Articoli by Andrea Bacchi
Scultura del '600 a Roma, a cura di Andrea Bacchi con la collaborazione di Susanna Zanuso, 1996
La scultura a Venezia da Sansovino a Canova, a cura di Andrea Bacchi, Milano, Longanesi, , 2000
Scultura in Trentino: il Seicento e il Settecento, 2003
Das Marmorbad in der Kasseler Karlsaue: ein spaetbarockes Gesamtkunstwerk mit bedeutenden Skulpturen und Reliefs von Pierre Etienne Monnot, 2003

Nuovi Studi, 2006
Questo articolo prende in esame l’attività veneziana del fiammingo Giusto Le Court (Ypres 1627-Ve... more Questo articolo prende in esame l’attività veneziana del fiammingo Giusto Le Court (Ypres 1627-Venezia 1679). La scoperta di alcuni marmi inediti e l’attribuzione allo scultore di opere finora riferite al altri artisti (soprattutto ad Orazio Marinali) ha rappresentato il punto di avvio per una riconsiderazione più generale della sua evoluzione stilistica.
Una particolare attenzione è stata poi riservata al cantiere longheniano di Santa Maria della Salute: gli studi sull’attività di Giusto per questa basilica si erano finora concentrati soprattutto sul maestoso altare maggiore, mentre era stato trascurato un ciclo di oltre venti statue monumentali con figure di Santi, la maggior parte delle quali qui pubblicata per la prima volta. Emerge così con maggiore evidenza il contributo decisivo di Le Court alla maturazione in senso barocco delle scultura veneziana, grazie alla elaborazione di un linguaggio figurativo potente e originale che costituisce una delle alternative più interessanti al barocco berniniano e che avrebbe condizionato per almeno mezzo secolo la successiva scultura lagunare.
Nuovi Studi, 2008
Il contributo esamina il busto di Giovanni Battista Marino in San Domenico a Napoli riconducendol... more Il contributo esamina il busto di Giovanni Battista Marino in San Domenico a Napoli riconducendolo allo scultore francese Christophe Cochet
Giovanni Baratta: due modelli fiorentini in terracotta, a cura di Andrea Bacchi, Francesco Freddolini, Milano, Walter Padovani, 2010
Il testo affronta il percorso artistico dello scultore Giovanni Baratta, presentando nuove ipotes... more Il testo affronta il percorso artistico dello scultore Giovanni Baratta, presentando nuove ipotesi critiche e varie sculture inedite.
Il più dolce lavorare che sia: mélanges en l'honneur de Mauro Natale, a cura di Frédéric Elsig, Noémie Etienne, Grégoire Extermann, Cinisello Balsamo, Silvana, 2009
Il riconoscimento della mano di Luca Signorelli in una tavola raffigurante la testa di Cristo (ap... more Il riconoscimento della mano di Luca Signorelli in una tavola raffigurante la testa di Cristo (appartenente alle collezioni dell'IRI) consente di portare un ulteriore tassello alla ricostruzione di una delle pale eseguite dall'artista per Matelica.
Bernini e gli allievi: Giuliano Finelli, Andrea Bolgi, Francesco Mochi, François Duquesnoy, Ercole Ferrata, Antonio Raggi, Giuseppe Mazzuoli, a cura di Andrea Bacchi, Stefano Pierguidi, Milano, Il Sole 24 ore, 2008 Bernini e gli allievi: Giuliano Finelli, Andrea Bolgi, Francesco Mochi, François Duquesnoy, Ercole Ferrata, Antonio Raggi, Giuseppe Mazzuoli, a cura di Andrea Bacchi, Stefano Pierguidi, Milano, Il Sole 24 ore, 2008
Il volume ripercorre l'attività di Gian Lorenzo Bernini e dei suoi allievi attraverso un saggio e... more Il volume ripercorre l'attività di Gian Lorenzo Bernini e dei suoi allievi attraverso un saggio e le schede di 39 opere.
Bernini and the birth of baroque portrait sculpture, exhibition catalogue (Los Angeles, J. Paul Getty museum; Ottawa, National Gallery of Canada, 2008), edited by Andrea Bacchi, Catherine Hess, Jennifer Montagu, Los Angeles, Getty Publications, 2008
Il testo indaga complessivamente la ritrattistica berniniana.
Rinascimento e passione per l'antico. Andrea Riccio e il suo tempo, catalogo della mostra (Trento, Castello del Buonconsiglio, 5 luglio – 2 novembre 2008), a cura di Andrea Bacchi, Luciana Giacomelli, Prov. Autonoma di Trento, 2008
Il testo ripercorre sistematicamente il percorso artistico di Andrea Riccio.
