Books by Federicomaria Muccioli
Philobiblos. Scritti in onore di Giovanni Geraci, a cura di Alice Bencivenni, Alessandro Cristofori, Federicomaria Muccioli, Carla Salvaterra, Milano, 2019
Amici, colleghi e allievi onorano Giovanni Geraci, philobiblos per eccellenza, già docente di Sto... more Amici, colleghi e allievi onorano Giovanni Geraci, philobiblos per eccellenza, già docente di Storia romana e di Papirologia e ora professore emerito dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, offrendogli in dono un simblos di studi che spaziano dalla papirologia all’epigrafia, dalla storia del mondo greco e romano alla storia orientale, dalla storia amministrativa alla permanenza della tradizione classica.

Elementi per una riconsiderazione delle etnie minoritarie nel regno dei seleucidi Un dato può ess... more Elementi per una riconsiderazione delle etnie minoritarie nel regno dei seleucidi Un dato può essere affermato con assoluta sicurezza. Nessuno dei regni ellenistici, dalla Sicilia di Agatocle all'area indiana, ebbe una vastità paragonabile a quella del regno dei seleucidi né, tanto meno, conobbe una presenza così variegata dal punto di vista etnico. 1 Probabilmente neppure l'Egitto, nonostante la vocazione cosmopolita di Alessandria. 2 È un territorio che va dall'Asia Minore alla Battriana, almeno agli inizi, e comunque arriva al plateau iranico, fino alla metà del II sec. a.C., quando si fece sempre più invasiva la regalità degli arsacidi, a comincia-re da Mitridate I. Un territorio destinato a ingrandirsi e a toccare anche l'Europa, almeno nelle intenzioni di alcuni tra i suoi sovrani più ambizio-si (Seleuco I, Antioco III). Proprio l'espansione partica e la morte di An-tioco VII nel 129 a.C., se non rappresentano la catastrofe dell'ellenismo, come riteneva E. Meyer, costituiscono senz'altro un turning point signifi-cativo, almeno in senso geopolitico. Infatti ormai da tempo la critica si è liberata di una tendenza «manichea» volta a una contrapposizione fron-tale tra cultura greca e l'altro, a favore di una valutazione più equilibrata in cui trovano spazio fenomeni di acculturazione reciproca (così come av-viene per altri periodi fondanti nella storia greca, come la stessa coloniz-zazione di VIII-VII secolo a.C.). 3 71 1 Manca ancora una storia complessiva, non divulgativa, dell'intera monarchia se-leucide, dai tempi delle opere di E.R. Bevan e di A. Bouché-Leclercq. Per alcune delle te-matiche qui affrontate due buoni punti di partenza rimangono E. BIKERMAN, Institutions de Séleucides, Paris 1938, con le considerazioni di J. MA, «Relire les Institutions des Séleu-cides», in S. BENOIST (ed.) Rome, une cité imperial en jeu. L'impact du monde romain se-lon Fergus Millar,
Atti del Convegno sulla tradizione dell'Antico alla corte dei Malatesta, in particolare di Sigism... more Atti del Convegno sulla tradizione dell'Antico alla corte dei Malatesta, in particolare di Sigismondo Pandolfo Malatesta. Sono esaminati, tra l'altro, gli aspetti, letterari, epigrafici, numismatici, artistici ed iconografici.
tra le città greche d'Occidente, Selinunte sembra più di ogni altra affrontare turbamenti, dissid... more tra le città greche d'Occidente, Selinunte sembra più di ogni altra affrontare turbamenti, dissidi e nodi irrisolti che ne mettono a dura prova il singolare tessuto sociale e politico, complesso, stratificato e multietnico. Dall'età arcaica fino alla distruzione cartaginese del 409 a.C., questi tormenti si riverberano, tra l'altro, in una rilevante produzione epigrafica, rappresentata, in particolare, dalla lex sacra e da una cospicua serie di defixiones. il volume intende indagare i diversi aspetti dell'inquietudine di questa polis, partendo proprio da un'indagine multidisciplinare di tali documenti, anche per una loro più efficace e ampia valorizzazione.

