Books by Riccardo Parmeggiani

Il volume ripercorre le origini e l’evoluzione storica del tribunale antiereticale a Firenze a pa... more Il volume ripercorre le origini e l’evoluzione storica del tribunale antiereticale a Firenze a partire dagli anni Trenta del Duecento fino al pontificato di Giovanni XXII. La città di Dante rappresenta un esemplare case study dei profondi intrecci che legarono il negotium fidei medievale alla vita politica e alle trasformazioni della società comunale, non secondariamente in ragione dell’accentuato dinamismo economico che caratterizzò il passaggio tra Due e Trecento. In questo fervido contesto gli aspetti di carattere più schiettamente religioso sembrano rimanere di fatto in secondo piano, ancorché presenti anche nei dibattiti culturali che animarono il convento francescano di Santa Croce, sede dell’Inquisizione fiorentina. Il rilievo sociale dei lignaggi a vario titolo coinvolti nella repressione evidenzia come l’attività finanziaria e l’«indotto» generato dal tribunale ponessero il negotium fidei al centro di forti interessi, che coinvolsero sia il ceto politico che quello imprenditoriale. Le irregolarità di gestione emerse in seguito ad un’inchiesta papale degli anni 1333-1334 fotografano in maniera nitida fino a che punto l’attività antiereticale si fosse progressivamente (e precocemente) trasformata da questione religiosa ad affaire principalmente d’ordine finanziario.

Il volume è dedicato allo studio e all’edizione del più antico manuale inquisitoriale italiano, E... more Il volume è dedicato allo studio e all’edizione del più antico manuale inquisitoriale italiano, Explicatio super officio inquisitionis, scritto da un anonimo francescano ad uso di un giudice della fede di Toscana attorno al 1258. Per una migliore comprensione delle caratteristiche del testo, l’opera è inquadrata storicamente nel panorama complessivo della prima manualistica, fonte ‘interna’, in quanto riservata ai soli inquisitori. Nati contestualmente al negotium fidei, i manuali rappresentano il veicolo della normativa, permettendo di cogliere un duplice e contrastante fenomeno: se da un lato si dimostrano lo specchio della declinazione della procedura su base locale, restituendo un’immagine complessivamente plurale dell’Inquisizione medievale, dall’altro sono caratterizzati da una forte permeabilità testuale, recependo influssi provenienti da ambiti diversi rispetto a quello di fruizione. Quest’ultima tendenza è confermata da tre inediti formulari italiani, pubblicati in appendice.

Il volume affronta lo studio complessivo dei consulti giuridici richiesti in tema di procedura da... more Il volume affronta lo studio complessivo dei consulti giuridici richiesti in tema di procedura dagli inquisitori nel primo secolo di vita del negotium fidei. Il repertorio vero e proprio, comprendente, tra documenti editi ed inediti, cinquantadue consilia, è preceduto da un’introduzione di carattere tipologico, in cui viene descritto il contesto storico in cui si sviluppò la fonte, richiamando la distinzione, non sempre avvertita, tra consilium procedurale e processuale. Questi consulti, recepiti in massima parte dalla manualistica, influirono in maniera sostanziale nella definizione del “codice inquisitoriale”, dapprima supplendo ai vuoti normativi congeniti alla rapida gestazione del negotium fidei, poi venendo piegati dai giudici della fede a proprio vantaggio allo scopo di affermare le prerogative capaci di garantire loro la più completa autonomia nella conduzione dell’officium. Al corpus documentario proposto è premessa la descrizione dei manoscritti utilizzati per le edizioni (Bologna, Biblioteca Universitaria, mss. 829, 1867; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, codd. Ottoboni Lat. 403, 1761, codd. Vat. Lat. 2648, 3978, 4265; Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, cod. Plut. VII sin. 2; Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Conv. Sopp. C. 9. 1127; Linz, Oberösterreichische Landesbibliothek, ms. 177; Lucca, Biblioteca Capitolare Feliniana, ms. 221; Mantova, Biblioteca Comunale Teresiana, ms. 465; Milano, Biblioteca Ambrosiana, cod. A. 129 inf.; Paris, Bibliothèque Nationale de France, cod. Lat. 3373; Roma, Archivio Generale dei Domenicani, cod. II 63; Roma, Biblioteca Casanatense, codd. 969, 1730; Sankt Florian, Stiftsbibliothek, XI, 234). Tra i numerosi documenti inediti, pubblicati in forma critica, spiccano per importanza un consilium del cardinale Conte Casati e – soprattutto – un analogo parere giurisprudenziale del cardinale Giovanni Gaetano Orsini, futuro Niccolò III, diretto al futuro cardinale Bentivegna da Todi e a frate Guido, procuratore dei Minori presso la Curia. Oltre all’Orsini altri due papi duecenteschi furono autori di consulti procedurali prima dell’elevazione al soglio pontificio: Gui Foucois (Clemente IV) e Benedetto Caetani (Bonifacio VIII). Ai consilia di influenti ecclesiastici si aggiungono naturalmente quelli di noti giuristi, tra cui si segnalano Francesco d’Accursio e Iacopo dell’Arena, autori di cui vengono pubblicati documentiì inediti. Altri consulti videro coinvolti importanti letterati, quali Cino da Pistoia, Francesco da Barberino e Gherardo da Castelfiorentino. Tra le edizioni critiche figurano anche alcuni documenti riediti alla luce di nuovi testimoni manoscritti: è il caso ad esempio di consilia già famosi per il calibro dei loro autori (su tutti, Dino del Mugello e proprio Cino da Pistoia). Completa il volume un capitolo finale dedicato all’analisi degli sviluppi di alcuni aspetti procedurali oggetto di privilegiata attenzione da parte dei consilia: questi temi (testimonianze processuali, imposizione di pene pecuniarie, ripartizione dei beni confiscati agli eretici e processo postumo) sono valutati alla luce della recezione dei consulti repertoriati nel volume all’interno dei manuali inquisitoriali del primo Trecento

