzione delle ICT, del paradigma della learning society. Nei quattro paragrafi che seguono saranno approfondite le PII degli otto paesi considerati. Il sesto paragrafo \ue8 dedicato alle politiche per l\u2019istruzione
If in the early days the spread of Internet has been often symbolized by the prefix "e"... more If in the early days the spread of Internet has been often symbolized by the prefix "e" (e-mails, e-commerce, and so on), we can observe that "we" is emerging as a new keyword. This is because communities have been deeply reshaped by the advent of new communication technologies, social media to begin with. Even traditional professional communities, such as lawyers, changed as the dynamics of interaction started to include he "online" dimension. This article maps the features of such interactions focusing on lawyers, first through the analysis of an original research on the Florence community and then through the analysis of Legalit, the largest digital community of lawyers in Italy. The objective is to show to what extent the new communities present traits similar to the traditional ones (for instance in terms of values and behaviors) notwithstanding very different institutional setups, as well as to map the persisting differences (for instance in terms...
L'Information e Communication Technology (Ict) \ue8 uno dei settori che pi\uf9 ha influenzato... more L'Information e Communication Technology (Ict) \ue8 uno dei settori che pi\uf9 ha influenzato e plasmato il capitalismo contemporaneo. A partire dagli anni '70, le tecnologie che danno il nome a questo insieme piuttosto eterogeneo di specializzazioni produttive hanno avuto un impatto determinante sulla quasi totalit\ue0 degli settori economici, aumentandone le potenzialit\ue0 e la produttivit\ue0 dei fattori. Allo stesso tempo, per\uf2, esse hanno anche modificato radicalmente gli stili di vita e di consumo delle persone, influenzando cos\uec i mercati di beni e servizi, sia sul versante della domanda e che su quello dell'offerta. L'Ict racchiude al suo interno attivit\ue0 estremamente differenti: da un lato, imprese manifatturiere che producono o assemblano componenti hardware e strumenti di comunicazione, dall'altro aziende che elaborano software ed erogano servizi, tra cui quelli di hosting, di web-design, manutenzione di reti, ecc
La valutazione dell\u2019apprendimento scolastico rappresenta una materia complessa e delicata. L... more La valutazione dell\u2019apprendimento scolastico rappresenta una materia complessa e delicata. La (relativamente) recente tendenza all\u2019uso di strumenti standardizzati per la valutazione ha permesso l\u2019emergere di uno strumento utile, se non altro ai fini di comparabilit\ue0 e replicabilit\ue0 delle analisi, per valutare tale sfaccettato fenomeno. In questo capitolo usiamo lo strumento principale per la valutazione del MIUR \u2013 i test INVALSI nelle materie di base, Italiano e Matematica \u2013 per cogliere gli elementi di differenza e somiglianza in termini di apprendimento degli studenti, delle scuole secondarie di primo e di secondo grado, fra Sicilia e le altre regioni italiane, e rispetto alle medie nazionali. Questa analisi permette di ricostruire lo scostamento spaziale e \u2013 con delle cautele \u2013 anche quello temporale dei dati relativi ai summenzionati test prendendo in considerazione gli ultimi cinque scolastici, dal 2009-2010 al 2013-2014, dell\u2019andamento scolastico degli studenti. In linea generale, i risultati dell\u2019analisi mostrano che il livello di apprendimento scolastico degli studenti siciliani \ue8 pi\uf9 basso non solo rispetto alla media italiana ma anche con riferimento alle altre regioni del Sud. Questo risultato \ue8 valido nei due ordini di scuola, anche se in questo quadro complessivo si possono riscontrare alcune differenze che saranno specificate nei paragrafi successivi
Viene analizzata la dotazione di risorse ambientali e culturali della citt\ue0 di Palermo, ma anc... more Viene analizzata la dotazione di risorse ambientali e culturali della citt\ue0 di Palermo, ma anche la capacit\ue0 di tradurre queste dotazioni in sviluppo economico. A fronte di una elevata dotazione di risorse la citt\ue0 sembra caratterizzata da una debole capacit\ue0 di valorizzazione economica delle stesse
In the current economic and employment crisis, women-run enterprises represent an important oppor... more In the current economic and employment crisis, women-run enterprises represent an important opportunity to create new jobs and stimulate innovation. This article presents the results of empirical and comparative research based on ten case studies of small artisan firms. The study compared five small enterprises led by women with five extremely similar firms where the entrepreneurs are men. This article discusses the different styles of leadership and analyses in which way they produce different personal satisfaction and different means to create support organizational networks for both the business life and the personal one. The results of the study suggest several implications for policy-making. Keywords : Entrepreneurship, Women, Work-Life Balance, Leadership, Social Capital.
