Thesis by Sergio Cardone

La città di Aquileia presenta oggi una serie di complessità e di problemi dovuti alla commistione... more La città di Aquileia presenta oggi una serie di complessità e di problemi dovuti alla commistione fra esigenze di tutela del notevole patrimonio archeologico ed esigenze di sviluppo della stessa città, che quotidianamente viene vissuta da residenti e turisti, ciascuno con le proprie necessità e aspettative. Osservando la carta archeologica redatta da Luisa Bertacchi si evince subito la ricchezza dei resti archeologici, ricchezza che lascia solo immaginare l'importanza rivestita da Aquileia all'interno dell'impero romano; tuttavia vi è un problema di percezione, soprattutto per i non addetti ai lavori, in quanto i resti aquileiesi non presentano alzati di dimensioni considerevoli ma non per questo -anzi a maggior ragione -non richiedono attenzioni particolari per rendere comprensibili le forme e i caratteri delle stratificazioni storiche. Nel secolo scorso il governo del territorio si è scontrato con le forme di tutela: da un lato l'esigenza di adeguare la struttura urbana in un'ottica di sviluppo, dall'altro la necessità di tutelare le consistenze archeologiche via via emerse; gli strumenti classici della pianificazione novecentesca si sono scontrati, dunque, con un regime vincolistico che di fatto si è posto in netta controtendenza. A ciò si aggiunge un patrimonio naturalistico e paesaggistico altrettanto notevole e del quale non si è tenuto conto in modo particolare in passato, fatta eccezione per i necessari interventi di bonifica degli inizi del Novecento. Oggi il rapporto fra archeologia, architettura e paesaggio rappresenta uno dei punti all'attenzione del dibattito. Per Aquileia la prima proposta di parco archeologico è stata formulata nella seconda metà degli anni '50 del '900 da Marcello D'Olivo, il quale prevedeva un anello in quota di cemento armato che circondasse l'intera area centrale della città, e quindi anche l'area archeologica più densa, sviluppando una serie di attrezzature lungo il percorso dell'anello. Alla proposta irrealizzata di D'Olivo è seguita la Legge Regionale n. 47 del 1988 che di fatto poneva le basi per un parco archeologico, ancora privo tuttavia di integrazioni strette fra patrimonio archeologico e paesaggistico. Le recenti Linee guida per la costituzione e la valorizzazione dei parchi archeologici, elaborate e adottate nel 2012 da MiBAC, forniscono nuove chiavi di lettura dei numerosi contesti archeologici che si integrano con palinsesti paesaggistici rilevanti; le linee guida pongono una particolare attenzione anche sull'inevitabile integrazione fra competenze diverse, riconoscendo la fondamentale presenza dell'archeologo ma privando tale figura del monopolio spesso esercitato in questi ambiti e accostando profili di altra natura (dell'architettura, dell'ecologia, della gestione integrata, del marketing territoriale ecc.). Nella consapevolezza della complessità del tema e del ruolo nel dibattito contemporaneo, la tesi propone di sperimentare metodi di analisi e approcci progettuali per il parco archeologico di Aquileia. Muovendo da una lettura complessiva del territorio aquileiese, sono identificate le criticità che rendono attualmente poco efficace la percezione dei valori archeologici e paesaggistici, nonché proposti alcuni interventi di modifica, valorizzazione e innovazione. Particolare attenzione è dedicata al tema dei percorsi e del ruolo della via Giulia Augusta, che nella configurazione attuale rappresenta una forte cesura nel tessuto dei significati. La realizzabilità di coperture archeologiche reversibili rappresenta un ulteriore tema di indagine.