Gli epiteti ufficiali dei re ellenistici isbn 978-3-515-10126-4 L'autore esamina uno degli aspett... more Gli epiteti ufficiali dei re ellenistici isbn 978-3-515-10126-4 L'autore esamina uno degli aspetti più importanti (e spesso trascurati) dell'età ellenistica: gli epiteti ufficiali dei sovrani e dei loro familiari (con attenzione anche alla titolatura regia nel suo complesso, agli epiteti non ufficiali e ai soprannomi), nel contesto più generale dei cambiamenti politici e religiosi in quell'epoca. Il libro è diviso in tre parti, precedute da un'introduzione di carattere metodologico e con alcuni confronti con realtà della Grecia arcaica e classica. La prima parte offre un quadro storico incentrato sull'uso degli epiteti per Alessandro Magno e i suoi successori. Segue un'analisi dei singoli titoli nelle diverse dinastie (in alcuni casi, fino all'impero romano). Nella terza parte sono invece indagati il rapporto tra gli epiteti e la propaganda multiculturale nelle regalità ellenistiche e l'elaborazione dell'immagine ideale del sovrano nella tradizione antica.
Per la poliedricità dei suoi interessi Plutarco (ca. 45-120 d.C.) si presta a molteplici letture ... more Per la poliedricità dei suoi interessi Plutarco (ca. 45-120 d.C.) si presta a molteplici letture e indagini critiche. Il volume intende offrire un contributo a un’analisi combinata delle Vite parallele e dei Moralia che miri a cogliere la visione storica dell’autore, e nella fattispecie la sua interpretazione del passato greco, anche tenendo presente la necessità di rapportarlo alla sua epoca e di riattualizzarlo.
Papers by Federicomaria Muccioli
Il volume propone un quadro sintetico ma aggiornato delle forme del potere nel mondo greco tra iv... more Il volume propone un quadro sintetico ma aggiornato delle forme del potere nel mondo greco tra iv e i secolo a.C., fra la tirannide e la nuova concezione di regalità introdotta da Alessandro Magno. La chiave di lettura è la reazione polemica o, spesso, intrisa d’ironia, satira e parodia, che queste suscitarono nella pubblicistica – coeva e non – e tra i sudditi. A tal proposito vengono individuati e discussi alcuni casi di studio particolarmente significativi: re munifici e tiranni spietati, regine virtuose e sovrane viziose riprendono vita in queste pagine, mostrando, tra scurrilità e raffinatezza, sbeffeggio e mito, la persistente attualità del loro volto.

L. Prandi (ed.), EstOvest. Confini e conflitti tra Vicino Oriente e mondo greco-romano, Roma, 2019
The paper offers a comparison between archaic greek colonization and the colonization of Alexande... more The paper offers a comparison between archaic greek colonization and the colonization of Alexander and the Hellenistic age in the East, especially during the Seleucid kingdom (from Seleucus I down to Antiochos IV). New research methods allow indeed historians to explore differences and similarities (especially about the relationship between Greeks, Macedonians and local people and the dynamics of mutual acculturation). One of the most important elements of archaic colonization is the heroic cult accorded to the oikistes after his death: despite the lack of information, such cult is to be found in some hellenistic new poleis too, with some changes (the timai for the founder-king, with a problematic link to the dynastic cult) but also in continuity with the past (the cult of the ktistes Kineas in the bactrian greek city at Ai Khanum, and the memory of Delphi and the Seven Sages).
K. Nawotka and al. (eds.), The Historiography of Alexander the Great, Wiesbaden, 2018, pp. 119-129, 2018
The papers offers a survey of the many traditions about Alexander in Plutarch's corpus. Alexander... more The papers offers a survey of the many traditions about Alexander in Plutarch's corpus. Alexander is a controversial figure , with positive and negative sides.
Brochure of the PhProgramm 2019-2020.
Application: 12 april-15 may 2019.