I marmi vivi: Bernini e la nascita del ritratto barocco, catalogo della mostra (Firenze, Museo nazionale del Bargello, 3 aprile-12 luglio 2009), a cura di A. Bacchi, T. Montanari, B. Paolozzi Strozzi, D. Zikos, Firenze, Giunti, 2009
Il contributo esamina la produzione ritrattistica di Giuliano Finelli indagandone i rapporti con ... more Il contributo esamina la produzione ritrattistica di Giuliano Finelli indagandone i rapporti con quella berniniana così come con quella di Alessandro Algardi.
«Veramente è vivo e spira»: Bernini e il ritratto, in "I marmi vivi: Bernini e la nascita del ritratto barocco", catalogo della mostra (Firenze, Museo nazionale del Bargello, 3 aprile-12 luglio 2009), a cura di A. Bacchi, T. Montanari, B. Paolozzi Strozzi, D. Zikos, Firenze, Giunti, 2009, pp. 21-69 I marmi vivi: Bernini e la nascita del ritratto barocco, catalogo della mostra (Firenze, Museo nazionale del Bargello, 3 aprile-12 luglio 2009), a cura di A. Bacchi, T. Montanari, B. Paolozzi Strozzi, D. Zikos, Firenze, Giunti, 2009
Il saggio affronta il tema dell'attività ritrattistica di Gian Lorenzo Bernini.
Sculpture Journal, 20, 2011
Nel testo viene propsta l'attribuzione ad Alessandro Algardi del Busto di Maria Cerri Capranica (... more Nel testo viene propsta l'attribuzione ad Alessandro Algardi del Busto di Maria Cerri Capranica (Los Angeles, J.Paul Getty Museum), a lungo ritenuto opera di Giuliano Finelli.
Marks of Identity: Studies in Sixteenth Century Italian Sculpture, edited by D. Zikos, Boston, Isabella Steward Gardner Museum, 2012
Il contributo analizza i complessi rapporti artistici e personali che legarono Leone Leoni a Benv... more Il contributo analizza i complessi rapporti artistici e personali che legarono Leone Leoni a Benvenuto Cellini.
Andrea e Giuseppe Pozzo, atti del convegno (Venezia, Fondazione Giorgio Cini, 22-23 novembre 2010), a cura di Roberto Pancheri, Venezia, Marcianum Press, 2012
Il contributo mette in luce il ruolo cruciale giocato da Giuseppe Pozzo nelle vicende dell'archit... more Il contributo mette in luce il ruolo cruciale giocato da Giuseppe Pozzo nelle vicende dell'architettura veneziana di fine Seicento.
Bernini. Sculpting in clay, edited by C. D. Dickerson, A. Sigel, I.Wardropper, New York, The Metropolitan Museum of Art, 2013
Il testo esamina complessivamente la produzione in terracotta di Gian Lorenzo Bernini investigand... more Il testo esamina complessivamente la produzione in terracotta di Gian Lorenzo Bernini investigando inoltre i vari ruoli svolti dallo scultore, dalla sua bottega e dai suoi collaboratori nella realizzazione di bozzetti, modelletti e modelli.
La cappella dei signori Franzoni magnificamente architettata. Alessandro Algardi, Domenico Guidi e uno spazio del Seicento genovese, a cura di M. Bruno, D. Sanguineti, Genova, SAGEP, 2013
Il contributo riconsidera complessivamente il gruppo di busti in bronzo della cappella Franzone, ... more Il contributo riconsidera complessivamente il gruppo di busti in bronzo della cappella Franzone, variamente discussi fra Alessandro Algardi e Domenico Guidi, collegando a queste opere due busti in terracotta di Domenico Guidi, forse originariamente concepiti come parte di questa serie.
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Articoli by Andrea Bacchi
Una particolare attenzione è stata poi riservata al cantiere longheniano di Santa Maria della Salute: gli studi sull’attività di Giusto per questa basilica si erano finora concentrati soprattutto sul maestoso altare maggiore, mentre era stato trascurato un ciclo di oltre venti statue monumentali con figure di Santi, la maggior parte delle quali qui pubblicata per la prima volta. Emerge così con maggiore evidenza il contributo decisivo di Le Court alla maturazione in senso barocco delle scultura veneziana, grazie alla elaborazione di un linguaggio figurativo potente e originale che costituisce una delle alternative più interessanti al barocco berniniano e che avrebbe condizionato per almeno mezzo secolo la successiva scultura lagunare.