Book chapters by Sergio Cardone
Il giardino all'inglese nella Francia del XVIII secolo. Ricezione e diffusione di un modello paesaggistico, 2023
In C. Cecere, A. Di Ricco e A. M. Rao (a cura di), Norma e contestazione nel XVIII secolo, Roma, ... more In C. Cecere, A. Di Ricco e A. M. Rao (a cura di), Norma e contestazione nel XVIII secolo, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2023

in M. Di Marzo, Il cantiere edile: storia, evoluzione e progettazione, Bari, Ecumenica Editrice, 2006
Il Cantiere inteso come l'area occupata da un edificio in fase di costruzione, comprendente lo sp... more Il Cantiere inteso come l'area occupata da un edificio in fase di costruzione, comprendente lo spazio attrezzato dove le maestranze lavorano e depongono materiali e attrezzi, nasce e si sviluppa in epoca egizia. Presso tale civiltà, infatti, si mettono a punto e perfezionano per la prima volta progetti e tecniche costruttive che avrebbero permesso la realizzazione di piramidi e obelischi. In epoca classica, ma soprattutto romana, si perfezionano ulteriormente le tecniche e inizia a prender forma l' "organizzazione razionale" dei cantieri, basata sulla suddivisione del lavoro e sulla specializzazione della manodopera, non più limitata a semplici schiavi. I cantieri delle cattedrali gotiche e l'avanzamento delle tecniche in età medievale aprono la strada al Rinascimento, caratterizzato dall'affermarsi della figura dell'architetto e dalla realizzazione di grandi opere. L'assetto del cantiere rimane pressoché invariato, sia socialmente che organizzativamente, sino alle rivoluzioni industriali che hanno portato radicali cambiamenti nell'uso dei materiali nonché nelle tecniche costruttive. Tali innovazioni portano all'avvento, nello scorso secolo, della prefabbricazione e della industrializzazione edilizia. Lo sviluppo tecnologico degli ultimi anni ha contribuito alla modernizzazione del cantiere, che tuttavia è ancora in divenire. Sulla base di quanto detto, si aprono scenari interessanti per l'immediato futuro. 2 U. Barbisan e R. Masiero, Il labirinto di Dedalo. Per una storia delle tecniche della architettura, Franco Angeli, Milano, 2000, pag. 39 Gli egizi, per le loro costruzioni, potevano avvalersi soltanto dell'uso di due semplici macchine, la leva e il piano inclinato, il cui funzionamento era strettamente connesso alla quantità di manodopera impiegata, disponibile in larga misura e a condizioni economiche. "Gli oggetti minuti invece erano trasportati e sollevati a spalla direttamente o con l'intermediario di un giogo, come si fa anche oggi nei piccoli cantieri e, assai più largamente che da noi, nei cantieri orientali. La posa in opera si eseguiva con mezzi analoghi e qualche volta con macchine (paramento della grande piramide, secondo Erodoto) e, al contrario delle abitudini odierne, la posa era accompagnata dalla finitura in opera delle facce viste, pratica che si è prolungata attraverso la costruzione greca, e che conferisce al lavoro un alto grado di finitura. Le opere provvisorie erano costituite da leggere armature di legnami legati con funi per accostarsi al fabbricato, e quasi esclusivamente da terrapieni per il transito e il sollevamento dei grossi pesi." Treccani, vol. VIII, 1930, pag. 782 La cultura egizia ci tramanda come essenziale importanza avesse l'aldilà; di qui il grande sforzo architettonico e artistico nella costruzione delle piramidi. Le più importanti sono quelle di Cheope, Chefren e Micerino, tutte nel mastodontico complesso di Giza. Un importante ruolo, però, è giocato dalla prima, costruita su un quadrato di circa 230 metri per lato e alta 147 metri. La sua storia ci è giunta per mano di Erodoto, secondo cui si impiegarono 30 anni per la sua realizzazione e vennero impiegati circa 100000 uomini. Sulle modalità costruttive di tale piramide, Erodoto afferma che il sollevamento dei blocchi avvenisse mediante leve e macchine, fatte di corti pezzi di legno; ad ogni fila di gradini era sistemata una macchina in modo tale che la pietra, sollevata da terra, venisse spostata sulla macchina posta al piano immediatamente superiore. Così si procedeva per tutti gli altri piani. "Cheope giunse a tale punto di malvagità da mettere sua figlia, quando venne a mancargli il denaro, in un bordello, con l'ordine di spillare ai suoi visitatori una certa somma di denaro: il suo ammontare i sacerdoti non me l'hanno precisato." 4 4 U. Barbisan e R. Masiero, Il labirinto di Dedalo. Per una storia delle tecniche della architettura, Franco Angeli, Milano, 2000, pag. 41 1 1 Il montaggio delle impalcature nell'antichità. (Fonte: Catalogo PERI: costruire con successo, Handbuch 2005 Impalcature, pag. 4) pag. 2 7 P. Portoghesi, Infanzia delle macchine, Laterza, Bari, 1985, pag. 151 7 6 6 Esempio di ruota calcatoria romana. (Fonte: Cairoli Fulvio Giuliani, L'edilizia nell 'antichità, Nuova Italia Scientifica -Roma, 1990, pag. 203, fig. 8.6) 7 Esempio di verricello romano ( sucula). (Fonte: Cairoli Fulvio Giuliani, L'edilizia nell'antichità, Nuova Italia Scientifica -Roma, 1990, pag. 200, fig. 8.4) 8 Sollevamento dei conci: a) imbracatura; b) aggancio delle funi a sporgenza del concio; c) aggancio delle funi a incastri a v; d) forbice a tenaglia. (Fonte: L. Caleca, Architettura tecnica, Dario Flaccovio Editore, Palermo, 1996, pag. 106) 8 pag. 5
