
Fulvio Adobati
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Papers by Fulvio Adobati
membri per orientare le loro policy. L’assunzione di un set di obiettivi favorisce l’affermazione di un nuovo approccio
tecnico-operativo nel campo della pianificazione territoriale, che mette in relazione la programmazione strategica con
l’utilizzo di indicatori volti a misurare posizionamento (alle diverse scale di contesto) e performance delle politiche e
delle progettualità promosse. A livello nazionale con la definizione della SNSvS, e a livello regionale con la SRSvS, il
recepimento degli obiettivi ha portato alla moltiplicazione degli indicatori e degli investimenti necessari alla produzione
dei dati di popolamento. Ne deriva un rischio di eccessiva articolazione degli indicatori con una conseguente deriva
quantitativa, di difficile riconduzione a un quadro analitico-interpretativo leggibile e utilizzabile quale strumento di
orientamento delle scelte. Per l’efficienza/efficacia dell’azione politico-amministrativa, infatti, l’utilità degli indicatori è
direttamente proporzionale alla loro capacità di rendere leggibili fenomeni specifici o effetti di politiche/azioni attivate,
e quindi di offrire uno sguardo di sintesi necessariamente selettivo. Tale capacità è strettamente legata alla disponibilità
di dati e informazioni operabili e aggiornati, e con un dettaglio adeguato alla complessità e all’eterogeneità del territorio
di studio. Queste difficoltà si moltiplicano quando ci si approssima alla scala locale, non sempre efficacemente
rappresentabile attraverso metriche definite per supportare l’osservazione ai livelli regionale e nazionale.
articolazione, oggi possa essere interpretata solo a partire da un approccio rinnovato che ne ponga in evidenza la
centralità, indirizzandone il percorso di valorizzazione. Emerge con forza la necessità di riscoprire l’identità della
montagna a partire dal suo ruolo storico di spazio di urbanità – generatore e non conseguenza dei processi di crescita
e sviluppo dei centri di fondovalle e pianura – e, al tempo stesso, di guardare al futuro costruendo le condizioni, le
competenze e le opportunità per fertili traiettorie di sviluppo.
Il contributo fa riferimento ad alcune esperienze di ricerca condotte dal CST “Lelio Pagani” dell’Università degli Studi
di Bergamo e suggerisce un ruolo protagonista delle Università nello sviluppo dei territori montani. In questa direzione
la prospettiva di attivare occasioni di ricerca e di formazione si inserisce nello sforzo di disegnare scenari convincenti
sui temi chiave per le terre alte: domanda turistica e nuovi modelli dell’abitare nella transizione digitale; relazione cittàmontagna
e un assetto da ripensare delle infrastrutture
Due decenni dopo, in un mondo profondamente segnato da cambiamenti dovuti alla tecnologia, alle crisi energetiche e sanitarie, a crescenti pressioni sociali e alla messa in discussione del ruolo della globalizzazione, è ancora importante interrogarsi su questi aspetti. In particolare, le recenti formule implementate come reazione al Covid19 – che potremmo sintetizzare con la dicitura “strategie della città dei 15 minuti” (Moreno, 2016; C40, 2020; Gleaser, 2021; Moreno et al., 2021) – hanno posto in evidenza come sia necessaria una transizione verso una mobilità urbana sostenibile ed inclusiva, che migliori l’accessibilità degli abitanti ai servizi e a spazi pubblici vitali e di qualità. Questa transizione indebolisce ulteriormente il paradigma moderno “centro-periferia” e si sostanzia in un’articolazione complessa delle forme post-metropolitane (Soja, 2000; Balducci et al., 2017) di abitare e vivere nella città contemporanea basata sul policentrismo e su gerarchie nuove, mutevoli e ibride che creano forme inedite di prossimità. Gli impatti dei cambiamenti introdotti potrebbero essere maggiormente apprezzati in modo più evidente negli ambiti più fragili delle città, dove la frammentazione delle funzioni e la scarsa capacità di rispondere alle esigenze di socialità degli abitanti fino ad oggi. Tale condizione ha pregiudicato il nascere di relazioni, senso di appartenenza ed urbanità di questi luoghi e spesso relegava gli abitanti in una condizione di subordinazione rispetto al centro consolidato.
In sintesi, il contributo ha l’intento di riflettere su come l’urbanistica e la pianificazione territoriale oggi si debbano adoperare per costruire infrastrutture territoriale al servizio di nuove forme di vita e lavoro e di come la mobilità sia una chiave importante nei processi di ripensamento dei territori a partire dalle fragilità sociali, economiche, sanitarie, energetiche e spaziali oggi sempre più evidenti (Casti, Adobati & Negri, 2021).
