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Marzo è il mese delle Fallas, lo scoppiettante “carnevale” di Valencia

Dalle specialità gastronomiche ai paesaggi naturali, dal mare alla cultura ecco dieci cose da non perdere visitando la terza città spagnola.

Di Valentina Ravizza 22 febbraio 2025
Marzo è il mese delle Fallas, lo scoppiettante “carnevale” di Valencia- immagine 2

I festeggiamenti iniziano ufficialmente il 23 febbraio: il giorno della Crida, la proclamazione ufficiale delle Fallas. Anticipata, come da tradizione, da un'immancabile spettacolo pirotecnico che risveglierà Valencia addirittura alle 7.15 del mattino. La festa più scoppiettante della Spagna entra però nel vivo dal 1° al 19 marzo, giorno in cui i pupazzi di cartapesta (ninot) che inondano la città verranno bruciati nella spettacolare Cremà, serata conclusiva durante la quale centinaia di falò illumineranno la notte. Solo due sculture si salveranno dalla furia fallera: una monumentale e una più piccola realizzata dai bambini della città, visibili, insieme a quelle graziate negli anni precedenti al Museo Fallero.

Ma non è l'unico motivo per prenotare una fuga al sole (la temperatura media annuale di Valencia è superiore ai 17ºC). La terza città della Spagna (per numero di abitanti) è la meta ideale per un long weekend, adagiandosi ai suoi ritmi rilassati e alle tante attrattive. Ecco la nostra top ten.

1. Fare colazione con una horchata

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No, non è il corrispettivo spagnolo dell'orzata. Alla base della bevanda tipica delle colazioni valenciane non c'è la mandorla amara, ma la chufa, lo zigolo dolce, tubercolo ipogeo dal sapore dolce, dal quale si estrae un latte vegetale fresco, dissetante ed energetico. Perfetto per intingervi i fartons, soffici panini allungati, generalmente glassati, di cui sono diffusissime anche versioni in sfoglia ripiene di crema pasticciera o cioccolato.

Il posto migliore dove cominciare la giornata con un'horchata (ma anche gustarla a qualsiasi ora del giorno)? La storica Horchatería Santa Catalina, che la prepara da oltre 200 anni. È un piccolo locale nei pressi della plaça de la Reina, il cuore storico della città, dove sorge la cattedrale, riconoscibile per le caratteristiche piastrelle colorate e istoriate, gli azulejos de Manises. All'interno si può gustare anche un altro dolce locale, tipico del periodo delle Fallas (ma disponibile tutto l'anno): i buñuelos, ciambelle fritte in cui alle uova e alla farina viene aggiunta la purea di zucca.

2. Partecipare al tribunale delle acque

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Tutti i giovedì un gruppo di eccentrici personaggi vestiti di nero si riuniscono in cerchio di fronte alla Porta degli Apostoli: sono i membri del Tribunal de las Aguas, istituzione che dal Medioevo dirime le controversie tra gli agricoltori in merito all’uso dell'acqua irrigabile.

L’inizio dei "dibattimenti" avviene a mezzogiorno, segnato dai rintocchi provenienti dalla Cattedrale, e, sebbene il numero di contadini che vi si rivolge è diminuito nei secoli, assistervi è sicuramente un'esperienza affascinante. E non solo folcloristica: si tratta di un vero e proprio organo giuridico, le cui decisioni sono vincolanti.

3. Ammirare la città dall’alto del Micalet

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Detto anche Miguelete (dal nome della campana principale che vi risuona), il campanile della Cattedrale di Valencia è una torre ottogonale costruita fra il 1381 e il 1424. Salendo i 207 scalini della sua scala a chiocciola si arriva a un'altezza di 50,85 metri: abbastanza per un suggestivo colpo d'occhio sul centro storico. Un consiglio: essendo aperto fino alle 18.45, in inverno e primavera è possibile ammirare da qui il più romantico tramonto sulla città.

Prima o dopo la salita, prendetevi anche il tempo per visitare l'interno della cattedrale dove è conservato il Sacro Graal, la coppa in agata lucida che, secondo la leggenda, fu utilizzata da Gesù nell'ultima cena. È una delle reliquie più venerate del mondo cristiano ed effettivamente studi storici hanno confermato che risalirebbe al I secolo d.C. Fan di Dan Brown avvisati...

4. Gustare una paella al mercato

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Chiedere dove si mangia la migliore paella di Valencia è un po' come cercare di individuare la miglior carbonara di Roma o la migliore pizza di Napoli: impossibile. L'unico modo per scoprirlo è mangiarne il più possibile cercando di evitare le (poche per la verità) trappole per turisti.

Provate sedervi a uno dei tavoli vista mare dei ristoranti della Malvarrosa, la lunga spiaggia cittadina di sabbia bianca, oppure a esplorare le taverne e arrocerías del centro storico. Ma per un'esperienza valenciana doc confondetevi con i locals girando tra i banchi del Mercado Central: con i suoi oltre 8.000 metri quadrati e più di 250 espositori è il più grande mercato di prodotti freschi d'Europa. E tra frutta, verdura, spezie, pane e formaggi non mancano banchi-gastronomia dove è possibile acquistare una porzione di paella da gustare nella piazza antistante con vista sulla Lonja de la Seda, la loggia di mercanti, in stile gotico valenciano (un patrimonio dell'Umanità Unesco che vale assolutamente anche una visita all'interno).