Conference proceedings by Sergio Cardone

K. Van Balen & A. Vandesande (Eds.), Professionalism in the Built Heritage Sector. Edited Contributions to the International Conference on Professionalism in the Built Heritage Sector, February 5-8, 2018, Arenberg Castle, Leuven, Belgium, CRC Press-Balkema / Taylor & Francis Group, pp. 133-138, 2019
The increasing attention to the urban scale of conservation requires new approaches towards the b... more The increasing attention to the urban scale of conservation requires new approaches towards the built heritage. There are many studies and standard procedures about historic buildings and their conservation projects and processes, but there is not yet enough experience (skills, theoretical sharings, practice) related to the enlargement of the scale in the conservation field. The consequence is a deep gap between the conservation of the most significant buildings and the practice on basic buildings and urban fabrics. The purpose of this contribution is to suggest some points and try to outline a work methodology, starting from an ongoing research on Calcata, in Northern Lazio, and other Italian small historic settlements; this research is based on some tools already used in current practice, such as the survey, the morphological analyses and the building archaeology, and tries to extend them to the urban scale.

V. Marchiafava e L. Luzzatto (a cura di), Colore e Colorimetria. Contributi Multidisciplinari. Vol. XIVA, Milano, Gruppo del Colore - Associazione Italiana Colore, 2018
I centri urbani e le sparse architetture rurali che conformano la subregione pugliese della Murgi... more I centri urbani e le sparse architetture rurali che conformano la subregione pugliese della Murgia dei Trulli sono accomunati dalla predominanza del bianco, che qui risalta in tutto il suo nitore grazie alle tradizionali e periodiche operazioni di imbiancatura e ritinteggiatura a latte di calce. L’ampia disponibilità di pietra calcarea nell’area considerata, l’elevata riflettanza solare, la reiterazione di pratiche manutentive consolidatesi nei secoli, sono solo alcune delle ragioni che inducono a utilizzare il latte di calce per coprire le murature, in un delicato bilanciamento fra necessità conservative e identità – cromatica – dei luoghi. Tali operazioni, la cui rilevanza culturale ha assunto qui più che altrove una portata affatto trascurabile, vanno tuttavia oltre le ragioni che, al netto di considerazioni critiche e acquisizioni del più recente dibattito disciplinare, hanno portato negli scorsi decenni a definire le “superfici di sacrificio”. In anni recenti si assiste, infatti, a interventi in gran parte disattenti alle forme di degrado delle superfici architettoniche (e, dunque, del relativo carattere cromatico), volti più a salvaguardare l’immagine urbana, a sua volta proposta come brand in un processo di marketing territoriale, che a preservare l’autenticità della materia. Analizzando nello specifico i casi di Alberobello, Ceglie Messapica, Cisternino, Locorotondo, Martina Franca e Ostuni (quest’ultima nota emblematicamente come città bianca), e passando criticamente in rassegna i rispettivi regolamenti edilizi e le norme urbanistiche, il presente contributo propone una riflessione sulle ragioni e sulle forme della conservazione delle superfici architettoniche e dei relativi caratteri cromatici che, insieme, concorrono alla definizione dell’identità del paesaggio storico urbano nella Murgia dei Trulli. Il contributo intende interrogarsi, nello specifico, sulla tollerabilità e sulle modalità di conservazione del bianco e delle sue patine, segni del passaggio del tempo, contemperando le istanze semantiche dei luoghi e il rispetto per la materia antica. In questo senso assume particolare rilievo la conservazione programmata, espressione di una cultura aggiornata e più sensibile al trattamento delle superfici architettoniche, mediante pratiche manutentive strettamente necessarie e riferite al degrado materico.