Il volume studia l’evoluzione delle relazioni che intercorsero tra il certosino Niccolò Albergati... more Il volume studia l’evoluzione delle relazioni che intercorsero tra il certosino Niccolò Albergati, vescovo di Bologna dal 1417 al 1443 e cardinale (dal 1426) con il titolo di S. Croce di Gerusalemme, e il Capitolo cittadino. Prendendo come punto di partenza la difficoltosa elezione dell’Albergati, i cui contorni vengono meglio precisati alla luce di documenti inediti, è ripercorso lo sviluppo multiforme dei rapporti tra il vescovo ed il suo Capitolo, di cui sono preliminarmente ricostruite ed analizzate l’articolazione, la composizione e le forme di reclutamento, quali si erano cristallizzate nel corso del primo Quattrocento. Un punto di svolta decisivo per comprendere l’azione riformatrice operata dal presule sul più importante corpo ecclesiastico diocesano è una visita pastorale, di cui si fornisce l’edizione in appendice, condotta alla cattedrale di S. Pietro nel 1437, momento in cui la curia pontificia di Eugenio IV si trovava a Bologna e in cui Tommaso Parentucelli, familiaris del cardinale e futuro Niccolò V, era da poco entrato a far parte del novero dei canonici. Il decisivo impulso impresso dall’Albergati successivamente all’ispezione, grazie anche al fondamentale contributo dello stesso Parentucelli, fu teso ad un deciso innalzamento del prestigio del Capitolo bolognese sul piano materiale, morale e – soprattutto – culturale: a questo proposito vengono ripercorse attraverso nuovi documenti – relativi anche a modifiche di carattere istituzionale – le tappe della fondazione della biblioteca capitolare e del progetto di organizzazione di una scuola per i chierici, snodi decisivi che porteranno in quel delicato frangente storico (gli anni a cavallo del Concilio di Basilea) ad una accresciuta importanza della Chiesa bolognese in relazione a quella romana. Completano il volume una nutrita serie di documenti inediti, tra cui la nomina ad arcidiacono di Pietro Barbo, futuro papa Paolo II, e le schede biografiche dei sedici canonici bolognesi in carica al momento della visita.
Edited books by Riccardo Parmeggiani

Il volume racccoglie ventinove saggi di trenta studiosi legati da un vincolo di amicizia e di con... more Il volume racccoglie ventinove saggi di trenta studiosi legati da un vincolo di amicizia e di condivisione di percorso professionale a Lorenzo Paolini. Seguendo le principali direttrici di indagine storica sviluppate dall'onorato in oltre quarant'anni di didattica e ricerca, l'impianto della miscellanea si struttura in tre macrosezioni, dedicate rispetti-vamente a Eresia, Inquisizione, Ordini mendicanti, a Insegnamento e studia, a Figure e tema-tiche bolognesi, cui si aggiunge un ulteriore nucleo di studi vari. I saggi hanno come filo conduttore la storia medievale, coprendo un ventaglio cronologico che si estende nelle sue linee essenziali dal secolo XI ai primi del Cinquecento, e sono in parte caratterizzati da un approccio interdisciplinare, comprendente settori quali la filologia, la storia del diritto, l'italianistica, l'antropologia e la storia dell'arte. La citazione latina ripresa nel titolo del volume, a lungo erroneamente ascritta a San Girolamo, è tratta dal De officiis di Sant'Ambrogio (I/1, 10, 35).
Papers by Riccardo Parmeggiani

I testi contenuti in questo volume sono stati valutati con il sistema double blind peer review. Q... more I testi contenuti in questo volume sono stati valutati con il sistema double blind peer review. Questo volume è pubblicato con il contributo del Dipartimento di Studi umanistici dell'Università di Macerata (fondi ricerca scientifica prof. Roberto Lambertini) e con il contributo dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (linea D.3.1. e D.1. prof.ssa Maria Pia Alberzoni e fondi del Dipartimento di Studi medioevali, umanistici e rinascimentali). www.vitaepensiero.it Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall'art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le fotocopie effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi, Centro Licenze e Autorizzazioni per le Riproduzioni Editoriali,
Sighicelli, Gaspare. Nacque a San Giovanni in Persiceto, verosimilmente nell'estremo scorcio del ... more Sighicelli, Gaspare. Nacque a San Giovanni in Persiceto, verosimilmente nell'estremo scorcio del Trecento. Il padre, Pietro, apparteneva ad una famiglia di crescente rilievo nel contesto locale, mentre non sappiamo nulla della madre. Pur mantenendo un costante legame con il luogo d'origine, Gaspare si trasferì per ragioni di studio nella vicina Bologna, che diventerà una sorta di 'patria adottiva', tanto che nelle fonti il futuro frate domenicano, oltre che de Sancto Iohanne, è detto frequentemente de Bononia.

