Papers by Anna de Fazio Siciliano
Nove artisti contemporanei hanno occupata la mia ricerca sull'effimero. Grandi nomi si affiancano... more Nove artisti contemporanei hanno occupata la mia ricerca sull'effimero. Grandi nomi si affiancano a quelli di artisti "emergenti"
Il Mediterraneo è il focus su cui si incentra il lavoro poetico e artistico di Giulio De Mitri. ... more Il Mediterraneo è il focus su cui si incentra il lavoro poetico e artistico di Giulio De Mitri. Un universo straordinario che lega i fili della Storia dell’umanità. Culla di civiltà e cultura, da Occidente a Oriente e viceversa. L’autrice rivolge uno sguardo attento ai cinquant’anni di attività instancabile di De Mitri.
Giovane medico, appassionato d'arte e anche singolare pusher, Paul Alexandre è stato uno dei più ... more Giovane medico, appassionato d'arte e anche singolare pusher, Paul Alexandre è stato uno dei più singolari collezionisti della Parigi d'inizio Novecento: aveva pochi soldi ma sapeva riconoscere benissimo un talento e s'inventò un metodo innovativo per sostenere gli artisti che voleva coltivare. Ed è grazie anche al suo contributo se oggi Amedeo Modigliani è passato alla storia dell'arte.

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Come nacque l'arte astratta, tra Kandinskij e Hilma af Klimt di Anna de Fazio Siciliano , scritto il 03/02/2021, 18:56:33
Chi fu davvero il padre dell'arte astratta? Vasilij Kandinskij? Oppure l'arte astratta ebbe... una madre? Un articolo sulla nascita dell'arte astratta alla luce delle più recenti ricerche. Il problema dell'arte astratta, di cui si è parlato su queste pagine con l'ipotesi del ruolo del Ticino, si lega soprattutto alla questione dei suoi esordi e a quella della sua definizione che, restando in parte contraddittoria, la rende, parafrasando un concetto di Umberto Eco, vicina ad un'opera "aperta". Ecco perché per definirne meglio i contorni, si dovrebbe decidere prima cosa si intenda per arte astratta. Ci troveremmo comunque, anche così, a calpestare un terreno scivoloso, perché tra gli studiosi non c'è corrispondenza d'intenti: per molti, l'arte astratta è un'arte che ha interrotto il legame con il passato. Per altri, quel filo di connessione lo ha mantenuto invece vivo. È ovvio che, con posizioni così antitetiche, corre l'obbligo di fare un passo indietro almeno con una domanda: l'arte è soltanto una forma espressiva? E se così, non si escludono quelle esperienze che non avvengono per mezzo di parole, forme concrete e oggetti, che pure compongono una parte essenziale della storia della visione? Facciamo il punto con l'arte astratta perché, da quel momento, si accende un dibattito che contrappone il figurativismo al realismo, l'astrazione e persino l'arte "engagée". I dubbi sulle origini dell'arte astratta sono stati formulati anche da quando è iniziata a sgretolarsi l'idea che questa eccezionale temperie artistica, sarebbe nata con quello che Argan chiamava "scarabocchio", ovvero, il Primo acquerello astratto di Vasilij Kandinskij (Mosca, 1866-Neuilly-sur-Seine, 1944), del 1910. È un caso emblematico questo, in quanto è stata la seconda moglie del pittore, Nina Andreevskaja (Mosca?, 1899-Gstaad, 1980) a fissare quella data mentre, in realtà, l'opera fu realizzata nel 1913. Sono seguite numerose altre ipotesi per la stessa data, che è stata spostata avanti o indietro nel tempo. "Essa fu certamente retrodatata", sosteneva Denys Riout, "non corrispondendo in alcun modo a quanto l'artista dipingeva in quel momento" 1, mentre altri teorici l'hanno spostata al 1911, cioè a quando Kandinskij stava realizzando la serie delle Improvvisazioni, e negli stessi anni in cui lavorava allo Spirituale nell'arte. Da quando "[Kandinskij] iniziò a intitolare le sue opere Impressioni, Improvvisazioni, Composizioni, egli adottò delle definizioni musicali nelle sue opere, in relazione all'importante novità della musica dodecafonica introdotta da Schönberg a Vienna, assimilando così la lezione di un'arte astratta, in grado comunque di tradurre e ispirare delle emozioni. Da quel punto in poi, molti studi vi intravedevano una variazione nel suo procedimento creativo e soprattutto un cambiamento di rotta di tutta l'arte moderna: stava scoppiando la rivoluzione dell'arte astratta. Ma è andata davvero così? L'argomento delle origini non è l'unico oggi in discussione. Non è più corretto, come ritengono in molti ormai, restituire a un insieme di fattori, e non ad un solo artista e città, le istanze e le condizioni che hanno permesso la nascita

Il Canton Ticino è stato tra le avanguardie del '900. La storia dell'arte astratta va riscritta? ... more Il Canton Ticino è stato tra le avanguardie del '900. La storia dell'arte astratta va riscritta?
