Università degli Studi di Bergamo (University of Bergamo)
Lettere e filosofia
𝗜𝗟 𝗚𝗨𝗦𝗧𝗢 𝗗𝗘𝗟 𝗣𝗔𝗦𝗦𝗔𝗧𝗢 Dialogo a più voci sulla storia dell'alimentazione in età moderna Il tema dell’alimentazione ha assunto negli ultimi anni le dimensioni di fenomeno globale. La cultura del cibo, che già era entrata nelle nostre case... more
𝗜𝗟 𝗚𝗨𝗦𝗧𝗢 𝗗𝗘𝗟 𝗣𝗔𝗦𝗦𝗔𝗧𝗢
Dialogo a più voci sulla storia dell'alimentazione in età moderna
Il tema dell’alimentazione ha assunto negli ultimi anni le dimensioni di fenomeno globale. La cultura del cibo, che già era entrata nelle nostre case sotto forma di libri e ricettari, ha invaso prima la televisione e in seguito i nuovi mass media, portando alla nostra attenzione uno straordinario universo che collega economia e società.
La studio della cultura alimentare è però divenuto anche, da ben da prima di questa recente riscoperta, un importante filone di ricerca storiografico. Lo studio della storia dell’alimentazione ha permesso infatti negli anni di affrontare tematiche complesse legate all’economia, alla cultura e alla rappresentazione stessa di una società.
Attraverso il dialogo tra i nostri ospiti vedremo di ripercorre alcune di queste tematiche, soffermandoci su alcune tappe trattate nella recente pubblicazione “Le Vie del Cibo. Italia settentrionale (secc. XVI-XX)”, a cura di M. Cavallera, S. Conca e B.A. Raviola, Carocci, Roma 2019.
Dialogo a più voci sulla storia dell'alimentazione in età moderna
Il tema dell’alimentazione ha assunto negli ultimi anni le dimensioni di fenomeno globale. La cultura del cibo, che già era entrata nelle nostre case sotto forma di libri e ricettari, ha invaso prima la televisione e in seguito i nuovi mass media, portando alla nostra attenzione uno straordinario universo che collega economia e società.
La studio della cultura alimentare è però divenuto anche, da ben da prima di questa recente riscoperta, un importante filone di ricerca storiografico. Lo studio della storia dell’alimentazione ha permesso infatti negli anni di affrontare tematiche complesse legate all’economia, alla cultura e alla rappresentazione stessa di una società.
Attraverso il dialogo tra i nostri ospiti vedremo di ripercorre alcune di queste tematiche, soffermandoci su alcune tappe trattate nella recente pubblicazione “Le Vie del Cibo. Italia settentrionale (secc. XVI-XX)”, a cura di M. Cavallera, S. Conca e B.A. Raviola, Carocci, Roma 2019.
Si fa spesso l’errore di associare il Medioevo con la caccia alle streghe, donne a cavallo di bastoni o scope, sfreccianti nel cielo e dedite a demoniaci rituali orgiastici, sabba, malefici di ogni genere e sorta, sprezzanti delle... more
Si fa spesso l’errore di associare il Medioevo con la caccia alle streghe, donne a cavallo di bastoni o scope, sfreccianti nel cielo e dedite a demoniaci rituali orgiastici, sabba, malefici di ogni genere e sorta, sprezzanti delle istituzioni e coraggiose anticonformiste, infine torturate e condotte al rogo. Beh, non che durante il Medioevo non si siano accese pire e purificati empi animi deviati, ma non si può ancora parlare di stregoneria almeno fino al XV secolo. Ma allora a cosa si fa riferimento?
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Reggio Emilia era considerata, nel XIV secolo, una città allettante dal punto di vista commerciale, militare e geopolitico. Per questo motivo venne a lungo contesa tra i Visconti – in vista di una lungimirante espansione padano-emiliana –... more
Reggio Emilia era considerata, nel XIV secolo, una città allettante dal punto di vista commerciale, militare e geopolitico. Per questo motivo venne a lungo contesa tra i Visconti – in vista di una lungimirante espansione padano-emiliana – e gli Este. Il Comune, al tempo sotto la dominazione dei Gonzaga, faceva inoltre gola sia a Firenze, sia allo Stato Pontificio. La presa di Reggio pertanto costituì per i Visconti un’importante occasione per piegare le altre signorie e la nobiltà locale a un rapporto di subordinazione vassallatica, allo scopo di costruire un vasto, ricco e accentrato stato visconteo.
Parigi sarà ben valsa una messa, ma per Reggio…beh per Reggio si sono fatte pazzie!
Parigi sarà ben valsa una messa, ma per Reggio…beh per Reggio si sono fatte pazzie!
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Noi di Scacchiere Storico abbiamo più volte puntualizzato che le colonne portanti del fare storia sono e devono essere le fonti. Data quindi la loro imprescindibile importanza, vorremmo qui presentarne una. Prima di tutto converrà però... more
Noi di Scacchiere Storico abbiamo più volte puntualizzato che le colonne portanti del fare storia sono e devono essere le fonti. Data quindi la loro imprescindibile importanza, vorremmo qui presentarne una. Prima di tutto converrà però spiegare cosa si intenda per taumaturgia regia.