Una particolare attenzione è stata poi riservata al cantiere longheniano di Santa Maria della Salute: gli studi sull’attività di Giusto per questa basilica si erano finora concentrati soprattutto sul maestoso altare maggiore, mentre era stato trascurato un ciclo di oltre venti statue monumentali con figure di Santi, la maggior parte delle quali qui pubblicata per la prima volta. Emerge così con maggiore evidenza il contributo decisivo di Le Court alla maturazione in senso barocco delle scultura veneziana, grazie alla elaborazione di un linguaggio figurativo potente e originale che costituisce una delle alternative più interessanti al barocco berniniano e che avrebbe condizionato per almeno mezzo secolo la successiva scultura lagunare.
Il punto di partenza sarà la produzione dei «giovani» di Algardi (Ercole Ferrata, Domenico Guidi e Girolamo Lucenti) e i loro debiti nei confronti dello scultore bolognese, con approfondimenti su singole opere romane e una riflessione su alcuni degli aspetti centrali della loro ricezione. All'assimilazione del linguaggio algardiano fuori dalla città pontificia sarà dedicato il secondo giorno del convegno. Verranno presi in considerazione casi di opere presenti a Napoli, Genova, Bologna, Siena e naturalmente a Firenze realizzate da suoi allievi, i viaggi di questi fuori Roma o la loro produzione in patria dopo l'apprendistato romano, così come la circolazione dei modelli del maestro in Italia nel medio e tardo Seicento: tutti elementi che permetteranno di misurare le qualità dell'insegnamento algardiano anche alla luce delle declinazioni locali che questa lezione innescò in diversi centri di consolidata tradizione artistica. Alla terza giornata spetterà il compito di ricapitolare le principali tematiche emerse nelle prime due sezioni grazie ad alcuni punti di osservazione privilegiati, quali il rapporto con l'Antico, il dialogo tra pittura e scultura, le evoluzioni del rilievo tardo barocco, la fortuna nella guidistica.
Two more Sarcophagi of the Spouses from Cerveteri:
previously unpublished fragments found among old site records and recent discoveries During rescue excavations on Caere’s (today’s Cerveteri) burial grounds, supervised by the Author in the role of inspector for what was then the Soprintendenza dell’Etruria Meridionale, some fragments of two terracotta sarcophagi were found.
NICOLA BUSINO
New considerations on the four–sided portico of Capua Cathedral on the Volturno
Recent ongoing research in Capua has brought to light several elements associated with the foundation of the town on the banks of the River Volturno. The town was set up by the Longobard élite in the mid ninth century. Some lines of research in particular sprang from the re–examination of existing documentation of the four–sided portico of Capua Cathedral. It forms part of an Episcopal complex which has been left substantially uninvestigated, given that it was entirely reconstructed after Second World War damage.
ORAZIO LOVINO
The Renaissance in “Terra di Bari”. New reflections on Maestro d’Andria and Tuccio d’Andria, at a crossroads between Naples and Liguria One of the most fitting pictorial incidents in “Terra di Bari” during the second half of the fifteenth century, if not the whole figurative panorama of what’s known as the southern Renaissance, is made up of the works of the Maestro d’Andria.
VERUSKA PICCHIARELLI
News about Perugino and his atelier: Two previously unpublished preparatory drawings for the Adoration of the Shepherds by Monteripido
The paper centres on two preparatory drawings with Shepherds related to the circle of Pietro Vannucci, known as “il Perugino”. The pieces, previously unknown to art historians, match the characters in a fresco of the Adoration of the Child. This was stripped from the convent of San Francesco al Monte in Perugia, and is now housed in the Galleria Nazionale dell’Umbria.
BEATRICE CACCIOTTI
Copies, mutuations and diffusion of old fashioned portraits during the early Renaissance: the codex h–I–4 in the Escorial library
Codex h–I–4 in the Escorial library contains 142 drawings of mythological, biblical and historical characters. The latter range from ancient times up to the period contemporary to when they were drawn. Most are accompanied by a brief biographical description. The codex was bequeathed to the Escorial by Phillip II. It had
come into his possession in about 1541, from the Lanuza family, whose coat of arms shows up on the cover.
LORENZO PRINCIPI
More about Alessandro della Scala from Carona: his work in Portugal and new reliefs on a Marian theme
The paper systematically discusses traces of Alessandro della Scala’s work in Portugal, taking into account a copious series of reliefs, three of which from Setubal. For the first time the works that make up this group have been written about and systematically published.