The article aims to contextualize the Dominican settlement established in Bologna in 1218 by exam... more The article aims to contextualize the Dominican settlement established in Bologna in 1218 by examining its decisive role in driving the spread of the Order into northern Italy. The community in Bologna, formed through the synergic engagement of Dominic of Caleruega and the Papal Curia, found in the local Studium a preferential recruiting ground given that it prompted reflection on the parallel interventions by Honorius III regarding the Alma Mater. The fact of soon after seeing the schools of law in Bologna as centres for studying and commenting on the anti-heretical laws enacted by Frederick II – wanted by the Pope – on the occasion of his coronation (1220) points to a retrospective interpretation of the Roman Church’s previous initiatives. It enables one to view the political legation of Cardinal Hugh of Ostia in the towns of Lombardy (1221) as the final and “enactive” outcome of a more comprehensive action, supported by the friars, to counter in particular the specific expression of heresy associated with the damage to the of libertas ecclesiastica.
Starting from the important acquisitions of the most recent historiography, the article, also usi... more Starting from the important acquisitions of the most recent historiography, the article, also using new sources, aims to highlight how the innovative rule on the division of heretics' assets sanctioned by the Ad extirpanda of Innocent IV (1252) determined the overbearing introduction of the Italian officia into the center of a complex network of dialectics within local societies, affecting the economic and political sphere. Through a brief analysis of the beneficiaries of the tripartite division and of the methods of recovery and management of the heretics' assets, a considerable variety of situations is highlighted, depending on local specificities: the constant, on the other hand, is the leading role of the tribunal of faith on levels other than the exclusively religious one.
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Papers by Riccardo Parmeggiani
concerning the italian Inquisition between 13th and 14th centuries. The very
low number of documents pinpointed does not provide univocal resultes:
despite of an identical documentary typology, the contents and the goals are
uneven and sometimes difficult to perceive. In any case, the choice of rotuli
was certainly determined by the facility of transportation of legal cases, often
long and complex. An important feature that ties the four rolls identified is
represented by the same provenance from the milieu of the Order of Friars
Minor: this factor inevitably recalls the wider use and production of rotuli
among the Franciscans since the origins.
developed his ecclesiastical career. After entering the Dominican Order
in Bologna, the friar became bishop of Cervia (1266-1298), after the
short episcopate of Bitonto. The article reconstruct first the initial
development of the main Mendicant Orders in Bologna, with particular
attenion to the Dominican one, then it analyzes the role undertaken by
the friars promoted to the episcopate in the ecclesiastical province of
Ravenna until the pontificate of Boniface VIII. Contrary to the important
and often political action conducted by some of these bishops,
Teodorico’s governement of the diocese of Cervia, moreover managed
remotely from Bologna, left no trace. The elevation to the episcopal
dignity of the dominican friar, rather than due to ecclesiastical qualities,
seems to be a sort of reward for the professional activity of surgeon and
hippiatrist carried out at the Roman Curia.
Interventi di: Riccardo Parmeggiani, Berardo Pio, Mario Prignano, Marco Roncalli
Moderatore: Mons. Juan Andrés Caniato
Saluti di apertura di S.Em. Card. Matteo Maria Zuppi – Mons. Maurizio Tagliaferri
Ottocento anni dopo il Centro Culturale Protestante di Bergamo organizza un convegno che si propone di fornire aggiornate ricerche sia sugli specifici contenuti del Colloquio del 1218, sia sul contesto storico religioso, politico, sociale di cui il Colloquio fu, a suo modo, una delle vive e originali espressioni.
Bergamo, 26-27 ottobre 2018
Se volgiamo lo sguardo alla situazione religiosa dell’Italia del Quattrocento, questa visione appare quantomeno unilaterale. L’innesto delle idee protestanti nella penisola impresse altresì una svolta disciplinatrice al dibattito religioso italiano quattrocentesco, spostando l’attenzione da discussioni anche molto radicali su povertà, libertà dello spirito e dell’ispirazione profetica, eternità del mondo, mortalità dell’anima, a problemi di tipo più strettamente religioso, quali la figura di Cristo, la centralità della Scrittura, l’ecclesiologia etc. Questa giornata di studi analizza un fenomeno ben noto – come la Riforma italiana - da una prospettiva inedita, sorprendendola, per così dire, alle spalle e mostrandone gli aspetti volti a normalizzare delle discussioni religiose che furono invece molto più ricche. In che misura la diffusione stessa della Riforma – ben prima dello sforzo della Chiesa cattolica di contrapporle una Controriforma - rappresentò insomma una battuta d’arresto per la cultura religiosa italiana?