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30 maggio 1921: Dick Rowland, lustrascarpe nero di Tulsa, lavorava in centro città. A causa della segregazione razziale, l’unica toilette in cui erano autorizzati gli afroamericani si trovava nel Dexler Building e per raggiungerla si... more
30 maggio 1921: Dick Rowland, lustrascarpe nero di Tulsa, lavorava in centro città. A causa della segregazione razziale, l’unica toilette in cui erano autorizzati gli afroamericani si trovava nel Dexler Building e per raggiungerla si doveva utilizzare l’ascensore. Non si sa esattamente come andarono le cose, probabilmente Dick inciampò cadendo su Sarah Paige e venne accusato di aggressione e tentato stupro. La polizia allora prelevò il diciannovenne e i giornali iniziarono a diffondere la notizia dell’aggressione, nonostante gli agenti non avessero ancora accusato Rowland. Il Tulsa Daily World pubblicò un articolo intitolato «Nab negro for attacking girl in an elevator», fornendo un pretesto per il linciaggio. Così un drappello di bianchi si raggruppò chiedendo che il ragazzo fosse consegnato loro, in modo che potessero fare giustizia; contemporaneamente un gruppo di neri si armò per andare a difendere il presunto colpevole. Inizia così la storia del Massacro di Tulsa.
È sicuramente molto difficile nelle poche pagine di cui si compongono i nostri articoli trattare un argomento tanto vasto e complesso. Questo pezzo intende quindi proporre una succinta disamina circa la marginalità nel Basso Medioevo, con... more
È sicuramente molto difficile nelle poche pagine di cui si compongono i nostri articoli trattare un argomento tanto vasto e complesso. Questo pezzo intende quindi proporre una succinta disamina circa la marginalità nel Basso Medioevo, con particolare attenzione a vagabondi, mendicanti e prostitute.
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La parola sindacato ha subito una notevole trasformazione nel tempo, a partire dal concetto romano della difesa e tutela, al contemporaneo rimando ad una associazione di salvaguardia di interessi comuni ad una categoria. In età comunale e... more
La parola sindacato ha subito una notevole trasformazione nel tempo, a partire dal concetto romano della difesa e tutela, al contemporaneo rimando ad una associazione di salvaguardia di interessi comuni ad una categoria. In età comunale e signorile, la sua evoluzione sfociò in una forma di controllo giuridico-finanziario dell’operato e della gestione della cosa pubblica da parte del podestà cittadino, al quale per un limitato periodo di tempo ne era demandata l’amministrazione.
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Con questo articolo si vuole proporre una succinta disamina riguardo all’istituto del sindacato, soprattutto in relazione alla signoria viscontea e con particolare attenzione al peculiare caso di Giuliano Spinola, podestà del Comune di... more
Con questo articolo si vuole proporre una succinta disamina riguardo all’istituto del sindacato, soprattutto in relazione alla signoria viscontea e con particolare attenzione al peculiare caso di Giuliano Spinola, podestà del Comune di Reggio dal 1372 al 1374. Il registro di condanna del rector civitatis, risalente al 1374 e conservato presso l’Archivio di Stato di Reggio Emilia, è da considerarsi una fonte eccezionale sotto diversi punti di vista. Prima di tutto, le testimonianze documentarie relative a questo tipo di processo sono rare: generalmente, questi incartamenti non venivano conservati a lungo. È pertanto insolito che l’Archivio di Stato di Reggio Emilia ne abbia conservata la memoria. Secondariamente, il registro permette di ricostruire quali fossero le fasi giudiziarie attraverso le quali si sia giunti alla sentenza finale. Infine, è possibile valutare quale sia stato l’intervento della signoria viscontea nelle pratiche di governo comunale, nonché quali siano stati i rapporti che intercorrevano tra potere signorile, magistrature urbane e officialità maggiore.
Questo articolo non vuole essere un necrologio o un’epopea di eroiche gesta, ma una breve riflessione circa il primo reggimento di fanteria di uomini di colore organizzato dall’Unione con a capo un colonnello lungi dall’essere l’eroe... more
Questo articolo non vuole essere un necrologio o un’epopea di eroiche gesta, ma una breve riflessione circa il primo reggimento di fanteria di uomini di colore organizzato dall’Unione con a capo un colonnello lungi dall’essere l’eroe perfetto che tutti vorremmo. Robert Gould Shaw fu un uomo del suo tempo, un colto borghese che intraprese la carriera militare a New York nel 1861. Nel 1863, all’indomani della Proclamazione di Emancipazione da parte dell’allora presidente unionista, abolizionista e repubblicano Abraham Lincoln, gli venne proposta dal governatore Andrews l’opportunità di guidare sul campo di battaglia il primo reggimento di persone di colore. Non accettò immediatamente di buon grado: ottenne la nomina perché figlio di una rispettabile famiglia borghese unionista e abolizionista, che lo spinse a prendersi l’onore e l’onere del neonato battaglione. Il senso del dovere e l’ambizione vinsero probabilmente sugli ideali. Perché allora parlare delle lettere del colonnello? Perché sono fonti dirette che ci permettono di considerare il contesto in cui maturò la decisione di ufficializzare il primo reggimento di fanteria di soldati neri; perché ci offre un importante spaccato sulla dura vita delle truppe durante la Guerra di Secessione Americana; perché è possibile entrare per un solo attimo nel cuore e nella testa di un uomo come tanti, scosso, scisso, riflessivo, nostalgico, pregiudiziale, che in pochi mesi si vide alla testa di uomini con i quali condivise un’avventura che li portò in breve tempo alla morte.
