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Vialattea: vacanze tra le “stelle” del comprensorio piemontese

In Alta Valle Susa si estende una “galassia” di 400 km di piste, che sconfina in Francia e regala emozioni e panorami da cartolina a sciatori e non. Oltre a ciò si visitano piccoli borghi alpini ricchi di fascino e misteri

Di Alessandra Sessa 23 gennaio 2025
Vialattea: vacanze tra le “stelle” del comprensorio piemontese- immagine 2

La vista del monte Chaberton dalle terrazze dell'Hotel Sansicario Majestic.

Mentre il comune di Sestriere festeggia la sua nascita avvenuta 90 anni fa, con gare di sci in stile vintage (domenica 26 gennaio), le montagne olimpiche di Torino 2006 mostrano il lato invernale con una costellazione di attività sugli sci e fuori dalle piste. Siamo tra le vette dell’Alta Valle Susa, là dove 8 località tra Italia e Francia sono collegate dal comprensorio della Vialattea. Il nome “stellare” rende l’idea della bellezza del paesaggio, che avvolge come una "galassia" placidi borghi montani tutti da scoprire. Ecco cosa fare e vedere tra le Alpi torinesi.

Il comprensorio sciistico della Vialattea

Sestriere, Sauze d’Oulx, Oulx, Sansicario, Cesana, Claviere, Pragelato e la francese Montgenèvre. Sono queste le “stelle” del comprensorio Vialattea, che si sviluppa per 400 km di piste offrendo un terreno di divertimento che sale dai 1380 m ai 2.800 m. Il primo a crederci fu Giovanni Agnelli, che negli anni Trenta volle creare un luogo di vacanza per i lavoratori dello stabilimento FIAT di Torino. Del resto, tra queste vallate panoramiche si sciava già dall’inizio del ‘900 e qui nacquero i primi impianti europei. Nei decenni arrivarono poi i Mondiali di sci alpino e l’exploit dei XX Giochi Olimpici invernali, che puntarono i riflettori verso una delle più grandi skiaree d’Europa.

Una volta spenti gli entusiasmi, però, la Vialattea restò un po’ ferma e dimenticata nel tempo come una “bella addormentata nel bosco”. Negli anni gli impianti sono rimasti sostanzialmente gli stessi, così come gli scheletri di quei momenti di gloria senza futuro come la dismessa pista di bob. Ma l’area, oltre a panorami mozzafiato, ha il vantaggio di offrire splendidi tracciati per ogni preparazione a prezzi contenuti.

Vialattea: non solo sci

E per chi non scia? Le montagne olimpiche vantano una costellazione di sentieri da affrontare con le ciaspole tra boschi e pendii silenziosi, popolati solo dalle orme degli animali e dai ruderi dei forti di fine 800 inizio 900. Passo dopo passo si entra nella storia attraversando i testimoni dei conflitti passati, come il forte del Monte Chaberton, sul fronte italo-francese, circondati solo dall’incanto di questi paesaggi montani. Proprio al bellissimo monte è dedicato il nome della Chaberton outdoor activities un’associazione di appassionate guide locali che propone un ventaglio di attività.

Qualche esempio? Dalle ciaspolate diurne e notturne verso i Monti della Luna, con sosta in rifugio per una cioccolata calda o una merenda piemontese, allo yoga après-ski che scioglie la muscolatura; passando per le pedalate in e-bike chiodate sui sentieri innevati e le sessioni di snow-volley, una versione invernale del beach volley dove al posto della sabbia c’è la neve! E anche la cultura trova spazio con i suggestivi concerti nella storica chiesa di San Restituto, isolata tra i prati imbiancati di Sauze di Cesana. I prossimi appuntamenti saranno il 15 febbraio con il quartetto d’archi e il primo marzo con il concerto jazz.

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La misteriosa Casa delle Lapidi di Bousson (A. Sessa).

Cosa visitare nella Vialattea: i borghi alpini più belli

Nel cuore del comprensorio la frazione di Bousson affascina con il suo grappolo di case in pietra e legno raccolte attorno alla chiesa cinquecentesca dedicata a Nostra Signora della Neve. Ma uno dei misteri più affascinanti alberga nella parte alta del borgo, tra le mura della cosiddetta Casa delle Lapidi. Il nome deriva dall’utilizzo di 15 lapidi murate con iscrizioni in francese riportanti frasi di penitenza e ascesi. Le ipotesi sono diverse e riportano a scenari di eremitaggio e rifugi legati a correnti religiose come il giansenismo o alle comunità valdesi. Un enigma ancora irrisolto che si può approfondire nel piccolo museo interno alla casa.

Spostandosi nella porzione sud-orientale della Vialattea, ecco l’elegante Sauze d’Oulx, che diede i natali al campione della "valanga azzurra" Piero Gros. Il centro storico si sviluppa attorno alla cinquecentesca chiesa in pietra con l’altare maggiore settecentesco in legno intagliato da artigiani locali e rivestito in foglia d’oro. Subito sotto c’è la deliziosa frazione di Jouvenceaux con le sue tipiche casette alpine, le fontane in pietra e le chiesette affrescate come la cappella di Sant’Antonio Abate, la cui facciata riporta scene del Giudizio Universale.

Cosa visitare nella Vialattea: oltre confine

Pochi minuti dopo il confine si visita la città francese più alta arroccata a 1326 metri. È Briançon, cittadella fortificata di Vauban (Patrimonio Unesco), architetto militare di Luigi XIV. Eretti per difesa dagli attacchi del duca di Savoia, i forti circondano le mura della cittadina attorno alla Grand Rue, il ripido vicolo centrale attraversato dal Gargoyle, canale di scolo a vista, e punteggiato da botteghe ed enoteche. Tra i punti più suggestivi c’è la Piazza d’armi e la Collegiale settecentesca con le imponenti torri gemelle.

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Panoramica di Briançon vista da uno dei suoi forti (A. Sessa).

Vialattea, dove dormire

Strategico per raggiungere le piste e i borghi alpini del comprensorio, Sansicario è un’ottima base per vivere la natura e le attività della valle. Qui, a 1700 m, sorge lHotel Sansicario Majestic, l’unico in montagna del gruppo alberghiero italiano Bluserena, che offre un accogliente ambiente alpino per tutta la famiglia.  I più piccoli, infatti, trovano menu dedicati, spazi gioco, spettacoli e la professionalità di un team di animatori che dai 3 anni in su accompagna alla scuola sci sulle navette dedicate e si occupa addirittura della vestizione. A giovarne non sono solo i piccoli, ma anche gli adulti, che trascorrono vacanze serene godendo della gustosa cucina, della Spa con massaggi defaticanti e delle serate al bar. Al bancone si ordinano deliziosi cocktail con tocchi aromatici e affumicati, si balla con lo staff d'animazione e si chiacchiera attorno al camino.

Anche i non sciatori trovano un club ad hoc che propone ciaspolate nei boschi, visite ai borghi ed escursioni nei dintorni. Senza dimenticare la spettacolare terrazza sul monte Chaberton, un paesaggio che riempie gli occhi e il cuore. Il tutto a vantaggio degli ospiti che vi ritornano ogni inverno accolti come in una grande famiglia dall’onnipresente general manager Giuliano Mascelloni. E la soddisfazione si legge sui volti a tutte le età, nei sorrisi di chi cerca (e trova) un soggiorno senza pensieri.

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Lo stile alpino famigliare del Bluserena Hotel Sansicario Majestic.

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