Published Contributions by Andrea Parodi

Le Terme Erculee di Milano, in Le Terme Pubbliche nell’Italia Romana (II secolo a.C. – fine IV d.C.), 2019
L’antica Mediolanum doveva certamente disporre di numerosi impianti termali, sia pubblici che pri... more L’antica Mediolanum doveva certamente disporre di numerosi impianti termali, sia pubblici che privati. Fra tutti il più famoso e noto è il complesso conosciuto come Terme Erculee realizzato, tra la fine del III secolo e l’inizio del IV d.C., dall’imperatore Massimiano Erculio, da cui l’appellativo che lo connota. I rinvenimenti archeologici relativi a questo complesso sono particolarmente lacunosi e spalmati su un periodo compreso fra la metà del XIX secolo e gli anni Ottanta del secolo scorso. Opera fondamentale è costituita dal catalogo della mostra Milano Capitale dell’Impero romano, realizzata nel 1990, nel quale possiamo rinvenire il primo tentativo di restituzione planimetrica delle Terme Erculee prendendo in considerazione anche gli scavi successivi agli anni Settanta del Novecento. Si presentano qui i risultati relativi ad una totale revisione della documentazione scritta, grafica e fotografica, presente presso gli archivi SABAP-MI al fine di fornire una nuova proposta ricostruttiva che tenga maggiormente in considerazione gli aspetti legati al sistema di approvvigionamento idrico dell’edificio (Parodi 2018).
The Roman city of Mediolanum had several bath complexes, both public and private. The most renowned among them is the so-called complex of the Thermae Herculae, which owes its name to the emperor Maximian Herculius. He built the baths between the end of 3rd and the beginning of the 4th cent. The archaeological findings are rather limited and spread throughout the second half of the 19 th cent. and the 1980s. Building on the fundamental 1990 catalogue of the exhibit Milano Capitale dell’Impero romano, and the 70s-2000s excavations, the paper examines the available excavation documents, reports, and photographs from the SABAP-MI archives. It reconsiders the water management of the Thermae in order to reassesses the 1990 planimetrics and provide a new likely reconstruction of the complex. The contribution eventually suggests a potential alternative chronology of Maximian’s public works by benchmarking Milan’s Imperial bath complex against the other Tetrarchic baths.

I giorni di villa Borzino, 2019
THE SOPRALACROCE CARBONIC MINERAL
WATER
Comparative geochemical study on the Sopralacroce
carboni... more THE SOPRALACROCE CARBONIC MINERAL
WATER
Comparative geochemical study on the Sopralacroce
carbonic mineral water has allowed to frame its
chemism in panorama of famous Italian carbonic
waters and some Swiss and Austrian carbonic water.
The water was classified, the geochemical processes
that determined its composition were understood
and its degree of similarity with 130 selected carbonic
waters was established. The result is that the wellknown
Ferrarelle mineral water is “mathematically”
similar to Sopralacroce water. Finally Sopralacroce
spring compositional data confirm that this mineral
water is the only known example of water rich in
carbon dioxide in Liguria and the calculated CO2
concentration represents the second highest in Italian
waters after Ceresole Reale spring (Turin province).
Furthermore Sopralacroce mineral spring was framed
in its historical and geographical context and some
hypotheses were proposed for its exploitation for
hydropinic purposes.
nosciute tracce di una seconda fornace, fortemente compromessa da canalizzazioni moderne.

A seguito di recenti scoperte ed indagini, che hanno interessato approdi, ville marittime, vici e... more A seguito di recenti scoperte ed indagini, che hanno interessato approdi, ville marittime, vici ed insediamenti connessi alla viabilità lungo la costa della Liguria occidentale, nel tratto compreso tra Imperia e Ventimiglia, si è potuto confermare la significativa presenza di merci provinciali (in particolare anfore ma anche ceramiche da mensa e da cucina e laterizi) che progressivamente si affiancano e poi sostituiscono i prevalenti prodotti centro-italici durante la prima e media età imperiale, che corrisponde al periodo di più intensa frequentazione abitativa di questo territorio, appartenente ai municipia confinanti di Albintimilium ed Albingaunum.