- di Anna de Fazio Siciliano
- Studio pubblicato su Finestre sull'arte il 30/12/2020
Apparentemente fuori dalle rotte principali, ci sono luoghi più di altri, che per una stretta congiuntura di eventi incarnano appieno lo "Spirito del tempo", in tedesco, Zeitgeist, è parola sublime che riassume i valori e lo spirito che informa un'epoca. Luoghi che accolgono e fanno sorgere idee rivoluzionarie, che riuniscono nei propri confini personaggi "inclassificabili" a metà tra dissidenti e outsider ma anche donne straordinarie. Sono luoghi questi, dove sorgono esperienze inizialmente eccezionali che nel tempo diventano comuni, abitudini. A volte, lo Zeitgeist può meglio manifestarsi ed esprimersi in posti che per anni, e per più di una ragione, o hanno tracciato un percorso inedito, o hanno segnato una cambiamento di rotta. Uno di questi luoghi, le cui vicende tra Ottocento e Novecento sono-come vedremo, da riscrivere, è il Ticino. La regione più a sud della Svizzera, il cantone in cui si parla italiano, a motivo del numero e della natura delle vicende che qui si sono svolte, è stato dove chi scrive, ha ritenuto di mettere in discussione alcune certezze e informazioni considerate valide fino a poco prima. La storia della Svizzera di quegli anni va rivista. E forse, anche quella dell'arte astratta. Che la città di Ascona, sulle sponde del Lago Maggiore, abbia costituito un ingegnoso laboratorio di idee, era già in parte noto. Ciò che l'avanzamento degli studi presenta e in conseguenza di esso, presenta anche un quadro più chiaro, è che Ascona avesse rappresentato l'incunabolo di una nuova avanguardia nel campo artistico, filosofico, religioso, degli studi sulla mente-in una parola, una neoavanguardia culturale, per di più, in anni difficili come quelli vissuti prima, e durante i due conflitti bellici mondiali. Se finora dunque si è parlato del sud come punto di partenza per la vicenda di Monte Verità, una realtà che-con un processo piuttosto veloce, si è costituita dapprima come colonia vegetariana, per poi trasformarsi in una fucina internazionale di artisti e studiosi..
Amedeo Modigliani. Un mito controverso -di Anna de Fazio Siciliano -studio pubblicato in collabor... more Amedeo Modigliani. Un mito controverso -di Anna de Fazio Siciliano -studio pubblicato in collaborazione dell'Archivio parigino sulla rivista Finestre sull'arte il 08 gennaio 2020 "Amedeo sorride, stretto in una giacca di velluto. È bellissimo, simpatico, un attore" -La fotografia, scattata nel 1918 da Paul Guillaume, uno dei primi e maggiori mercanti d'arte incontrato da Modigliani a Parigi è l'immagine più nota del suo amico artista.
Borghese, nel riordino delle dimore private italiane decorate con gusto egiziano.
