Papers by Gian Paolo Renello
Misur Critiche, 2022
After a brief excursus on Stefano Tuscano’s first lyric collection, "Spingo la vela", we analyze ... more After a brief excursus on Stefano Tuscano’s first lyric collection, "Spingo la vela", we analyze the proemial sonnet, apparently tied to the Petrarchian tradition. The text witnesses an oscillation of the lyric self that passes through two conflicting inner movements: an unconscious and de facto unknowable process that seems to reach the cause and origin of poetry, and an opposite process which acts as a counterweight and tries to block the results of the first one. The essay closes proposing a possible origin of the
collection’s title.
STEFANO TUSCANO PRIMI STUDI E RICERCHE, 2022
proprietà artistica e letteraria riservata per tutti i paesi È vietata la traduzione, la memorizz... more proprietà artistica e letteraria riservata per tutti i paesi È vietata la traduzione, la memorizzazione elettronica, la riproduzione totale e parziale, con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico
Gian Paolo Renello, 2024
Introduction to "Opera poetica (I)" by Costantino Chillura

Rossocorpolingua, 2023
Il lessico religioso di Emilio Villa, riflette indubbiamente la sua formazione pedagogica e cultu... more Il lessico religioso di Emilio Villa, riflette indubbiamente la sua formazione pedagogica e culturale chiusasi con gli anni passati al Pontifcio Istituto Biblico. Nei suoi scritti sono ravvisabili riferimenti a mitologie, religioni e credi differenti, fra i quali non mancano continui accenni alla teologia gnostica. Il saggio recupera in un primo spoglio alcuni di questi termini e ne esamina l’uso negli scritti del poeta. L’ipotesi che qui si cerca di argomentare è che tale uso non corrisponda effettivamente a una posizione gnostica dell’autore ma rifletta invece un suo modus operandi in base al quale ogni lessico di qualsiasi campo è materiale di costruzione per la propria scrittura.
Emilio Villa's religious vocabulary undoubtedly reflects his pedagogical and cultural training that ended with his years at the Pontifical Biblical Institute. References to different mythologies, religions and creeds are discernible in his writings, among which there is no shortage of references to Gnostic theology. The essay first retrieves some of these terms and examines their use in the poet's writings. The hypothesis that we attempt to argue here is that such use does not actually correspond to a Gnostic position of the author but instead reflects his modus operandi according to which any vocabulary from any field is construction material for his own writing.
L’ipotesi di questo lavoro è che la prima pagina del Labirinto di Emilio Villa à rebours contenga... more L’ipotesi di questo lavoro è che la prima pagina del Labirinto di Emilio Villa à rebours contenga uno scherzoso enigma e contemporaneamente offra al lettore gli strumenti per risolverlo.
The hypothesis of this work is that the first page of Emilio Villa's Labyrinth à rebours contains a joking enigma which at the same time offers the reader the tools to solve it.