Parte di questi risultati provengono da una sistematica campagna di ricognizione e di censimento degli insediamenti d’altura di tradizione indigena di epoca protostorica e della romanizzazione, ubicati lungo i crinali di collegamento tra la costa e i valichi alpini e caratterizzati spesso da una continuità di occupazione anche in età imperiale in alcuni casi fino al II-III secolo d.C.
III CONGRESO INTERNACIONAL DE LA SECAH - EX OFFICINA HISPANA
"Amphorae ex Hispania. Paisajes de producción y de consumo"
(Tarragona, 10-13 de diciembre de 2014)
Il caso che si intende approfondire a titolo esemplificativo è il contesto scavato presso l’attuale città di Imperia alla foce del torrente Prino dove è stato scoperto e parzialmente scavato tra il 2006 ed il 2007 un importante approdo, databile a partire da età augustea, con un attiguo tratto di via levata glareata, pertinente ad un probabile restauro imperiale della via Iulia Augusta e costruita sopra un livello di bonifica e drenaggio del terreno paludoso, ottenuto mediante una serie di palificate e di scarichi di anfore reimpiegate. In tale insediamento, che ebbe per un certo periodo la funzione di stoccaggio delle merci di provenienza trans marina, funzionale ad una loro ridistribuzione nel circondario lungo percorrenze terrestri l’approvvigionamento vinario era assicurato, accanto a significative attestazioni sia di anfore tirreniche di prima età imperiale (forma Dressel 2-4) che di anfore galliche a fondo piatto di diversa produzione (Marsiglia, Forum Iulii), da una rilevante presenza di contenitori da trasporto spagnoli. L’ambito produttivo tarraconense sembra essenzialmente limitato a due principali gruppi di impasto, riconducibili entrambi alla regione di Barcellona (Laietania) col predominio assoluto della forma Dressel 2-4 vinaria, ben presente anche in altri contesti liguri costieri dalla prima metà del I secolo d.C., associata a sporadiche presenze della forma Pascual 1 e forse con un unico esemplare della forma Oberaden 74.
Più modesti sono gli apporti di contenitori vinari da area betica costiera, sempre rappresentati dalla forma Dressel 2-4, mentre di provenienza dalla Betica interna è attestata la forma Haltern 70.
Il commercio dell’olio betico è documentato dal contenitore Oberaden 83/Dressel 20 con orlo a profilo estremamente arrotondato, tipico dell’età augustea, anche se non mancano orli più tardi con profilo subtriangolare ed incavo interno fino ad arrivare al tipo, diffuso in età flavia, caratterizzato da un profilo fortemente troncoconico ed attestato da un unico frammento. Provenienti dall’area betica costiera e del golfo di Cadice ed adibite al trasporto del garum e dei derivati del pesce in genere sono rappresentate le anfore di tipo Dressel 7-11 (4 esemplari), attestato forse anche in imitazioni tarraconensi, e di tipo Beltran I-IIB (2 esemplari). Infine completano il quadro delle importazioni dalla penisola iberica un certo numero di frammenti che presentano un impasto di incerta attribuzione fra l’area betica e quella lusitana.
Conference Presentations by Andrea Parodi
Thesis Chapters by Andrea Parodi
![Research paper thumbnail of Le Terme Erculee di Milano: analisi dei resti strutturali e studio del sistema di rifornimento idrico alla luce della documentazione archeologica. [Tesi di Specializzazione]](https://attachments.academia-assets.com/56898385/thumbnails/1.jpg)
L’antica Mediolanum doveva certamente disporre di numerosi impianti termali, sia pubblici che pri... more L’antica Mediolanum doveva certamente disporre di numerosi impianti termali, sia pubblici che privati. Fra tutti il più famoso e noto è il complesso conosciuto come Terme Erculee realizzato, tra la fine del III secolo e l’inizio del IV d.C., dall’imperatore Massimiano Erculio, da cui l’appellativo che lo connota. I rinvenimenti archeologici relativi a questo complesso sono particolarmente lacunosi e spalmati su un periodo compreso fra la metà del XIX secolo e gli anni Ottanta del secolo scorso. Opera fondamentale è costituita dal catalogo della mostra Milano Capitale dell’Impero romano, realizzata nel 1990, nel quale possiamo rinvenire il primo tentativo di restituzione planimetrica delle Terme Erculee prendendo in considerazione anche gli scavi successivi agli anni Settanta del Novecento. Si presentano qui i risultati relativi ad una totale revisione della documentazione scritta, grafica e fotografica, presente presso gli archivi SABAP-MI al fine di fornire una nuova proposta ricostruttiva che tenga maggiormente in considerazione gli aspetti legati al sistema di approvvigionamento idrico dell’edificio.