Il tema dell'innovazione ha acquisito una crescente rilevanza nell'ambito della sociologi... more Il tema dell'innovazione ha acquisito una crescente rilevanza nell'ambito della sociologia economica, del lavoro e dell'organizzazione. In primo luogo, la problematica dell\u2019innovazione ha contribuito a consolidare una concezione dell\u2019impresa alternativa a quella dell\u2019economia neoclassica, ponendo al centro dell\u2019analisi i pro- cessi empirici di generazione, accumulazione e distribuzione della conoscenza da parte di agenti eterogenei. I tentativi di aprire la scatola nera dell\u2019innovazione hanno cos\uec dato luogo al variegato filone degli innovation studies, che raccolgono contributi provenienti da alcuni settori degli studi di management, dalla sociologia economica e dell\u2019organizzazione, nonch\ue9 dall\u2019economia dell\u2019innovazione eterodossa. In secondo luogo, gli approcci di sociologia dell\u2019organizzazione hanno enfatizzato come l\u2019innovazione sia una pratica che, alla stregua di molte altre strategie organizzative, risponde a obiettivi di riproduzione dell\u2019attore collettivo e della sua capacit\ue0 di agency in presenza di incertezza radicale. L\u2019innovazione \ue8 cos\uec parte di un programma di ricerca che, dalla teoria della dipendenza dalle risorse, all\u2019ecologia delle popolazioni organizzative, sino al neo-istituzionalismo organizzativo, analizza la relazione che intercorre tra le dimensioni organizzative e l\u2019accesso alle risorse materiali e simboliche che permettono alle organizzazioni di nascere, crescere e riprodursi. Nel convegno annuale dell\u2019Associazione Italiana di Sociologia, sezione di Economia, Lavoro e Organizzazione (AIS-ELO) del 2010 si \ue8 affrontata da pi\uf9 punti di vista la tematica dell\u2019innovazione, includendo non solo l\u2019innovazione economica a livello d\u2019impresa, ma anche quella organizzativa, istituzionale e nelle politiche pubbliche. Il volume presenta i lavori discussi nelle quattro sessioni in cui era articolato il convegno
Il lavoro \ue8 in fase di profonda trasformazione: cambiano le professioni, i contratti di lavoro... more Il lavoro \ue8 in fase di profonda trasformazione: cambiano le professioni, i contratti di lavoro, il modo di lavorare e, di conseguenza, cambiano i luoghi del lavoro. La digitalizzazione riduce le dimensioni degli strumenti di lavoro e la necessit\ue0 di spazi. Sono sempre pi\uf9 numerosi i lavoratori che non dipendono da un\u2019azienda e di conseguenza, non hanno una sede di riferimento. E ora, con l\u2019accresciuto interesse verso il \u201clavoro agile\u201d, comunemente definito anche smart working, dopo la sperimentazione forzata dell\u2019ultimo anno, queste modalit\ue0 di lavoro interessano anche i lavoratori dipendenti. Da ormai 15 anni, sono nati dei luoghi di lavoro che rispondono a queste esigenze. I \u201ccoworking\u201d sono luoghi di lavoro condivisi a cui diverse categorie di lavoratori autonomi \u2013 ma anche piccole aziende \u2013 si rivolgono, alla ricerca di postazioni o uffi ci professionalmente attrezzati ma anche di una rete di interazione e collaborazione. Per la loro natura ibrida, sono organizzazioni orientate alla trasformazione e all\u2019innovazione: punti di connessione tra reti corte e lunghe, tra piattaforme fisiche e digitali, tra aziende e freelancer. L\u2019emergenza pandemica ha accentuato questi tratti. Il distanziamento fisico ha impedito la modalit\ue0 primaria di scambio negli spazi: l\u2019incontro faccia-a-faccia. La crisi ha poi colpito duramente i freelancer, che sono i principali clienti di questi spazi. Al tempo stesso, la sperimentazione del lavoro in remoto ha fatto scoprire gli spazi di coworking ai lavoratori dipendenti e ha fatto emergere una nuova centralit\ue0 del quartiere. A partire dai risultati della ricerca realizzata nell\u2019ambito del progetto promosso dal Comune di Milano \u201cMilano Collabora. Nuovi modelli di produzione e consumo nella citt\ue0 collaborativa\u201d e realizzato in collaborazione con il dipartimento DAStU del Politecnico di Milano e l\u2019associazione Collaboriamo, riflettiamo in questo capitolo sulle trasformazioni in corso negli spazi di coworking di Milano per rispondere alle esigenze emergenti nel mondo del lavoro