Ritornavo dopo molti anni dinamici e creativi verso un punto fermo di contemplazione: il mio Egit... more Ritornavo dopo molti anni dinamici e creativi verso un punto fermo di contemplazione: il mio Egitto natale. Da tempo mi chiamavano i suoi cieli imbottiti di placida polvere d'oro, l'immobile andare delle dune gialle, gli alti triangoli imperativi delle piramidi e le palme serene che benedicono il grasso padre Nilo allungato nel suo letto di terra nera e di erba verde".
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Come nacque l'arte astratta, tra Kandinskij e Hilma af Klimt di Anna de Fazio Siciliano , scritto il 03/02/2021, 18:56:33
Chi fu davvero il padre dell'arte astratta? Vasilij Kandinskij? Oppure l'arte astratta ebbe... una madre? Un articolo sulla nascita dell'arte astratta alla luce delle più recenti ricerche. Il problema dell'arte astratta, di cui si è parlato su queste pagine con l'ipotesi del ruolo del Ticino, si lega soprattutto alla questione dei suoi esordi e a quella della sua definizione che, restando in parte contraddittoria, la rende, parafrasando un concetto di Umberto Eco, vicina ad un'opera "aperta". Ecco perché per definirne meglio i contorni, si dovrebbe decidere prima cosa si intenda per arte astratta. Ci troveremmo comunque, anche così, a calpestare un terreno scivoloso, perché tra gli studiosi non c'è corrispondenza d'intenti: per molti, l'arte astratta è un'arte che ha interrotto il legame con il passato. Per altri, quel filo di connessione lo ha mantenuto invece vivo. È ovvio che, con posizioni così antitetiche, corre l'obbligo di fare un passo indietro almeno con una domanda: l'arte è soltanto una forma espressiva? E se così, non si escludono quelle esperienze che non avvengono per mezzo di parole, forme concrete e oggetti, che pure compongono una parte essenziale della storia della visione? Facciamo il punto con l'arte astratta perché, da quel momento, si accende un dibattito che contrappone il figurativismo al realismo, l'astrazione e persino l'arte "engagée". I dubbi sulle origini dell'arte astratta sono stati formulati anche da quando è iniziata a sgretolarsi l'idea che questa eccezionale temperie artistica, sarebbe nata con quello che Argan chiamava "scarabocchio", ovvero, il Primo acquerello astratto di Vasilij Kandinskij (Mosca, 1866-Neuilly-sur-Seine, 1944), del 1910. È un caso emblematico questo, in quanto è stata la seconda moglie del pittore, Nina Andreevskaja (Mosca?, 1899-Gstaad, 1980) a fissare quella data mentre, in realtà, l'opera fu realizzata nel 1913. Sono seguite numerose altre ipotesi per la stessa data, che è stata spostata avanti o indietro nel tempo. "Essa fu certamente retrodatata", sosteneva Denys Riout, "non corrispondendo in alcun modo a quanto l'artista dipingeva in quel momento" 1, mentre altri teorici l'hanno spostata al 1911, cioè a quando Kandinskij stava realizzando la serie delle Improvvisazioni, e negli stessi anni in cui lavorava allo Spirituale nell'arte. Da quando "[Kandinskij] iniziò a intitolare le sue opere Impressioni, Improvvisazioni, Composizioni, egli adottò delle definizioni musicali nelle sue opere, in relazione all'importante novità della musica dodecafonica introdotta da Schönberg a Vienna, assimilando così la lezione di un'arte astratta, in grado comunque di tradurre e ispirare delle emozioni. Da quel punto in poi, molti studi vi intravedevano una variazione nel suo procedimento creativo e soprattutto un cambiamento di rotta di tutta l'arte moderna: stava scoppiando la rivoluzione dell'arte astratta. Ma è andata davvero così? L'argomento delle origini non è l'unico oggi in discussione. Non è più corretto, come ritengono in molti ormai, restituire a un insieme di fattori, e non ad un solo artista e città, le istanze e le condizioni che hanno permesso la nascita