Walking along Aquileia we can discover its different kinds of landscape with archaeological and a... more Walking along Aquileia we can discover its different kinds of landscape with archaeological and agricultural characters. The urban morphology derives from the Roman centuriation; the town and the area surrounding it still have traces of that period. The cardo maximus has been identified with the Via Iulia Augusta, that today splits the ancient Forum; some scholars suggest to modify the road system and reunite the two parts of the Forum. But in its history, it has not always been unified as in the Roman period. The purpose of this essay is to accept the current configuration of the important Roman road as the latest, equally important layer of landscape’s stratification. Via Iulia Augusta still has an important potentiality; it could reconnect the fragments of the urban fabric with archaeological remains and water- and agricultural features. The Roman road could have the leading part in a project of ‘translation’ and ‘tale’ of historic landscape, going beyond the conflicts between preservation and spatial planning.
[in V. Caminneci, M. C. Parello e M. S. Rizzo (a cura di), La persistenza della memoria. Vivere il paesaggio storico. Atti delle IX Giornate Gregoriane, Agrigento, 27-28 novembre 2015, Roma, L'Erma di Bretschneider, 2017, pp. 23-28]

V. Marchiafava e F. Valan (a cura di), Colore e Colorimetria. Contributi Multidisciplinari. Vol. XIIIA, Gruppo del Colore - Associazione Italiana Colore, pp. 214-225, 2017
Sebbene già da qualche decennio il colore dell’edilizia storica sia oggetto di riflessioni
e dib... more Sebbene già da qualche decennio il colore dell’edilizia storica sia oggetto di riflessioni
e dibattiti, si registrano ancora risultati poco incoraggianti sul versante della prassi
operativa. Pur con le inevitabili (poche, invero) eccezioni, è sufficiente percorrere le
strade dei numerosi centri storici del nostro Paese per renderci conto di quanto ancora
ci sia da affinare, in ambito metodologico, sul trattamento del colore, prima ancora
che delle coloriture, dell’edilizia storica diffusa. Vale la pena, dunque, richiamare
alcune delle questioni emergenti, senza la pretesa di poterne approfondire ogni aspetto in questa sede ma con l’intento di proporre possibili indirizzi, alla luce degli strumenti operativi rintracciabili nell’alveo disciplinare del restauro, servendoci dell’analisi di due casi-studio, molto differenti fra loro ma al tempo stesso emblematici di alcuni equivoci sui trattamenti tradizionali delle superfici architettoniche. Tradizione e tradimento condividono la medesima etimologia, derivando entrambi dal latino
tradere, e cioè consegnare, ma le accezioni dei due termini sono profondamente
diverse: il limite è sottile e va riconosciuto nella volontà di consegnare, appunto, al
futuro un patrimonio ereditato dal passato, del quale riconosciamo precisi valori.
Conferences by Sergio Cardone
Dalla difesa militare alle dimore feudali. Conoscere, restaurare e valorizzare l'architettura for... more Dalla difesa militare alle dimore feudali. Conoscere, restaurare e valorizzare l'architettura fortificata
Craco. Il castello e il borgo tra storia e resilienza.
Convegno organizzato dalla sezione Basilic... more Craco. Il castello e il borgo tra storia e resilienza.
Convegno organizzato dalla sezione Basilicata dell'Istituto Italiano dei Castelli nell'ambito delle Giornate Nazionali dei Castelli 2019 (11 e 12 maggio).
11 maggio 2019 _ Monastero di San Pietro, Craco
Contributo: Centri storici e castelli come rovine urbane. Storia, memoria, futuro
Gruppo del Colore _ Associazione Italiana Colore
XIV Conferenza del Colore
Firenze, 11-12 settemb... more Gruppo del Colore _ Associazione Italiana Colore
XIV Conferenza del Colore
Firenze, 11-12 settembre 2018
Contributo: "Nel bianco. La conservazione dell'identità cromatica del paesaggio storico urbano nella Murgia dei Trulli"
KU Leuven (BE) - Raymond Lemaire International Centre for Conservation
Thematic Week 2018 - Profe... more KU Leuven (BE) - Raymond Lemaire International Centre for Conservation
Thematic Week 2018 - Professionalism in the Built Heritage Sector International conference
February 5-8, 2018 - Arenberg Castle, Leuven
Contribution's title: Operative tools for new approaches towards the urban conservation
Drafts by Sergio Cardone

Submissions are open: https://www.mdpi.com/journal/urbansci/special_issues/urban_conservation
Th... more Submissions are open: https://www.mdpi.com/journal/urbansci/special_issues/urban_conservation
This Topical Collection aims to collect original peer-reviewed contributions with the ambition to start to bridge the theoretical and methodological gap concerning urban-scale conservation compared to architectural conservation as well as urban studies. Topics of interest include current research on both theoretical aspects and design practice. Contributions oriented on the following themes are particularly welcomed:
- Techniques of urban survey;
- Urban history and archaeology;
- Small historical settlements/inner areas;
- Historic urban landscapes;
- HUL approach in theory and practice;
- Urban morphology;
- Urban conservation: theory and techniques;
- Preservation planning;
- Historic aggregated buildings and reduction of seismic vulnerability;
- Sustainable reuse of historic centres.