This paper explores the supply and demand side of interest representation in two creative industr... more This paper explores the supply and demand side of interest representation in two creative industries in Italy and how they influence working conditions. Relying on semi-structured interviews with key informants in graphic design and video game development, we will show that the arena of interest representation is dominated by non-traditional actors - such as trade and professional associations, and informal communities \u2013 which, differently from traditional ones, do not focus on market regulation, but rather on the promotion of workers\u2019 individual capacity to stay on the market. We argue that this is connected with the peculiar way in which workers define their demands, which is characterised by a strong individual orientation. As a consequence, the influence of interest representation actors on working conditions in the two sectors is rather limited
Fab Labs are small workshops, open to the public, that offer tools and services for digital manuf... more Fab Labs are small workshops, open to the public, that offer tools and services for digital manufacturing, thus promoting social and economic innovation. For these reasons they can be considered «local collective goods»: they are created as part of the sharing economy and they are able to generate external economies, tangible and intangible, useful for development. These collective assets, however, have operating modes and «generative mechanisms» that differ in part from the traditional ones that literature on local development has been exploring so far. The objective of the article, therefore, is to explore Fab Labs from this perspective, with particular reference to the Italian situation. Italy is, indeed, a particularly interesting case, because while official indicators describe the economy as not very innovative, there has, in the case of Fab Labs, been a surprising degree of development. To solve this «puzzle», the authors propose an interpretive key that refers to both the «h...
Over the past few decades, the world economy has undergone radical transformations, in part conne... more Over the past few decades, the world economy has undergone radical transformations, in part connected to the expansion of the 'digital economy', in part to the growing interconnection via the internet of the world of objects and physical processes. This 'great transformation' poses the dilemma on the capitalism's ability to reconcile economic and social value, keeping together economic well-being, social cohesion and political freedom. The Economy of Collaboration can offer a contribution in this direction but requires courageous policies to mediate the various interests at stake, as well as to rethink and make more sustainable its development, by increasing the benefits not only for businesses but also for workers and consumers. In short, to create shared value. This book refers to a mode of organizing the production, distribution and consumption of goods and services based on cooperative relations. The main reference is to activities linked to the digital economy, since they are the emerging forms of a definitely older phenomenon, but which is expanding on an ever-wider scale thanks to new technologies. These collaborative activities can be regulated differently, along a continuum that ranges from the pole of market exchanges to that of generalized reciprocity, with various intermediate mixed forms.
