Papers by Oreste Pollicino
Civiltà delle Macchine, no. 2, 2024

federalismi.it, no. 12, 2024
Sommario: 1. Introduzione. 2. Disinformazione, misinformazione, fake news. 3. Disinformazione e i... more Sommario: 1. Introduzione. 2. Disinformazione, misinformazione, fake news. 3. Disinformazione e ingerenze di paesi terzi. 4. L'amplificazione della disinformazione dovuta all'utilizzo di modelli di intelligenza artificiale. Rischi ma anche opportunità 5. La reazione dei poteri pubblici in una prospettiva transatlantica. 5.1. La sponda statunitense. 5.2. La sponda europea. 6. Conclusioni. L'anno in corso sarà quello "più elettorale" di sempre: oltre 50 elezioni nel mondo, alle urne 76 Paesi, chiamate al voto 2 miliardi di persone (solo in Europa, tra qualche giorno, in 400 milioni). Non ci si può permettere di sottovalutare i rischi che possono emergere dall'amplificazione delle tecniche di disinformazione attraverso l'impiego di quell'ecosistema -non ci si stancherà mai di ribadire che non è soltanto una tecnologia -costituito dall'intelligenza artificiale. Per iniziare, si può provare a trarre qualche insegnamento da quanto già accaduto. La rappresentazione di internet quale «new marketplace of ideas», elaborata dalla Corte Suprema americana in una sentenza del 1997 1 , la quale a sua volta adatta al mondo dei bit la leggendaria espressione alla base della dissenting opinion di Holmes nel 1919 2 , è stata, per lungo tempo, la metafora preferita da parte di chi ha ritenuto che il fenomeno della disinformazione online potesse essere risolto grazie alle capacità autocorrettive del mercato delle idee. Purtroppo, quando nel 2018 la Commissione, nella sua prima strategia contro la disinformazione, ha di fatto importato tale idea applicandola al contesto valoriale europeo -assai differente rispetto a quello americano -la conseguenza è stata l'esito quasi fallimentare del primo codice di condotta contro la disinformazione, esclusivamente fondato su una logica di autoregolazione. Si tornerà sul punto: intanto può già anticiparsi che se l'innesto all'interno dell'humus valoriale europeo della metafora del free marketplace of ideas, propria del costituzionalismo americano (e che peraltro

Eurojus, no. 4, 2023
Il presente contributo esamina il complesso quadro giuridico che regola la giurisdizione della C... more Il presente contributo esamina il complesso quadro giuridico che regola la giurisdizione della CGUE sugli atti adottati nell’ambito della Politica Estera e di Sicurezza Comune (PESC). Nonostante la limitata competenza riconosciuta dai Trattati, si registra una tendenza ad ampliare tali limiti, con la finalità di garantire ai cittadini validi strumenti per la tutela dei propri diritti soggettivi.
Dopo un’analisi sulla competenza della CGUE a pronunciarsi circa la non interferenza tra l’attuazione della PESC e l’esercizio delle altre competenze dell’Unione, nonché a verificare la legittimità delle misure restrittive dottate nell’ambito di tali politiche, l’Autore si interroga sul ruolo che può essere riconosciuto ai Tribunali nazionali e sui dubbi relativi alla coerenza di tali decisioni. Inoltre, si fa riferimento all’effettività della tutela offerta ai cittadini per la tutela dei propri diritti nell’ambito degli atti PESC e al ruolo rivestito da tale questione nel fallito processo di adesione dell’UE alla CEDU.
L’elaborato si conclude con una riflessione sulle possibili evoluzioni future in considerazione delle conclusioni dell’Avvocato Generale Ćapeta, che potrebbero condurre a nuove prospettive nei negoziati per l’adesione alla CEDU.