Talks by Sergio Cardone
Federico Bulfone Gransinigh
Università degli Studi "Gabriele d'Annunzio" - Chieti-Pescara
Semina... more Federico Bulfone Gransinigh
Università degli Studi "Gabriele d'Annunzio" - Chieti-Pescara
Seminario di approfondimento nell'ambito del corso di Storia dell'architettura I, cds in Architettura, DiCEM-UniBas, sede di Matera.
Papers by Sergio Cardone
Restauro Archeologico, 2024
Gli autori sono a disposizione di quanti, non rintracciati, avessero legalmente diritto alla corr... more Gli autori sono a disposizione di quanti, non rintracciati, avessero legalmente diritto alla corresponsione di eventuali diritti di pubblicazione, facendo salvo il carattere unicamente scientifico di questo studio e la sua destinazione non a fine di lucro.

Professionalism in the Built Heritage Sector, 2019
The increasing attention to the urban scale of conservation requires new approaches towards the b... more The increasing attention to the urban scale of conservation requires new approaches towards the built heritage. There are many studies and standard procedures about historic buildings and their conservation projects and processes, but there is not yet enough experience (skills, theoretical sharings, practice) related to the enlargement of the scale in the conservation field. The consequence is a deep gap between the conservation of the most significant buildings and the practice on basic buildings and urban fabrics. The purpose of this contribution is to suggest some points and try to outline a work methodology, starting from an ongoing research on Calcata, in Northern Lazio, and other Italian small historic settlements; this research is based on some tools already used in current practice, such as the survey, the morphological analyses and the building archaeology, and tries to extend them to the urban scale.
Conference Presentations by Sergio Cardone
Uploads
Thesis by Sergio Cardone
Book chapters by Sergio Cardone
Conference proceedings by Sergio Cardone
[in V. Caminneci, M. C. Parello e M. S. Rizzo (a cura di), La persistenza della memoria. Vivere il paesaggio storico. Atti delle IX Giornate Gregoriane, Agrigento, 27-28 novembre 2015, Roma, L'Erma di Bretschneider, 2017, pp. 23-28]
e dibattiti, si registrano ancora risultati poco incoraggianti sul versante della prassi
operativa. Pur con le inevitabili (poche, invero) eccezioni, è sufficiente percorrere le
strade dei numerosi centri storici del nostro Paese per renderci conto di quanto ancora
ci sia da affinare, in ambito metodologico, sul trattamento del colore, prima ancora
che delle coloriture, dell’edilizia storica diffusa. Vale la pena, dunque, richiamare
alcune delle questioni emergenti, senza la pretesa di poterne approfondire ogni aspetto in questa sede ma con l’intento di proporre possibili indirizzi, alla luce degli strumenti operativi rintracciabili nell’alveo disciplinare del restauro, servendoci dell’analisi di due casi-studio, molto differenti fra loro ma al tempo stesso emblematici di alcuni equivoci sui trattamenti tradizionali delle superfici architettoniche. Tradizione e tradimento condividono la medesima etimologia, derivando entrambi dal latino
tradere, e cioè consegnare, ma le accezioni dei due termini sono profondamente
diverse: il limite è sottile e va riconosciuto nella volontà di consegnare, appunto, al
futuro un patrimonio ereditato dal passato, del quale riconosciamo precisi valori.
Conferences by Sergio Cardone
Convegno organizzato dalla sezione Basilicata dell'Istituto Italiano dei Castelli nell'ambito delle Giornate Nazionali dei Castelli 2019 (11 e 12 maggio).