The second phase of analysis was based on the implementation of 7 semi-structured online interviews with representatives from public and private entities throughout the areas where contagion intensity was highest. Among these were also delegates from sectors which were found to impact contagion more severely: namely the sectors of mobility and of health. Such interviews supplied crucial data to our cognitive framework for charting the policies implemented and the recommendations. Table 1 shows the parties involved in this survey. The list includes the most relevant public authorities – related to health, mobility, private enterprise, and public administration – at regional (NUTS2), and local (LAU2) levels. In addition to the mayors of the municipalities of Bergamo and Clusone (Seriana Valley) and the directors of two hospital departments in Milan and Bergamo, private sector stakeholders were interviewed, more specifically the Fassi Group, one of the key players in the Seriana Valley, and the TEB S.p.A. and ATB Mobilità S.p.A, which represent the public transport sector in Bergamo and Lombardy.
territorio, e un paesaggio, fortemente caratterizzato dalla coltura vitivinicola;
il Franciacorta “bollicine” prodotto in questa DOCG ha rappresentato e
rappresenta il veicolo di promozione e diffusione di un brand di successo
internazionale.
Un elemento di interesse nello studio del caso Franciacorta è riconoscibile
nel progetto di sviluppo della coltura e della cultura vitivinicola, processo
che ha avuto inizio in tempi relativamente recenti (a partire dagli anni
cinquanta del XX secolo). Un processo che ha conferito alla Franciacorta
(nell’immaginario collettivo) una “vocazione territoriale”, esito di una
traiettoria progettuale che ha visto concorrere interessi degli imprenditori
vitivinicoli con quelli degli operatori della filiera agroalimentare e del turismo,
con una solida condivisione da parte delle istituzioni territoriali locali.
since the 1970s, which has become topical again with its forced application related to the COVID-19
pandemic emergency. The paper carries out an analysis of the potential territorial impact—transport
networks and geographies of living—of telework in the Italian national context. The analysis highlights
the potential relevance of the application of telework in certain metropolitan areas that present
urban poles where economic sectors with a high propensity for telework are centralised. This
survey relates the large stock of tourist housing in the vicinity of large metropolitan areas to a potential
demand arising from the change in housing preferences towards more pleasant contexts
made possible by the application of telework. In conclusion, this work aims to contribute to the
construction of a platform for the Italian context—lagging behind but with recent legislative
measures on smart working—aimed at favouring the definition of research lines able to enhance the
potential offered by the application of telework for environmental, social, and territorial sustainability
objectives, and it also aims to outline possible territorial scenarios for the main metropolitan
areas
Il presente contributo, dopo aver trattato il rapporto tra città e fiume e proposto una possibile lettura sinottica del concetto di de-impermeabilizzazione, si confronterà con alcuni casi caratterizzati dalla presenza di “fiumi urbani”. Particolare attenzione sarà posta alle esperienze di progettazione urbana e territoriale fondate sul trattamento di territori ad alta intensità di urbanizzazione/copertura dei suoli attraversati da corsi d’acqua.
membri per orientare le loro policy. L’assunzione di un set di obiettivi favorisce l’affermazione di un nuovo approccio
tecnico-operativo nel campo della pianificazione territoriale, che mette in relazione la programmazione strategica con
l’utilizzo di indicatori volti a misurare posizionamento (alle diverse scale di contesto) e performance delle politiche e
delle progettualità promosse. A livello nazionale con la definizione della SNSvS, e a livello regionale con la SRSvS, il
recepimento degli obiettivi ha portato alla moltiplicazione degli indicatori e degli investimenti necessari alla produzione
dei dati di popolamento. Ne deriva un rischio di eccessiva articolazione degli indicatori con una conseguente deriva
quantitativa, di difficile riconduzione a un quadro analitico-interpretativo leggibile e utilizzabile quale strumento di
orientamento delle scelte. Per l’efficienza/efficacia dell’azione politico-amministrativa, infatti, l’utilità degli indicatori è
direttamente proporzionale alla loro capacità di rendere leggibili fenomeni specifici o effetti di politiche/azioni attivate,
e quindi di offrire uno sguardo di sintesi necessariamente selettivo. Tale capacità è strettamente legata alla disponibilità
di dati e informazioni operabili e aggiornati, e con un dettaglio adeguato alla complessità e all’eterogeneità del territorio
di studio. Queste difficoltà si moltiplicano quando ci si approssima alla scala locale, non sempre efficacemente
rappresentabile attraverso metriche definite per supportare l’osservazione ai livelli regionale e nazionale.
articolazione, oggi possa essere interpretata solo a partire da un approccio rinnovato che ne ponga in evidenza la
centralità, indirizzandone il percorso di valorizzazione. Emerge con forza la necessità di riscoprire l’identità della
montagna a partire dal suo ruolo storico di spazio di urbanità – generatore e non conseguenza dei processi di crescita
e sviluppo dei centri di fondovalle e pianura – e, al tempo stesso, di guardare al futuro costruendo le condizioni, le
competenze e le opportunità per fertili traiettorie di sviluppo.
