Papers by Maria Pia Paoli
Rivista Di Storia E Letteratura Religiosa, 2013
Collection de l'Ecole française de Rome, 2005
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HAL (Le Centre pour la Communication Scientifique Directe), 2017
Al fonte della sua gentilezza : lettere dal convento al bibliotecario Antonio Magliabechi, 2018
DOAJ (DOAJ: Directory of Open Access Journals), 2013
Il presente contributo intende per prima cosa tracciare una sintesi storiografica relativa agli s... more Il presente contributo intende per prima cosa tracciare una sintesi storiografica relativa agli studi sulla Firenze medicea condotti negli ultimi cinquant'anni, privilegiando soltanto quei lavori che si sono occupati più o meno direttamente degli aspetti della storia religiosa della città. Nella seconda parte saranno delineate alcune piste di ricerca sulla base di un esiguo, ma significativo campione di fonti sulle quali chi scrive sta lavorando da tempo. I termini cronologici prescelti coprono il periodo che va dal tardo Quattrocento alle soglie del XVIII secolo, anche se una particolare attenzione è rivolta ai secoli XVI-XVII, emblematici di alcune profonde trasformazioni avvenute nelle esperienze religiose di Firenze vissute all'ombra di tradizioni antiche.

Annali di Storia di Firenze, 2010
Najemy rappresenta un nuovo punto di partenza per gli studi sulle vicende cittadine del basso med... more Najemy rappresenta un nuovo punto di partenza per gli studi sulle vicende cittadine del basso medioevo e della prima epoca moderna e contiene numerosi spunti per una discussione che finalmente ravvivi e rinnovi l'interesse degli specialisti anche verso questioni e temi apparentemente già esauriti. Se l'autore, infatti, afferma di aver sentito l'esigenza di dare una sintesi alle migliaia di pagine accumulatesi sull'argomento col passare degli anni, in realtà non si limita a questo ma fornisce in primo luogo un'originale interpretazione di quasi quattro secoli di storia, quelli compresi tra 1200 e 1575. La sua storia di Firenze ha innanzitutto il pregio di essere una storia di lungo respiro, un tentativo di dipingere un quadro più vasto delle vicende fiorentine seguendone gli sviluppi e tracciandone il disegno sull'arco di più secoli. In tal modo Najemy riporta l'attenzione sulla necessità di superare i ristretti limiti cronologici entro i quali, spesso, ma per motivi del tutto legittimi, sono circoscritte molte ricerche storiche. Periodizzare è infatti una necessità ineludibile per il ricercatore, ma un'eccessiva frammentazione in alcuni casi può far sfuggire una visione d'insieme e quelle connessioni tra un periodo e l'altro importanti per interpretare correttamente o con maggior cognizione di causa una specifica problematica: ciò è quanto la lettura del volume di Najemy rammenta, seguendo l'evoluzione della città da Comune solo formalmente vincolato all'autorità imperiale a Principato soggetto alla concreta protezione, o sottintesa minaccia, dei sovrani d'Asburgo. A History of Florence narra dunque, come esplicita il titolo, una storia di lunga durata della città, dal XIII al XVI secolo, dei suoi conflitti e dei suoi scontri di classe, nei quali l'autore individua gli strumenti attraverso i quali si svilupparono le vicende e la cultura cittadina di quei secoli. La storia di Firenze di Najemy è quindi soprattutto un'indagine della politica urbana, condotta, tuttavia, attraverso l'analisi dei suoi protagonisti, di quei gruppi sociali che allora si scontrarono per contrapposti interessi economici, fiscali e di ordine pubblico. Il suo scopo, infatti, è anche quello di andare oltre all'immagine idealizzata, ma spesso diffusa, di una Firenze culla del Rinascimento abitata da numerosi, ricchi, illuminati e colti patroni amanti delle arti. La sua, invece, è soprattutto una storia di conflitti tra gruppi sociali e, in particolare, di élites-termine scelto dallo stesso autore e ripetutamente evocato nel volume-che si susseguirono alla guida della città
Nell'Italia delle "Vergini belle", 2003

Conclude il volume una lettera di Muratori ad Anton Francesco Marmi inviata da Modena il 16 marzo... more Conclude il volume una lettera di Muratori ad Anton Francesco Marmi inviata da Modena il 16 marzo 1714 in risposta ad altra di Marmi del 6 febbraio 1714 (pp. 500-501). Oltre a contenere come di consueto gli indici dei nomi, degli autori e delle opere citate, la pregevole edizione è arricchita da approfondite introduzioni che precedono i vari carteggi, accompagnati da preziosi apparati e note al testo che riguardano la struttura dei manoscritti e le varianti grafiche e lessicografiche ivi individuate. Ogni carteggio è presentato con un richiamo al profilo del mittente, e offre l'aggiornamento bibliografico attinente al personaggio e alle sue opere attraverso note di riferimento ampie e documentate con grande acribia. La lettura di questo volume consente da subito di individuare alcune costanti all'interno dell'intero corpus del carteggio muratoriano: l'esiguità delle lettere di Muratori rispetto alle missive ricevute; l'uso, in certi casi, sebbene qui non molto frequente, del latino sia da parte di alcuni corrispondenti che di Muratori stesso (in questo volume anche del greco, nella corrispondenza con Michele Maggi, figlio di Carlo Maria, pp. 222-224); la preponderanza di corrispondenti italiani, in particolare del centro-nord della Penisola e, qui, del Re-RECENSIONI

