Papers by Giuseppe Bonaccorso
Cesare Valle (1902-2000). Architettura, ingegneria, urbanistica in Italia attraverso il Novecento, a cura di M. Antonucci, Bologna University Press, Bologna, 2024, pp. 19-31; ISBN 979-12-5477-376-5
I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o... more I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i paesi.
In Arcadia. Saggi di storia delle arti per Elisa Debenedetti, a cura di M. Bevilacqua, M.C. Cola, M. Tabarrini, Edizioni Quasar, Roma 2024, pp. 283-291;
Dialoghi sull’Architettura II. Dottorato di Ricerca in Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura, a cura di A. Califano, R. D’Alessandro, A. Schiavo, Sapienza Università Editrice, Roma, 2024, pp. 139-176; ISBN 978-88-9377-316-4
Città che si adattano? Adaptive cities?, a cura di R. Tamborrino, vol. 4 (Strategie di adattamento e patrimonio critico. Adaptive Strategies and Critical Heritage, a cura di R. Tamborrino), “Insights”, 4, Aisu International, Torino 2024, pp. 699-709; ISBN 978-88-31277-09-9
The objective of the present study is to compare, through images, the before and after of traumat... more The objective of the present study is to compare, through images, the before and after of traumatic events that affected some cities. Thus the slow and gradual post-earthquake reconstruction of various localities such as Messina (1908), Gemona del Friuli (1976), L’Aquila, Irpinia (1980), Norcia, but also Zagreb and Skopje. As well as some post-war destruction and reconstruction such as those of Naples, Milan, Zara through the eye of well-known photographers, but also of established film directors.

Città che si adattano? Adaptive cities?, a cura di R. Tamborrino, vol. 1 (Adattabilità o incapacità adattiva di fronte al cambiamento. Adaptability or Adaptive Inability in the Face of Change, a cura di C. Cuneo), “Insights”, 4, Aisu International, Torino 2024, pp. 160-173; ISBN 978-88-31277-09-9
The political, tourist and industrial role of the enclave of Zadar between the two wars is at the... more The political, tourist and industrial role of the enclave of Zadar between the two wars is at the centre of the analysis proposed in the report. In particular, the aim is to show how the city managed to exploit its geographical position and difficult balance in the central Adriatic political chessboard by playing on several complex levels: both infrastructural and programmatic. The role of free port thus facilitates the spread of a food industry that had its roots as far back as the 19th century. Industrial constructions, urban design, and plans for residential and infrastructural aggregations close to the historic center respond to a forward-looking urban planning that allows a direct relationship of the city with the hinterland and the Adriatic Sea trade.
Borromini fotografo, in di Paolo Portoghesi. Sguardo, parole, fotografie, a cura di L. Bertolaccini (catalogo della mostra. Roma, Palazzo Carpegna, 04.10.2023 - 04.11.2023), Accademia Nazionale di San Luca, Roma 2022, pp. 127-131; ISBN 978-88-97610-54-0
Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsias... more Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo senza l'autorizzazione dei proprietari dei diritti e dell'editore

Mario Ridolfi. Tutte le opere, con il coordinamento di Giorgio Ciucci e Sergio Poretti, Accademia Nazionale di San Luca, Roma, 2021, pp. 141-142; ISBN 978-88-97610-35-9
Il saggio ricostruisce la storia del progetto per la ristrutturazione del villino Astaldi di Viar... more Il saggio ricostruisce la storia del progetto per la ristrutturazione del villino Astaldi di Viareggio. Una precedente casa, con il prospetto principale rivolto su viale Carducci, era stata realizzata probabilmente negli anni Dieci del Novecento in stile eclettico e si articolava in tre piani. Probabilmente, le modeste dimensioni suggerirono alla famiglia Astaldi di ampliare e ristrutturare il villino, contattando Ridolfi il quale predispose un articolato progetto composto di 5 tavole contenenti piante, prospetti e sezioni. Sorprendentemente però il Comune viareggino concedette solo un parziale nullaosta all’esecuzione dei lavori, in quanto, fatto salvo le consuete preclusioni dettate dal periodo bellico, la commissione edilizia espresse parere positivo per le trasformazioni interne, ma parere negativo per la facciata su viale Carducci. La preclusione era basata per la difformità tra il prospetto “razionale” proposto da Ridolfi rispetto alle facciate in stile delle costruzioni limitrofe. Solo successivamente viene finalmente concesso il nullaosta. Le alterazioni e sopraelevazioni che subirono quasi tutte le costruzioni che si affacciavano su viale Carducci in concomitanza del boom vacanziero esploso in Versilia negli anni Sessanta del Novecento non ci permettono più di comprendere se il progetto di Ridolfi sia stato effettivamente realizzato.

