Tutti pazzi per il gin! Anche in Italia negli ultimi anni sono nate microdistillerie che hanno attinto dagli ingredienti locali le loro ricette, arricchendo il distillato di botaniche del territorio. Dal ginepro alla lavanda, passando per iris e albicocca, il gin è sempre più local. E per i più appassionati ci sono anche hotel, resort e agriturismi che vantano una produzione "in casa". Ne abbiamo selezionati tre, vere e proprie chicche artigianali per intenditori.
Gin hotel: camere con micro-distilleria artigianale
Dalla Toscana, casa dei ginepri più rinomati, ai prati ricchi di botaniche dell’Alto Adige, ecco tre indirizzi per gustare un distillato artigianale fatto in casa

La distilleria del gin Peter in Florence si trova nella tenuta di Podere Castellare (Peter in Florence).
Gin hotel: tre mete da non perdere
Gin e albicocche al Garberhof di Malles Venosta (Bz)
Sempre pronto ad accogliere i suoi ospiti ospiti, il sorriso del proprietario Klaus Pobitzer si fa ancora più ampio quando può condividere con loro la passione per il gin. L’ispirazione viene dalla biodiversità che caratterizza la natura intorno all’Hotel Garberhof di Malles, immerso nei frutteti dell’Alta Val Venosta. E l’idea è quella di racchiudere il territorio in un concentrato di essenze botaniche, con l’aggiunta della regina dei frutti locali: l’albicocca. Nel 2019, dopo anni di lavoro, nasce così Felix Luis, il distilled dry gin che valorizza la valle facendo incontrare 12 botaniche con l’arte della distillazione altoatesina. Il risultato è un gin aromatico e fruttato prodotto nella vicina distilleria di Alessandro Secci. La ricetta? Un’infusione in due passaggi di botanicals come bacche di ginepro toscane, radice di iris, semi di coriandolo essiccati, scorza di limone biologico del Lago di Garda, scorze di arance essiccate, genziana maggiore dei monti della Val Venosta, liquirizia, zenzero fresco dalla Giamaica, cannella di Ceylon dallo Sri Lanka, radice di calamo dai Caraibi, cardamomo dall’India e limetta nera persiana. Dopo l’infusione e l’invecchiamento di tre mesi viene aggiunto un distillato a base di albicocche provenienti dagli agricoltori della zona.

Il bar del Garberhof con il Gin Felix Luis.
Al suo colore arancio è dedicata l’iconica etichetta in stile liberty, premiata nel 2021 con il riconoscimento internazionale Red Dot Design Award. Per conoscere tutti i segreti di questo prodotto vale la pena fare una degustazione al bancone dell’elegante Lounge Bar 1981. L’anno si riferisce all’apertura del Garberhof come classico albergo per escursionisti, rinnovato totalmente in chiave wellness nel 2023. Silent luxury è il concetto che la famiglia Pobitzer vuole trasmettere fra le terrazze, il giardino con bio-laghetto balneabile e le vetrate da cui contemplare il panorama. Una filosofia declinata anche nella grande Spa, che propone piscine e aree relax in legno e acciaio nero, con saune panoramiche e un grande hamam. A completare l’offerta benessere c’è persino una linea cosmetica realizzata in collaborazione con Alpienne a base di Prunus armeniaca, l’albicocca della Val Venosta che nutre e illumina la pelle con peeling, massaggi aromatici e bagni dalla schiuma fragrante.

Garberhof, Gin Felix Luis.
Gin, birre e sauna al Gassenhof di Racines (Bz)
Sci di fondo, Spa, birre e gin. Sono tante le passioni che si possono assecondare fra i placidi monti della Val Ridanna, soprattutto in un “Luogo delle emozioni” come ama definirsi il Gassenhof. Qui, fra i boschi di Racines si trova il regno di Manfred Volgger, proprietario e appassionato di gin, che ha ricavato una micro-distilleria artigianale dall’antico maso Gratznbrand, premiato nel 2022 come migliore distilleria italiana fra quelle partecipanti al concorso Destillata. A pochi passi dall’hotel si entra in un mondo di “spirito” che, fra grappe fruttate e birre artigianali con acqua della Val Ridanna, propone tre gin: ArGINtum Slow Gin, ArGINtum London Dry Gin e ArGINtum Navy strength Gin. Il nome trae ispirazione dalla vecchia miniera d’argento della valle e il sapore è quello aromatico del ginepro, oltre a sentori di lavanda, bucce di lime e bacche coltivate in montagna.

Il Gassenhof.
Ogni visita alla scoperta dei segreti della distillazione termina sempre seduti a un tavolo con la degustazione delle creazioni di Manni. Novità del 2024 è lo spazio Becherhaus, un rifugio di fine '800 a quota 3.195 metri in Alta Valle Isarco. Qui, dove il whisky single malt “Mount Becher” matura in botti di rovere, verrà concentrata tutta l’autoproduzione di casa Gassenhof. E l’amore per i distillati pervade anche la Logen Spa della Gassenloge: un mondo di benessere di 3.000 mq che conta diverse saune fra cui quella grappa. Al centro del braciere, infatti, fa bella mostra di sé un antico forno di distillazione in rame. A completare l’offerta benessere c’è un vero e proprio mondo delle acque, tra infinity pool, idrogetti e vasche cromoterapiche con vista sulla natura della valle.

Il Gin Argintum del Gassenhof.
Gin made in Tuscany a Podere Castellare di Pelago (Fi)
Chiamarlo agriturismo è riduttivo. Quello che sorge tra gli ulivi e i vigneti a pochi minuti dalla foresta di Vallombrosa e da Firenze, è un piccolo mondo di sapori e artigianato che trasuda toscanità in ogni dettaglio. Siamo a Podere Castellare, un retreat di charme nella quiete della natura che regala tesori botanici come petali e radici di iris, ma soprattutto ginepro, le cui bacche sono rinomate nelle distillerie di tutto il mondo. E proprio da questo presupposto l’imprenditore inglese e fiorentino d’adozione Patrick Hoffer è partito per realizzare il suo sogno: la prima micro-distilleria di gin made in Tuscany.
Così, nel 2017 nasce Peter in Florence ispirato al nome del papà (Peter appunto), grande appassionato di gin. Ad ospitarla sono gli spazi dell’eco-resort dell’amico (e poi socio) Patrizio Pandolfi. Qui vengono coltivate molte delle botaniche presenti nel gin, a cominciare dal ginepro, le cui bacche per ora coprono solo una piccola parte della richiesta (il resto proviene comunque dalla regione). Proprio come un alchimista, il mastro distillatore mostra i passaggi della distillazione al cospetto dell’affascinante alambicco carterhead in rame, che riproduce l’originale del 1831.

La distilleria di Peter in Florence al Podere Castellare.
Il processo prevede anche l'uso del cestello per l’infusione a vapore delle botaniche. Il risultato? Sono tre gin: il Peter in Florence London Dry, il Peter in the Navy (Navy Strenght Gin) e lo Spring Limited Edition, con l’aggiunta di camomilla e zafferano toscani. Tributo all’artigianalità fiorentina è l’etichetta in pelle con cuciture a mano. E vicino al territorio e alla sua varietà botanica è anche il menu del ristorante, che propone piatti vegetali con delizie di stagione: dal cavolo nero ai funghi, fino alle aromatiche dell’orto. Il tutto elaborato con la maestria dell’eclettico chef Sacha, patron del ristorante libreria vegetariano Brac a Firenze. Un’altra eccellenza locale.