Quaderni Costituzionali, no. 3, 2023
Quaderni costituzionali / a. XLIII, n. 3, settembre 2023 Limiting Governments. An Introduction to... more Quaderni costituzionali / a. XLIII, n. 3, settembre 2023 Limiting Governments. An Introduction to Constitutionalism: questo il titolo di un prezioso volumetto di András Sajó (1999) in cui l'Autore riassume in modo molto chiaro i tratti genetici del costituzionalismo, ovvero l'obiettivo di limitare (e redistribuire) il potere, con particolare riferimento, ovviamente, al rischio di abusi di potere dell'esecutivo e all'importanza di trovare degli accorgimenti istituzionali che possano contenere detto rischio, a cominciare da un accento su separazione dei poteri e judicial review. Tratti genetici che possono essere rintracciati in quanto Jefferson e La Fayette, nel 1776 e 1789, sostanzialmente proponevano, rispettivamente, nella Dichiarazione di indipendenza americana e nella Dichiarazione francese dei diritti dell'uomo e del cittadino. Quale il rapporto tra il riferimento al volume appena citato, e più in generale agli elementi fondanti del costituzionalismo moderno e l'oggetto di indagine di questo breve scritto, ovverosia ragioni e conseguenze di una crescente rilevanza «costituzionale» dei problemi connessi alla regolamentazione delle nuove tecnologie, fino al conio di una nuova formulazione, su cui si tornerà in sede conclusiva, di «costituzionalismo digitale» (Pollicino 2021a; De Gregorio 2022a; Celeste 2019; 2022)? Domanda legittima, in cui un primo tentativo di risposta può rintracciarsi, innanzitutto, guardando al processo di trasformazione o trasfigurazione in atto che si è provato a descrivere più ampiamente in altre sedi (Pollicino 2021a), vale a dire il mutamento di ruolo delle grandi piattaforme digitali che non sono più (soltanto) attori economici in senso stretto ma anche veri e propri poteri privati in competizione, spesso, L'autore ringrazia il gruppo di ricerca su costituzionalismo digitale presso l'Università Bocconi (in particolare

Quaderni Costituzionali, no. 3, 2023
Quaderni costituzionali / a. XLIII, n. 3, settembre 2023 Limiting Governments. An Introduction to... more Quaderni costituzionali / a. XLIII, n. 3, settembre 2023 Limiting Governments. An Introduction to Constitutionalism: questo il titolo di un prezioso volumetto di András Sajó (1999) in cui l'Autore riassume in modo molto chiaro i tratti genetici del costituzionalismo, ovvero l'obiettivo di limitare (e redistribuire) il potere, con particolare riferimento, ovviamente, al rischio di abusi di potere dell'esecutivo e all'importanza di trovare degli accorgimenti istituzionali che possano contenere detto rischio, a cominciare da un accento su separazione dei poteri e judicial review. Tratti genetici che possono essere rintracciati in quanto Jefferson e La Fayette, nel 1776 e 1789, sostanzialmente proponevano, rispettivamente, nella Dichiarazione di indipendenza americana e nella Dichiarazione francese dei diritti dell'uomo e del cittadino. Quale il rapporto tra il riferimento al volume appena citato, e più in generale agli elementi fondanti del costituzionalismo moderno e l'oggetto di indagine di questo breve scritto, ovverosia ragioni e conseguenze di una crescente rilevanza «costituzionale» dei problemi connessi alla regolamentazione delle nuove tecnologie, fino al conio di una nuova formulazione, su cui si tornerà in sede conclusiva, di «costituzionalismo digitale» (Pollicino 2021a; De Gregorio 2022a; Celeste 2019; 2022)? Domanda legittima, in cui un primo tentativo di risposta può rintracciarsi, innanzitutto, guardando al processo di trasformazione o trasfigurazione in atto che si è provato a descrivere più ampiamente in altre sedi (Pollicino 2021a), vale a dire il mutamento di ruolo delle grandi piattaforme digitali che non sono più (soltanto) attori economici in senso stretto ma anche veri e propri poteri privati in competizione, spesso, L'autore ringrazia il gruppo di ricerca su costituzionalismo digitale presso l'Università Bocconi (in particolare