Il contributo fa riferimento ad alcune esperienze di ricerca condotte dal CST “Lelio Pagani” dell’Università degli Studi
di Bergamo e suggerisce un ruolo protagonista delle Università nello sviluppo dei territori montani. In questa direzione
la prospettiva di attivare occasioni di ricerca e di formazione si inserisce nello sforzo di disegnare scenari convincenti
sui temi chiave per le terre alte: domanda turistica e nuovi modelli dell’abitare nella transizione digitale; relazione cittàmontagna
e un assetto da ripensare delle infrastrutture
Due decenni dopo, in un mondo profondamente segnato da cambiamenti dovuti alla tecnologia, alle crisi energetiche e sanitarie, a crescenti pressioni sociali e alla messa in discussione del ruolo della globalizzazione, è ancora importante interrogarsi su questi aspetti. In particolare, le recenti formule implementate come reazione al Covid19 – che potremmo sintetizzare con la dicitura “strategie della città dei 15 minuti” (Moreno, 2016; C40, 2020; Gleaser, 2021; Moreno et al., 2021) – hanno posto in evidenza come sia necessaria una transizione verso una mobilità urbana sostenibile ed inclusiva, che migliori l’accessibilità degli abitanti ai servizi e a spazi pubblici vitali e di qualità. Questa transizione indebolisce ulteriormente il paradigma moderno “centro-periferia” e si sostanzia in un’articolazione complessa delle forme post-metropolitane (Soja, 2000; Balducci et al., 2017) di abitare e vivere nella città contemporanea basata sul policentrismo e su gerarchie nuove, mutevoli e ibride che creano forme inedite di prossimità. Gli impatti dei cambiamenti introdotti potrebbero essere maggiormente apprezzati in modo più evidente negli ambiti più fragili delle città, dove la frammentazione delle funzioni e la scarsa capacità di rispondere alle esigenze di socialità degli abitanti fino ad oggi. Tale condizione ha pregiudicato il nascere di relazioni, senso di appartenenza ed urbanità di questi luoghi e spesso relegava gli abitanti in una condizione di subordinazione rispetto al centro consolidato.
In sintesi, il contributo ha l’intento di riflettere su come l’urbanistica e la pianificazione territoriale oggi si debbano adoperare per costruire infrastrutture territoriale al servizio di nuove forme di vita e lavoro e di come la mobilità sia una chiave importante nei processi di ripensamento dei territori a partire dalle fragilità sociali, economiche, sanitarie, energetiche e spaziali oggi sempre più evidenti (Casti, Adobati & Negri, 2021).
The second phase of analysis was based on the implementation of 7 semi-structured online interviews with representatives from public and private entities throughout the areas where contagion intensity was highest. Among these were also delegates from sectors which were found to impact contagion more severely: namely the sectors of mobility and of health. Such interviews supplied crucial data to our cognitive framework for charting the policies implemented and the recommendations. Table 1 shows the parties involved in this survey. The list includes the most relevant public authorities – related to health, mobility, private enterprise, and public administration – at regional (NUTS2), and local (LAU2) levels. In addition to the mayors of the municipalities of Bergamo and Clusone (Seriana Valley) and the directors of two hospital departments in Milan and Bergamo, private sector stakeholders were interviewed, more specifically the Fassi Group, one of the key players in the Seriana Valley, and the TEB S.p.A. and ATB Mobilità S.p.A, which represent the public transport sector in Bergamo and Lombardy.
territorio, e un paesaggio, fortemente caratterizzato dalla coltura vitivinicola;
il Franciacorta “bollicine” prodotto in questa DOCG ha rappresentato e
rappresenta il veicolo di promozione e diffusione di un brand di successo
internazionale.