OBLIO 45, 2022
In questi ultimi anni il clandestino Emilio Villa sembra essere stato trascinato fuori da quella ... more In questi ultimi anni il clandestino Emilio Villa sembra essere stato trascinato fuori da quella forma di ostracismo "silenzioso", cui in vita era stato forzato tanto dal mondo della poesia ufficiale, con le dovute e notevoli eccezioni di un Andrea Zanzotto e di alcuni esponenti, non tutti, della Neoavanguardia, quanto quello accademico. Molte le iniziative nel corso degli ultimi anni, al di là dei numerosi saggi e articoli che lo hanno riguardato; si va dal convegno da me organizzato all'Università Salerno nel 2007; alla grande mostra di Reggio Emilia, accompagnata da un ricco catalogo e alla ristampa anastatica dell'edizione del 1979 degli Attributi dell'arte odierna, curata da Aldo Tagliaferri, che ha provveduto ad ampliarla notevolmente con gli scritti allora rimasti inediti, eventi, entrambi, avvenuti nel 2008; all'importante edizione dell'Opera poetica curata da Cecilia Bello nel 2014; agli studi di Ugo Fracassa, poi raccolti nel volume Per Emilio Villa. 5 referti tardivi, del 2015; alla nuova edizione, nel 2016, della biografia di Villa scritta da Aldo Tagliaferri, cui ha fatto seguito, nello stesso anno, la raccolta di saggi di Aldo Tagliaferri e Chiara Portesine Emilio Villa e i suoi tempi. Finestre per la monade. Chiude questa rapida rassegna il corposo volume di Gabriella Cinti dedicato ai Labirinti villiani, uscito alla fine del 2021, preceduto nel 2020 da quello curato da Bianca Battilocchi, di cui qui si parla. Rovesciare lo sguardo si apre con una prefazione di Aldo Tagliaferri, cui segue l'introduzione della curatrice che ripercorre rapidamente la 'storia' dei rapporti fra Villa e i tarocchi, mettendo in luce come in questi testi convergano ancora una volta le vaste conoscenze linguistiche e filologiche del poeta, unitamente a una profonda conoscenza non solo dell'arte e delle culture primitive, ma anche di quelle a lui coeve, come dimostrano i rapporti intrattenuti con Matta, artista cileno che contribuì a introdurlo alla conoscenza dei Tarocchi e della qabbalah, Rothko, Duchamp o, per restare in Italia, Burri e Cagli, il quale ultimo, proprio nella realizzazione grafica dei Tarocchi, gli fu complice e sodale. L'autrice rileva poi che Villa, mantenendosi fedele a un personalissimo modus operandi, mescola nei testi sui Tarocchi le ipotesi degli studiosi con le proprie idee sulla loro origine; l'intento non è dare una personale soluzione al problema, quanto «mantenere una prospettiva paradossale, atta a essere ampliata attraverso le interpretazioni e le associazioni elaborate dal lettore». Come chiarisce anche la nota che segue l'Introduzione, i Tarocchi di Villa sono da lei stati scelti e antologizzati seguendo sia un criterio di completezza del testo e di validità contenutisco-formale, sia, e di necessità, un criterio di 'comprensibilità': non si stenta infatti a credere alla studiosa, quando sottolinea la complessità del lavoro che si è sobbarcata nel tentare di dipanare, non solo a livello filologico, il reticolo intricatissimo dei foglietti e degli appunti sparsi di Villa, spesso vergati con una grafia al limite della leggibilità. L'antologia comprende 39 testi suddivisi in sezioni corrispondenti a tipologie differenti di tarocchi, più un'ampia sezione, intitolata Taccuino, nella quale Villa dà una possibile linea di lettura dell'operazione in sé. Da esso risulta che al numero canonico delle carte (78: 22 arcani maggiori e 56 minori) il poeta lombardo ne ha aggiunte altre trentaquattro da lui inventate, per un totale di 112; a ciascuno dei quattro semi del mazzo ha inoltre associato un alfabeto scelto fra italiano, greco fenicio e ugaritico, per cui a ogni singola carta
OBLiO Osservatorio Bibliografico della Letteratura italiana dell'Ottocento, 2021
The essay analyzes the first and only collection of sonnets written by Mariano Bàino, published i... more The essay analyzes the first and only collection of sonnets written by Mariano Bàino, published in 2017 by the publisher Aragno. The aim of the paper is to show both the formal relevance that Bàino attributes to the
structure of the sonnet, inserting himself in the wake of a centuries-old and multiform tradition to overcome it with new inventions and new structures, and the insistent care for the lexicon used, care that also passes through a continuous and insistent “citationist” recovery not disguised but also not conspicuously displayed.
The work as a whole is revealed as a "ludus" in which the sonnet, seen as an intersection of tensions, is metamorphosed according to internal movements that aim to rebalance the poetic text.
Analisi di una serie di espressioni di carattere religioso. orfico, biblico, vetero e neotestamen... more Analisi di una serie di espressioni di carattere religioso. orfico, biblico, vetero e neotestamentari, tratte da alcuni scritti villiani. Primi approcci.