T. Gnoli - F. Muccioli (a cura di), Divinizzazione, culto del sovrano e apoteosi. Tra Antichità e Medioevo, Bologna, 2014
![Research paper thumbnail of «la natura [...] più non producea, come né giuganti così né ingegni». Leon Battista Alberti e il rapporto coi ‘buoni antiqui’, in Gli antichi alla corte dei Malatesta..., a cura di F. Muccioli e F. Cenerini con la collaborazione di A. Giovanardi, Milano, Editoriale Jouvence, 2018, pp. 251-309](https://attachments.academia-assets.com/57835951/thumbnails/1.jpg)
Gli antichi alla corte dei Malatesta. Echi, modelli e fortuna della tradizione classica nella Romagna del Quattrocento (l’età di Sigismondo), Milano, Editoriale Jouvence, 2018, pp. 251-309, 2018
Federicomaria Muccioli insegna storia greca all'Università di Bologna. Oltre alla tradizione dell... more Federicomaria Muccioli insegna storia greca all'Università di Bologna. Oltre alla tradizione dell'Antico nella Rimini del XV secolo, tra i suoi principali campi d'interesse vi sono la storia ellenistica, la storiografi a e la biografi a di epoca greco-romana. Francesca Cenerini insegna storia ed epigrafi a romana all'Università di Bologna. La sua attività di ricerca è rivolta soprattutto allo studio delle iscrizioni latine come fonte per la ricostruzione della storia sociale in età romana (con attenzione particolare per gli studi sulla condizione femminile) e all'utilizzo delle iscrizioni latine come documento della tradizione dell'Antico. 39,00 euro Jouvence www.jouvence.it ISBN 978-88-7801-605-7
The paper aims to provide an overview of the career and figure of Peucestas, close friend of Alex... more The paper aims to provide an overview of the career and figure of Peucestas, close friend of Alexander the Great and satrap of Persis from 326/5 until the final struggle against Anti-gonus the One-Eyed. Special attention is devoted to the ceremony of Persepolis (317 or 316 BCE) in the more general context of Persian patterns and Greco-Macedonian rituals and ceremonies.
This paper focuses on the new critical trends on Seleucid dynasty and other Hellenistic royalties... more This paper focuses on the new critical trends on Seleucid dynasty and other Hellenistic royalties. In particular, I offer a full discussion of the attempt of ‘demacedonizating’ the kingdoms after Alexander (above all, Seleucids and Ptolemies), in order to stress the continuity with the past and the preservation of Macedonian identity. In the last part of my paper, I examine some case studies and new interpretations by the scholarship (the cylinder of Antiochus I from Borsippa and the impact of Seleucid ideology on Babylonian culture; the origin of ruler cult and the diffusion of proskynesis in the Hellenistic world).
Tra i molti aspetti insoluti o comunque problematici del periodo postirannico ad Atene fino alla ... more Tra i molti aspetti insoluti o comunque problematici del periodo postirannico ad Atene fino alla prima guerra persiana vi sono anche l'ingresso sulla scena politica di Temistocle (e, conseguentemente, la sua attività fino al 483/2) e la datazione precisa de La presa di Mileto (Μιλήτου ἄλωσις) di Frinico, episodi spesso correlati tra loro.