- di Anna de Fazio Siciliano
- Studio pubblicato su Finestre sull'arte il 30/12/2020
Apparentemente fuori dalle rotte principali, ci sono luoghi più di altri, che per una stretta congiuntura di eventi incarnano appieno lo "Spirito del tempo", in tedesco, Zeitgeist, è parola sublime che riassume i valori e lo spirito che informa un'epoca. Luoghi che accolgono e fanno sorgere idee rivoluzionarie, che riuniscono nei propri confini personaggi "inclassificabili" a metà tra dissidenti e outsider ma anche donne straordinarie. Sono luoghi questi, dove sorgono esperienze inizialmente eccezionali che nel tempo diventano comuni, abitudini. A volte, lo Zeitgeist può meglio manifestarsi ed esprimersi in posti che per anni, e per più di una ragione, o hanno tracciato un percorso inedito, o hanno segnato una cambiamento di rotta. Uno di questi luoghi, le cui vicende tra Ottocento e Novecento sono-come vedremo, da riscrivere, è il Ticino. La regione più a sud della Svizzera, il cantone in cui si parla italiano, a motivo del numero e della natura delle vicende che qui si sono svolte, è stato dove chi scrive, ha ritenuto di mettere in discussione alcune certezze e informazioni considerate valide fino a poco prima. La storia della Svizzera di quegli anni va rivista. E forse, anche quella dell'arte astratta. Che la città di Ascona, sulle sponde del Lago Maggiore, abbia costituito un ingegnoso laboratorio di idee, era già in parte noto. Ciò che l'avanzamento degli studi presenta e in conseguenza di esso, presenta anche un quadro più chiaro, è che Ascona avesse rappresentato l'incunabolo di una nuova avanguardia nel campo artistico, filosofico, religioso, degli studi sulla mente-in una parola, una neoavanguardia culturale, per di più, in anni difficili come quelli vissuti prima, e durante i due conflitti bellici mondiali. Se finora dunque si è parlato del sud come punto di partenza per la vicenda di Monte Verità, una realtà che-con un processo piuttosto veloce, si è costituita dapprima come colonia vegetariana, per poi trasformarsi in una fucina internazionale di artisti e studiosi..
Come nacque l'arte astratta, tra Kandinskij e Hilma af Klimt di Anna de Fazio Siciliano , scritto il 03/02/2021, 18:56:33
Chi fu davvero il padre dell'arte astratta? Vasilij Kandinskij? Oppure l'arte astratta ebbe... una madre? Un articolo sulla nascita dell'arte astratta alla luce delle più recenti ricerche. Il problema dell'arte astratta, di cui si è parlato su queste pagine con l'ipotesi del ruolo del Ticino, si lega soprattutto alla questione dei suoi esordi e a quella della sua definizione che, restando in parte contraddittoria, la rende, parafrasando un concetto di Umberto Eco, vicina ad un'opera "aperta". Ecco perché per definirne meglio i contorni, si dovrebbe decidere prima cosa si intenda per arte astratta. Ci troveremmo comunque, anche così, a calpestare un terreno scivoloso, perché tra gli studiosi non c'è corrispondenza d'intenti: per molti, l'arte astratta è un'arte che ha interrotto il legame con il passato. Per altri, quel filo di connessione lo ha mantenuto invece vivo. È ovvio che, con posizioni così antitetiche, corre l'obbligo di fare un passo indietro almeno con una domanda: l'arte è soltanto una forma espressiva? E se così, non si escludono quelle esperienze che non avvengono per mezzo di parole, forme concrete e oggetti, che pure compongono una parte essenziale della storia della visione? Facciamo il punto con l'arte astratta perché, da quel momento, si accende un dibattito che contrappone il figurativismo al realismo, l'astrazione e persino l'arte "engagée". I dubbi sulle origini dell'arte astratta sono stati formulati anche da quando è iniziata a sgretolarsi l'idea