Books by Fulvia Antonelli

Al centro di questo saggio vi sono gli immaginari, le rappresentazioni, le pratiche di vita quoti... more Al centro di questo saggio vi sono gli immaginari, le rappresentazioni, le pratiche di vita quotidiane di un gruppo di pugili dilettanti della “Tranvieri”, una palestra di boxe della Bolognina, un quartiere della prima periferia bo- lognese oggetto di una ricerca iniziata nel febbraio 2007 e tutt’ora in corso. In queste pagine vogliamo indagare un tema tra i tanti che sono emersi dalla ricerca, ovvero le questioni di genere e che significato può assumere la parola “corpo” in una palestra di boxe.
Entrare alla Tranvieri, palestra nata nel 1950 e da sempre legata al Circolo del Dopolavoro dei tranvieri bolognesi, ha significato, per noi, fare i conti con 50 anni di pugilato a Bologna, con la storia di uno sport nato nei circoli del Dopolavoro operaio, con la cultura della socialità e del tempo libero in uno dei territori più popolari della città. Per questa società pugilistica hanno combattu- to, infatti, molti operai che lavoravano nelle fabbriche metalmeccaniche della Bolognina
Papers by Fulvia Antonelli

This book offers a unique contribution, exploring how the intersections among migrants and radica... more This book offers a unique contribution, exploring how the intersections among migrants and radical squatters\u2019 movements have evolved over past decades. The complexity and importance of squatting practices are analyzed from a bottom-up perspective, to demonstrate how the spaces of squatting can be transformed by migrants. With contributions from scholars, scholar-activists, and activists, this book provides unique insights into how squatting has offered an alternative to dominant anti-immigrant policies, and the implications of squatting on the social acceptance of migrants. It illustrates the different mechanisms of protest followed in solidarity by migrant squatters and Social Center activists, when discrimination comes from above or below, and explores how different spatialities can be conceived and realized by radical practices. Contributions adopt a variety of perspectives, from critical human geography, social movement studies, political sociology, urban anthropology, auto...
This article is the introduction to the monographic issue of ERQ dedicated to the critical ethnog... more This article is the introduction to the monographic issue of ERQ dedicated to the critical ethnography of educational processes. We focus on the theoretical frameworks and empirical research lines that cross this field of qualitative and ethnographic studies. We particularly emphasize the key role ethnography can play in the study of educational transitions, in analyzing the processes of neoliberalization of the educational field and in accounting for the interaction between youth cultures and exclusion processes in educational spaces
Etnografia E Ricerca Qualitativa, 2008
ARACNE editrice Srl, 2010
Al centro di questa monografia vi sono gli immaginari di un gruppo di ragazzi di origine stranier... more Al centro di questa monografia vi sono gli immaginari di un gruppo di ragazzi di origine straniera, tutti pugili dilettanti di una palestra di boxe della Bolognina, un quartiere della prima periferia bolognese. Per questa società pugilistica hanno combattuto molti operai che lavoravano nelle numerose fabbriche metalmeccaniche che hanno caratterizzato il territorio della Bolognina. Dall’inizio degli anni Ottanta, con la chiusura delle fabbriche metalmeccaniche e con il contemporaneo arrivo nel quartiere dei primi immigrati, la palestra ha aperto le porte a pugili di origine non italiana. Le loro storie sono al centro di questo libro in cui una palestra di boxe è utilizzata come finestra per leggere le trasformazioni che hanno caratterizzato questa prima periferia di Bologna negli ultimi anni