ENRICO COLLE
A “table of joys” for Francis I de’ Medici
The tabletop was part of the collection of Hugh Richard Arthur Grosvenor, Duke of Westminster. The statuary marble base is inlaid with semiprecious stones. The geometrical pattern is typical of works of the kind manufactured in the second half of the 1500s. It had belonged to the Lorraine Medici collection and to the
Royal House of Savoy: the court administration then sold it to William Blundell Spence. Recently, its original inventory numbers came to light, handwritten on the underside.Thanks to these numbers, confronting them with the contemporary archive documents, the story of the tabletop became clear. Going back through
the years it had been accurately registered in all the Lorraine Medici inventories from the time of Francesco I de’ Medici, who had it placed in the Casino di San Marco, his town house in Florence.
GIULIA CERIANI SEBREGONDI
A Doge on the scaffolding: the account books for the construction of Palazzo Donà dalle Rose in Venice. Further considerations
This paper is the second part of a contribution to this same editorial collection, published in 2019. It is devoted to the construction of Ca’ Donà dalle Rose in Venice, between 1610 and 1612. This was the palace that Doge Leonardo Donà had chosen to build as his family house. From an analysis of the building site accounts (receipts and account books) housed in the private family archives, as well as contemporary treatises from the Veneto region, and comparisons with a few other sporadic sources, it’s been possible to piece together in detail the construction techniques and materials used to build the palace. In an overall reconstruction of the evolution of the Donà building site this paper concentrates on the masonry, plastering, guttering and flooring.
PATRIZIA TOSINI
Baldassarre Croce in the Basilica of Santa Maria Maggiore in Rome,
a gift for Pedro Fernàndez de Castro, Viceroy of Naples, and his wife Catalina de la Cerda y Sandoval
The paper presents two previously unpublished frescoes. They were painted in 1610 by the Bolognese artist Baldassarre Croce in Palazzo dei Canonici attached to the Basilica of Santa Maria Maggiore in Rome. The paintings are mentioned in documents, but were thought to have been lost. They depict two canonical stories associated with the veneration of the Liberian Basilica. One was dedicated to the Procession of Pope Gregory I with the icon of Salus Populi Romani to put an end to the plague of 590. The other is the Foundation of the Basilica of Santa Maria Maggiore by Pope Liberius.
ADRIANO AMENDOLA
Giovanni Alto is not Giovanni Grosso.
New considerations on the Swiss Ciceroni from Lucerne and Giacomo Lauro’s “Antiquae Urbis Splendor”
Starting from Francesco Villamena’s two engraved portraits, the author was able to resolve the question of the identity of two Swiss guards, Giovanni Alto and Giovanni Grosso. They were among the most famous Ciceroni of Baroque Rome, still remembered and long debated by scholars. Using heraldry it’s been possible
for the first time to distinguish Alto from Grosso, who have often been taken as the same person. An analysis of Alto’s Stammbuch, housed in the Vatican Library and the discovery of his unpublished will has made it possible to better understand the story behind Giacomo Lauro’s Antiquae Urbis Splendor.
GIANLUCA PUCCIO
In the steps of Padre Resta in the Capodimonte drawings
A series of photographs of the so called “Collezione borbonica” in the Capodimonte museum has come to light in the archives. They date to the mid 1960s and provide a chance to reconstruct the original appearance of many of the drawings, before being subjected to a radical restoration that unfortunately led to them being detached from
their original supporting sheets. The photographs show that about 250 of them were mounted inside a frame in
ANNA MARIA RICCOMINI
Two artists at the Mausoleum of Augustus: Joseph Nollekens and Pietro Ronzoni
The paper analyses a drawing thought to be by Joseph Nollekens, now housed in the Royal Institute of British Architects (RIBA) in London, and a painting held in a private collection, by the Bergamascan artist Pietro Ronzoni. They are both views of the Mausoleum of Augustus in Rome. The pictures provide further evidence about the Soderini family collection of ancient sculpture, on display among the ruins of
the Imperial tomb. It’s Nollekens drawing that best captures the four statues that, from the middle of the 1500s, stood at the entrance to the hanging gardens and at the foot of the stairs leading up to the entrance to Palazzo Soderini.
BERTRAND DE ROYERE
A silver table service by Charles Nicolas Odiot for King Charles Albert of Savoy
In 1834 King Charles Albert of Sardinia ordered an exceptional silver service from Charles Nicolas Odiot for his palace in Turin. The wealth and beauty of this collection of silverware earned it the right to be presented the same year at the Paris Exposition des Produits de l’Industrie. The preparatory drawings for the tableware are identified here amongst those formerly in the archives of Odiot’s famous Parisian maison, subsequently scattered and lost. These have thrown light on the technical and stylistic evolution of French goldsmiths during the Restoration. This was a period of uncertainty between the very captivating neo–Baroque taste coming out of England at the time and echoes of the great neoclassical goldsmiths.