Due porzioni del territorio siciliano - i due angoli del Nord-Ovest e del Sud-Est - si caratteriz... more Due porzioni del territorio siciliano - i due angoli del Nord-Ovest e del Sud-Est - si caratterizzano per la presenza diffusa di attivit\ue0 economiche (le filiere del vitivinicolo e dell\u2019orticolo), che hanno avuto nel passato recente un certo successo di mercato. Questa ricerca ha cercato di comprendere le motivazioni di questo dinamismo, evidenziare similitudini e differenze, combinando dati statistici ed evidenze dirette. Si \ue8 cercato di interpretare e incarnare le statistiche alla luce delle testimonianze e del racconto diretto dei protagonisti, di indagare il peso della dotazione di vantaggi competitivi naturali e di lungo saper fare e quello dell\u2019innovazione intenzionale, di ricostruire le relazioni tra gli attori e la loro capacit\ue0 di interagire con il mercato di riferimento
La rivoluzione tecnologica associata all\u2019affermarsi delle tecnologie dell\u2019informazione ... more La rivoluzione tecnologica associata all\u2019affermarsi delle tecnologie dell\u2019informazione e della comunicazione ha avuto effetti importanti per le economie avanzate. Dagli anni Ottanta, la nuova divisione internazionale del lavoro ha reso necessario il riposizionamento delle imprese nelle fasi pi\uf9 pregiate della catena globale del valore, generalmente collocate a monte o a valle della fase manifatturiera vera e propria, per poter contrastare pi\uf9 efficacemente la concorrenza dei paesi emergenti. D\u2019altra parte, l\u2019incertezza nelle traiettorie tecnologiche e l\u2019elevato grado di specializzazione necessaria per progettare nuovi prodotti e nuovi servizi ha modificato le modalit\ue0 con cui si giunge all\u2019innovazione. L\u2019ideazione e lo sviluppo di prodotti innovativi non sono pi\uf9 soltanto il risultato dell\u2019attivit\ue0 svolta nei laboratori di R&S delle grandi imprese, ma vengono alimentati dalla collaborazione tra attori diversi: imprese (grandi e piccole), centri di ricerca (pubblici e privati) e universit\ue0. In altre parole, si \ue8 progressivamente affermato il paradigma della open-innovation [Chesbrough 2003] e l\u2019innovazione \ue8 sempre pi\uf9 una costruzione sociale [Trigilia 2007]. In questo scenario, accresce l\u2019importanza del ruolo degli enti di istruzione e formazione, delle imprese che presidiano la frontiera delle conoscenze, nonch\ue9 delle loro reti di relazione. Lo scopo di questo capitolo \ue8 quello di ricostruire il cambiamento delle PII nei diversi modelli di crescita a fronte del superamento del paradigma fordista-taylorista e dell\u2019affermarsi, attraverso la rivoluzione delle ICT, del paradigma della learning society. Nei quattro paragrafi che seguono saranno approfondite le PII degli otto paesi considerati. Il sesto paragrafo \ue8 dedicato alle politiche per l\u2019istruzione
If in the early days the spread of Internet has been often symbolized by the prefix "e"... more If in the early days the spread of Internet has been often symbolized by the prefix "e" (e-mails, e-commerce, and so on), we can observe that "we" is emerging as a new keyword. This is because communities have been deeply reshaped by the advent of new communication technologies, social media to begin with. Even traditional professional communities, such as lawyers, changed as the dynamics of interaction started to include he "online" dimension. This article maps the features of such interactions focusing on lawyers, first through the analysis of an original research on the Florence community and then through the analysis of Legalit, the largest digital community of lawyers in Italy. The objective is to show to what extent the new communities present traits similar to the traditional ones (for instance in terms of values and behaviors) notwithstanding very different institutional setups, as well as to map the persisting differences (for instance in terms...
