Papers by Marco Beccarini

Nell'arco di un secolo tra il 378 e il 476 accadranno due eventi dalla portata straordinaria per ... more Nell'arco di un secolo tra il 378 e il 476 accadranno due eventi dalla portata straordinaria per la futura storia europea: la migrazione delle popolazioni germaniche all'interno dell'Impero Romano e l'estinguersi della linea di successione imperiale in occidente. Nel 378 il disastro dell'esercito romano e la morte dell'imperatore Valente nella battaglia di Adrianopoli, aveva spianato la strada a quell'enorme insieme eterogeneo di tribù germaniche che saranno poi conosciute come i popoli dei Visigoti e degli Ostrogoti 1 . Nel 406 un vasto numero di bande germaniche approfittò del gelo per attraversare in massa la superficie ghiacciata del Reno: Franchi, Alemanni, Vandali, Svevi, Alani e Burgundi sciamarono attraverso il fiume, incontrando una debole resistenza a Moguntiacum (Magonza) e ad Augusta Treverorum (Treviri), che furono saccheggiate 2 . Nel 410 lo stesso re dei Visigoti Alarico arriverà saccheggiare Roma per la prima volta dopo settecento anni, nel 455 la città verrà nuovamente razziata dai Vandali di Genserico. Questi eventi produssero un enorme eco tra I cronisti dell'epoca che nei loro scritti testimoniarono tutto il loro sgomento e apprensione da noi percepite tramite le loro opere. Contrariamente non avvertiamo invece lo stesso sentimento per quello che taluni storici del recente passato hanno indicato come spartiacque per la fine dell'Impero Romano in occidente: il 476 d.C. Nel 476 un generale dell'esercito di probabile origine scira, Odoacre, (476-493) depone l'imperatore d'occidente Romolo Augusto e nei giorni seguenti la sua soldataglia elimina il di lui padre Flavio Oreste e lo zio Paolo 3 . Possiamo considerare questa la fine dell'amministrazione statale romano in occidente? Assolutamente no: un imperatore legittimo ancora c'era, era Zenone (474-491) e si trovava a Costantinopoli (alle prese con una recente usurpazione, ma per l'estate del 476 sarebbe tornato saldamente sul trono) e volendo essere precisi c'era anche un legittimo imperatore d'occidente. Giulio Nepote (474-475) era infatti stato detronizzato nel 475 da Flavio Oreste in favore del figlio Romolo (mai ufficialmente riconosciuto da Costantinopoli) e da allora si era ritirato nei suoi possedimenti in Dalmazia dove governava un piccolo potentato personale. 4 Unico vero taglio evidente rispetto al passato fu la decisione di non nominare un imperatore fantoccio per l'occidente, come altri generali germanici avevano fatto in precedenza, ma di relegare il deposto Romolo Augusto in Campania con un vitalizio (ben seimila solidi d'oro l'anno!) inviando poi le insegne imperiali a Costantinopoli, amministrando l'Italia per conto dell'imperatore Zenone 5 . Fu probabilmente questa decisione a garantire il successo del colpo di stato di Odoacre, scaturito dalla rischiesta dell'elemento germanico dell'esercito della distribuzione di terreni in Italia per i soldati 6 e che garantirà per circa quindici anni pace e stabilità alla penisola italica. Distribuite parte delle terre delle immense proprietà senatoriali del Nord-Italia ai suoi soldati (prevalentemente Eruli e Sciri) Odoacre, che oltre ad essere germanico era anche di fede ariana, si mostrò molto rispettoso nei confronti dell'amministrazione locale, del senato e del clero cattolico e fu proprio una delegazione composta da senatori e vescovi a portare a Costantinopoli gli ornamenta palatii e ad instaurare un primo dialogo ufficiale con Zenone, che si mostrerà cordiale ma allo stesso tempo suggerisce alla delegazione di presentarsi a Giulio Nepote. Odoacre infatti si proclamerà rex e patriciusma se le sue truppe assieme alla popolazione italica (vessata da anni di guerre e instabilità) lo accetteranno di buon grado come sovrano, la corte di Costantinopoli non gli concederà mai il proprio riconoscimento, rimanendo ambigua nei documenti ufficiali senza mai attribuire una carica od una posizione istituzionale ben definita nei suoi confronti 7 . Odoacre tuttavia non fece mai nulla : testo greco emendato sui manoscritti, a cura di D.Comparetti, Roma, Nabu Press, 2010, pp. 5-30. 7 Cesa, Odoacre nelle fonti letterarie dei secoli V e VI, p. 42-54.

Ancora oggi non c'è accordo fra gli storici sulla data di inizio dell'impero "bizantino"(termine ... more Ancora oggi non c'è accordo fra gli storici sulla data di inizio dell'impero "bizantino"(termine moderno entro il quale,gli abitanti dell'impero d'oriente mai si riconobbero) o sulla data in cui si dovrebbe cessare di utilizzare la definizione di "romano" per sostituirla con quella di "bizantino", anche perché entrambe sono utilizzate da molti di costoro, spesso indistintamente, per designare il mondo romano-orientale fino ai regni di Giustiniano ed Eraclio o anche oltre al VII secolo. Ma quali son le caratteristiche culturali fondamentali per la caratterizzazione del dominio romano-orientale? Senza dubbio l'originale fisionomia dell'impero bizantino nasce dall'incontro della struttura statale romana con la cultura greca e la religione cristiana 1 ;mi propongo quindi di analizzare, almeno in parte, gli avvenimenti che dalla battaglia di Adrianopoli (378) alla morte di Teodosio,ultimo imperatore a regnare da solo sul mondo romano (395), porteranno allo sviluppo di queste tre caratteristiche portanti dello stato bizantino.
Uploads
Papers by Marco Beccarini