Fonti storiche e letterarie – Edizioni cartacee e digitali, 2015
The correspondence between Christina and her daughter Caterina represents a unique case in the ep... more The correspondence between Christina and her daughter Caterina represents a unique case in the epistolary panorama preserved in the House of Medici, for its breadth, for the variety of discusses topics, for the intimate and confidential tone transpiring from the letters. In the ten years spent in Mantua by Caterina, the two women exchanged advice, recommendations and fears which now allow us to follow and outline the broader scenario in which they both moved. With this edition, we have recreated the unity of a dense exchange of letters, which established itself as an unicum in the writer’s will, but then separated into two distinct nuclei during the events of its transmission. This volume presents the letters sent by Grand Duchess Christina of Lorraine to her daughter Caterina de’ Medici Gonzaga, which were included in the 6110 file of the Mediceo del Principato fund, preserved in the State Archives of Florence, and in the envelopes 1095, 1096 and 1097 of the Archivio Gonzaga of the...
Modern Italy, 2019
of Fascist criminal justice’. This deduction warrants more discussion of the broader political an... more of Fascist criminal justice’. This deduction warrants more discussion of the broader political and social context in which the code emerged and, crucially, was applied. Perhaps a treatment that connects parliamentary and academic juridical legislating and theorising more explicitly to their interactions and interplay with other political and societal agents, and to the use and application of the law, could offer answers here. However, given that Criminal Law in Liberal and Fascist Italy already represents a massive undertaking in terms of archival research and analysis, it is no doubt unrealistic to ask that this could be donewithin a single volume. Given that Garfinkel’s claim to havewritten ‘the most comprehensive account to date’ of penal law reform between Unification and Fascism seems well deserved, these are perhaps threads of research for another time.
Naples, Rome, Florence
L’analisi della società letterata fiorentina in età moderna è stata fino a pochi anni fa ancorata... more L’analisi della società letterata fiorentina in età moderna è stata fino a pochi anni fa ancorata a due momenti di svolta legati alla storia politica. Il primo coincide con l’ascesa al potere di Cosimo I (1534-1574), che, proponendosi come patrocinatore della vita cittadina, riorganizza sotto il suo controllo, le principali istituzioni culturali (università, collegi, accademie). Il secondo si attua con il cambio dinastico dai Medici ai Lorena, quando per gli intellettuali fiorentini si aprono..

Gli elogi di Antonio Magliabechi, al pari delle critiche e delle invidie che suscito, ne hanno fa... more Gli elogi di Antonio Magliabechi, al pari delle critiche e delle invidie che suscito, ne hanno fatto spesso un mito fra i suoi contemporanei e, talvolta, anche fra gli studiosi che se ne sono occupati di recente. Mancava uno sforzo critico di sintesi su cio che veramente egli fu e rappresento. Erudito, bibliofilo e bibliotecario, Magliabechi incarna la figura dell’intelligencer, di colui che fa circolare saperi su scala internazionale stimolandone la produzione e la diffusione. Partendo dalla sua dimensione familiare nella citta natale, Firenze, e dalle sue relazioni con la corte medicea, il volume copre grandi spaccati della storia intellettuale europea degli anni 1660-1710. Uno dei fili rossi e quello degli scambi con scienziati e letterati italiani, ma anche olandesi, francesi, tedeschi e inglesi, di varia formazione e di varie confessioni religiose. L’eredita di Magliabechi e sempre visibile attraverso la ricca iconografia che ha ispirato e la sua collezione di libri e manoscrit...

Nella Toscana del Settecento si registrano numerosi casi di paci fra privati. Il ruolo dei mediat... more Nella Toscana del Settecento si registrano numerosi casi di paci fra privati. Il ruolo dei mediatori si incrocio a volte con i procedimenti giudiziari dei tribunali del Granducato, centrali e periferici. In questo articolo si prendono in esame soprattutto due figure di mediatori, Pier Andrea Andreini e Bindo Simone Peruzzi che, in epoche diverse, trattarono composizioni cavalleresche per vari membri della nobilta del Granducato. L’ampia casistica di luoghi e situazioni che emerge da fonti per lo piu inedite porta alla luce l’estensione che il concetto di nobilta stava assumendo fino ad interessare e coinvolgere nella difesa dell’onore uomini e donne dei ceti piu umili. In eighteenth century Tuscany a large number of peacemaking procedures can be detected. The mediators’ action sometimes crossed with the official judicial proceedings carried out by the Grand Duchy courts, both central and peripheral. This article examines two main figures of mediators, Pier Andrea Andreini and Bindo ...

Mélanges de l’École française de Rome. Italie et Méditerranée, 2001
Le biografie di Matilde di Canossa pubblicate tra Cinque e Seicento (in particolare quelle di Sil... more Le biografie di Matilde di Canossa pubblicate tra Cinque e Seicento (in particolare quelle di Silvano Razzi, Domenico Mellini, Benedetto Lucchini, Francesco Maria Fiorentini) costituiscono un modello di work in progress nella scrittura biografica e più in generale storica, le cui radici affondano nella tradizione storiografica fiorentina. Collocato fin da subito nel mito e nella storia, il personaggio di Matilde rappresentò ad una certa epoca anche un modello edificante estendibile a donne ed uomini di provata fede purché investiti di un ruolo pubblico.Paoli Maria Pia. La donna e il melograno. Biografie di Matilde di Canossa (secoli XVI-XVII). In: Mélanges de l'École française de Rome. Italie et Méditerranée, tome 113, n°1. 2001. Alle origini della biografia femminile : dal modello alla storia. Actes du colloque organisé par le Dipartimento di storia dell’Università degli studi di Firenze, l’École française de Rome et le Comune di Firenze «Progetto donna», Florence 11 et 12 juin 1999. pp. 173-215
Memoria e comunità femminili: Spagna e Italia, secc. XV-XVII, 2011, ISBN 978-88-6453-289-9, págs. 187-209, 2011
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Papers by Maria Pia Paoli