L'Information e Communication Technology (Ict) \ue8 uno dei settori che pi\uf9 ha influenzato... more L'Information e Communication Technology (Ict) \ue8 uno dei settori che pi\uf9 ha influenzato e plasmato il capitalismo contemporaneo. A partire dagli anni '70, le tecnologie che danno il nome a questo insieme piuttosto eterogeneo di specializzazioni produttive hanno avuto un impatto determinante sulla quasi totalit\ue0 degli settori economici, aumentandone le potenzialit\ue0 e la produttivit\ue0 dei fattori. Allo stesso tempo, per\uf2, esse hanno anche modificato radicalmente gli stili di vita e di consumo delle persone, influenzando cos\uec i mercati di beni e servizi, sia sul versante della domanda e che su quello dell'offerta. L'Ict racchiude al suo interno attivit\ue0 estremamente differenti: da un lato, imprese manifatturiere che producono o assemblano componenti hardware e strumenti di comunicazione, dall'altro aziende che elaborano software ed erogano servizi, tra cui quelli di hosting, di web-design, manutenzione di reti, ecc
La valutazione dell\u2019apprendimento scolastico rappresenta una materia complessa e delicata. L... more La valutazione dell\u2019apprendimento scolastico rappresenta una materia complessa e delicata. La (relativamente) recente tendenza all\u2019uso di strumenti standardizzati per la valutazione ha permesso l\u2019emergere di uno strumento utile, se non altro ai fini di comparabilit\ue0 e replicabilit\ue0 delle analisi, per valutare tale sfaccettato fenomeno. In questo capitolo usiamo lo strumento principale per la valutazione del MIUR \u2013 i test INVALSI nelle materie di base, Italiano e Matematica \u2013 per cogliere gli elementi di differenza e somiglianza in termini di apprendimento degli studenti, delle scuole secondarie di primo e di secondo grado, fra Sicilia e le altre regioni italiane, e rispetto alle medie nazionali. Questa analisi permette di ricostruire lo scostamento spaziale e \u2013 con delle cautele \u2013 anche quello temporale dei dati relativi ai summenzionati test prendendo in considerazione gli ultimi cinque scolastici, dal 2009-2010 al 2013-2014, dell\u2019andamento scolastico degli studenti. In linea generale, i risultati dell\u2019analisi mostrano che il livello di apprendimento scolastico degli studenti siciliani \ue8 pi\uf9 basso non solo rispetto alla media italiana ma anche con riferimento alle altre regioni del Sud. Questo risultato \ue8 valido nei due ordini di scuola, anche se in questo quadro complessivo si possono riscontrare alcune differenze che saranno specificate nei paragrafi successivi
Viene analizzata la dotazione di risorse ambientali e culturali della citt\ue0 di Palermo, ma anc... more Viene analizzata la dotazione di risorse ambientali e culturali della citt\ue0 di Palermo, ma anche la capacit\ue0 di tradurre queste dotazioni in sviluppo economico. A fronte di una elevata dotazione di risorse la citt\ue0 sembra caratterizzata da una debole capacit\ue0 di valorizzazione economica delle stesse
In the current economic and employment crisis, women-run enterprises represent an important oppor... more In the current economic and employment crisis, women-run enterprises represent an important opportunity to create new jobs and stimulate innovation. This article presents the results of empirical and comparative research based on ten case studies of small artisan firms. The study compared five small enterprises led by women with five extremely similar firms where the entrepreneurs are men. This article discusses the different styles of leadership and analyses in which way they produce different personal satisfaction and different means to create support organizational networks for both the business life and the personal one. The results of the study suggest several implications for policy-making. Keywords : Entrepreneurship, Women, Work-Life Balance, Leadership, Social Capital.
Femmina 51% Maschio 49% SESSO Maschio 48% Femmina 52% ETÀ AREA GEOGRAFICA AZIENDA GRANDE (più di ... more Femmina 51% Maschio 49% SESSO Maschio 48% Femmina 52% ETÀ AREA GEOGRAFICA AZIENDA GRANDE (più di 250) 10% NORD 18 -35 anni 36 -45 anni 46 -55 anni + 55 anni CENTRO SUD ETÀ AREA GEOGRAFICA NORD 18 -25 anni 36 -45 anni 46 -55 anni + 55 anni CENTRO SUD
Employment Relations in the 21st Century: Challenges for Theory and Research in a Changing World of Work, 2019
This chapter explores the supply and demand side of interest representation in two creative indus... more This chapter explores the supply and demand side of interest representation in two creative industries in Italy and how they influence working conditions. Relying on semi-structured interviews with key informants in graphic design and video game development, we will show that the arena of interest representation is dominated by non-traditional actors – such as trade and professional associations, and informal communities – which, differently from traditional ones, do not focus on market regulation, but rather on the promotion of workers’ individual capacity to stay on the market. We argue that this is connected with the peculiar way in which workers define their demands which are characterised by a strong individual orientation. As a consequence, the influence of interest representation actors on working conditions in the two sectors is rather limited.
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