Mario Ridolfi. Tutte le opere, con il coordinamento di Giorgio Ciucci e Sergio Poretti, Accademia Nazionale di San Luca, Roma, 2021, pp. 124-125; ISBN 978-88-97610-35-9
Il progetto di concorso del 1937 per il Liceo scientifico di Perugia rivela un’attenta distribuzi... more Il progetto di concorso del 1937 per il Liceo scientifico di Perugia rivela un’attenta distribuzione dei volumi all’interno del lotto, con una chiara attenzione all’orientamento degli ambienti e alla forma e dimensione degli spazi costruiti. Una certa schematicità caratterizza invece l’impaginato dei prospetti, caratterizzati da una meccanica e ripetitiva soluzione geometrica delle bucature mentre, per quanto lineare, si apprezzano la configurazione degli spazi di distribuzione, la dislocazione interna delle rampe e la successione, mai banale, delle varie aule. Più interessante appare l’attenzione che Ridolfi riserva alla bellezza panoramica del sito. A tale scopo, la parte più ampia dell’edificio ha le fondazioni a una quota molto inferiore rispetto a quella della strada d’ingresso, così da non occultare la vista della vallata”. L’attenzione per l’aspetto urbanistico ha probabilmente condizionato la stesura dell’impaginato esterno, forse troppo schematico rispetto a precedenti e considerevoli progetti di edilizia scolastica dello stesso Ridolfi.

Mario Ridolfi. Tutte le opere, con il coordinamento di Giorgio Ciucci e Sergio Poretti, Accademia Nazionale di San Luca, Roma, 2021, pp. 95-99; ISBN 978-88-97610-35-9
Nel 1934 l’amministrazione provinciale di Pavia bandiva un concorso per la costruzione di una nuo... more Nel 1934 l’amministrazione provinciale di Pavia bandiva un concorso per la costruzione di una nuova sede per l’Istituto tecnico Antonio Bordoni. In quegli anni, nell’area prescelta che si trovava fuori le mura oltre Porta Milano, furono costruiti, la Casa del Balilla, la caserma della Milizia volontaria e il complesso scolastico. La giuria fu presieduta da Giovanni Muzio. Ridolfi partecipò alla competizione insieme a Wolfgang Frankl, con la collaborazione dell’ingegnere Vittorio De Amici. Tutto il complesso scolastico mostra, l’interesse dei progettisti per l’esplicitazione della struttura portante, scelta evidente sia nel corpo delle aule, sia nel blocco che ospita l’androne coperto e gli uffici. La soluzione del parapetto continuo in cemento portante è una citazione letterale dei risultati delle ricerche sulle travi continue in facciata, condotte in quegli anni da Emil Mörsch presso il Politecnico di Stoccarda. Frankl, laureato in Architettura proprio a Stoccarda nel gennaio 1933, da studente aveva seguito il suo corso di Tecnica delle Costruzioni nel quale veniva approfondito l’utilizzo del cemento armato nelle varie forme architettoniche; è verosimile ritenere che avesse subito colto l’occasione di poter trasferire queste conoscenze nella pratica dello studio di Ridolfi e nel progetto per il Bordoni di Pavia.

