Papers by andrea moresco

L’Almanacco di Filosofia e Politica, diretto da Roberto Esposito, presenta una riflessione filoso... more L’Almanacco di Filosofia e Politica, diretto da Roberto Esposito, presenta una riflessione filosofico-politica sul processo istituente e sulle istituzioni, concepiti come movimento di strutturazione politica dei conflitti. Da un lato si prendono le distanze dalle categorie della teologia politica, confrontando il pensiero con la storia e con la struttura conflittuale della società. Dall’altro, si registra l’impasse delle teorie che hanno sostenuto l’autonomia del sociale e la sua potenza di trasformare e inventare incessantemente la realtà.
Il quarto volume è dedicato alla categoria di evento, indagata da tre principali prospettive: quella ontologica, che guarda alle manifestazioni evenemenziali dell’essere, dell’alterità e delle forme; quella storica, che si interroga sulla relazione di implicazione e di scarto tra evento e processo; quella biopolitica, che riflette sull’attualità della pandemia. La prima sezione, La filosofia nel tempo della pandemia, ospita i contributi di R. Esposito, D. Fassin, T. Lemke, V. Lemm, A. Zupančič. La seconda, Pensare in rapporto all’evento, comprende i saggi di É. Balibar, V. Morfino, E. Renault, C. Resta, allieve e allievi intervenuti al Seminario permanente di Filosofia e Politica presso la Scuola Normale Superiore. La terza sezione propone traduzioni di saggi, inediti in italiano, diversamente connessi al tema dell’evento (R. Schürmann, a cura di A. Martinengo, F. Guercio e I.A. Moore; S. Weil, a cura di R. Fulco).

Istituzione. Filosofia, politica, storia (Quodlibet, 2020), 2020
Con la pubblicazione di Anomalia Selvaggia nel 1981, Antonio Negri imprime una «svolta ontologica... more Con la pubblicazione di Anomalia Selvaggia nel 1981, Antonio Negri imprime una «svolta ontologica» alla propria analisi della soggettività di classe. Il lavoro vivo e cooperativo (la forza produttiva collettiva) è interpretata come la potentia spinoziana di trasformare strutturalmente le mediazioni giuridico- politiche vigenti dei rapporti sociali.
La potenza della moltitudine costituisce le proprie regole comuni, il diritto civile e le istituzioni del suo esercizio. Essa può eccedere e rigenerare le forme del potere costituito proprio attraverso le capacità e le reti cooperative sviluppate all’interno della produzione sociale. Il lavoro vivo incarna, così, un «potere costituente» privo di mediazioni e di verticalità. Esso è concepito come democrazia assoluta in opposizione al costituzionalismo, che sostiene invece pratiche e procedure di limitazione della democrazia.
Il potere costituente non coincide con l’evento rivoluzionario, bensì è rivoluzione permanente: è, insieme, evento e regolarità. Certamente si nutre di eventi di rottura con il passato e di profonda accelerazione del
tempo, ma esso vuole necessariamente distendersi sulla quotidianità della forma di vita e farsi regola, istituzione. Le istituzioni della moltitudine sono concepite come istituzioni mondane e non sovrane, che aderiscono strettamente alla trama di bisogni, desideri e abitudini della produzione e riproduzione della vita, e non ammettono alcuna prospettiva di trascendenza.
Intorno a questa ipotesi ontologica e politica, ci interrogheremo sulla forma adeguata che il «potere costituente» può assumere oggi. Confrontandoci con la realtà, intersecando ragionamento teorico
con le esperienze storico-politiche di «potere costituente», ci proponiamo di discuterne potenzialità e limiti.
Historia Philosophica, 2019
In this article I study the most important Marx's biographies and I focus on the profound differe... more In this article I study the most important Marx's biographies and I focus on the profound differences between them. It is not enough to mention the progressive discover of Marx's manuscripts, notebooks and letters to explain so discrepant biographies. The same life can be represented in different ways because the biographer's theoretical and political position are involved. Every biography is autobiography.
So, Marx's biography was a field of ideological and political battle inside and outside of the marxism. Actually, for a political thinker as Marx, I suppose that a «reductionist» tendency prevails, supporting that biographical experience is the most important passkey to understand the thought.
Historia Philosophica, 2019
Quaderni materialisti, 16, 2017
Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 391 del 28/06/2002.
Talks by andrea moresco
Cantiere Spinoza: nuovi percorsi nel pensiero del filosofo olandese. Conferenza della Societas Sp... more Cantiere Spinoza: nuovi percorsi nel pensiero del filosofo olandese. Conferenza della Societas Spinozana a cura di Omar Del Nonno e Luigi Pischedda. Venezia, 11 giugno 2019
"Letture spinoziane" - ciclo di sei incontri a cura di Andrea Moresco e Paola Rumore all'interno ... more "Letture spinoziane" - ciclo di sei incontri a cura di Andrea Moresco e Paola Rumore all'interno del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell'Educazione di Torino (07/03/2019 - 17/06/2019).
