Laboratoire ACP (EA 3350)

L'éthique économique médiévale, au-delà des divergences et des problèmes d'interprétation, a acquis depuis une décennie le statut d'objet d'étude autonome 1 . Nous sommes désormais à même de saisir avec précision les discours qui, au Moyen Âge, tendaient à distinguer « ce qui, dans la circulation sociale des biens, est licite de vendre et d'acheter de ce qui doit être donné gratuitement, ou pour une valeur pour avoir discuté certains aspects de cette recherche au cours d'un profitable séjour en France. 1 -Au sein d'une production très étendue, je me limite à signaler certains titres qui dressent également un bilan utile du point de vue bibliographique : Ovidio CAPITANI (dir.), L'etica economica medievale, Bologne, Il Mulino, 1974 ; Ovidio CAPITANI (dir.), Una economia politica nel Medioevo, Bologne, Patron, 1987 ; Giacomo TODESCHINI, Il prezzo della salvezza. Lessici medievali del pensiero economico, Rome, La Nuova Italia Scientifica, 1994 ; Id., I mercanti e il tempio. La società cristiana e il circolo virtuoso della ricchezza fra Medioevo ed età moderna, Bologne, Il Mulino, 2002 ; Paolo Prodi, Settimo non rubare. Furto e mercato nella storia dell'Occidente, Bologne, Il Mulino, 2009 ; Roberto LAMBERTINI et Leonardo SILEO (dir.), I beni di questo mondo. Teorie etico-economiche nel laboratorio dell'Europa medievale. Atti del Convegno della Società Italiana per lo Studio del Pensiero Medievale (SISPM), Roma, 19-21 settembre 2005, Turnhout, Brepols, 2010. Giacomo TODESCHINI, « Linguaggi teologici e linguaggi amminstrativi: le logiche sacre del discorso economico fra VIII e X secolo », Quaderni Storici, 102, 1999, p. 597-616, ici p. 597, définissait ce thème comme fuyant.

Al di là dei problemi interpretativi che restano aperti e dei giudizi che continuano a divergere, oggi conosciamo assai meglio l'etica economica medievale rispetto a qualche decennio fa. Il tema, che ancora nel 1999 poteva apparire sfuggente, ha ormai acquisito lo statuto di oggetto di studio autonomo 1 . Grazie a questo sviluppo siamo in grado di cogliere con precisione i contorni dei discorsi che nel medioevo tesero a distinguere «ciò che nella circolazione sociale dei beni è lecito vendere e comperare da ciò che deve essere dato gratuitamente, o per un valore intangibile, o almeno per un controvalore indivisibile, ma mai per moneta» 2 .

A guardarlo il centro di Bologna pare tutto medievale. Se ne può rendere conto chiunque, anche un turista di passaggio. Immaginiamo per esempio di dover aiutare, in un torrido agosto, uno sperduto visitatore, diciamo berlinese, appena arrivato in piazza Santo Stefano, a raggiungere piazza Maggiore. Per andare sul sicuro (e farlo rimanere all'ombra) lo si

Atti delle giornate di studi (Mantova, Accademia Nazionale Virgiliana, 2-3 dicembre 2011) a cura di GIUSEPPE GARDONI E ISABELLA LAZZARINI ROMA NELLA SEDE DELL'ISTITUTO PALAZZO BORROMINI PIAZZA DELL'OROLOGIO GIULIANO MILANI LO STRANO DESTINO DELLA LEZIONE DI TORELLI: OTTIMISTI E PESSIMISTI NELLA COMUNALISTICA ITALIANA DEGLI ULTIMI TRENT'ANNI