Trattare oggi il tema dell'adolescenza in chiave pedagogica significa, prima di tutto, contribuir... more Trattare oggi il tema dell'adolescenza in chiave pedagogica significa, prima di tutto, contribuire a decostruire i paradigmi del controllo e le rappresentazioni stereotipate attraverso cui spesso il mondo degli adulti, anche coloro che con gli adolescenti lavorano, osserva l'adolescenza riducendola ad un'immagine rigida e statica e perdendo di vista gli adolescenti e le loro vite nelle loro materialità situate. Il presente focus raccoglie contributi capaci di interrogare -a partire da ricerche di campo e da analisi di tipo teorico -le culture degli adolescenti alla luce delle dinamiche storiche, politiche e sociali contemporanee e dentro i conflitti e le relazioni che esse ingaggiano nel loro confronto con le altre generazioni, per provare a gettare un diverso sguardo sull'adolescenza e quindi anche a suggerire nuove basi pedagogiche per l'intervento educativo. Riteniamo infatti che oggi sia necessario in primo luogo parlare di adolescenze, declinando quindi le esperienze di singoli e gruppi appartenenti ad una specifica generazione all'interno della molteplicità dei contesti sociali, politici e culturali che essi vivono. In questo senso l'intenzione è quella di analizzare le variabili della generazione all'intersezione con altre variabili che possono sensibilmente differenziarne al suo interno le modalità di esperienza, quali quelle del genere, della posizione sociale, dell'appartenenza culturale, dei luoghi di vita. Nell'articolo, che apre il focus, di Pierangelo Barone si sintetizzano le origini e le motivazioni delle concettualizzazioni dell'adolescenza nella storia, provando a denaturalizzarne l'essenza e ad ipotizzarne un suo sostanziale dissolvimento almeno nei termini in cui essa è descritta nella letteratura scientifica di cui è stata oggetto. Barone indica la necessità oggi di esplorare l'esperienza dell'adolescenza alla luce dei dispositivi semiotecnici (Foucault, 1976) ovvero di quei dispositivi produttori di senso, ma anche di soggettività per gli adolescenti rappresentati dalle tecnologie informatiche di comunicazione e dai social media. In questa direzione, perde di senso la domanda di ricerca relativa a "cos'è l'adolescenza" mentre pedagogicamente appare più significativo rivolgersi ai nuovi contesti, anche tecnologici, all'interno dei quali si fa esperienza di adolescenza. A differenza del XX secolo non sono i paradigmi disciplinari di controllo a istituire, anche socialmente, il soggetto adolescente, ma piuttosto le dinamiche di mercato *
L'articolo si propone di riflettere – anche attraverso alcuni esempi etnografici – sull'e... more L'articolo si propone di riflettere – anche attraverso alcuni esempi etnografici – sull'esperienza dell'adolescenza alla luce di una categoria, quella della classe sociale, solitamente poco frequentata in modo esplicito dalla ricerca pedagogica. Essere adolescenti di classe popolare in alcuni contesti condiziona in modo decisivo il rapporto con la scuola, con l'ambiente urbano e gli immaginari di sé degli adolescenti, mentre tende ad essere rimosso dagli attori dei processi educativi. L'asse interpretativo della classe sociale aiuta a reincarnare il costrutto teorico dell'adolescenza nella varietà delle esperienze materiali che i soggetti fanno dell'essere adolescenti, favorendo una visione più chiara degli effetti che le disuguaglianze hanno sulle transizioni di vita e suggerendo nuove direzioni di intervento educativo.
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Books by Fulvia Antonelli
Entrare alla Tranvieri, palestra nata nel 1950 e da sempre legata al Circolo del Dopolavoro dei tranvieri bolognesi, ha significato, per noi, fare i conti con 50 anni di pugilato a Bologna, con la storia di uno sport nato nei circoli del Dopolavoro operaio, con la cultura della socialità e del tempo libero in uno dei territori più popolari della città. Per questa società pugilistica hanno combattu- to, infatti, molti operai che lavoravano nelle fabbriche metalmeccaniche della Bolognina
Papers by Fulvia Antonelli
Entrare alla Tranvieri, palestra nata nel 1950 e da sempre legata al Circolo del Dopolavoro dei tranvieri bolognesi, ha significato, per noi, fare i conti con 50 anni di pugilato a Bologna, con la storia di uno sport nato nei circoli del Dopolavoro operaio, con la cultura della socialità e del tempo libero in uno dei territori più popolari della città. Per questa società pugilistica hanno combattu- to, infatti, molti operai che lavoravano nelle fabbriche metalmeccaniche della Bolognina