First attempt to analyze some religious expression found in Villa's works, derived from biblical, Orphic, documents or Old and New Testament.
Inviare i dattiloscritti e i volumi per recensione, omaggio o cambio a «Italianistica», presso Di... more Inviare i dattiloscritti e i volumi per recensione, omaggio o cambio a «Italianistica», presso Dipartimento di Studi Italianistici, Facoltà di Lingue, Via dei Mille 15, i 56126 Pisa, tel. e fax **39 050 553088 * «Italianistica» is an International Peer-Reviewed Journal. The eContent is archived with Clockss and Portico. fronte a Dante, i, Firenze, Olschki, 1972: Premesse, pp. 3-42. 3 Sono parole della stessa Shaw, cfr en, p 217, come è d'altronde succintamente spiegato anche dalla Società Dantesca promotrice della pubblicazione, cfr., en, p. viii.
Proprietà letteraria riservata © libreriauniversitaria.it edizioni Webster srl, Padova, Italy I d... more Proprietà letteraria riservata © libreriauniversitaria.it edizioni Webster srl, Padova, Italy I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale con qualsiasi mezzo (compresi i microfi lm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i Paesi. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, distribuita o trasmessa in qualsivoglia forma senza l' autorizzazione scritta dell' Editore, a eccezione di brevi citazioni incorporate in recensioni o per altri usi non commerciali permessi dalla legge sul copyright. Per richieste di permessi contattare in forma scritta l' Editore al seguente indirizzo: [email protected] ISBN: 978-88-6292-345-3 Prima edizione: febbraio 2013 Il nostro indirizzo internet è: www.libreriauniversitaria.it Per segnalazioni di errori o suggerimenti relativi a questo volume potete contattare:

Nuova Rivista di Letteratura Italiana XII, 1-2 2009 Edizioni ETS 1. Così in WILLIAM ASHBROOK, Don... more Nuova Rivista di Letteratura Italiana XII, 1-2 2009 Edizioni ETS 1. Così in WILLIAM ASHBROOK, Donizetti: la vita, Torino, EDT 1986, p. 66 e ID., Donizetti: le opere, Torino, EDT 1987, p. 306. I due volumi sono la traduzione di Donizetti and his operas, London, Cambridge University Press 1983, a sua volta versione di molto ampliata e riscritta della precedente biografia, Donizetti, London, Cassel 1965. Segnalo, tuttavia, che nella biografia scritta dalla moglie di Romani, EMILIA BRANCA, Felice Romani ed i più riputati maestri di musica del suo tempo, Torino-Firenze-Roma, Ermanno Loescher 1882, p. 218, si legge, forse per un errore di stampa, che l'opera fu rappresentata la prima volta il 12 maggio 1833. 2. Cfr. BRANCA, Felice Romani…, pp. 217-8. Secondo ASHBROOK, Vita…, p. 66, Donizetti avrebbe avuto assai più tempo essendo stato interpellato con almeno dieci settimane di anticipo. A proposito dell'opera, Branca racconta (pp. 225-226) che la celebre romanza del secondo atto Una furtiva lacrima non era che il recupero di una musica da camera precedentemente scritta da Donizetti e inserita contro la volontà di Romani che la trovava fuori contesto e inutile; i dubbi del Romani furono confermati, secondo la moglie, dal fatto che i critici avrebbero trovato il secondo atto «deboluccio», tanto da essere meno applaudito del primo. Sempre nel secondo atto, tuttavia, anche la barcarola del senator Tredenti Io son ricco e tu sei bella, a due voci, cantata da Adina e Dulcamara, riutilizza un motivo già scritto da Donizetti per una poesia di Carlo Porta, la Lettera a Barborin, di cui Branca riporta la prima quartina. Ma in questo caso, e sembra una contraddizione con quanto da lei scritto poco sopra, la barcarola ebbe un tale successo che fu necessario replicarla. 3. BRANCA, Felice Romani…, p. 17. GIAN PAOLO RENELLO INVERSIONI EROICHE NE L'ELISIR D'AMORE I. Introduzione L'elisir d'amore fu rappresentato per la prima volta al Teatro alla Canobbiana di Milano (poi Teatro Lirico) il 12 maggio 1832 1 . Il successo fu immediato e ancora oggi l'opera, o meglio, il melodramma giocoso di Donizetti è presente nei cartelloni dei teatri musicali di tutto il mondo e nei repertori dei massimi artisti. L'aneddotica vuole che questo autentico capolavoro sia stato scritto da Donizetti a tempo di record, 14 giorni per l'esattezza, metà dei quali servirono al librettista, Felice Romani, per adattare in italiano un libretto scritto l'anno precedente da Eugène Scribe intitolato Le philtre e musicato da Daniel Auber 2 .