lettera di Antioco III, proveniente da Eraclea sul Latmo e databile tra il 197 e il 193 a.C., ha ... more lettera di Antioco III, proveniente da Eraclea sul Latmo e databile tra il 197 e il 193 a.C., ha fatto defi nitiva chiarezza su quali fossero i nomi di tre fi gli maschi del sovrano: Antioco, Seleuco e Mitridate. 1 La loro identità è facilmente identifi cabile: Antioco è denominato nelle fonti 'il fi glio' e fu coreggente del padre fi no alla sua morte nel 193; Seleuco è conosciuto come Seleuco IV Philopator (sovrano dal 187 al 175) e il terzo, dopo opportuno cambio di nome, è noto come Antioco IV Theos Epiphanes Nikephoros (re dal 175 al 164). 2 Tuttavia un passo di Livio sembra complicare questo quadro, giacché lo storico patavino aggiunge un altro nome, Ardys (accanto a quello di Mitridate), a proposito della spedizione in Asia Minore del 197 di Antioco III. Anche se alcuni tra i moderni sono disposti ad ammettere l'esistenza di un quarto fi glio maschio a nome Ardys, è comunque prevalente l'opinione che l'autore romano sia incorso in un fraintendimento (o che il testo tràdito vada emendato) e che dunque Ardys e il Mitridate nel luogo in questione non siano fratelli di Antioco e Seleuco, bensì due alti generali mandati in aiuto dei due fi gli del sovrano (Seleuco e Mitridate). 3 Il nome del primo rivela una chiara origine non greca, forse una provenienza lidia, mentre il secondo, a quanto riferisce Polibio, era fi glio di una non meglio precisata sorella di Antioco III e aveva combattuto nella guerra contro Serse d'Armenia; dal nome si può desumere che il padre appartenesse a qualche famiglia o dinastia di ceppo iranico. 4 Scartando la possibilità che Antioco III avesse adottato come fi glio questo nipote, 5 avremmo così la presenza di due personaggi a nome 1 Wörrle 1988 (= SEG 37, 859). Su questo documento cf. Ma 2002: 340-341 (= Ma 2004: 387-388, con bibliografi a). 2 Sui discendenti di Antioco III, cf. Schmitt 1964: 13 ss. 3 Liv. XXXIII, 19, 9-11: Omnibus enim regni viribus conixus cum ingentes copias terrestres maritimasque comparasset, principio veris praemissis terra cum exercitu fi liis duobus Ardye <que> ac Mithridate iussisque Sardibus se opperiri, ipse… profi scitur etc. (il testo è quello dell'edizione oxoniense di Mcdonald 1969: 137, che a sua volta accetta una proposta di emendamento di Holleaux 1942: 190). A favore dell'esistenza di Ardys, considerato terzogenito di Antioco III, cf., in particolare, Mehl 1999: 22-23, seguito dubitativamente da 6 Per un'analisi, applicata alla microstoria e alle realtà regionali italiane del XIX-XX secolo, cf. (cf. 2, 8): il nome venne cambiato per volere della fanteria, nella convulsa e tesa situazione a Babilonia subito dopo la morte di Alessandro. In proposito cf., per tutti, Greenwalt 1999: 454-456. Sulla rivendicazione dell'eredità politica di Filippo II vd. Diod. XIX, 55-56 (cosiddetto editto di Poliperconte). 9 Plut. De Pyth. orac., 401a-b; cf. Iustin. IX, 7, 13. Sulla possibilità che Plutarco si riferisca a soprannomi e non a veri e propri nomi di Olimpiade cf., recentemente, Carney 2006: 15-16, 93-95 e relative note. Per una rassegna delle ipotesi circa la motivazione del cambiamento (nascita di Alessandro, vittoria di Parmenione contro gli Illiri, vittoria di Filippo II alle Olimpiadi nella corsa dei cavalli) cf. inoltre Prestianni : 284 ss. 12 Cf. le affermazioni di Carney 2006: 16: "Name changing and the choice of politically signifi cant names marked the comparatively public status of royal women. These signifi cant names may sometimes NEW STUDIES ON THE SELEUCIDS, red Edward Dąbrowa, Kraków 2011, ISBN 978-83-233-3053-0
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Papers by Federicomaria Muccioli
Il s’agit d’affiner et d’assouplir les catégories usuelles de destinataires comme de modalités de cultes, en soulignant :
1) la diversité des modalités de culte classés habituellement comme “héroïques” ou “divins”, en soulignant l’évolution historique et la diversité géographique des pratiques, qui interdisent de ranger a priori les manifestations dans des cases préconçues ;
2) l’unité de la relation aux destinataires de cultes, révélée par les témoignages des Anciens eux-mêmes. Dans les textes littéraires comme dans les inscriptions, les divers cultes religieux de destinataires non-divins présentent des similitudes qui incitent à beaucoup de prudence par rapport à la tentation du classement et du compartimentage auquel se livrent souvent les historiens de la religion grecque.