Chi è "il povero"? È davvero difficile cercare di rispondere a questa domanda, soprattutto perché questa condizione cambia nel tempo e nello spazio, parallelamente al variare del contesto in cui essa si sviluppa e si esplicita.... more
Chi è "il povero"? È davvero difficile cercare di rispondere a questa domanda, soprattutto perché questa condizione cambia nel tempo e nello spazio, parallelamente al variare del contesto in cui essa si sviluppa e si esplicita. Quest'ultima è inoltre legata a mutamenti naturali, economici, sociali, culturali e psicologici, nonché alla sensibilità con la quale ogni società ci si confronta. Per definire il concetto di povertà si deve quindi considerare, analizzare e studiare il contesto storico, economico, sociale e culturale nel quale matura e si rivela.
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- Medieval History
Questo articolo si propone di spiegare quali siano le cause della penuria di informazioni documentarie relativamente all'universo femminile e della conseguente lacuna storiografica che ne derivò, nonché di riflettere sulla criminalità... more
Questo articolo si propone di spiegare quali siano le cause della penuria di informazioni documentarie relativamente all'universo femminile e della conseguente lacuna storiografica che ne derivò, nonché di riflettere sulla criminalità muliebre nel Basso Medioevo. Si vorrà inoltre presentare un contributo di genere, che consideri l’imprescindibile rapporto tra i sessi nella società, che non dimentichiamoci essere intimamente patriarcale e a misura d’uomo.
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- Female criminality, Storia Di Genere
Questo agile volume, di taglio divulgativo, rappresenta una sintesi di quanto precedentemente scritto sulla storia dalminese; è composto da quattro capitoli, ognuno dedicato ai principali periodi della storia di Dalmine e presenta... more
Questo agile volume, di taglio divulgativo, rappresenta una sintesi di quanto precedentemente scritto sulla storia dalminese; è composto da quattro capitoli, ognuno dedicato ai principali periodi della storia di Dalmine e presenta approfondimenti sui personaggi, sulla demografia e sul patrimonio culturale della Città.
Gli inquisitori agivano nel rispetto dell’ortodossia religiosa e in difesa dei valori e degli insegnamenti della Chiesa e delle scritture. L’uso della violenza, dell’intimidazione – anche psicologica – e del serrato controllo dottrinale... more
Gli inquisitori agivano nel rispetto dell’ortodossia religiosa e in difesa dei valori e degli insegnamenti della Chiesa e delle scritture. L’uso della violenza, dell’intimidazione – anche psicologica – e del serrato controllo dottrinale sono aspetti che non possono essere sottovalutati e che furono reputati necessari per evitare che le ideologie eterodosse prendessero il sopravvento. Si doveva inoltre difendere il primato ecclesiastico nella predicazione e nella divulgazione del verbo divino: l’approccio alle scritture, la loro interpretazione, comprensione e diffusione non poteva essere delegato, ed era un diritto e un dovere del solo clero. Il fine dell’azione inquisitoriale era ricondurre l’eretico nell’alveo dell’ortodossia attraverso il processo e la predicazione. Si è cercato pertanto di riassumere quantomeno le principali caratteristiche dell’Inquisizione e degli inquisitori medievali. Ovviamente, l’attività antiereticale non è ascrivibile solo ed esclusivamente a questo periodo storico, ma continuò a palesarsi, svilupparsi e irrigidirsi nei secoli successivi e soprattutto nell’Età Moderna.
I Visconti furono una delle principali famiglie nobili italiane, tra le più antiche e potenti: riuscirono ad imporsi gradualmente sulla scena politica sin dal X secolo e a governare, quasi ininterrottamente, su Milano e sulla Lombardia... more
I Visconti furono una delle principali famiglie nobili italiane, tra le più antiche e potenti: riuscirono ad imporsi gradualmente sulla scena politica sin dal X secolo e a governare, quasi ininterrottamente, su Milano e sulla Lombardia storica per circa due secoli, dal 1277 al 1447. L’estensione territoriale dello stato visconteo fu sicuramente una cartina tornasole delle doti politiche, militari, diplomatiche e amministrative della dinastia. Tuttavia, si possono individuare diverse fasi espansive che andarono di pari passo con le diverse congetture locali, nazionali e internazionali.
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- Medieval History, History of Milan
Discussione con l'autore del libro, J.C. Maire Vigueur, con la partecipazione di Beatrice Del Bo.
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