Note e Rassegne argomenti trattati, Isgrò riesce a creare una rassegna di carattere storicocritic... more Note e Rassegne argomenti trattati, Isgrò riesce a creare una rassegna di carattere storicocritico di taglio pregevole, individuando e circostanziando il fenomeno con la perizia e la concretezza che ne ha contraddistinto la preziosa attività di studioso della cultura materiale dello spettacolo e del teatro festivo urbano. DOMENICO CAPPELLUTI MAPPE DEL NON RITORNO: DA ROBINSON CRUSOE A L'UOMO AVANZATO DI MARIANO BÀINO
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collection’s title.
Emilio Villa's religious vocabulary undoubtedly reflects his pedagogical and cultural training that ended with his years at the Pontifical Biblical Institute. References to different mythologies, religions and creeds are discernible in his writings, among which there is no shortage of references to Gnostic theology. The essay first retrieves some of these terms and examines their use in the poet's writings. The hypothesis that we attempt to argue here is that such use does not actually correspond to a Gnostic position of the author but instead reflects his modus operandi according to which any vocabulary from any field is construction material for his own writing.
The hypothesis of this work is that the first page of Emilio Villa's Labyrinth à rebours contains a joking enigma which at the same time offers the reader the tools to solve it.
structure of the sonnet, inserting himself in the wake of a centuries-old and multiform tradition to overcome it with new inventions and new structures, and the insistent care for the lexicon used, care that also passes through a continuous and insistent “citationist” recovery not disguised but also not conspicuously displayed.
The work as a whole is revealed as a "ludus" in which the sonnet, seen as an intersection of tensions, is metamorphosed according to internal movements that aim to rebalance the poetic text.
First attempt to analyze some religious expression found in Villa's works, derived from biblical, Orphic, documents or Old and New Testament.
collection’s title.
Emilio Villa's religious vocabulary undoubtedly reflects his pedagogical and cultural training that ended with his years at the Pontifical Biblical Institute. References to different mythologies, religions and creeds are discernible in his writings, among which there is no shortage of references to Gnostic theology. The essay first retrieves some of these terms and examines their use in the poet's writings. The hypothesis that we attempt to argue here is that such use does not actually correspond to a Gnostic position of the author but instead reflects his modus operandi according to which any vocabulary from any field is construction material for his own writing.
The hypothesis of this work is that the first page of Emilio Villa's Labyrinth à rebours contains a joking enigma which at the same time offers the reader the tools to solve it.
structure of the sonnet, inserting himself in the wake of a centuries-old and multiform tradition to overcome it with new inventions and new structures, and the insistent care for the lexicon used, care that also passes through a continuous and insistent “citationist” recovery not disguised but also not conspicuously displayed.
The work as a whole is revealed as a "ludus" in which the sonnet, seen as an intersection of tensions, is metamorphosed according to internal movements that aim to rebalance the poetic text.
First attempt to analyze some religious expression found in Villa's works, derived from biblical, Orphic, documents or Old and New Testament.