Quaderni costituzionali / a. XLIII, n. 3, settembre 2023 Limiting Governments. An Introduction to... more Quaderni costituzionali / a. XLIII, n. 3, settembre 2023 Limiting Governments. An Introduction to Constitutionalism: questo il titolo di un prezioso volumetto di András Sajó (1999) in cui l'Autore riassume in modo molto chiaro i tratti genetici del costituzionalismo, ovvero l'obiettivo di limitare (e redistribuire) il potere, con particolare riferimento, ovviamente, al rischio di abusi di potere dell'esecutivo e all'importanza di trovare degli accorgimenti istituzionali che possano contenere detto rischio, a cominciare da un accento su separazione dei poteri e judicial review. Tratti genetici che possono essere rintracciati in quanto Jefferson e La Fayette, nel 1776 e 1789, sostanzialmente proponevano, rispettivamente, nella Dichiarazione di indipendenza americana e nella Dichiarazione francese dei diritti dell'uomo e del cittadino. Quale il rapporto tra il riferimento al volume appena citato, e più in generale agli elementi fondanti del costituzionalismo moderno e l'oggetto di indagine di questo breve scritto, ovverosia ragioni e conseguenze di una crescente rilevanza «costituzionale» dei problemi connessi alla regolamentazione delle nuove tecnologie, fino al conio di una nuova formulazione, su cui si tornerà in sede conclusiva, di «costituzionalismo digitale» (Pollicino 2021a; De Gregorio 2022a; Celeste 2019; 2022)? Domanda legittima, in cui un primo tentativo di risposta può rintracciarsi, innanzitutto, guardando al processo di trasformazione o trasfigurazione in atto che si è provato a descrivere più ampiamente in altre sedi (Pollicino 2021a), vale a dire il mutamento di ruolo delle grandi piattaforme digitali che non sono più (soltanto) attori economici in senso stretto ma anche veri e propri poteri privati in competizione, spesso, L'autore ringrazia il gruppo di ricerca su costituzionalismo digitale presso l'Università Bocconi (in particolare
Rivisita di Diritto dei Media no. 3, 2023
Parlare di città intelligente può sembrare un argomento di fantascienza. Eppure, dati, intelligen... more Parlare di città intelligente può sembrare un argomento di fantascienza. Eppure, dati, intelligenza artificiale e sensori sono strumenti che sempre di più fanno parte del panorama urbano. La presente analisi offre una
panoramica dei principali interrogativi su cui può appuntarsi il contributo del diritto costituzionale. Difatti, è innegabile che la smart city pone delle sfide che concernono sicuramente il mercato, ma anche il nuovo assetto di poteri in ambito digitale.

Journal of E-Learning and Knowledge Society, 2022
The law has become increasingly interested in issues related to algorithmic biases and decisions,... more The law has become increasingly interested in issues related to algorithmic biases and decisions, particularly from the perspectives of the collection, use, and processing of personal data. The complex constellation of fundamental rights challenged by the new technologies is opening the door to an inedited concept of identity, citizenship, and city, shortening the distances between the world of the bits and the world of the atoms. Nonetheless, the legal issues at stake are profound and involve enforcing such rights and designing proper procedural mechanisms. In this sense, a crucial role is that of the courts since they have been and are called to find new stages of protection and guarantees. Therefore, with the aim to prove the necessity of a solid and by-design procedural mechanism, this paper is going to analyze those issues through the lenses of the krasis between algorithms and freedom of expression, and algorithms and data protection, while taking as a meaningful example the difficult enforceability of the right to erasure in the context of the algorithmic society.