Drafts by Andrea Parodi
La tradizione storiografica è unanime nell'attribuire alla figura del sesto re di Roma l'edificaz... more La tradizione storiografica è unanime nell'attribuire alla figura del sesto re di Roma l'edificazione, sulla sommità del monte Aventino, di un tempio dedicato a Diana. È tale la concordanza fra le fonti storiche, epigrafiche ed archeologiche da lasciare ben pochi dubbi circa la reale esistenza di questo luogo di culto nonostante non siano mai venute alla luce strutture pertinenti a un possibile edificio.
Uploads
Published Contributions by Andrea Parodi
The Roman city of Mediolanum had several bath complexes, both public and private. The most renowned among them is the so-called complex of the Thermae Herculae, which owes its name to the emperor Maximian Herculius. He built the baths between the end of 3rd and the beginning of the 4th cent. The archaeological findings are rather limited and spread throughout the second half of the 19 th cent. and the 1980s. Building on the fundamental 1990 catalogue of the exhibit Milano Capitale dell’Impero romano, and the 70s-2000s excavations, the paper examines the available excavation documents, reports, and photographs from the SABAP-MI archives. It reconsiders the water management of the Thermae in order to reassesses the 1990 planimetrics and provide a new likely reconstruction of the complex. The contribution eventually suggests a potential alternative chronology of Maximian’s public works by benchmarking Milan’s Imperial bath complex against the other Tetrarchic baths.
WATER
Comparative geochemical study on the Sopralacroce
carbonic mineral water has allowed to frame its
chemism in panorama of famous Italian carbonic
waters and some Swiss and Austrian carbonic water.
The water was classified, the geochemical processes
that determined its composition were understood
and its degree of similarity with 130 selected carbonic
waters was established. The result is that the wellknown
Ferrarelle mineral water is “mathematically”
similar to Sopralacroce water. Finally Sopralacroce
spring compositional data confirm that this mineral
water is the only known example of water rich in
carbon dioxide in Liguria and the calculated CO2
concentration represents the second highest in Italian
waters after Ceresole Reale spring (Turin province).
Furthermore Sopralacroce mineral spring was framed
in its historical and geographical context and some
hypotheses were proposed for its exploitation for
hydropinic purposes.
Parte di questi risultati provengono da una sistematica campagna di ricognizione e di censimento degli insediamenti d’altura di tradizione indigena di epoca protostorica e della romanizzazione, ubicati lungo i crinali di collegamento tra la costa e i valichi alpini e caratterizzati spesso da una continuità di occupazione anche in età imperiale in alcuni casi fino al II-III secolo d.C.
III CONGRESO INTERNACIONAL DE LA SECAH - EX OFFICINA HISPANA
"Amphorae ex Hispania. Paisajes de producción y de consumo"
(Tarragona, 10-13 de diciembre de 2014)
Il caso che si intende approfondire a titolo esemplificativo è il contesto scavato presso l’attuale città di Imperia alla foce del torrente Prino dove è stato scoperto e parzialmente scavato tra il 2006 ed il 2007 un importante approdo, databile a partire da età augustea, con un attiguo tratto di via levata glareata, pertinente ad un probabile restauro imperiale della via Iulia Augusta e costruita sopra un livello di bonifica e drenaggio del terreno paludoso, ottenuto mediante una serie di palificate e di scarichi di anfore reimpiegate. In tale insediamento, che ebbe per un certo periodo la funzione di stoccaggio delle merci di provenienza trans marina, funzionale ad una loro ridistribuzione nel circondario lungo percorrenze terrestri l’approvvigionamento vinario era assicurato, accanto a significative attestazioni sia di anfore tirreniche di prima età imperiale (forma Dressel 2-4) che di anfore galliche a fondo piatto di diversa produzione (Marsiglia, Forum Iulii), da una rilevante presenza di contenitori da trasporto spagnoli. L’ambito produttivo tarraconense sembra essenzialmente limitato a due principali gruppi di impasto, riconducibili entrambi alla regione di Barcellona (Laietania) col predominio assoluto della forma Dressel 2-4 vinaria, ben presente anche in altri contesti liguri costieri dalla prima metà del I secolo d.C., associata a sporadiche presenze della forma Pascual 1 e forse con un unico esemplare della forma Oberaden 74.