Mario Ridolfi. Tutte le opere, con il coordinamento di Giorgio Ciucci e Sergio Poretti, Accademia Nazionale di San Luca, Roma, 2021, pp. 87-95; ISBN 978-88-97610-35-9
Primo edificio plurifamiliare realizzato da Ridolfi, la palazzina Rea rappresenta uno degli esemp... more Primo edificio plurifamiliare realizzato da Ridolfi, la palazzina Rea rappresenta uno degli esempi più alti della seconda stagione della cosiddetta “palazzina romana”: un tipo edilizio, che dopo gli esordi solenni delle case ad appartamenti di Pietro Aschieri e di Giuseppe Capponi, inaugura la stagione della sperimentazione linguistica ed innovatrice degli anni Trenta. Nella progettazione Ridolfi assume pienamente le prescrizioni delle norme edilizie che vincolano i prospetti alla classica tripartizione basamento, corpo, coronamento; analogamente nella collocazione dell’ingombro all’interno del lotto rinuncia al filo stradale, arretrando, in ossequio ai regolamenti, di circa 15 metri il volume compatto della palazzina. Nonostante la difficoltà dovuta al lotto sghembo, Ridolfi propone un edificio caratterizzato da due alloggi per piano, da una chiostrina centrale e da due scale. Seppure la distribuzione appare tradizionale, con doppi ingressi, doppie scale e ampie bucature, invero il palazzo si distingue per lo studio meticoloso di tutti gli elementi costruttivi, che contribuiscono a formalizzare sia l’esterno sia l’interno dell’intera costruzione. Il desiderio di autorappresentazione richiesto in quegli anni dalla borghesia romana in ascesa trovava proprio nella palazzina il tipo edilizio che meglio poteva rispondere a questo scopo.

Mario Ridolfi. Tutte le opere, con il coordinamento di Giorgio Ciucci e Sergio Poretti, Accademia Nazionale di San Luca, Roma, 2021, pp. 24-27; ISBN 978-88-97610-35-9
Unico dei progetti di Ridolfi realizzato espressamente per la I Esposizione italiana di architett... more Unico dei progetti di Ridolfi realizzato espressamente per la I Esposizione italiana di architettura razionale del 1928, la Torre dei Ristoranti non catturò immediatamente l’attenzione e l’approvazione dei critici contemporanei, eppure, nel tempo, la periclitante torre tortile assurse a raffigurazione emblematica della mostra. Il progetto fu nevralgico per Ridolfi in quanto costituì il punto di partenza della feconda esplorazione delle potenzialità insite nella rotazione dei volumi a matrice centrica, che approderà a geniali formulazioni: i progetti dei motel Agip di Settebagni e di Belgrado, degli uffici del comune di Terni e la costruzione di casa Lina a Marmore. La genesi formale della torre è stata oggetto di innumerevoli ipotesi, tra le quali il riferimento all’angolo trasparente dei magazzini Schoken di Mendelsohn a Stoccarda e la colonna tortile o vitinea che Gian Lorenzo Bernini adottò per il baldacchino di San Pietro. In realtà il processo creativo di Ridolfi, in questa come in altre circostanze, fu assai articolato e complesso: allo sguardo ravvicinato la torre si rivela il risultato provvisorio di una sperimentazione progettuale che, rivolta a sondare le potenzialità di talune matrici compositive espressioniste o barocche, comprende i precedenti progetti per la biblioteca pubblica e per la palazzina ellittica, redatti tra il 1927 e il 1928.
Mario Ridolfi. Tutte le opere, con il coordinamento di Giorgio Ciucci e Sergio Poretti, Accademia Nazionale di San Luca, Roma, 2021, pp. 21-24; ISBN 978-88-97610-35-9
Dopo aver superato la prova d’ammissione al concorso per il Pensionato artistico nazionale del 19... more Dopo aver superato la prova d’ammissione al concorso per il Pensionato artistico nazionale del 1927, Mario Ridolfi si misurò con la seconda prova di concorso, consistente in un progetto per una Palazzina signorile da costruirsi su un grande viale in uno dei nuovi quartieri di Roma. La Palazzina si può ricondurre nell’alveo della riscoperta della produzione dei grandi maestri del barocco romano, da parte dapprima degli storici dell’arte tedeschi e poi italiani. I disegni ridolfiani, sulla scia di coeve ricerche di Richard Krautheimer, intuiscono dei nessi significativi tra le architetture del tardo antico e le figurazioni del barocco romano, borrominiano in particolare.