11 maggio 2019 _ Monastero di San Pietro, Craco
Contributo: Centri storici e castelli come rovine urbane. Storia, memoria, futuro
XIV Conferenza del Colore
Firenze, 11-12 settembre 2018
Contributo: "Nel bianco. La conservazione dell'identità cromatica del paesaggio storico urbano nella Murgia dei Trulli"
Thematic Week 2018 - Professionalism in the Built Heritage Sector International conference
February 5-8, 2018 - Arenberg Castle, Leuven
Contribution's title: Operative tools for new approaches towards the urban conservation
Drafts by Sergio Cardone
This Topical Collection aims to collect original peer-reviewed contributions with the ambition to start to bridge the theoretical and methodological gap concerning urban-scale conservation compared to architectural conservation as well as urban studies. Topics of interest include current research on both theoretical aspects and design practice. Contributions oriented on the following themes are particularly welcomed:
- Techniques of urban survey;
- Urban history and archaeology;
- Small historical settlements/inner areas;
- Historic urban landscapes;
- HUL approach in theory and practice;
- Urban morphology;
- Urban conservation: theory and techniques;
- Preservation planning;
- Historic aggregated buildings and reduction of seismic vulnerability;
- Sustainable reuse of historic centres.
Talks by Sergio Cardone
Università degli Studi "Gabriele d'Annunzio" - Chieti-Pescara
Seminario di approfondimento nell'ambito del corso di Storia dell'architettura I, cds in Architettura, DiCEM-UniBas, sede di Matera.
Papers by Sergio Cardone
Conference Presentations by Sergio Cardone
[in V. Caminneci, M. C. Parello e M. S. Rizzo (a cura di), La persistenza della memoria. Vivere il paesaggio storico. Atti delle IX Giornate Gregoriane, Agrigento, 27-28 novembre 2015, Roma, L'Erma di Bretschneider, 2017, pp. 23-28]
e dibattiti, si registrano ancora risultati poco incoraggianti sul versante della prassi
operativa. Pur con le inevitabili (poche, invero) eccezioni, è sufficiente percorrere le
strade dei numerosi centri storici del nostro Paese per renderci conto di quanto ancora
ci sia da affinare, in ambito metodologico, sul trattamento del colore, prima ancora
che delle coloriture, dell’edilizia storica diffusa. Vale la pena, dunque, richiamare
alcune delle questioni emergenti, senza la pretesa di poterne approfondire ogni aspetto in questa sede ma con l’intento di proporre possibili indirizzi, alla luce degli strumenti operativi rintracciabili nell’alveo disciplinare del restauro, servendoci dell’analisi di due casi-studio, molto differenti fra loro ma al tempo stesso emblematici di alcuni equivoci sui trattamenti tradizionali delle superfici architettoniche. Tradizione e tradimento condividono la medesima etimologia, derivando entrambi dal latino
tradere, e cioè consegnare, ma le accezioni dei due termini sono profondamente
diverse: il limite è sottile e va riconosciuto nella volontà di consegnare, appunto, al
futuro un patrimonio ereditato dal passato, del quale riconosciamo precisi valori.
Convegno organizzato dalla sezione Basilicata dell'Istituto Italiano dei Castelli nell'ambito delle Giornate Nazionali dei Castelli 2019 (11 e 12 maggio).
11 maggio 2019 _ Monastero di San Pietro, Craco
Contributo: Centri storici e castelli come rovine urbane. Storia, memoria, futuro
XIV Conferenza del Colore
Firenze, 11-12 settembre 2018
Contributo: "Nel bianco. La conservazione dell'identità cromatica del paesaggio storico urbano nella Murgia dei Trulli"
Thematic Week 2018 - Professionalism in the Built Heritage Sector International conference
February 5-8, 2018 - Arenberg Castle, Leuven
Contribution's title: Operative tools for new approaches towards the urban conservation
This Topical Collection aims to collect original peer-reviewed contributions with the ambition to start to bridge the theoretical and methodological gap concerning urban-scale conservation compared to architectural conservation as well as urban studies. Topics of interest include current research on both theoretical aspects and design practice. Contributions oriented on the following themes are particularly welcomed:
- Techniques of urban survey;
- Urban history and archaeology;
- Small historical settlements/inner areas;
- Historic urban landscapes;
- HUL approach in theory and practice;
- Urban morphology;
- Urban conservation: theory and techniques;
- Preservation planning;
- Historic aggregated buildings and reduction of seismic vulnerability;
- Sustainable reuse of historic centres.
Università degli Studi "Gabriele d'Annunzio" - Chieti-Pescara
Seminario di approfondimento nell'ambito del corso di Storia dell'architettura I, cds in Architettura, DiCEM-UniBas, sede di Matera.