Un elemento di interesse nello studio del caso Franciacorta è riconoscibile
nel progetto di sviluppo della coltura e della cultura vitivinicola, processo
che ha avuto inizio in tempi relativamente recenti (a partire dagli anni
cinquanta del XX secolo). Un processo che ha conferito alla Franciacorta
(nell’immaginario collettivo) una “vocazione territoriale”, esito di una
traiettoria progettuale che ha visto concorrere interessi degli imprenditori
vitivinicoli con quelli degli operatori della filiera agroalimentare e del turismo,
con una solida condivisione da parte delle istituzioni territoriali locali.
since the 1970s, which has become topical again with its forced application related to the COVID-19
pandemic emergency. The paper carries out an analysis of the potential territorial impact—transport
networks and geographies of living—of telework in the Italian national context. The analysis highlights
the potential relevance of the application of telework in certain metropolitan areas that present
urban poles where economic sectors with a high propensity for telework are centralised. This
survey relates the large stock of tourist housing in the vicinity of large metropolitan areas to a potential
demand arising from the change in housing preferences towards more pleasant contexts
made possible by the application of telework. In conclusion, this work aims to contribute to the
construction of a platform for the Italian context—lagging behind but with recent legislative
measures on smart working—aimed at favouring the definition of research lines able to enhance the
potential offered by the application of telework for environmental, social, and territorial sustainability
objectives, and it also aims to outline possible territorial scenarios for the main metropolitan
areas
Il presente contributo, dopo aver trattato il rapporto tra città e fiume e proposto una possibile lettura sinottica del concetto di de-impermeabilizzazione, si confronterà con alcuni casi caratterizzati dalla presenza di “fiumi urbani”. Particolare attenzione sarà posta alle esperienze di progettazione urbana e territoriale fondate sul trattamento di territori ad alta intensità di urbanizzazione/copertura dei suoli attraversati da corsi d’acqua.
Il territorio della città diffusa è spesso al centro delle riflessioni per l’essere poco rispondente agli obiettivi di sostenibilità ambientale per evidenti ragioni: occupazione e dissipazione di suolo per edi-
fici e infrastrutture di servizio, scarsa efficienza nella diffusione delle reti, propensione alla mobilità privata...
Si pone quindi un impegno di reinterpretazione della città orizzontale anche rispetto al dibattito sull’agricoltura urbana: non solo un’inesorabile avanzata nella campagna di mattoni e giardinetti ma, con questo, la produzione di un sistema fram- mentato di tessere verdi quale forma di ibridazione di città e campagna.
Le food policy emergenti, ormai tema di lavoro comune per i contesti urbani/metropolitani, rappre- sentano una sollecitazione interessante nella reinter- pretazione della città orizzontale.
caleidoscopio di architetture e di geografie
che, in ragione di molteplici forme, storie e
pratiche del passato, compongono un complesso
e straordinario mosaico. Si tratta di
un palinsesto insediativo che deve conservare
un ruolo rilevante nelle riflessioni tecniche,
politiche e scientifiche pena la scomparsa
definitiva di una parte considerevole
della nostra identità.
I testi contenuti in questo volume, oltre
a misurarsi con l’eterogeneità dei luoghi
dell’abbandono presenti nel territorio lombardo,
si confrontano con la necessità di
proporre alcune riflessioni di carattere operativo
e progettuale. Grazie al contributo di
differenti autori appartenenti ai “mondi”
dell’Accademia, delle professioni e delle
istituzioni pubbliche, sono suggeriti temi,
strumenti e approcci consapevoli del valore
di un patrimonio architettonico e paesaggistico
da custodire per le generazioni future.
of urban systems, the text proposes an analysis of two territorial planning experiences in
Lombardy, “Alpine Valleys” and “Franciacorta”. These experiences address the issue of governance
at the territorial / inter-municipal scale and the effective form of a plan device. Effectiveness
starting from the capacity of infographics / cartographic representation of work themes
The issue is relevant to portions of metropolitan contexts characterized by settlements with moderate urban density (and not filled with the institutions of the metropolitan government), but for one with strong economic systems which have a demand for urban government supported with difficulty by a plurality of institutional actors. Territories in movement that rediscover - better re-design- a territorial vocation and a brand for local development policies.
The contribution analyzes the case of planning of Franciacorta area, both laboratory for a multilevel governance and practice of strengthening of a territorial entity.
tici attraversati: (i) l’evoluzione che sta riscrivendo le categorie della ana- lisirappresentazione territoriale: forme, con ni, funzioni, densità, codi ca- zione di livelli e scale... vs. il riconoscimento delle forme dell’intelligenza dell’urbano; (ii) paesaggio volontario, vocazione territoriale, brand, tra den- sità concettuale e stereotipi, sono le chiavi di lettura adottate per un pro- getto di territorio; (iii) esercizi di piano, alla dif cile scala territoriale, esa- minando i recenti Piani d’Area lombardi ‘Valli Alpine’ e ‘Franciacorta’; (iv) esercizi di governance, nel ‘laboratorio Bergamo’, attraversando l’esperien- za di ricerca Bergamo 2.035 (Università di Bergamo–GSD Harvard Univer- sity) e il tavolo di attuazione della OECD Regional Review.