Mario Ridolfi. Tutte le opere, con il coordinamento di Giorgio Ciucci e Sergio Poretti, Accademia Nazionale di San Luca, Roma, 2021, pp. 20-21, ISBN 978-88-97610-35-9
Il saggio indaga il progetto di Mario Ridolfi redatto per il concorso del Pensionato Artistico Na... more Il saggio indaga il progetto di Mario Ridolfi redatto per il concorso del Pensionato Artistico Nazionale del 1927 e relativo a una biblioteca da collocarsi in un giardino pubblico per una città di centomila abitanti.
Porti minori. Un patrimonio da riconquistare nel medio Adriatico, a cura di G. Doti, Roma, Campisano, 2021, pp. 53-59; ISBN 978-88-85795-79-2, 2021

Planning Perspectives, 2022
The engineer Gustavo Giovannoni made a decisive contribution to the development of a new professi... more The engineer Gustavo Giovannoni made a decisive contribution to the development of a new professional figure: l’architetto integrale, best described as the all encompassing architect. Under this broad indicative title he envisioned a variety of operational skills that combine the roles of architect, urban planner, historian and restorer. In the context of these multifaceted interests, the essay investigates the centrality of scientific dissemination for Giovannoni. For the sake of accuracy, the term cultural dissemination should be used, as it better conveys the idea of a 360-degree educational project designed for both learned audiences (with a solid scientific background) and non-specialists generally interested in Italian architectural culture, planning history and landscape.
Giovannoni’s careful targeting of different audiences is discernable in periodicals and other media chosen to transmit his ideas, from scientific journals to newspapers and national radio programmes. The present essay seeks to investigate the relationship Giovannoni had with the media and his participation in the amateur activities of various cultural and sporting associations, directed towards increasing awareness of Italy’s historical cities and the territory’s natural beauty
Il Capitale Culturale Studies on the Value of Cultural Heritage, Jun 15, 2014
Progetto grafi co +crocevia / studio grafi co Rivista riconosciuta CUNSTA Rivista accreditata AID... more Progetto grafi co +crocevia / studio grafi co Rivista riconosciuta CUNSTA Rivista accreditata AIDEA Rivista riconosciuta SISMED Periferie Dinamiche economiche territoriali e produzione artistica a cura di Giuseppe Capriotti e Francesca Coltrinari Saggi

in “Il Capitale Culturale. Studies on the Value of Cultural Heritage”, 22, 2020, pp. 315-336
Following the custom of the “white trains” that led the sick towards the main Marian sanctuaries ... more Following the custom of the “white trains” that led the sick towards the main Marian sanctuaries such as Lourdes and Loreto, in 1943 the Vatican had commissioned Vittorio De Sica to direct a film dealing with pilgrims’ journeys to the Lauretan basilica. The film, entitled La porta del cielo (The Gate of Heaven), due to the war events had to be changed,
especially in regards to the scenes to be shot in Loreto, so the Santa Casa was reproduced within the extra-territorial perimeter of San Paolo fuori le Mura. Filming, which began on March 1st 1944, was thus carried out entirely in Rome and ends shortly after the entry of American troops into the city on June 4th. Here De Sica anticipates the themes of neorealism, developed after the war with Cesare Zavattini, entering the daily problems of the sick (and of their companions) travelling towards the sanctuary. The production includes over four hundred people in the registers of extras, including Jews, political dissidents, draft dodgers,
who thus managed to avoid round-ups and, after the arrival of the Americans, return to embrace the city again.