Del documento, finora inedito, si fornisce la trascrizione della prima parte nelle note che seguono. Conservato in due copie all'interno di due documenti entrambi redatti a Parigi il 9 dicembre 1263 (rispettivamente, ASV Instr. Misc. 102 e 103), se ne può trovare un regesto analitico in Davidsohn 1901, p. 15-17. SI LEGGA Del documento, finora inedito, si fornisce la trascrizione della prima parte nelle note che seguono. Conservato all'interno di un altro documento redatto a Parigi il 9 dicembre 1263 (ASV Instr. Misc. 102), nonché, in un'altra forma, nel doc. redatto alla stessa data, edito in Arias 1901, pp. 116-2 (ASV Instr. Misc. 103), se ne può trovare un regesto analitico in Davidsohn 1901, p. 15-17. Per un'analisi del contenuto e della vicenda legata a questo testo è fondamentale Cella 2003, pp. 378 e ss. Arias 1901 = G. Arias, Studi e documenti di storia del diritto, Firenze, Le Monnier 1901. Cella 2003 = R. Cella. Gli atti rogati da Brunetto Latini in Francia (tra politica e mercatura, con qualche implicazione letteraria), in Nuova Rivista di letteratura Italiana, VI, 2003, p. 367-408.

1. PREMESSA Nonostante l'ampiezza delle fonti disponibili non esiste ancora un tentativo di analisi complessiva del sistema fiscale che aveva Bologna in età comunale 1 . L'impresa che più gli si avvicina è la breve appendice che Alfred Hessel dedicò alle finanze comunali nella sua Storia della città di Bologna uscita nel 1910 2 .

Gli affreschi che occupano le pareti della cosiddetta Chiesa Vecchia di Tor de' Specchi sono molto noti a chi si sia anche solamente avvicinato allo studio di santa Francesca Romana. La leggibilità delle scene, la ricca scelta degli episodi relativi alla vita, alle visioni e ai miracoli, il tono familiare della narrazione hanno reso ovvio l'impiego di queste immagini per illustrare pubblicazioni di ogni tipo dedicate a Francesca 1 . In tal modo la possibilità di distinguere tra la Francesca dipinta e quella storica, testimoniata dalle fonti scritte, si è ridotta sempre di più, cosa che con ogni probabilità non sarebbe dispiaciuta all'artista che realizzò quelle pitture quasi trent'anni dopo la sua morte e al committente che gli fornì le indicazioni per farlo.

This article takes it start from a number of synthetic hypotheses that have been proposed in recent years (by Cammarosano, Poloni) on the situation of social mobility in Communal Italy and its connexion with the evolution of political institutions, that were themselves influenced by the output of the conflicts going on in the various cities. These hypotheses are validated at the light of some new data recently discovered by the field of economic history (Malanima, Epstein) and of some theoretical models elaborated for later periods. The picture emerging suggests a new periodization, interrupted with the opening of the XV century, with an alternation of two distinct phases: first a phase of expansion, characterized by an active but not exacerbated competition among entrepreneurs, by a growing upwards social mobility, and by a smaller investment into politics; then a phase of contraction and closure, due to the attainment of a first limit of the economic system of Italian cities, when competition becomes stronger and more exclusive, social mobility slows down and virtually stops, and there is an increasing investment into politics, intensifying competitions, conflicts and related defeats and failures. It is mostly in this second phase that politics becomes an important factor in selecting individual and family fortunes, and there is thus an intensification of reflexions on this issue.

Contro il comune dei milites. I regimi di Popolo nella storiografia recente A una prima impressione il regime di Popolo sembra aver occupato finora una posizione più defilata nella produzione storiografica di Jean-Claude Maire Vigueur rispetto al comune consolare o a quello podestarile, osservati, nei loro rispettivi elementi fondanti (i milites e i funzionari forestieri) in due opere cruciali come Cavaliers et citoyens 1 e I podestà dell'Italia comunale. 2 Tuttavia, basta aprire uno dei primi lavori in cui Maire Vigueur richiamava nel titolo il concetto di Popolo, quello scritto in occasione del convegno perugino del 1985, 3 per capire che si tratta di un'impressione vera solo in parte.

riassume gli studi precedenti. MONETE, CAMBIATORI E POPOLO. UN TENTATIVIO DI RIFORMA MONETARIA BOLOGNESE NEL 1264 M.CCLXVI. Dominus Johannes Dandulo de Venetiis fuit potestas Bononiae. Eodem anno Guido Heganus de Venetiis fuit combustus in Bononia propter monetam falsam 1 .