Nothing left to do but vote-The (almost) untold story of the Italian constitutional reform and th... more Nothing left to do but vote-The (almost) untold story of the Italian constitutional reform and the aftermath of the referendum verfassungsblog.de /nothing-left-to-do-but-vote-the-almost-untold-story-of-the-italian-constitutional-reformand-the-aftermath-of-the-referendum/ Marco Bassini , Oreste Pollicino Do 15 Dez 2016 A cloud of uncertainty hovers over the future of Italian politics after the failure of the constitutional referendum by which almost 60% of voters overwhelmingly rejected Matteo Renzi's constitutional reform. On Sunday 11 th , Paolo Gentiloni, who headed the Ministry of Foreign Affairs, has been appointed prime minister-designate by President Sergio Mattarella to replace Renzi, who resigned the day after the resounding referendum debacle. After formal consultations, Gentiloni has been given the mandate to try to form a new government that will most likely be supported by the same cross-party coalition (including the Democratic Party and, among others, the center-right "Nuovo Centrodestra") that backed Renzi, after his opponents said that it was 'off the table' to govern in coalition with him. Particularly, among the forces that led the No campaign, the anti-establishment, euro skeptic, and populist Five Stars Movement and Northern League, trying to leverage the outcome of the referendum, have immediately called for new elections, while Berlusconi's center-right Forza Italia has taken a more prudent approach.
On 18 March, following approval by President Putin, Russia's controversial anti-fake news legisla... more On 18 March, following approval by President Putin, Russia's controversial anti-fake news legislation entered into force. Russia is not the only state to address the issues of hate speech or fake news with legislative means, with Germany and France, for example, having already implemented respective laws. The Russian legislation, however, raises serious constitutional concerns, particularly due to its imprecise and overly broad scope of application.
The wind of populism is blowing across Europe and courts (including constitutional and supreme co... more The wind of populism is blowing across Europe and courts (including constitutional and supreme courts) are not immune therefrom. Within this context, the enforcement of the constitutional identity clause to contrast the application and, sometimes, the primacy of EU law would be a powder keg waiting to be lit. In the latest act in the Taricco saga, Advocate General Bot in his opinion in Taricco II does nothing to defuse it – on the contrary.

We started publishing the first posts in March 2010. Diritti comparati was a group project, a col... more We started publishing the first posts in March 2010. Diritti comparati was a group project, a collective effort from the start: we started with three collaborators, myself, Alberto Alemanno and Andrea Buratti. Raffaele Torino joined the project a bit later. The idea was sparked by the factual situation of the Italian legal discourse. We noticed that in Italian academic debate, there was no platform or attempt to discuss comparative law, especially comparative public law, outside of classic law reviews. Law reviews require a lot of time, not only when drafting a piece, but also the submission process, waiting for the reply and the delay until publication. This makes timely reactions to specific events almost impossible. Our idea was based on the acknowledgement that there was a gap and we felt it was the right moment for us to fill this gap, to provide for a new space for debate on comparative law. We wanted to give our informal debates an at least semi-formal forum and a blog seemed...
Sommario: 1. Introduzione. \u2013 2. Cenni sulla \u201cstoria\u201d della Carta: da Colonia a Niz... more Sommario: 1. Introduzione. \u2013 2. Cenni sulla \u201cstoria\u201d della Carta: da Colonia a Nizza, da Laeken a Roma. \u2013 3.1. Il progressivo \u201csdoganamento giurisprudenziale\u201d della Carta. \u2013 3.2. In particolare: le decisioni della Corte di giustizia. \u2013 4.1. La \u201cseconda proclamazione\u201d della Carta (nella versione \u201caggiornata\u201d) al vertice di Lisbona. \u2013 4.2. Le previsioni del Trattato di Lisbona: il \u201crinvio\u201d alla Carta. \u2013 4.3. La peculiare posizione del Regno Unito e della Polonia. \u2013 4.4. Le dichiarazioni della Polonia e della Repubblica ceca \u2013 4.5. Le altre disposizioni sui diritti fondamentali. \u2013 5. Riflessioni conclusive