"Enter_Vista”, 05, 2020, pp. 25-35; ISSN 2612-0534
Il saggio prende in esame le vicende progettuali della chiesa dei Ss. Cornelio e Cipriano di Paol... more Il saggio prende in esame le vicende progettuali della chiesa dei Ss. Cornelio e Cipriano di Paolo Portoghesi e Giovanna Massobrio a Calcata Nuova nell’alveo delle sperimentazioni tipologiche romane post conciliari. Lo studio ricostruisce le fasi costruttive della chiesa analizzandone anche i significati simbolici che sono alla base della costruzione, la quale presenta anche sperimentazioni tecniche individuabili nell’uso della prefabbricazione. Al progetto strutturale, a cui ha collaborato l’ingegnere Antonio Michetti, si affianca quindi la lettura di quello architettonico nel quale sono presenti numerosi rimandi all’architettura tardobarocca. La chiesa, la cui forma stellare in alzato è denunciata da un originale tiburio di rilevanti dimensioni, riallaccia un dialogo con valle del Treja in cui è inserita la città antica e la sua addizione novecentesca.

Constructing Nationhood in Early Modern Rome, a cura di S. Kubersky e T. Daniels, “RIHA Journal. Journal of the International Association of Research Institutes in the History of Art”, n. 0239 (30 marzo 2020); ISSN 2190-3328
The church of Ss. Faustino and Giovita in Rome was built by the Brescian confraternity in 1575, a... more The church of Ss. Faustino and Giovita in Rome was built by the Brescian confraternity in 1575, after they obtained the necessary papal permit for an intervention within the ruins of an unfinished palace of justice (palazzo dei Tribunali) by Donato Bramante. This space played an important role in Rome's public life, as during the sixteenth century theatrical productions were staged within its walls and one of the first Tiber traghetto dockings was situated nearby. The Brescian community also established a national hospice within the ruins, which was demolished, together with their church, during the late nineteenth-century rebuilding of the Tiber banks. This paper investigates the notion of identity of the Brescian "Nation" (the city of Brescia being ruled by the Republic of Venice, which itself was represented in Rome through different buildings and institutions). It focuses on the activity of Carlo Fontana, the official architect of both the Serenissima and the Brescian confraternity, who designed the new façade of the church of Ss. Faustino and Giovita, as well as many new features of the Venetian embassy in Rome, now known as Palazzo Venezia. Fontana also designed projects in Brescia and neighbouring towns such as Bergamo and Como, as well as different projects in the Veneto, which will be explored here from a comparative perspective.
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Papers by Giuseppe Bonaccorso
Giovannoni’s careful targeting of different audiences is discernable in periodicals and other media chosen to transmit his ideas, from scientific journals to newspapers and national radio programmes. The present essay seeks to investigate the relationship Giovannoni had with the media and his participation in the amateur activities of various cultural and sporting associations, directed towards increasing awareness of Italy’s historical cities and the territory’s natural beauty
especially in regards to the scenes to be shot in Loreto, so the Santa Casa was reproduced within the extra-territorial perimeter of San Paolo fuori le Mura. Filming, which began on March 1st 1944, was thus carried out entirely in Rome and ends shortly after the entry of American troops into the city on June 4th. Here De Sica anticipates the themes of neorealism, developed after the war with Cesare Zavattini, entering the daily problems of the sick (and of their companions) travelling towards the sanctuary. The production includes over four hundred people in the registers of extras, including Jews, political dissidents, draft dodgers,
who thus managed to avoid round-ups and, after the arrival of the Americans, return to embrace the city again.
Giovannoni’s careful targeting of different audiences is discernable in periodicals and other media chosen to transmit his ideas, from scientific journals to newspapers and national radio programmes. The present essay seeks to investigate the relationship Giovannoni had with the media and his participation in the amateur activities of various cultural and sporting associations, directed towards increasing awareness of Italy’s historical cities and the territory’s natural beauty
especially in regards to the scenes to be shot in Loreto, so the Santa Casa was reproduced within the extra-territorial perimeter of San Paolo fuori le Mura. Filming, which began on March 1st 1944, was thus carried out entirely in Rome and ends shortly after the entry of American troops into the city on June 4th. Here De Sica anticipates the themes of neorealism, developed after the war with Cesare Zavattini, entering the daily problems of the sick (and of their companions) travelling towards the sanctuary. The production includes over four hundred people in the registers of extras, including Jews, political dissidents, draft dodgers,
who thus managed to avoid round-ups and, after the arrival of the Americans, return to embrace the city again.
