Papers by Francesca R . Recchia Luciani

Elementa. Intersections between Philosophy, Epistemology and Empirical Perspectives, 2022
The philosophy of sexual existence as a mode of expression of the “con-being”, pivotal in his boo... more The philosophy of sexual existence as a mode of expression of the “con-being”, pivotal in his book “Sexistence”, occupies a relevant space in Jean-Luc Nancy’s late philosophical production. In this text, the body, the touch, the sex are protrusions that dot a conceptual map that is the result of a long philosophical militancy marked by an authentic “haptic ontology”, a sign of a thought of relationality, interdependence and “sexistencial vulnerability” that connotes the bodies in contact that we all are. But Nancy goes so far as to elaborate a “trans-ontology” through which the “r-existence (resistance) of sexistence” is manifested, that is to say that stubborn rejection of distinct and different bodies to the homologation and uniformity of the identical and of the identity shared by “trans-feminism” which makes its strong point of the inexhaustible combinatorics of the sexes. Thus, both for the sexistencial approach and for the transfeminist one, at the heart of every theory are th...
Winch’s study Simone Weil: The Just Balance adopts a heuristic method through which Weil’s philos... more Winch’s study Simone Weil: The Just Balance adopts a heuristic method through which Weil’s philosophical and religious thought is illuminated by surprising parallels with some concepts developed independently by Wittgenstein. The comparative analysis illustrates that for both these Socratic philosophers, theory corresponds to daily experience, a real “way of life” which in itself gives rise to an ethical-philosophical pragmatics that informs the most intimate ontological dimensions, encapsulating in their thought the meaning of their whole life.
Routledge eBooks, Sep 28, 2023
Hermann eBooks, Nov 29, 2023
Lo sradicamento nella sua relazione essenziale con lo spazio Il tema dello sradicamento (déracine... more Lo sradicamento nella sua relazione essenziale con lo spazio Il tema dello sradicamento (déracinement) è uno dei fulcri della riflessione di Simone Weil intorno alla miserabile condizione e al destino di sventura degli esseri umani nel mondo contemporaneo. Il suo pensiero-cardine su quello che ella considera una delle più terribili e invalidanti afflizioni umano-sociali del suo tempo (e proprio di una vera e propria «malattia» parla Simone) parte da una fondamentale constatazione : «Il radicamento (l'enracinement) è forse il bisogno più importante e più misconosciuto dell'anima umana»1.

In un dialogo intessuto nel 1955 con alcuni intellettuali europei, per lo più greci, intorno al F... more In un dialogo intessuto nel 1955 con alcuni intellettuali europei, per lo più greci, intorno al Futuro della civiltà europea, Albert Camus mette a fuoco tanto i limiti quanto le qualità della civiltà europea, che egli riesce già all'epoca a distinguere con chiarezza. Tra i primi (i limiti) egli segnala, in particolare, il dominio della tecnica e del modello della razionalità cartesiana, assurto a schema formale prevalente d'interpretazione del mondo, tra le seconde (le qualità) indica il valore inestimabile del pluralismo che innerva l'idea europea di libertà, ma che è sempre più minacciato. «La civiltà europea è in primo luogo una civiltà pluralista [...] luogo della diversità delle opinioni, delle contrapposizioni, dei valori contrastanti e della dialettica che non arriva a una sintesi. In Europa la dialettica vivente è quella che non porta a una sorta di ideologia al contempo totalitaria e ortodossa»1.
Ai sensi della legge sui diritti d'Autore e del codice civile è vietata la riproduzione di questo... more Ai sensi della legge sui diritti d'Autore e del codice civile è vietata la riproduzione di questo libro o di parte di esso con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro, senza il consenso dell'autore e dell'editore.