The UK and European Human Rights : A Strained Relationship?
A few years ago I speculated that the ‘tale’ of the interaction between the Italian Constitutiona... more A few years ago I speculated that the ‘tale’ of the interaction between the Italian Constitutional Court (ICC) and the Court of Justice of the European Union (CJEU) has become, over time, too well known to require a further detailed overview of its evolution (or involution).If there is one certainty when it comes to investigating the relationship between the ICC and the European Court of Human Rights (ECtHR), where the attitude of the ICC towards Strasbourg remains uncertain, it is that the recent interaction between the ICC and ECtHR could never be considered predictable. Over the past decade, the relevant case law of the ICC has brought many surprises and judicial coups de theâtre.The essay, after exploring the reasons behind the ‘surprising’ relationship between the two courts, focuses on two ICC rulings from 2007 that have, in a way, opened the door to an exercise in creative thinking on the part of the Italian constitutional judges with regard to their relationship with the ECtHR. Then, the implications of those rulings and the subsequent case law from, on the one hand, a sources-of-law-based perspective and, on the other, an interpretive perspective are considered. In the concluding remarks, the paper raises then the question whether the ICC could have followed a different path.
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Papers by Oreste Pollicino
Dopo un’analisi sulla competenza della CGUE a pronunciarsi circa la non interferenza tra l’attuazione della PESC e l’esercizio delle altre competenze dell’Unione, nonché a verificare la legittimità delle misure restrittive dottate nell’ambito di tali politiche, l’Autore si interroga sul ruolo che può essere riconosciuto ai Tribunali nazionali e sui dubbi relativi alla coerenza di tali decisioni. Inoltre, si fa riferimento all’effettività della tutela offerta ai cittadini per la tutela dei propri diritti nell’ambito degli atti PESC e al ruolo rivestito da tale questione nel fallito processo di adesione dell’UE alla CEDU.
L’elaborato si conclude con una riflessione sulle possibili evoluzioni future in considerazione delle conclusioni dell’Avvocato Generale Ćapeta, che potrebbero condurre a nuove prospettive nei negoziati per l’adesione alla CEDU.
panoramica dei principali interrogativi su cui può appuntarsi il contributo del diritto costituzionale. Difatti, è innegabile che la smart city pone delle sfide che concernono sicuramente il mercato, ma anche il nuovo assetto di poteri in ambito digitale.
Dopo un’analisi sulla competenza della CGUE a pronunciarsi circa la non interferenza tra l’attuazione della PESC e l’esercizio delle altre competenze dell’Unione, nonché a verificare la legittimità delle misure restrittive dottate nell’ambito di tali politiche, l’Autore si interroga sul ruolo che può essere riconosciuto ai Tribunali nazionali e sui dubbi relativi alla coerenza di tali decisioni. Inoltre, si fa riferimento all’effettività della tutela offerta ai cittadini per la tutela dei propri diritti nell’ambito degli atti PESC e al ruolo rivestito da tale questione nel fallito processo di adesione dell’UE alla CEDU.
L’elaborato si conclude con una riflessione sulle possibili evoluzioni future in considerazione delle conclusioni dell’Avvocato Generale Ćapeta, che potrebbero condurre a nuove prospettive nei negoziati per l’adesione alla CEDU.
panoramica dei principali interrogativi su cui può appuntarsi il contributo del diritto costituzionale. Difatti, è innegabile che la smart city pone delle sfide che concernono sicuramente il mercato, ma anche il nuovo assetto di poteri in ambito digitale.
risks to be meaningless to discuss, today, in the age of European bill(s) of rights, about the
actual relevance of the common constitutional traditions? Those are the questions at the
hearth of the paper.
The answer, as the paper tries to demonstrate, is that, far from being
marginalized due to the entry into force of the Charter of Nice, the common constitutional
traditions are even more crucial than before thanks to the existence of the Charter.
migrazione di metafore ha sulla identificazione di possibili opzioni di politica
del diritto, è approfondire il ruolo della metafora nel linguaggio, non
solo giuridico, e valorizzarne la sua natura costitutiva e non solo descrittiva.
In particolare, il linguaggio metaforico gioca un ruolo fondamentale nel
nostro ambito di indagine, con particolare riferimento al rapporto tra potere
e tecnologia in quanto il processo di migrazione di “metafore costituzionali”
ha delle conseguenze significative sulle opzioni di politica del diritto
e quindi, sul rafforzamento o attenuazione del potere in mano ai soggetti
privati nell’ecosistema digitale. Più specificatamente lo strumento privilegiato,
se non necessario, per le operazioni di traslazione e di trasferimento
delle categorie “classiche” dal mondo materiale a quello immateriale,
è proprio l’utilizzo del linguaggio metaforico.
Il saggio si propone di esaminare, da una prospettiva comparata e di diritto costituzionale, il complesso tema della tutela di una nuova dimensione, quella dei c.d. 'neurodiritti', nell’alveo delle consolidate categorie a protezione del diritto alla privacy, già sottoposte a importanti sollecitazioni dall’avvento delle tecnologie digitali.