In particolare, l’operazione che voleva condurre Fontana era affascinante quanto ambigua: da una parte studiare la storia dell’Anfiteatro Flavio al confronto con gli altri circhi nel Mediterraneo; dall’altra ricordare le peripezie dei martiri cristiani periti nell’arena proponendo la costruzione di una chiesa nel Colosseo, la cui integrità era ormai ridotta dopo le continue spoliazioni e il terremoto del 1703. Il contrasto tra la nuova chiesa a pianta circolare collocata sopra l’arena e i ruderi delle strutture dei palchi dell’anfiteatro creavano una scenografica ambientazione barocca dal carattere fortemente emotivo.
Slavic people from South-Eastern Europe immigrated to Italy throughout the Early Modern period and organized themselves into confraternities or founded colleges for students based on common origin and language. These institutions played a vital role in the construction of the image of the whole immigrant community and its visibility and recognition in the cosmopolitan urban contexts such as Venice, Rome, Bologna or Ancona, as well as in smaller centers of the Marche region. Moreover, they represent important hubs of exchange of ideas and knowledge both in Italy and with places of origin.
The volume aims at interdisciplinary perspective on images related to Schiavoni/Illyrian confraternities in Early Modern Italy. It explores both visual and linguistic constructs produced or commissioned by members of Schiavoni/Illyrian institutions, questioning intentions and mechanisms behind their creation, as well as the reverberation of their meaning in different contexts. These phenomena are also regarded in comparative perspective of similar expressions found in “proto-national” institutions of other foreign communities on the Apennine peninsula in the same period. The conference will bring together scholars working in the fields of art history, history, visual, literary and material culture studies, thus broadening the existing understanding of Schiavoni/Illyrian proto-national identity.
Fontana persegue la codificazione di un nuovo linguaggio architettonico, comprensibile e trasmissibile, realizzando un diverso lessico barocco, che venne esportato in tutte le maggiori corti d’Europa. Laddove Bernini, Borromini e Cortona cercavano l’individualità dell’architettura, Fontana mette in discussione proprio l’individualità, a favore della costruzione di un repertorio comune europeo.
Nel 2014, in occasione della ricorrenza del trecentesimo anniversario della morte di Carlo Fontana, l’Accademia Nazionale di San Luca, in collaborazione con la Bibliotheca Hertziana - Max-Planck-Institut für Kunstgeschichte, gli ha dedicato un convegno internazionale, con l’intento di analizzare l’orizzonte cosmopolita che ha caratterizzato la produzione, l’insegnamento e il pensiero di Fontana, Celebrato Architetto.
Questo volume raccoglie gli esiti delle tre giornate di studi e del dibattito che ne è seguito. Con riconoscenza il volume è dedicato a Hellmut Hager.
