Thesis Chapters by Giorgia Lugani

Il corpo è il «carcere» (φρουρά) dell’anima: questa definizione che Platone dà nel Fedone è spess... more Il corpo è il «carcere» (φρουρά) dell’anima: questa definizione che Platone dà nel Fedone è spesso interpretata come quella che maggiormente riassume la concezione platonica della corporeità. Anima e corpo sono due elementi antagonistici e il corpo trattiene nel sensibile e nel contingente l’anima, che punta invece verso l’intelligibile. Questo lavoro di tesi nasce dal desiderio di andare oltre questa definizione e confrontarsi con la complessità della visione antropologica di Platone, a partire da quattro dialoghi: il Fedone (cap. 1), la Repubblica (cap. 2), il Filebo (cap. 3) e il Timeo (cap. 4). Obiettivo di questa analisi sarà mostrare come, per Platone, il corpo non sia in un rapporto antagonistico con l’anima. Ridurre il corpo a «carcere dell’anima» implicherebbe un rifiuto della vita terrena e una visione ascetica dell’esistenza: ciò sarebbe in netto contrasto con l’importanza che Platone attribuisce alla politica. Corpo, anima, Καλλίπολις e cosmo sono in un gerarchico rapporto di armonia e ciascun elemento è necessario affinché questa risuoni secondo proporzione.
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L'anima non è armonia - Dissonanze Platoniche dell'anima incarnata, in«Quae sit natura animae» Anima e corpo in Platone, Aristotele e nella tradizione occidentale, a cura di Silvia Gullino e Manuela Valle, Padova: Cluep, 2024, pp. 91-138., 2024
Dalla prefazione di S. Gastaldi:
Il saggio di Giorgia Lugani, L’anima non è armonia: dissonanze ... more Dalla prefazione di S. Gastaldi:
Il saggio di Giorgia Lugani, L’anima non è armonia: dissonanze platoniche nell’anima incarnata, discute le interpretazioni più correnti del dialogo, che ne ravvisano il tratto saliente nella contrapposizione tra anima e corpo, sottolineando il carattere ascetico del discorso platonico. L’autrice parte dall’analisi del contesto dialogico, cui attribuisce un valore pedagogico, utilizzato al fine di superare il pessimismo epistemico connesso alla difficoltà di risalire alla natura e alla sorte dell’anima. Anche attraverso l’analisi terminologica – e basti menzionare l’ampia disamina dedicata a un termine ambiguo come phroura – Lugani mostra così come sia possibile reinterpretare il rapporto tra l’anima stessa e il corpo nei termini di una collaborazione, anziché di una contrapposizione, senza intaccare tuttavia il primato assiologico e direttivo dell’elemento psichico.
Conference Presentations by Giorgia Lugani
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Il saggio di Giorgia Lugani, L’anima non è armonia: dissonanze platoniche nell’anima incarnata, discute le interpretazioni più correnti del dialogo, che ne ravvisano il tratto saliente nella contrapposizione tra anima e corpo, sottolineando il carattere ascetico del discorso platonico. L’autrice parte dall’analisi del contesto dialogico, cui attribuisce un valore pedagogico, utilizzato al fine di superare il pessimismo epistemico connesso alla difficoltà di risalire alla natura e alla sorte dell’anima. Anche attraverso l’analisi terminologica – e basti menzionare l’ampia disamina dedicata a un termine ambiguo come phroura – Lugani mostra così come sia possibile reinterpretare il rapporto tra l’anima stessa e il corpo nei termini di una collaborazione, anziché di una contrapposizione, senza intaccare tuttavia il primato assiologico e direttivo dell’elemento psichico.
Conference Presentations by Giorgia Lugani
Il saggio di Giorgia Lugani, L’anima non è armonia: dissonanze platoniche nell’anima incarnata, discute le interpretazioni più correnti del dialogo, che ne ravvisano il tratto saliente nella contrapposizione tra anima e corpo, sottolineando il carattere ascetico del discorso platonico. L’autrice parte dall’analisi del contesto dialogico, cui attribuisce un valore pedagogico, utilizzato al fine di superare il pessimismo epistemico connesso alla difficoltà di risalire alla natura e alla sorte dell’anima. Anche attraverso l’analisi terminologica – e basti menzionare l’ampia disamina dedicata a un termine ambiguo come phroura – Lugani mostra così come sia possibile reinterpretare il rapporto tra l’anima stessa e il corpo nei termini di una collaborazione, anziché di una contrapposizione, senza intaccare tuttavia il primato assiologico e direttivo dell’elemento psichico.