Studi umanistici - sez. Storia

Analisi diacronica e diatopica (entro il contesto magnogreco) delle attestazioni monetali del tipo dell'aquila su fulmine, secondo la metodica del "Lexicon Iconographicum Numismaticae". Ricostruzione della sua valenza simbolica e propagandistica originaria, delle sue più antiche realizzazioni e della sua origine e fortuna, collegata più alla fortuna e attenzione a Occidente della monarchia tolemaica che a un'incerta origine epirota. Riflessioni sulla cronologia delle monete di Lokroi e su una serie di Alessandro il Molosso.

The stilt-birds (herons, cranes, storks or ibises) represented on many Greek coinages, especially of Kroton, were interpreted as etymological references or symbols of local landscape or watery cults. Neverthless, the analysis of their distribution and literary sources carried out in accordance with the method of the Lexicon Iconographicum Nu-mismaticae makes preferable a symbolic interpretation, as pre-announcement of the good will of the gods with which they are joined, in accordance, at Kroton, with the Pythagorean doctrines.
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I trampolieri (aironi, gru, cicogne o ibis) posti su molte monetazioni greche, in particolare di Crotone, sono stati inter-pretati come riferimenti etimologici o simboli del paesaggio o di culti acquatici locali. Tuttavia, l’analisi della loro distribuzione e delle fonti letterarie, condotta secondo il metodo del Lexicon Iconographicum Numismaticae, rende preferibile una interpretazione simbolica come preannunziatori della volontà positiva degli dei con cui sono associati, in accordo, a Crotone, con le dottrine pitagoriche

Seguendo lo schma già impiegato per analizzare le monete siciliane di età ellenistica, si individuano "mode iconografiche" che facilitano l'attribuzione di molte serie pugliesi agli anni della II guerra punica. Si analizza il metro delle serie di Venusia e Luceria, che si propone abbiano adeguato in quegli anni il loro metro del "nummus" originariamente decimale all'"as" romano duodecimale mediante identificazione del "nummus" col dextans e dell'oncia del "nummus" coll'"uncia" dell'"as". Se ne ricavano informazioni sugli standard e le datazioni delle serie di Venusia che modificano lievemente la loro datazione, accordandola meglio con la storia militare di quegli anni

il granchio frequentemente presente come tipo o simbolo nelle monete dei Brettii è stato interpretato come stemma e simbolo della "proiezione marina" dei commerci di un popolo in realtà molto legato all'entroterra. In realtà, tra i Bretti come ad Akragas e Cirene, è granchio d'acqua dolce, fluviale/ palustre, scelto nelle monete sin dal VI secolo a.C. (Kroton) come simbolo di fecondità e purezza/purificazione, legato alle divinità femminili acquatiche e lunare e, secondariamente, ad Herakles come divinità feconda. Una dea con testa fusa col granchio in un bronzo brettio è perciò ninfa locale e non Anfitrite

Si studia la principale emissione della serie Zeus Hellanios/Aquila di cui si ribadisce la pertinenza agli anni di Iceta (287-279 a.C.) e non Pirro. L'analisi dei collegamenti di coni e del succedersi e sommarsi di diversi "control-marks" alfabetici e iconici permette di ricostruire una coniazione abbondante ma concentrata nel tempo ad opera di due workshops che operano ciascuno con più filari ("anvils") paralleli e contemporanei di coniazione, facendo abbondantissimo uso della pratica della riconiazione dei bronzi agatoclei e di Iceta con la biga. Considerati altri esempi dell'età di Ierone II, si ipotizza che questa pratica di coniazione parallela non fosse affatto inusuale a Siracusa

Gli antichi stati e dinasti si sono spesso cimentati in guerre per le quali sin dall’inizio non disponevano di mezzi finanziari sufficienti. La soluzione al loro bisogno di denaro per pagare truppe e mercenari non fu trovata solo nel ricorso a bottini o assegnazioni di terre, ma anche in riduzioni e svalutazioni dell’unità di misura monetaria che non furono solo un fenomeno romano dell’epoca delle guerre puniche, ma anche una pratica spesso rilevabile in Sicilia – sin dal monometallismo bronzeo stabilito per gradi da Dionisio I, qui ricostruito, o dalle coniazioni di Agatocle – e in Italia – durante la guerra pirrica -. Ma le riduzioni dello standard alimentarono inflazione e ulteriori svalutazioni.--
Ancient states and dynasts were often engaged in wars for which they had no sufficient financiary means to finance since their beginning. The solution of their need of money to pay mercenaries and troops was not only in booties or land assignations, but also in reductions and devaluations of their coin standards, which were not only a Roman phenomenon of the Punic wars, but also a practice often noticeble in Sicily - since the gradually established bronze monometallism of Dionysius I, here reconstructed, and from the coinages of Agathocles – and in Italy – during the Pyrric war -. But standard reductions nourished inflation and further devaluations

si analizzano le iconografie di alcune serie brettie federali e di centri sotto controllo brettio (IV-III sec. a. C.) per cogliere il loro significato simbolico e propagandistico attraverso la comparazione con quel che si sa del loro contesto culturale e di quello storico. L'unicum federale aureo t.imberbe/Nike e fulmine visto come allusivo alla persona e soprannome di Annibale. Attribuzione brettia della serie con leggende "Traes" e "Breig". Interpretazione religiosa in accordo con culti acquatici e di ninfe del tipo/simbolo del granchio.

si analizza il problema metodologico della significatività a fini cronologici delle ricostruzioni di sequenza dei coni, limitata dalla scarsa consapevolezza ed evidenziazione della concentrazione e saltuarietà dell'attività di coniazione, che revisioni di precedenti ricostruzioni proposte per serie di Sicilia e Magna Grecia mostrano esser avvenuta il più delle volte per filari produttivi paralleli. Evidenziate le modalità con le quali si può molto spesso trovare traccia di questa modalità produttiva, si insiste sulla possibilità di giungere presto per tal via a cronologie delle monetazioni antiche molto più precise che in passato

Volume pubblicato con i fondi del PRIN 2007 (MIUR 20072KYY8C_004) * Ringrazio G. De Sensi per l'invito a offrire un contributo su problematiche da approfondire ulteriormente e D. Castrizio e E. Santagati (Univ. di Messina) per avermi messo a conoscenza di alcuni loro più recenti studi. Nel testo sono usate le sigle AU = oro; AR = argento; AE = rame; T = testa.

Come per tutta l'Apulia antica, un'analisi della storia, per molti versi incerta e lacunosa, dei centri dell'antica Messapia, e della discussa questione dei tempi e termini del loro intermittente e contraddittorio incontro con la grecità 1 , non può prescindere da un approfondito esame del "senso" delle monete emesse "a macchia di leopardo", per brevi periodi, da una parte di essi, e perciò anche da una riflessione sul significato conferito alle loro iconografie.