Papers by Stefano D'Armento

In the past, only material structures were considered as heritage. Recently, thanks to the UNESCO... more In the past, only material structures were considered as heritage. Recently, thanks to the UNESCO Convention for the Safeguarding of the Intangible Cultural Heritage (2003) this concept - previously considered, even if not explicitly developed, in the Nara Document of Authenticity (1994) - enlarged its scope to include the intangible heritage. Thus, also the practices, representations, expressions, knowledge, skills - as well as the instruments, objects, artifacts and cultural spaces associated - start to be defined and protected as heritage. According to these issues, what is the role of the intangible in the growing recognition of the values of a Site? How does it affect the definition of new boundaries of Cultural Sites? The paper aims at developing these issues through the case study of the Sassi of Matera, in Southern Italy, declared UNESCO site in 1993 for its unique urban environment in which people used to live in almost total symbiosis with nature, taking advantage of every...
Libri/Books by Stefano D'Armento

EDIFIR, 2022
Questo libro risponde alla necessità di nominare un pericolo e anche, forse, ciò che salva. Il pe... more Questo libro risponde alla necessità di nominare un pericolo e anche, forse, ciò che salva. Il pericolo è lo stravolgimento mercificante che città e territori conoscono per effetto di una violenta colonizzazione turistica.
Sappiamo che il turismo, specie nella sua pervasività monoculturale, produce impatti ed esternalità negative: al pari di una vera e propria politica industriale orienta scelte infrastrutturali, generando uno sfruttamento intensivo di risorse patrimoniali e ambientali; mina il diritto all’abitare e le tutele dei lavoratori; riduce le possibilità d’uso dello spazio pubblico.
Ciò che salva è invece la capacità di resistenza che i nostri territori riescono a esprimere: una capacità che è insieme conflitto e contro-progettualità.
La mappatura contenuta in questo Atlante costituisce un primo ritratto nazionale di questo potenziale salvifico. Si tratta di una partitura di frammenti indiziari, territorialmente ancorati, che tracciano possibili fuoriuscite dal paradigma estrattivo di tipo turistico. Un modo per mettere in discussione quelle logiche di reificazione territoriale per cui il consumo, la produzione e circolazione di merci costituisce l’unico orizzonte di senso che obbliga il presente a pensarsi senza alternative.
Books by Stefano D'Armento
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Libri/Books by Stefano D'Armento
Sappiamo che il turismo, specie nella sua pervasività monoculturale, produce impatti ed esternalità negative: al pari di una vera e propria politica industriale orienta scelte infrastrutturali, generando uno sfruttamento intensivo di risorse patrimoniali e ambientali; mina il diritto all’abitare e le tutele dei lavoratori; riduce le possibilità d’uso dello spazio pubblico.
Ciò che salva è invece la capacità di resistenza che i nostri territori riescono a esprimere: una capacità che è insieme conflitto e contro-progettualità.
La mappatura contenuta in questo Atlante costituisce un primo ritratto nazionale di questo potenziale salvifico. Si tratta di una partitura di frammenti indiziari, territorialmente ancorati, che tracciano possibili fuoriuscite dal paradigma estrattivo di tipo turistico. Un modo per mettere in discussione quelle logiche di reificazione territoriale per cui il consumo, la produzione e circolazione di merci costituisce l’unico orizzonte di senso che obbliga il presente a pensarsi senza alternative.
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Sappiamo che il turismo, specie nella sua pervasività monoculturale, produce impatti ed esternalità negative: al pari di una vera e propria politica industriale orienta scelte infrastrutturali, generando uno sfruttamento intensivo di risorse patrimoniali e ambientali; mina il diritto all’abitare e le tutele dei lavoratori; riduce le possibilità d’uso dello spazio pubblico.
Ciò che salva è invece la capacità di resistenza che i nostri territori riescono a esprimere: una capacità che è insieme conflitto e contro-progettualità.
La mappatura contenuta in questo Atlante costituisce un primo ritratto nazionale di questo potenziale salvifico. Si tratta di una partitura di frammenti indiziari, territorialmente ancorati, che tracciano possibili fuoriuscite dal paradigma estrattivo di tipo turistico. Un modo per mettere in discussione quelle logiche di reificazione territoriale per cui il consumo, la produzione e circolazione di merci costituisce l’unico orizzonte di senso che obbliga il presente a pensarsi senza alternative.