Enrico Lorenzo Cassini, a cura di, La superficie e l’abisso Percorsi culturali politici nel cinema americano degli anni Ottanta,, 2010
Cominciamo dal titolo di questo saggio. È difficile, si dirà, che un film horroro fanta-horror, s... more Cominciamo dal titolo di questo saggio. È difficile, si dirà, che un film horroro fanta-horror, se si preferiscepossa costituire la dimensione rassicurante di un decennio. Può essere solo oscuro, occulto, malevolo, negativo. Abbastanza vero, ma non del tutto. Pensiamo infatti a una serie come quella di Nightmare di Wes Craven: dopo un esordio felice e feroce, la saga di Freddy Krueger si è presto rivelata poco più di un intrattenimento per teenager, mostrando tra l'altro la propensione del regista americano nel distruggere i capostipiti attraverso sequel didascalici e superficiali (Le colline hanno gli occhi 2, Scream 2 e Scream 3, appunto Nightmare dal 2 al 6 come produttore, e il 7, come regista). Gli anni Ottanta sembrano davvero per la maggior parte come ce li ricordiamo: euforici. Certo, in ogni decennio coesistono tante diverse ipotesi di cinema, come dimostra in questo periodo la convivenza di Top Gun e di Videodrome, solo per fare un esempio. Eppure, il fantastico sembra davvero declinato in maniera infantile e rassicurante: robottini (Corto Circuito e seguiti), forme aliene paradisiache (Cocoon e seguiti), avventure preadolescenziali (Goonies), mostriciattoli colti ma tutto sommato dall'aspetto di giocattolo (Gremlins e seguiti), alieni buoni o buonissimi (dal capostipite E.T. ai vari Explorers e compagnia). Naturalmente gli anni Ottantacome si legge in altre parti del volumesono anche la decade di Cronenberg e Lynch, di McNaughton e Mann, di Friedkin e di Romero. Tuttavia, bisogna forse concentrarsi più attentamente sul cinema mainstream e su una sfida particolare, quella portata da John Carpenter e dal suo La cosa, per comprendere meglio che cosa significa lavorare davvero "contro" il periodo di appartenenza. Come si sa, il film di Carpenter, oggi quasi assurto al rango di culto, è stato all'epoca un grave insuccesso. Il film, costato circa 30 milioni di dollari, ne aveva guadagnati in America solo 13, e nel resto del mondo assai meno. Si è dunque trattato di un passo falso commerciale da parte di un autore assai stimato dal grande pubblico, che pareva non perdonargli un film così adulto, fosco e drammatico. The Thing in effetti usciva "rated R", dopo la catastrofica minaccia iniziale di un "rated X" (quello dei porno), che gli avrebbe bloccato qualsiasi uscita. Ma già la "R", e le voci di rimaneggiamenti e tagli sono stati sufficienti ad allontanare la massa e scontentare i fans duri e puri. Oggi il film è visibile integrale in DVD, ma all'epocaanche in Italiala copia che girava era assai tagliata. Parliamo del 1982. Anno importante per tutto il cinema americano, sottoposto contemporaneamente a un terremoto fantascientifico senza precedenti (il già citato E.T. di Spielberg) e a un sovvertimento dell'immaginario apprezzato nella sua entità solo parecchio tempo dopo (Blade Runner). Basta la spiegazione del "troppo dark" per poter interpretare l'insuccesso del film di Carpenter? O non sarà forse che il pubblico non aveva alcun desiderio di confrontarsi con fobie così allarmanti e rappresentazioni tanto sanguinose del proprio presente? Come ogni grande film, infatti, anche La cosa -pur così "hawksiano", diretto, concreto, ruvido, di generecontiene ampie metafore. La microsocietà di cowboy del ghiaccio, annoiati e stanchi, immersi in un inverno senza fine, appare come l'esatto contrario di una società statunitense sempre più opulenta, affacciata al sogno reaganiano della deterrenza militare e della ricchezza borghese. Vedere questi stessi uomini, le "avanguardie" mandate in capo al mondo, esportare una democrazia fragile e autodistruttiva, divorati dal sospetto l'uno per l'altro e da un elemento esterno che si finge umano, fa risuonare molti echi. Va da sé, infatti, che la critica politica non tardi a sposare il film: "L'insostenibile, indigesto e demodé La cosa, remake hard e magnifico dell'Hawks/Nyby del '51, firmato da John Carpenter in Alaska durante l'anno 1981, quasi all'inizio dell'era Reagan. Immagine e sostanza di
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L’obiettivo del libro è di analizzare, in particolar modo, la dimensione dei media, verificando come sia in quelli “nuovi”, come il videogioco, sia in quelli “assestati”, come il cinema, la gamification emerga con prepotenza.
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