Programma:
07/03/2019: V. Morfino, Ontologia delle relazioni e transindividuale nella filosofia di Spinoza
22/03/2019: F. Raparelli, Moltitudine e democrazia nel Trattato politico
29/04/2019: S. Manzi- Manzi, Il rapporto corpo/mente nell'Etica
13/05/2019: F. Toto, Il Mosè di Spinoza. Liberatore o tiranno?
07/06/2019: B. Lord, Spinoza and Deleuze on the equality of the substance
17/06/2019: C. Jaquet, Liberté et experience d'éternité
Nuovi studi althusseriani. Seminario dell'associazione "Louis Althusser" per la comunicazione del... more Nuovi studi althusseriani. Seminario dell'associazione "Louis Althusser" per la comunicazione delle nuove ricerche in corso (Venezia, 6 novembre 2018)
Edited Books by andrea moresco

L'Almanacco di Filosofia e Politica, diretto da Roberto Esposito, intende essere uno spazio apert... more L'Almanacco di Filosofia e Politica, diretto da Roberto Esposito, intende essere uno spazio aperto per una riflessione sulla politica -sul suo statuto, sulle sue crisi, sulle sue potenzialità -da un punto di vista filosofico. Non si tratta dunque di una ricerca storico-filologica sui concetti politici, né di un'analisi empirica di carattere sociologico o politologico sulla cronaca politica. Ciò che l'Almanacco intende attivare è un'interrogazione rigorosamente filosofica sull'attualità. La domanda di fondo da cui nascono questi saggi riguarda la relazione tra la crisi globale della politica e i punti ciechi del pensiero contemporaneo. Quali paradigmi teorici hanno contribuito a provocare, o hanno reso possibile, tale cedimento? Ma scopo dell'Almanacco è soprattutto quello di elaborare nuove categorie capaci di riaprire un varco in un orizzonte apparentemente chiuso. Che contributo può dare, la filosofia, per inaugurare una nuova stagione politica? Questo secondo volume prosegue la ricerca inaugurata nel primo numero, cercando nella categoria di istituzione una via di uscita alla crisi del pensiero dell'immanenza. Anche questa volta, i contenuti sono organizzati in tre sezioni. La prima raccoglie i saggi di alcuni tra i più affermati pensatori contemporanei come Roberto Esposito, Massimo Recalcati, Paolo Napoli, Judith Revel, Miguel Vatter, Ubaldo Fadini e Nadia Urbinati. La seconda si compone invece degli interventi di studiosi più giovani che partecipano, durante l'anno, a un progetto di ricerca collettivo. La terza è infine formata da testi, inediti in italiano, di autori ormai classici -ma particolarmente rilevanti per il tema oggetto del volume -, quali Yan Thomas, Paul Ricoeur e Cornelius Castoriadis.
Books by andrea moresco

Quodlibet, 2022
L’Almanacco di Filosofia e Politica, diretto da Roberto Esposito, presenta
una riflessione filoso... more L’Almanacco di Filosofia e Politica, diretto da Roberto Esposito, presenta
una riflessione filosofico-politica sul processo istituente e sulle istituzioni,
concepiti come movimento di strutturazione politica dei conflitti. Da un lato si prendono le distanze dalle categorie della teologia politica, confrontando il pensiero con la storia e con la struttura conflittuale della società. Dall’altro, si registra l’impasse delle teorie che hanno sostenuto l’autonomia del sociale e la sua potenza di trasformare e inventare incessantemente la realtà.
Il quarto volume è dedicato alla categoria di evento, indagata da tre principali prospettive: quella ontologica, che guarda alle manifestazioni evenemenziali dell’essere, dell’alterità e delle forme; quella storica, che si interroga sulla relazione di implicazione e di scarto tra evento e processo; quella biopolitica, che riflette sull’attualità della pandemia. La prima sezione, "La filosofia nel tempo della pandemia", ospita i contributi di R. Esposito, D. Fassin, T. Lemke, V. Lemm, A. Zupančič. La seconda, "Pensare in rapporto all’evento", comprende i saggi di É. Balibar, V. Morfino, E. Renault, C. Resta, allieve e allievi intervenuti al Seminario permanente di Filosofia e Politica presso la Scuola Normale Superiore. La terza sezione propone traduzioni di saggi, inediti in italiano, diversamente connessi al tema dell’evento (R. Schürmann, a cura di A. Martinengo, F. Guercio e I.A. Moore; S. Weil, a cura di R. Fulco).