Le volet montpelliérain (26-27 novembre 2018), qui tirera partie du cadre historique de l’évolution globale des pratiques rituelles posé par le volet italien, proposera une réflexion sur la réception antiques des cultes des grands hommes. Elle mettra en lumière le continuum entre héros épiques et/ou fondateurs, souverains, poètes, philosophes et athlètes, en examinant la façon dont les Anciens eux-mêmes concevaient ces cultes, les justifiaient ou au contraire, les critiquaient. Elle s’appuiera sur une étude des représentations, telles qu'elles se manifestent dans les sources littéraires, épigraphiques et iconographiques. Il s’agira de déterminer quels sont les critères d’élection de tel ou tel grand homme, à quels principes religieux, moraux, politiques ou idéologiques répondent les cultes, mais aussi quels sont les motifs de critique de ces cultes, chez les auteurs païens et chrétiens. Les communications chercheront à souligner les évolutions dans la conception des cultes de héros ou de grands hommes (en particulier athlètes, poètes et philosophes) des époques archaïque et classique, sur le temps long, de l’époque classique à l’époque impériale.
Il s’agit d’affiner et d’assouplir les catégories usuelles de destinataires comme de modalités de cultes, en soulignant :
1) la diversité des modalités de culte classés habituellement comme “héroïques” ou “divins”, en soulignant l’évolution historique et la diversité géographique des pratiques, qui interdisent de ranger a priori les manifestations dans des cases préconçues ;
2) l’unité de la relation aux destinataires de cultes, révélée par les témoignages des Anciens eux-mêmes. Dans les textes littéraires comme dans les inscriptions, les divers cultes religieux de destinataires non-divins présentent des similitudes qui incitent à beaucoup de prudence par rapport à la tentation du classement et du compartimentage auquel se livrent souvent les historiens de la religion grecque.
Le volet italien (Bologne 20-21 septembre 2018) a pour but d’approfondir certaines des thématiques fondamentales de l’étude des cultes héroïques et divins dans le monde grec. Les communications proposeront des synthèses générales, revenant sur divers concepts antiques, comme ceux de herôs, heroïkai timai, isotheoi timai, ou sôter, mais aussi des analyses de cas particuliers, en prenant en compte les sources littéraires, archéologiques et numismatiques. Elles reviendront notamment sur une figure hybride par excellence, celle d'Héraclès, honoré à la fois en tant que dieu et en tant que héros. L’étude de pratiques en apparence excentriques, comme celles de Sparte, y prendra place, avec une révision de l’approche traditionnelle du Trône d’Amiclès. Enfin, on examinera le phénomène de l’introduction du culte du souverain à la fin de l’époque classique / au début de l’époque hellénistique, en déterminant les différentes étapes de la transformation des mentalités qui a conduit à l’introduction d’un véritable culte du souverain de type divin – mais parfois aussi héroïque. Cet aspect sera replacé dans un examen plus large du continuum entre culte des vivants et des morts.
Occidente sono fortemente minati o minacciati
(come simboleggia la distruzione dell’arco
romano di Palmira), Looking East si propone,
idealmente, di riannodare e rinsaldare i fili di una
lunga stagione di scambi e intersezioni culturali.
Tema del convegno è infatti la storia in senso
lato dell’Oriente iranico, dagli Achemenidi ai
Sasanidi, nell’interpretazione delle fonti
occidentali. Le sessioni dei lavori, che
vedono impegnati alcuni tra i più autorevoli
specialisti a livello internazionale, intendono
affrontare gli esiti di questi ʻsguardiʼ,
soffermandosi, tra l’altro, sugli aspetti storici,
epigrafici, numismatici, linguistici e religiosi
Accademia delle Scienze, via Zamboni 31
Dipartimento di Storia Culture Civiltà
Dottorato di ricerca in Scienze storiche e archeologiche, Memoria, civiltà e patrimonio.