Convegno internazionale promosso da
Politecnico di Torino - Dipartimento di Architettura e Design
Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara - Dipartimento di Architettura
Malta Study Center, Hill Museum & Manuscript Library (HMML)
Centro di Studi sulla Cultura e l’Immagine di Roma
Associazione Scientifica “Palazzo Cappello”. Centro Internazionale per la Ricerca ed il Restauro degli Apparati Decorativi Barocchi e Neoclassici
Centro di Ricerca CSELT di Torino (Centro Studi E Laboratori Tecnologici Sulle Innovazioni Tecnologiche Del Nuovo Millennio)
Accademia Nazionale di San Luca
Curatela scientifica
Federico Bulfone Gransinigh(Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, LabiSAlp-Accademia di Architettura di Mendrisio, Università della Svizzera Italiana)
Valentina Burgassi (Politecnico di Torino, École Pratique des Hautes Études Sorbonne)
Daniel K. Gullo (Malta Study Center, Hill Museum & Manuscript Library)
Alessandro Spila (Politecnico di Torino)
Comitato scientifico
Francesco Amendolagine Foschini (Università eCampus, Ass. Scientifica “Palazzo Cappello”)
Lorenzo Bartolini Salimbeni (già Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara)
Donata Battilotti (Università di Udine)
Mario Carlo Alberto Bevilacqua (Università degli Studi di Firenze)
Federico Bulfone Gransinigh (Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, LabiSAlp-Accademia di Architettura di Mendrisio, Università della Svizzera Italiana)
Emanuel Buttigieg (Università ta’ Malta)
Valentina Burgassi (Politecnico di Torino, École Pratique des Hautes Études, Sorbonne)
Maria Celeste Cola (Sapienza Università di Roma)
Marcello Fagiolo (CSRoma, Accademia dei Lincei)
Sabine Frommel (École Pratique des Hautes Études, Sorbonne)
Daniel K. Gullo (Malta Study Center, Hill Museum & Manuscript Library)
Fabio Mangone (Università degli Studi di Napoli Federico II)
Sergio Pace (Politecnico di Torino)
Delfín Rodriguez Ruíz (Universidad Complutense de Madrid)
Marco Rosario Nobile (Università di Palermo)
Pasquale Rossi (Università degli Studi Suor Orsola Benincasa)
Valentina Russo (Università degli Studi di Napoli Federico II)
Alessandro Spila (Politecnico di Torino)
Claudio Varagnoli (Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara)
Marcello Villani (Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara)
Con il patrocinio di
Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta (SMOM), Conservatoria delle Raccolte d’Arte
Malta Study Center. Hill Museum & Manuscript Library
Università degli Studi di Napoli Federico II - Centro Interdipartimentale di ricerca per i Beni Architettonici e Ambientali e per la Progettazione Urbana
University of Malta – Department of History, Faculty of Arts
University of Malta – Department Library Information & Archive Sciences, Faculty of Media & Knowledge Sciences
AISTARCH - Associazione Italiana di Storia dell’Architettura
Associazione Scientifica “Palazzo Cappello”. Centro Internazionale per la Ricerca ed il Restauro degli Apparati Decorativi Barocchi e Neoclassici
Centro di Ricerca CSELT di Torino (Centro Studi E Laboratori Tecnologici Sulle Innovazioni Tecnologiche Del Nuovo Millennio
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Il presente Memorandum raccoglie l'edizioni che si sono succedute tra il 2008 e il 1014.
Ferruccio Canali: Urban planning and interventions in the East Adriatic towns
Julija Lozzi Barković: Rijeka: plans, architectures, designers
Dražen Arbutina: Zadar: plans, architectures, designers
Sanja Cvetko Jerković: Planned towns: Raša
Organized by Giuseppe Bonaccorso (University of Camerino) and Jasenka Gudelj (University of Zagreb)
October-December 2016
After the treatise of Rapallo (1921), Istra, Rijeka, part of the Kvarner area and Zadar with its archipelago become parts of Italian kingdom. Moreover, between 1941 and 1943 Italian forces occupied territories of Split and Kotor forming the Governorate of Dalmatia. The Italian administration of parts of present-day Croatia coincided with the rise and fall of fascism and left visible traces in form of architectures, projects, texts and exhibitions, analyzed so far in piecemeal fashion by Croatian and Italian researchers. The conference series, which includes lectures by Croatian, Italian and Swiss researchers, aims to open a more articulate and comprehensive discussion on the subject, confronting the historiographies often separated by language barrier. The series covers different and evolving aspect of subject area: interpretations the historical heritage (27 October 2016); urban scale interventions and planning (24 November 2016) and analysis of important buildings in Croatia designed by protagonist of the Italian interwar architectural scene (8 December 2016).
The conference series will take place at House of architecture Oris, Kralja Držislava 3, Zagreb, Croatia.