che questa eccezionale temperie artistica, sarebbe nata con quello che Argan chiamava "scarabocchio", ovvero, il Primo acquerello astratto di Vasilij Kandinskij (Mosca, 1866-Neuilly-sur-Seine, 1944), del 1910. È un caso emblematico questo, in quanto è stata la seconda moglie del pittore, Nina Andreevskaja (Mosca?, 1899-Gstaad, 1980) a fissare quella data mentre, in realtà, l'opera fu realizzata nel 1913. Sono seguite numerose altre ipotesi per la stessa data, che è stata spostata avanti o indietro nel tempo. "Essa fu certamente retrodatata", sosteneva Denys Riout, "non corrispondendo in alcun modo a quanto l'artista dipingeva in quel momento" 1, mentre altri teorici l'hanno spostata al 1911, cioè a quando Kandinskij stava realizzando la serie delle Improvvisazioni, e negli stessi anni in cui lavorava allo Spirituale nell'arte. Da quando "[Kandinskij] iniziò a intitolare le sue opere Impressioni, Improvvisazioni, Composizioni, egli adottò delle definizioni musicali nelle sue opere, in relazione all'importante novità della musica dodecafonica introdotta da Schönberg a Vienna, assimilando così la lezione di un'arte astratta, in grado comunque di tradurre e ispirare delle emozioni. Da quel punto in poi, molti studi vi intravedevano una variazione nel suo procedimento creativo e soprattutto un cambiamento di rotta di tutta l'arte moderna: stava scoppiando la rivoluzione dell'arte astratta. Ma è andata davvero così? L'argomento delle origini non è l'unico oggi in discussione. Non è più corretto, come ritengono in molti ormai, restituire a un insieme di fattori, e non ad un solo artista e città, le istanze e le condizioni che hanno permesso la nascita
- di Anna de Fazio Siciliano
- Studio pubblicato su Finestre sull'arte il 30/12/2020
Apparentemente fuori dalle rotte principali, ci sono luoghi più di altri, che per una stretta congiuntura di eventi incarnano appieno lo "Spirito del tempo", in tedesco, Zeitgeist, è parola sublime che riassume i valori e lo spirito che informa un'epoca. Luoghi che accolgono e fanno sorgere idee rivoluzionarie, che riuniscono nei propri confini personaggi "inclassificabili" a metà tra dissidenti e outsider ma anche donne straordinarie. Sono luoghi questi, dove sorgono esperienze inizialmente eccezionali che nel tempo diventano comuni, abitudini. A volte, lo Zeitgeist può meglio manifestarsi ed esprimersi in posti che per anni, e per più di una ragione, o hanno tracciato un percorso inedito, o hanno segnato una cambiamento di rotta. Uno di questi luoghi, le cui vicende tra Ottocento e Novecento sono-come vedremo, da riscrivere, è il Ticino. La regione più a sud della Svizzera, il cantone in cui si parla italiano, a motivo del numero e della natura delle vicende che qui si sono svolte, è stato dove chi scrive, ha ritenuto di mettere in discussione alcune certezze e informazioni considerate valide fino a poco prima. La storia della Svizzera di quegli anni va rivista. E forse, anche quella dell'arte astratta. Che la città di Ascona, sulle sponde del Lago Maggiore, abbia costituito un ingegnoso laboratorio di idee, era già in parte noto. Ciò che l'avanzamento degli studi presenta e in conseguenza di esso, presenta anche un quadro più chiaro, è che Ascona avesse rappresentato l'incunabolo di una nuova avanguardia nel campo artistico, filosofico, religioso, degli studi sulla mente-in una parola, una neoavanguardia culturale, per di più, in anni difficili come quelli vissuti prima, e durante i due conflitti bellici mondiali. Se finora dunque si è parlato del sud come punto di partenza per la vicenda di Monte Verità, una realtà che-con un processo piuttosto veloce, si è costituita dapprima come colonia vegetariana, per poi trasformarsi in una fucina internazionale di artisti e studiosi..