Più modesti sono gli apporti di contenitori vinari da area betica costiera, sempre rappresentati dalla forma Dressel 2-4, mentre di provenienza dalla Betica interna è attestata la forma Haltern 70.
Il commercio dell’olio betico è documentato dal contenitore Oberaden 83/Dressel 20 con orlo a profilo estremamente arrotondato, tipico dell’età augustea, anche se non mancano orli più tardi con profilo subtriangolare ed incavo interno fino ad arrivare al tipo, diffuso in età flavia, caratterizzato da un profilo fortemente troncoconico ed attestato da un unico frammento. Provenienti dall’area betica costiera e del golfo di Cadice ed adibite al trasporto del garum e dei derivati del pesce in genere sono rappresentate le anfore di tipo Dressel 7-11 (4 esemplari), attestato forse anche in imitazioni tarraconensi, e di tipo Beltran I-IIB (2 esemplari). Infine completano il quadro delle importazioni dalla penisola iberica un certo numero di frammenti che presentano un impasto di incerta attribuzione fra l’area betica e quella lusitana.
Conference Presentations by Andrea Parodi
Luigi Gambaro (MIBACT -Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria), Andrea Parodi
III CONGRESO INTERNACIONAL DE LA SECAH - EX OFFICINA HISPANA
"Amphorae ex Hispania. Paisajes de producción y de consumo"
(Tarragona, 10-13 de diciembre de 2014)
disponibile l'articolo esteso relativo ai dati qui presentati:
here is available the extended article:
https://www.academia.edu/30526323/Amphorae_ex_Hispania_nella_Liguria_di_Ponente_nel_corso_della_prima_e_media_et%C3%A0_imperiale_-_Spanish_amphorae_in_western_Liguria_during_the_early_and_middle_roman_imperial_age
Thesis Chapters by Andrea Parodi
Results about this work are available in this paper: https://www.academia.edu/30526323/Amphorae_ex_Hispania_nella_Liguria_di_Ponente_nel_corso_della_prima_e_media_et%C3%A0_imperiale
Drafts by Andrea Parodi
The Roman city of Mediolanum had several bath complexes, both public and private. The most renowned among them is the so-called complex of the Thermae Herculae, which owes its name to the emperor Maximian Herculius. He built the baths between the end of 3rd and the beginning of the 4th cent. The archaeological findings are rather limited and spread throughout the second half of the 19 th cent. and the 1980s. Building on the fundamental 1990 catalogue of the exhibit Milano Capitale dell’Impero romano, and the 70s-2000s excavations, the paper examines the available excavation documents, reports, and photographs from the SABAP-MI archives. It reconsiders the water management of the Thermae in order to reassesses the 1990 planimetrics and provide a new likely reconstruction of the complex. The contribution eventually suggests a potential alternative chronology of Maximian’s public works by benchmarking Milan’s Imperial bath complex against the other Tetrarchic baths.
WATER
Comparative geochemical study on the Sopralacroce
carbonic mineral water has allowed to frame its
chemism in panorama of famous Italian carbonic
waters and some Swiss and Austrian carbonic water.
The water was classified, the geochemical processes
that determined its composition were understood
and its degree of similarity with 130 selected carbonic
waters was established. The result is that the wellknown
Ferrarelle mineral water is “mathematically”
similar to Sopralacroce water. Finally Sopralacroce
spring compositional data confirm that this mineral
water is the only known example of water rich in
carbon dioxide in Liguria and the calculated CO2
concentration represents the second highest in Italian
waters after Ceresole Reale spring (Turin province).