Il conflitto sociale nella contemporaneità ha mutato forma, profilo, statuto. Da questa constataz... more Il conflitto sociale nella contemporaneità ha mutato forma, profilo, statuto. Da questa constatazione muove l'indagine dei sociologi e dei pensatori antiutilitaristi del MAUSS (Mouvement Anti-Utilitariste dans les Sciences Sociales) che hanno contribuito al volume collettaneo, curato da Alain Caillé, intitolato La quête de reconnaissance. Nouveau phénomène social total. Apparentemente si è via via determinato un rovesciamento delle coordinate del conflitto politico, sociale e culturale, che ha subito finanche uno slittamento semantico, ovvero un'autentica risignificazione che ne ha spostato la valenza di senso e di interpretazione dalla sua declinazione nella sintassi dell'avere, attraverso cui veniva nominata la concretezza delle lotte sociali del passato, in quella dell'essere, che connota la spiccata immaterialità (e conseguente inafferrabilità) della conflittualità sociale contemporanea. Di fatto le battaglie politiche per la redistribuzione e la giustizia sociale, per un pari accesso alle risorse e per un'uguaglianza almeno potenziale, sono state soggette ad una metamorfosi che le ha trasformate essenzialmente in lotte per il riconoscimento.
Ai sensi della legge sui diritti d'Autore e del codice civile è vietata la riproduzione di questo... more Ai sensi della legge sui diritti d'Autore e del codice civile è vietata la riproduzione di questo libro o di parte di esso con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro, senza il consenso dell'autore e dell'editore.
Ai sensi della legge sui diritti dʼAutore e del codice civile è vietata la riproduzione di questo... more Ai sensi della legge sui diritti dʼAutore e del codice civile è vietata la riproduzione di questo libro o di parte di esso con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro, senza il consenso dellʼautore e dellʼeditore.
IDENTITÀ ALTERITÀ RICONOSCIMENTO a cura del SEMINARIO PERMANENTE DI FILOSOFIA dell'Università deg... more IDENTITÀ ALTERITÀ RICONOSCIMENTO a cura del SEMINARIO PERMANENTE DI FILOSOFIA dell'Università degli Studi di Bari IDENTITÀ/ALTERITÀ/RICONOSCIMENTO 2

La rivista vuol essere un luogo aperto di interrogazione, di confronto e di critica delle scienze... more La rivista vuol essere un luogo aperto di interrogazione, di confronto e di critica delle scienze del nostro tempo, soprattutto di quelle scienze nei cui paradigmi epistemologici e nelle cui tradizioni di ricerca si è sedimentato il sapere dell'umano con le sue forme peculiari di razionalità. Riteniamo che oggi la pratica della filosofia non possa ridursi ad una "ruminazione" storiografica fine a se stessa, ma debba incontrare sul suo stesso terreno gli archivi e le sfide del tempo. Sotto questo profilo, il prefisso "post-", per quanto inflazionato, allude da un lato al pluralismo degli orientamenti e delle prospettive filosofiche come un dato di fatto incontestabile della nostra attualità, dall'altro ad un movimento di torsione interna alla tradizione filosofica nella ricerca di nuovi linguaggi e di nuove categorie in grado di pensare e comprendere il nostro presente. Su questo punto siamo d'accordo con Deleuze e Guattari quando affermano che "non si può ridurre la filosofia alla propria storia, perché la filosofia non smette di divincolarsene per creare nuovi concetti che pur ricadendovi non ne derivano" (G. Deleuze -F. Guattari, Che cos'è la filosofia?). Si tratta di intraprendere un lavoro di delimitazione critica della storia della filosofia (e, dunque, della metafisica) che non sia fine a stesso, vale a dire tale che non sfoci né in una ripetizione tautologica del medesimo (come avviene in Heidegger), né in una mera ricostruzione delle branche speciali in cui la pratica filosofica si è via via strutturata (ontologia, gnoseologia, etica e così via) diventando così una disciplina accademica. Il lavoro di delimitazione critica consiste nell'accettare le sfide del pensiero e del mondo in cui viviamo sul terreno della sperimentazione filosofica facendo emergere volta per volta la fecondità e i limiti dei concetti che la pratica filosofica ci ha trasmesso. Così intesa, la pratica filosofica conserva la sua connotazione intrinseca di sapere storico (per riprendere un'espressione cara a Eugenio Garin), ma in un'accezione pregnante rispetto al rischio sempre incombente di una sua museificazione o riduzione a mero reperto erudito. In questo orizzonte, il filosofo si troverà ad affrontare, a nostro avviso, almeno tre compiti: 1) riattraversare con un approccio critico-genealogico, e a partire dalle aporie del presente, il processo storico che dalla nascita della filosofia in Grecia ha condotto alla proliferazione delle conoscenze specialistiche proprie delle scienze umane o sociali: dal politico al religioso, dal sociale al giuridico, dall'economico allo psicologico; 2) esplorare il retroterra filosofico (metafisico, scientifico, teologico-politico), da cui è sorta e si è sviluppata la concettualità diffusa della nostra epoca, a cominciare da parole-chiave come "democrazia", "cittadinanza", "diritti umani", "multiculturalismo", ecc.; 3) raccogliere ed elaborare sul piano della teoria le istanze di verità e di giustizia che provengono da un mondo "uscito fuori dai gangli", mantenendo accesa la debole luce della ragione e dell'utopia.
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