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Papers by andrea moresco
Il quarto volume è dedicato alla categoria di evento, indagata da tre principali prospettive: quella ontologica, che guarda alle manifestazioni evenemenziali dell’essere, dell’alterità e delle forme; quella storica, che si interroga sulla relazione di implicazione e di scarto tra evento e processo; quella biopolitica, che riflette sull’attualità della pandemia. La prima sezione, La filosofia nel tempo della pandemia, ospita i contributi di R. Esposito, D. Fassin, T. Lemke, V. Lemm, A. Zupančič. La seconda, Pensare in rapporto all’evento, comprende i saggi di É. Balibar, V. Morfino, E. Renault, C. Resta, allieve e allievi intervenuti al Seminario permanente di Filosofia e Politica presso la Scuola Normale Superiore. La terza sezione propone traduzioni di saggi, inediti in italiano, diversamente connessi al tema dell’evento (R. Schürmann, a cura di A. Martinengo, F. Guercio e I.A. Moore; S. Weil, a cura di R. Fulco).
La potenza della moltitudine costituisce le proprie regole comuni, il diritto civile e le istituzioni del suo esercizio. Essa può eccedere e rigenerare le forme del potere costituito proprio attraverso le capacità e le reti cooperative sviluppate all’interno della produzione sociale. Il lavoro vivo incarna, così, un «potere costituente» privo di mediazioni e di verticalità. Esso è concepito come democrazia assoluta in opposizione al costituzionalismo, che sostiene invece pratiche e procedure di limitazione della democrazia.
Il potere costituente non coincide con l’evento rivoluzionario, bensì è rivoluzione permanente: è, insieme, evento e regolarità. Certamente si nutre di eventi di rottura con il passato e di profonda accelerazione del
tempo, ma esso vuole necessariamente distendersi sulla quotidianità della forma di vita e farsi regola, istituzione. Le istituzioni della moltitudine sono concepite come istituzioni mondane e non sovrane, che aderiscono strettamente alla trama di bisogni, desideri e abitudini della produzione e riproduzione della vita, e non ammettono alcuna prospettiva di trascendenza.
Intorno a questa ipotesi ontologica e politica, ci interrogheremo sulla forma adeguata che il «potere costituente» può assumere oggi. Confrontandoci con la realtà, intersecando ragionamento teorico
con le esperienze storico-politiche di «potere costituente», ci proponiamo di discuterne potenzialità e limiti.
So, Marx's biography was a field of ideological and political battle inside and outside of the marxism. Actually, for a political thinker as Marx, I suppose that a «reductionist» tendency prevails, supporting that biographical experience is the most important passkey to understand the thought.
Talks by andrea moresco
Programma:
07/03/2019: V. Morfino, Ontologia delle relazioni e transindividuale nella filosofia di Spinoza
22/03/2019: F. Raparelli, Moltitudine e democrazia nel Trattato politico
29/04/2019: S. Manzi- Manzi, Il rapporto corpo/mente nell'Etica
13/05/2019: F. Toto, Il Mosè di Spinoza. Liberatore o tiranno?
07/06/2019: B. Lord, Spinoza and Deleuze on the equality of the substance
17/06/2019: C. Jaquet, Liberté et experience d'éternité
Edited Books by andrea moresco
Books by andrea moresco
una riflessione filosofico-politica sul processo istituente e sulle istituzioni,
concepiti come movimento di strutturazione politica dei conflitti. Da un lato si prendono le distanze dalle categorie della teologia politica, confrontando il pensiero con la storia e con la struttura conflittuale della società. Dall’altro, si registra l’impasse delle teorie che hanno sostenuto l’autonomia del sociale e la sua potenza di trasformare e inventare incessantemente la realtà.
Il quarto volume è dedicato alla categoria di evento, indagata da tre principali prospettive: quella ontologica, che guarda alle manifestazioni evenemenziali dell’essere, dell’alterità e delle forme; quella storica, che si interroga sulla relazione di implicazione e di scarto tra evento e processo; quella biopolitica, che riflette sull’attualità della pandemia. La prima sezione, "La filosofia nel tempo della pandemia", ospita i contributi di R. Esposito, D. Fassin, T. Lemke, V. Lemm, A. Zupančič. La seconda, "Pensare in rapporto all’evento", comprende i saggi di É. Balibar, V. Morfino, E. Renault, C. Resta, allieve e allievi intervenuti al Seminario permanente di Filosofia e Politica presso la Scuola Normale Superiore. La terza sezione propone traduzioni di saggi, inediti in italiano, diversamente connessi al tema dell’evento (R. Schürmann, a cura di A. Martinengo, F. Guercio e I.A. Moore; S. Weil, a cura di R. Fulco).