Furthermore Sopralacroce mineral spring was framed
in its historical and geographical context and some
hypotheses were proposed for its exploitation for
hydropinic purposes.
Parte di questi risultati provengono da una sistematica campagna di ricognizione e di censimento degli insediamenti d’altura di tradizione indigena di epoca protostorica e della romanizzazione, ubicati lungo i crinali di collegamento tra la costa e i valichi alpini e caratterizzati spesso da una continuità di occupazione anche in età imperiale in alcuni casi fino al II-III secolo d.C.
III CONGRESO INTERNACIONAL DE LA SECAH - EX OFFICINA HISPANA
"Amphorae ex Hispania. Paisajes de producción y de consumo"
(Tarragona, 10-13 de diciembre de 2014)
Il caso che si intende approfondire a titolo esemplificativo è il contesto scavato presso l’attuale città di Imperia alla foce del torrente Prino dove è stato scoperto e parzialmente scavato tra il 2006 ed il 2007 un importante approdo, databile a partire da età augustea, con un attiguo tratto di via levata glareata, pertinente ad un probabile restauro imperiale della via Iulia Augusta e costruita sopra un livello di bonifica e drenaggio del terreno paludoso, ottenuto mediante una serie di palificate e di scarichi di anfore reimpiegate. In tale insediamento, che ebbe per un certo periodo la funzione di stoccaggio delle merci di provenienza trans marina, funzionale ad una loro ridistribuzione nel circondario lungo percorrenze terrestri l’approvvigionamento vinario era assicurato, accanto a significative attestazioni sia di anfore tirreniche di prima età imperiale (forma Dressel 2-4) che di anfore galliche a fondo piatto di diversa produzione (Marsiglia, Forum Iulii), da una rilevante presenza di contenitori da trasporto spagnoli. L’ambito produttivo tarraconense sembra essenzialmente limitato a due principali gruppi di impasto, riconducibili entrambi alla regione di Barcellona (Laietania) col predominio assoluto della forma Dressel 2-4 vinaria, ben presente anche in altri contesti liguri costieri dalla prima metà del I secolo d.C., associata a sporadiche presenze della forma Pascual 1 e forse con un unico esemplare della forma Oberaden 74.
Più modesti sono gli apporti di contenitori vinari da area betica costiera, sempre rappresentati dalla forma Dressel 2-4, mentre di provenienza dalla Betica interna è attestata la forma Haltern 70.
Il commercio dell’olio betico è documentato dal contenitore Oberaden 83/Dressel 20 con orlo a profilo estremamente arrotondato, tipico dell’età augustea, anche se non mancano orli più tardi con profilo subtriangolare ed incavo interno fino ad arrivare al tipo, diffuso in età flavia, caratterizzato da un profilo fortemente troncoconico ed attestato da un unico frammento. Provenienti dall’area betica costiera e del golfo di Cadice ed adibite al trasporto del garum e dei derivati del pesce in genere sono rappresentate le anfore di tipo Dressel 7-11 (4 esemplari), attestato forse anche in imitazioni tarraconensi, e di tipo Beltran I-IIB (2 esemplari). Infine completano il quadro delle importazioni dalla penisola iberica un certo numero di frammenti che presentano un impasto di incerta attribuzione fra l’area betica e quella lusitana.
Luigi Gambaro (MIBACT -Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria), Andrea Parodi
III CONGRESO INTERNACIONAL DE LA SECAH - EX OFFICINA HISPANA
"Amphorae ex Hispania. Paisajes de producción y de consumo"
(Tarragona, 10-13 de diciembre de 2014)
disponibile l'articolo esteso relativo ai dati qui presentati:
here is available the extended article:
https://www.academia.edu/30526323/Amphorae_ex_Hispania_nella_Liguria_di_Ponente_nel_corso_della_prima_e_media_et%C3%A0_imperiale_-_Spanish_amphorae_in_western_Liguria_during_the_early_and_middle_roman_imperial_age
Results about this work are available in this paper: https://www.academia.edu/30526323/Amphorae_ex_Hispania_nella_Liguria_di_Ponente_nel_corso_della_prima_e_media_et%C3%A0_imperiale