5. Andare a piedi alla Cappella Sistina valenciana

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Con il suo soffitto completamente affrescato, e un altrettanto pregevole altare maggiore barocco completamente dorato, la Chiesa di San Nicola di Bari (dedicata anche a San Pietro Martire) di Valencia sembra una piccola Cappella Sistina. La volta disegnata tra il XVII e il XVIII secolo da Antonio Palomino (che si è anche auto-ritratto in controfacciata, a fianco del rosone) racconta la vita dei santi che danno il nome alla chiesa. Anche se in realtà quello più venerato, specie dai più piccoli, è decisamente il primo, che, leggenda vuole, avrebbe iniziato la tradizione di portare doni ai bambini poveri: vi dice nulla il nome Santa Claus?

Un'esperienza da veri devoti valenciani è andarci a piedi, in una sorta di processione/pellegrinaggio che si svolge ogni terzo lunedì del mese (giorno in cui la chiesa è chiusa alle visite culturali). Per farlo senza troppa fatica consigliamo di alloggiare in uno degli hotel del centro come l'Only You, a due passi dalla piazza del Municipio e a meno di 500 metri dalla Cattedrale, con ristorante panoramico e camere di design.

6. Navigare sul lago più grande di Spagna

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Una decina di chilometri a Sud di Valencia (facilmente raggiungibile in taxi o con l'autobus 24/25), si trova il Parco Naturale dell'Albufera, una laguna dove si coltiva il riso che ha reso la paella valenciana famosa in tutto il mondo e vivono protetti moltissime specie di uccelli, dai cormorani ai fenicotteri. Da osservare, armati di binocolo e macchina fotografica, solcandone placidamente le acque con una gita in barca (meglio se al tramonto, con un bicchiere di cava in mano...) come quelle organizzate dalle guide naturalistiche di Visit Albufera.

Nato da uno sprofondamento di circa 30 chilometri di cordone litoraneo tra Valencia e Cullera, con i suoi oltre 2800 ettari, l'Albufera è il lago d'acqua dolce più grande della Spagna (anche se la sua profondità massima non supera i due metri), separato dal mare da dune naturali e boschi di pino della Devesa, ma in realtà collegato ad esso da alcuni canali che permettono ad esempio alle anguille di spostarsi tra i due habitat.

7. Perdersi tra le dune

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Anche se visitando il suo centro storico non se ne ha granché la percezione, Valencia è (anche) una città di mare, con quasi 20 chilometri di litorale di sabbia bianca. Le spiagge più facilmente raggiungibili (in bicicletta o con i tram 4 e 6) sono quelle di Cabanyal, di Malvarrosa (protetta dalla barriera corallina) e della Patacona, punteggiate di caffè, ristoranti, campi da beach volley e persino attrezzi per fare ginnastica in costume.

Chi cerca invece una natura più incontaminata (specie in bassa stagione) deve andare verso Sud, ad esempio verso la spiaggia di La Devesa de El Saler, protetta da lussureggianti foreste di pini e piccole dune bianche. Un paesaggio così incontaminato che non è raro vederlo solcare da persone a cavallo.

8. Pedalare sul letto di un fiume

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Il modo migliore per esplorare Valencia è sicuramente la bicicletta, in particolare per raggiungere la Ciutat de les Arts i les Ciències, il futuristico complesso firmato dalle archistar Santiago Calatrava e Félix Candela, che ospita il Museo della Scienza (il cui allestimento meriterebbe una rimodernata), l'Hemisfèric (edificio a forma di occhio che ospita un cinema IMAX con uno schermo di quasi 900 metri quadri dedicato ai documentari naturalistici), il Palau de les Arts Reina Sofía (che ospita un ricco cartellone di concerti) e l'Oceanogràfic (più che un semplice acquario: è un parco oceanografico all'aria aperta in cui sono rappresentati tutti i differenti habitat marini che ospitano più di 40 mila specie diverse).

La pista ciclabile che esce dal centro storico e conduce al complesso (e proseguendo anche alle spiagge) è un'autostrada verde protetta dal Giardino del Turia, uno dei parchi naturali urbani più grandi della Spagna ricavato nell'alveo del fiume cittadino, che dopo la piena del 14 ottobre del 1957 che devastò la città venne deviato per proteggere l'abitato.

9. Brindare con l’agua de Valencia

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20190907, Reportaje para Visit Valencia Mercado Colon

Attenzione quando ordinate l'acqua al ristorante: se chiedere un'agua de Valencia anziché di liquido trasparente il vostro bicchiere verrà riempito di un cocktail fiammeggiante giallo-arancione. Si tratta di un drink a base di bollicine (cava o champagne), succo d'arancia, vodka e gin. Per sorseggiarla al bancone del bar in cui è stato inventato andate al Café Madrid (dove un tempo sorgeva l’antica Cervecería Madrid). Oppure immergetevi nella movida del Mercato di Colón, "cattedrale" modernista dall’architetto Francisco Mora Berenguer in mattoni e ferro battuto che oggi ospita locali alla moda e spesso anche eventi legati al mondo gastronomico.

10. Un dolce finale: churros nel foro romano

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Dopo una giornata in giro per la città o una nottata scoppiettante nei giorni delle Fallas, recuperate le energie con un paio di churros intinti nel chocolate caliente in uno delle storiche pasticcerie, come la Chocolatería Valor, che si affacciano sulla plaza de la Virgen, l'antico foro della Valencia romana abbracciata dalla cattedrale, dalla basilica della Vergine degli Abbandonati e dal palazzo de la Generalitat.

È qui che si svolge l'Ofrenda, uno dei momenti clou delle Fallas (in programma nei giorni 17 e 18 marzo, dalle 15,30 a mezzanotte): l'offerta floreale alla Virgen de los Desamparados, una gigantesca scultura che viene letteralmente coperta di boccioli colorati. Un momento così emozionante che vedrete non pochi valenciani commossi fino alle lacrime.

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