Il quarto volume è dedicato alla categoria di evento, indagata da tre principali prospettive: quella ontologica, che guarda alle manifestazioni evenemenziali dell’essere, dell’alterità e delle forme; quella storica, che si interroga sulla relazione di implicazione e di scarto tra evento e processo; quella biopolitica, che riflette sull’attualità della pandemia. La prima sezione, La filosofia nel tempo della pandemia, ospita i contributi di R. Esposito, D. Fassin, T. Lemke, V. Lemm, A. Zupančič. La seconda, Pensare in rapporto all’evento, comprende i saggi di É. Balibar, V. Morfino, E. Renault, C. Resta, allieve e allievi intervenuti al Seminario permanente di Filosofia e Politica presso la Scuola Normale Superiore. La terza sezione propone traduzioni di saggi, inediti in italiano, diversamente connessi al tema dell’evento (R. Schürmann, a cura di A. Martinengo, F. Guercio e I.A. Moore; S. Weil, a cura di R. Fulco).
La potenza della moltitudine costituisce le proprie regole comuni, il diritto civile e le istituzioni del suo esercizio. Essa può eccedere e rigenerare le forme del potere costituito proprio attraverso le capacità e le reti cooperative sviluppate all’interno della produzione sociale. Il lavoro vivo incarna, così, un «potere costituente» privo di mediazioni e di verticalità. Esso è concepito come democrazia assoluta in opposizione al costituzionalismo, che sostiene invece pratiche e procedure di limitazione della democrazia.
Il potere costituente non coincide con l’evento rivoluzionario, bensì è rivoluzione permanente: è, insieme, evento e regolarità. Certamente si nutre di eventi di rottura con il passato e di profonda accelerazione del
tempo, ma esso vuole necessariamente distendersi sulla quotidianità della forma di vita e farsi regola, istituzione. Le istituzioni della moltitudine sono concepite come istituzioni mondane e non sovrane, che aderiscono strettamente alla trama di bisogni, desideri e abitudini della produzione e riproduzione della vita, e non ammettono alcuna prospettiva di trascendenza.
Intorno a questa ipotesi ontologica e politica, ci interrogheremo sulla forma adeguata che il «potere costituente» può assumere oggi. Confrontandoci con la realtà, intersecando ragionamento teorico
con le esperienze storico-politiche di «potere costituente», ci proponiamo di discuterne potenzialità e limiti.
So, Marx's biography was a field of ideological and political battle inside and outside of the marxism. Actually, for a political thinker as Marx, I suppose that a «reductionist» tendency prevails, supporting that biographical experience is the most important passkey to understand the thought.
Programma:
07/03/2019: V. Morfino, Ontologia delle relazioni e transindividuale nella filosofia di Spinoza
22/03/2019: F. Raparelli, Moltitudine e democrazia nel Trattato politico
29/04/2019: S. Manzi- Manzi, Il rapporto corpo/mente nell'Etica
13/05/2019: F. Toto, Il Mosè di Spinoza. Liberatore o tiranno?
07/06/2019: B. Lord, Spinoza and Deleuze on the equality of the substance
17/06/2019: C. Jaquet, Liberté et experience d'éternité
una riflessione filosofico-politica sul processo istituente e sulle istituzioni,
concepiti come movimento di strutturazione politica dei conflitti. Da un lato si prendono le distanze dalle categorie della teologia politica, confrontando il pensiero con la storia e con la struttura conflittuale della società. Dall’altro, si registra l’impasse delle teorie che hanno sostenuto l’autonomia del sociale e la sua potenza di trasformare e inventare incessantemente la realtà.
Il quarto volume è dedicato alla categoria di evento, indagata da tre principali prospettive: quella ontologica, che guarda alle manifestazioni evenemenziali dell’essere, dell’alterità e delle forme; quella storica, che si interroga sulla relazione di implicazione e di scarto tra evento e processo; quella biopolitica, che riflette sull’attualità della pandemia. La prima sezione, "La filosofia nel tempo della pandemia", ospita i contributi di R. Esposito, D. Fassin, T. Lemke, V. Lemm, A. Zupančič. La seconda, "Pensare in rapporto all’evento", comprende i saggi di É. Balibar, V. Morfino, E. Renault, C. Resta, allieve e allievi intervenuti al Seminario permanente di Filosofia e Politica presso la Scuola Normale Superiore. La terza sezione propone traduzioni di saggi, inediti in italiano, diversamente connessi al tema dell’evento (R. Schürmann, a cura di A. Martinengo, F. Guercio e I.A. Moore; S. Weil, a cura di R. Fulco).